(Adnkronos) - Quella di oggi è "una giornata storica e sono ovviamente fiera che l'Italia ci sia. Mi piace pensare che sia anche un ringraziamento al lavoro che abbiamo fatto in questi mesi, in particolare sul piano umanitario ma anche sul piano politico, in un supporto costante e silenzioso a tutti gli sforzi che venivano fatti verso una cessazione delle ostilità". Così la premier Giorgia Meloni, al termine del summit di Sharm el-Sheikh dove è stato firmato l'accordo di pace per Gaza tra Israele e Hamas. Quello avviato oggi "è un percorso molto lungo, noi oggi abbiamo una prima fase ma è anche un'occasione che non si vedeva da tantissimi anni per arrivare a una pace seria, giusta in Medio Oriente, che per me si fonda sempre sulla prospettiva dei due Stati". Se è più vicino il riconoscimento della Palestina da parte dell'Italia? "Se viene attuato il piano certo che è più vicino. Io punto ad avere uno Stato della Palestina e quindi, quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento, certo". Meloni riconosce che l'accordo "è un grande successo di Donald Trump, credo che abbia ragione nel dire che è il suo più grande successo diplomatico, anche se noi gli auguriamo di raggiungerne altri a partire dall'Ucraina, ma penso che dobbiamo anche ringraziare i mediatori che hanno lavorato per questo risultato". "Il rischio più grande che si corre è che non si sia pragmatici. In queste cose bisogna essere pragmatici, bisogna evitare tutto quello che può scaldare gli animi e tutto quello che può rappresentare un alibi. Bisogna essere molto lucidi adesso e questo è un appello che faccio a tutti, perché è una fase molto delicata ma che ci può dare grandi soddisfazioni". "L'Italia è qui per dire che c'è, che è pronta a fare la sua parte su tutti gli aspetti" a partire da quello "umanitario", assicura la premier. "Noi andremo avanti con la nostra iniziativa 'Food for Gaza', ce n'è particolarmente bisogno oggi, ma penso che l'Italia possa fare la differenza anche sul piano sanitario, non soltanto continuando ad evacuare le persone, particolarmente bambini che hanno bisogno di essere curati nei nostri ospedali, ma anche portando strutture sanitarie sul posto", ha aggiunto. Sul piano della sicurezza, "voi sapete che i nostri carabinieri già da anni a Gerico formano la polizia palestinese. Siamo impegnati anche nella missione Ue a Rafah". "Sul piano della ricostruzione siamo pronti a fare la nostra parte" sia "con la cooperazione allo sviluppo" sia "coinvolgendo il nostro settore privato. Tutti sanno che la nostra è una nazione rispettata, ben voluta, che riesce a dialogare con tutti, che però lo fa con franchezza, guardando i risultati". L'Italia è pronta "a implementare" la sua presenza militare a Gaza con l'ok delle Nazioni Unite "fino ad arrivare alla partecipazione a una forza di stabilizzazione. Ciò richiede un passaggio parlamentare, sul quale spero che una volta si potrebbe anche votare all'unanimità", ha spiegato la presidente del Consiglio. Nella missione di interposizione sarebbero impiegati i soldati italiani? "Da parte mia - ha risposto Meloni - c'è la volontà politica" ma non si tratterebbe di "interposizione" bensì di un "monitoraggio del cessate il fuoco". Questo "ha bisogno di una risoluzione dell'Onu: quando viene approvata, se viene richiesta la presenza italiana, io mi presento al Parlamento e lo chiedo al Parlamento. Ma la mia posizione è questa", ha poi sottolineato la premier. Se si è parlato della composizione del board transitorio per Gaza? "No, questo francamente è prematuro e io non ho obiettivi particolari. Ovviamente, come sempre, se il sostegno dell'Italia, se la presenza dell'Italia viene richiesta, siamo pronti a fare la nostra parte, ma a me interessa portare avanti delle soluzioni". "A livello di governo italiano stiamo già lavorando a un paper che mette insieme tutte le cose che l'Italia può fare, tutte le cose sulle quali l'Italia può dare una mano, da condividere con i nostri partner. Noi siamo già al lavoro per andare avanti perché adesso non bisogna mollare. Adesso bisogna procedere a passi spediti, bisogna dare il segnale della concretezza, bisogna dare il segnale anche alle persone coinvolte che le cose stanno cambiando".
(Adnkronos) - Dopo tre anni di attività e un bilancio del tutto soddisfacente, Giovanna Sainaghi, direttrice di Visit Flanders in Italia, e presidente Adutei (Associazione dei Delegati Ufficiali del Turismo Estero in Italia) dal 2022, lascia il testimone del mandato a Kyriaki Boulasidou, direttore dell'Ente Nazionale Ellenico del Turismo. “Nella nostra associazione è fondamentale la relazione tra i soci, uniti dalla comune finalità di promuovere e raccontare le eccellenze e le bellezze di tutti i Paesi che ognuno rappresenta. Puntiamo a incrementare ancora i momenti di condivisione tra soci”, ha dichiarato Kyriaki Boulasidou nel corso dell’Assemblea annuale tenutasi in Ttg Travel Experience. Restano confermate le cariche del resto del direttivo: Ester Tamasi, direttore presso Malta Tourism Authority, come vicepresidente Roma; Agata Marchetti, direttrice dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo, vicepresidente Milano; Silvia Lenzi, Italian Market Manager Ente Vallonia, in tesoreria; Marcelo Rebanda, direttore per l’Italia dell’Ufficio turistico del Portogallo, continua a ricoprire il ruolo di segretario generale dell’associazione.
(Adnkronos) - Un nuovo strumento che trasforma il patrimonio Unesco della Dieta Mediterranea in intelligenza operativa per il retail italiano. La presentazione in occasione della XV edizione dello Human&Green Retail Forum 2025, il 14 ottobre presso la Fondazione Università degli Studi di Milano (UniMi). "La riforma costituzionale del 2022 ha posto salute e ambiente come limiti all’attività economica. Non è più solo un’opportunità, è un imperativo - sottolinea Enrico Giovannini, coordinatore scientifico del progetto e direttore scientifico ASviS - E il retail, attraverso cui passa la maggior parte delle scelte alimentari, si trova al centro di questa responsabilità". "Nessuno che faccia seriamente il mestiere del distributore, del trasformatore o dell’agricoltore può ignorare la costante ricerca di salubrità da parte dei consumatori", aggiunge Mauro Lusetti, presidente Conad. Il progetto Human&Green Retail Experience nasce dai fondatori del Forum - Ndb Il Marketing Consapevole e Plef Ets - che hanno raccolto la collaborazione di Università degli studi di Milano, Future Food Institute, ASviS e partner operativi come Cortilia ed EasyCoop che hanno già avviato i primi test. Il sistema assegna un punteggio da 0 a 100 a ogni prodotto, integrando aderenza mediterranea, livello di trasformazione, impatto ambientale e territorialità. "L’esperienza che da 15 anni ci vede impegnati nel promuovere la sostenibilità nel largo consumo ci ha portato a individuare con largo anticipo la necessità di dare strumenti semplici e concreti al retail - spiega Domenico Canzoniero, co-fondatore del Forum e coordinatore del progetto - Sino ad oggi questo compito era affidato ai green claim, che però sono ormai su oltre l’80% dei prodotti senza aver generato un impatto significativo. C’è bisogno quindi di spostare l’attenzione sulle categorie di prodotto e incentivare quelle che rispecchiano la Dieta Mediterranea, per aiutare le persone a fare una spesa a minore impronta ambientale, a maggior equilibrio nutrizionale e anche più conveniente economicamente". "La Dieta Mediterranea non è solo un modello alimentare, ma un codice culturale e antropologico. Un sistema di relazioni che abbraccia biodiversità, stagionalità, convivialità, interdipendenza con il territorio - aggiunge Sara Roversi, founder e presidente del Future Food Institute - Il progetto Human&Green Retail Experience nasce dalla volontà di trasformare questo patrimonio non in un claim nostalgico, ma in un criterio concreto di progettazione della distribuzione alimentare contemporanea". Al Forum del 14 ottobre interverranno i vertici di Conad e Coop Italia, i manager sostenibilità di Coralis, Crai, Penny e Lidl, insieme ad aziende dell’industria alimentare (Fruttagel, Bolton Food, Oleificio Zucchi) e alle rappresentanze agricole (Confagricoltura, Coldiretti). "Non puoi dire che ti interessa la salute del consumatore e poi spingere prodotti con molto zucchero - afferma Stanislao Fabbrino, presidente Fruttagel e amministratore delegato Deco Industrie - Questa è la sostenibilità del secondo tempo: quella che ti fa sposare principi anche quando possono mettere in discussione un po’ il tuo profitto. Se ci credi davvero, alle intenzioni devono seguire le azioni". L’obiettivo dell'evento è identificare gli operatori che vogliono proseguire il percorso e avviare una fase di progettazione condivisa per definire governance, standard, timeline e modalità operative di quello che si avvia ad essere il primo strumento che trasforma il patrimonio Unesco della Dieta Mediterranea in intelligenza strategica per la distribuzione e per i consumatori.