(Adnkronos) - L'influenza edizione 2024-2025 batte le previsioni. Se a inizio stagione gli esperti avevano prospettato un'annata da almeno 15 milioni di casi, sono ormai oltre 15,6 milioni gli italiani colpiti dal mix di virus respiratori monitorati dal sistema di sorveglianza RespiVirNet curato dall'Istituto superiore di sanità: 15.649.000 per la precisione, con ancora circa 340mila infettati dal 7 al 13 aprile. La 15esima settimana del 2025, nella quale "l'incidenza delle sindromi simil-influenzali raggiunge la soglia basale", si legge nel report epidemiologico pubblicato dall'Iss. Dopo avere raggiunto il picco nella quarta settimana dell'anno, con 17,4 casi ogni mille assistiti, la curva è scesa ora a 5,7 casi per mille (6,1 nella settimana precedente). "L'incidenza è in diminuzione in tutte le fasce di età - sottolineano i medici sentinella - maggiormente nei bambini sotto i 5 anni in cui l'incidenza è pari a 15,4 casi per mille assistiti (16,7 nella settimana precedente)". "In 10 regioni/province autonome (Valle d'Aosta, Piemonte, Pa di Bolzano, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Molise e Puglia) l'incidenza è tornata ai livelli di base", mentre "Basilicata e la Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica", ricorda il rapporto. Durante la settimana numero 15 del 2025 "continua a diminuire la percentuale dei campioni risultati positivi per influenza (5,4%), rispetto alla settimana precedente (10,3%)", emerge dal report virologico. Nel dettaglio, "tra i 1.573 campioni ricevuti dai laboratori della rete RespiVirNet, 85 sono risultati positivi per influenza, di cui 52 di tipo A (33 di sottotipo H3N2, 8 H1N1pdm09 e 11 non ancora sottotipizzati) e 33 di tipo B. Tra i campioni analizzati nella quindicesima settimana, 55 (3,5%) sono risultati positivi per virus respiratorio sinciziale, 15 (0,9%) per Sars-CoV-2 e i rimanenti 479 sono risultati positivi per altri virus respiratori: 239 (15,2%) Rhinovirus, 133 (8,4%) Metapneumovirus, 50 Adenovirus, 32 Coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 18 virus Parainfluenzali e 7 Bocavirus". Nessun caso umano di aviaria è stato registrato al momento in Italia: "Ad oggi, sul portale RespiVirNet, non è stato segnalato nessun campione positivo per influenza di tipo A 'non sottotipizzabile' per i virus influenzali stagionali e/o appartenente ad altro sottotipo (es. A/H5)".
(Adnkronos) - "Abbiamo condotto un sondaggio su circa 300 pmi italiane per capire quali sono le priorità dei prossimi 12 mesi nel gestire e affrontare il clima di grande incertezza che stiamo vivendo. Negli ultimi mesi c’è stato un fattore moltiplicatore dell’incertezza dovuto in primis al tema dei dazi, ma anche alle previsioni sull’andamento del pil. Dal sondaggio emergono tre elementi: il primo è quello del contenimento della base costi per frenare la spinta inflazionistica, il secondo è quello di consolidare i ricavi cercando nuovi mercati, il terzo quello di adattarsi a questo clima di enormi incertezze". Queste le parole di Pierpaolo Mamone, consumer products sector leader Deloitte, intervenendo, questa mattina a Bologna, al seminario organizzato da Ibc, l’Associazione industrie beni di consumo, 'Industria dei beni di consumo ed evoluzione del contesto competitivo. Strumenti e soluzioni per la trasformazione digitale'. L’incontro, organizzato in collaborazione con GS1 Italy e con la stessa Deloitte, si inserisce nel piano di iniziative messe a terra da Ibc per promuovere l’innovazione delle imprese associate, in particolare piccole e medie, e rafforzare la collaborazione tra i comparti produttivo e distributivo. “La digitalizzazione - prosegue Mamone - è una delle leve principali per implementare l’innovazione, ma un’azienda su due dice che non ha avviato e non intende avviare nei prossimi mesi la trasformazione digitale. Tra i motivi ci sono gli ingenti investimenti economici e la mancanza di competenze tecnologiche interne. Si tratta di miti da sfatare perché esistono soluzioni per limitare i costi e le competenze possono essere acquisite dall’esterno”. Le piccole e medie imprese italiane dovranno poi punteranno poi “sull’organizzazione dei processi. Questo significa che l’organizzazione dovrà essere rivista per avere strutture più reattive in grado di prendere decisioni più veloci anche inserendo delle figure nuove che vanno a coprire ruoli che spesso nelle piccole aziende sono scoperti”, conclude.
(Adnkronos) - Le storie delle persone e delle comunità impegnate nel salvare le barriere coralline, un ecosistema vitale ma sempre più minacciato: è ora disponibile in streaming su Prime Video il documentario Reef Builders. Presentato da Sheba, il documentario esplora il programma Sheba Hope Grows, uno dei più grandi progetti di ripristino delle barriere coralline al mondo, guidato da Mars Sustainable Solutions (Mss). Attraverso spettacolari immagini fotografiche, sia terrestri che subacquee, il film racconta le sfide quotidiane, le soluzioni innovative e la speranza di chi lavora per proteggere uno degli ecosistemi più importanti per la biodiversità marina. (Video) Il film inizia con la storia di successo più conosciuta del programma, il ripristino della Hope Reef in Indonesia. Hope Reef è stata costruita grazie a un’invenzione semplice ma rivoluzionaria: una struttura in acciaio chiamata Reef Star, che ha trasformato un fondale distrutto e ricoperto di macerie coralline in una barriera corallina rigogliosa. Attraverso le testimonianze dirette dei volontari locali impegnati nella salvaguardia delle loro barriere coralline, gli spettatori scopriranno come il team di Mss, guidato da David Smith, stia collaborando con le comunità costiere e le Ong per ampliare il progetto su scala globale e ottenere un impatto ancora maggiore. Il documentario restituisce un quadro realistico delle sfide e delle difficoltà affrontate, così come dei successi e dei traguardi raggiunti, mettendo in luce la speranza, l’impegno costante e il potenziale trasformativo di uno dei più grandi e ambiziosi programmi di formazione per il restauro mai realizzati (Mss Impact Report, 2024). “Reef Builders racconta non solo un progetto di ripristino ambientale, ma una visione concreta del futuro che Mars intende contribuire a costruire. Attraverso la visibilità e il seguito dei nostri brand, disponiamo di una piattaforma di grande impatto, e sentiamo la responsabilità di metterla al servizio di un cambiamento positivo - ha affermato Aldo Mastellone, Corporate Affairs Senior Manager di Mars Italia - Il lancio del documentario Reef Builders rappresenta un momento significativo nella missione del programma Sheba Hope Grows. Con questo progetto vogliamo ispirare ed educare un numero sempre maggiore di persone sull’importanza di sostenere il ripristino delle barriere coralline”. Le barriere coralline, spesso chiamate le 'foreste pluviali del mare', sono oggi in grave pericolo. Gli scienziati stimano che, senza interventi concreti, entro il 2043 il 90% delle barriere coralline tropicali del pianeta potrebbe scomparire (Icri), con gravi conseguenze per il 25% della vita marina (Epa) e per circa un miliardo di persone che dipendono direttamente o indirettamente dai servizi ecosistemici che esse offrono, come la protezione delle coste e la sostenibilità delle risorse ittiche (Noaa). Diretto e prodotto da Stephen Shearman, con i produttori esecutivi Victoria Noble e Ben Padfield, e l’attrice e attivista ambientale Auli’i Cravalho in veste di produttrice associata, Reef Builders accompagna gli spettatori in un viaggio che tocca Bontosua (Indonesia), Lamu (Kenya), la Moore Reef (Australia) e l’isola natale di Auli’i, O’ahu (Hawai’i), offrendo uno sguardo senza precedenti sulla lotta per salvare le barriere coralline del pianeta.