INFORMAZIONIBarbara Balistreri |
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(Adnkronos) - Salta lo stop ai motori termici fissato al 2035. La Commissione Europea aggiusta gli obiettivi di decarbonizzazione del settore auto, con l'attesa modifica del regolamento sulle emissioni di anidride carbonica per vetture e furgoni. Questa rimodulazione consentirà ai veicoli ibridi plug-in (Phev), ai veicoli con range extender (un piccolo motore a scoppio che si accende per ricaricare la batteria quando si scarica, ndr), ai veicoli ibridi leggeri e ai veicoli con motore a combustione interna di continuare a svolgere un ruolo nel settore anche dopo il 2035, oltre ai veicoli completamente elettrici (Ev) e a idrogeno. Dal 2035 in poi, le case automobilistiche europee, secondo la proposta dell'esecutivo Ue, dovranno rispettare un obiettivo di riduzione delle emissioni allo scarico del 90% rispetto ai livelli del 2021, anziché del 100%, mentre il restante 10% delle emissioni dovrà essere compensato attraverso l'utilizzo di acciaio a basse emissioni di carbonio prodotto nell'Unione, o da combustibili sintetici e biocarburanti. Prima del 2035, le case automobilistiche potranno beneficiare di 'supercrediti' per le piccole auto elettriche a prezzi accessibili prodotte nell'Unione Europea. Per la Commissione, questo incentiverà la vendita di un maggior numero di auto elettriche di piccole dimensioni. Per l'obiettivo al 2030 per auto e furgoni, viene introdotta ulteriore flessibilità, consentendo il 'banking & borrowing' (un sistema di flessibilità temporanea, ndr) per il periodo 2030-2032. Un'ulteriore flessibilità è data al segmento dei furgoni, dove l'adozione dell'elettrico è stata strutturalmente più difficile (nei veicoli commerciali comporta una sfida ingegneristica particolarmente complessa, perché la batteria occupa molto spazio, prezioso per un veicolo di questo tipo, ndr), con una riduzione dell'obiettivo di emissioni di Co2 per i furgoni entro il 2030 dal 50% al 40%, sempre rispetto al 2021. La Commissione propone inoltre una modifica mirata alle norme sulle emissioni di Co2 per i veicoli pesanti, con una flessibilità che faciliti il rispetto degli obiettivi del 2030. Per quanto riguarda le flotte aziendali, gli obiettivi sono stabiliti a livello di Stato membro per sostenere la diffusione di veicoli a zero e basse emissioni. Poiché le auto aziendali percorrono un chilometraggio annuo più elevato, significherà anche maggiori riduzioni delle emissioni. Inoltre, le emissioni zero o basse e la dicitura 'Made in the Eu' diventeranno un prerequisito per i veicoli che beneficiano di sostegno finanziario pubblico. Verrà creato anche, annuncia la Commissione, un programma Battery Booster, mirato ad accelerare lo sviluppo di una catena del valore delle batterie interamente prodotta nell'Ue. La dotazione finanziaria è però molto ridotta, appena 1,8 mld di euro. Nell'ambito del programma Battery Booster, 1,5 miliardi di euro sosterranno i produttori europei di celle per batterie, attraverso prestiti senza interessi. Una linea, quella dell'esecutivo europeo, fortemente sostenuta da Italia e Germania ma che non piace a tutti. Di "un primo passo nella giusta direzione che noi per primi abbiamo indicato", parla il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso secondo cui "è una breccia nel muro dell’ideologia, con il riconoscimento dei principi della neutralità tecnologica e del Made in Europe, anche a tutela delle imprese della componentistica. Ma ora il muro va abbattuto. Lavoreremo con gli Stati membri che condividono il nostro approccio - afferma - nella certezza che occorra una revisione dei regolamenti più organica, radicale e concreta. È il momento di scelte strategiche chiare e omogenee, non di compromessi o di tatticismi”. Per Urso sono “apprezzabili le novità sulle piccole vetture di produzione europea e sui carburanti rinnovabili, inclusi i biocarburanti, aperture per le quali l’azione dell’Italia ha avuto un ruolo decisivo. Tuttavia - aggiunge - occorre estendere il principio della neutralità tecnologica anche alle flotte aziendali e realizzare una completa revisione del regolamento sui veicoli pesanti, valorizzando tutte le tecnologie. Non si può più aspettare: è questo il tempo delle riforme". Come era prevedibile anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha accolto positivamente la decisione della Commissione. "Maggiore apertura alla tecnologia e maggiore flessibilità sono i giusti passi", afferma Merz giudicando "positivo che la Commissione stia ora aprendo la regolamentazione nel settore automobilistico" aggiungendo che il suo governo ora "esaminerà in dettaglio le ampie proposte della Commissione europea". Critica invece Parigi che "si rammarica della flessibilità concessa ai veicoli termici nel 2035 e farà tutto il possibile perché questa deroga venga eliminata durante i negoziati tra i Ventisette", afferma la ministra della Transizione ecologica, Monique Barbut, intervenendo a Bruxelles. Ma per Barbut al di là di questo punto, il piano europeo riprende in larga parte le posizioni francesi. "Molte delle proposte francesi sono state accolte. La preferenza europea rappresenta una vittoria enorme in un settore strategico come quello automobilistico". A bocciare la nuova linea europea anche Legambiente che parla di "una scelta miope e perdente che rischia di portare una serie di conseguenze negative per la competitività futura del nostro comparto automobilistico facendo, al tempo stesso, un regalo al principale competitore cinese".
(Adnkronos) - "Giovani e lavoro dignitoso per le ACLI di Roma non sono uno slogan, ma una direzione di marcia. Un binomio fondamentale per il presente e il futuro del Paese, perché senza un lavoro dignitoso non si costruisce una famiglia, non si progettano percorsi di vita stabili, non si coltiva quella serenità che permette di affrontare il quotidiano con fiducia. Per questo, per noi, il LaborDì è un vero e proprio laboratorio di speranza che mette al centro i valori del lavoro dignitoso, gli orizzonti di cambiamento e strumenti concreti, ideato per restituire fiducia e indicare coordinate chiare ai giovani che desiderano comprendere come costruire il proprio percorso professionale". È quanto ha dichiarato Lidia Borzì, vicepresidente delegata della ACLI di Roma e provincia, aprendo questa mattina, presso l’Auditorio della Tecnica dell’EUR, la IV edizione di LaborDì, la giornata promossa dalle ACLI di Roma che ha favorito l’incontro tra 1.600 studenti e il mondo del lavoro, tra competenze, imprese e sfide del futuro. "In questa giornata - ha aggiunto Borzì - ragazze e ragazzi possono toccare con mano ciò che spesso resta teoria, vivendo un’esperienza concreta costruita grazie a un grande lavoro di rete che li sostiene e non li imbriglia e che coinvolge Chiesa, Istituzioni, Imprese, Scuole e Terzo Settore. Tutti insieme dobbiamo impegnarci per costruire una grande alleanza per il lavoro dignitoso, affinché il lavoro non sia più sinonimo di incertezza, ma di futuro, affinché ogni persona, possa crescere, partecipare e contribuire al Bene Comune. Un luogo in cui i giovani, non si limitino a “sopravvivere” ma fiorire attraverso la propria umanità, professionalità e competenze". Il percorso della giornata ha accompagnato le classi del quarto e quinto anno di oltre 20 istituti superiori di Roma e provincia attraverso sessioni tematiche, simulazioni di colloquio con recruiter e momenti di orientamento personalizzato, con oltre 80 appuntamenti in agenda, 75 postazioni dedicate ai colloqui e circa 50 realtà imprenditoriali presenti. L’incontro tra profili e opportunità è ottimizzato da una piattaforma digitale di matching, pensata per trasformare l’orientamento in esperienza concreta. C’è stata la partecipazione della Regione Lazio con un punto informativo. L'intervento è stato finanziato con i fondi europei FSE+ 2021-2027. Tra i partner coinvolti: Poste Italiane, Eni, Italo, Autogrill, Würth. Presenti anche Acea, Anantara Palazzo Naiadi, Decathlon, Randstad, Leroy Merlin, EUR spa e altri brand del territorio e nazionali. "Abbiamo avuto anche - conclude Borzì - la gradita sorpresa di un messaggio arrivato da Papa Leone XIV. Lo ringraziamo per la vicinanza, il suo è sicuramente un incoraggiamento a proseguire su questa strada". "Penso questa sia un’interessante iniziativa. Ho voluto donare ai ragazzi la parola “Coraggio”, di esprimere le loro potenzialità ma anche di affrontare potenziali difficoltà e cadute", ha commentato il card. Reina. Mentre il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri ha detto: "Parliamo di un appuntamento molto utile per i ragazzi. Il lavoro è un tema fondamentale e noi lavoriamo per rafforzare la capacità della nostra città di offrire lavoro di qualità, creando opportunità ma anche alzandone il livello". L’assessore al Lavoro, Scuola, Formazione, Ricerca, Merito e Urbanistica della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni, ha sottolineato come questa sia "una giornata importante, alla quale la Regione Lazio partecipa con piacere. Di questi giovani risalta la loro forza e la loro potenza, nonché la volontà di mettersi in gioco per raggiungere i loro obiettivi". Infine, il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, ha invitato i giovani a cercare "non il lavoro per vivere, ma uno che possa realizzarvi, senza dimenticare però che il lavoro serve anche incontrarlo e quindi essere pronti a cogliere sfide e opportunità".
(Adnkronos) - "Il dialogo con le istituzioni è assolutamente buono perché sono consapevoli del fatto che i rischi sono enormi e i bilanci pubblici non sono sufficienti a coprire questi rischi, addirittura neanche le assicurazioni in taluni casi. Quindi bisogna prevenire". Lo ha detto oggi il presidente di A2a, Roberto Tasca, a margine della presentazione del Climate Transition Plan della società, in corso a Milano. Dal punto di vista di rapporto con le altre aziende "credo che in Italia ci sia, per tutto il settore dell'energia, un allineamento molto importante: c'è un'assunzione di responsabilità che tutti gli operatori, presentando i loro piani per i prossimi anni, hanno dichiarato di volersi assumere". "Io credo che questo sia un sintomo del fatto che nel nostro Paese ogni tanto pecchiamo un po' di pessimismo. Noi dobbiamo essere concretamente ottimisti, non velleitari, nell'immaginare come far risolvere il nostro sistema economico rispettando i vincoli ambientali che non possiamo rinviare" ha poi concluso Tasca.