INFORMAZIONIAngelo Meregalli |
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(Adnkronos) - Allevamento a terra o biologico? Capannone o gabbia? Orientarsi tra le etichette delle confezioni di uova prima di acquistarle può essere compito non semplice per i consumatori. Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), interpellata da Adnkronos/Labitalia, invita i consumatori a leggere sempre il codice stampato sul guscio delle uova, che indica il tipo di allevamento: 0 per il biologico, 1 per l'allevamento all’aperto, 2 per l’allevamento a terra in capannoni chiusi e 3 per quello in gabbia. È inoltre importante, secondo Udicon, diffidare di diciture generiche come 'naturale', 'cage-free' o 'benessere animale' se non supportate da certificazioni riconosciute, preferire prodotti tracciabili con QR code che rimandano all’origine e, quando possibile, scegliere uova biologiche o provenienti da filiere a bassa densità che garantiscono standard di benessere più elevati. Il codice 0 identifica uova da agricoltura biologica. Le uova vengono deposte in allevamenti biologici, le galline ricevono mangimi biologici e l'allevamento è allestito su terreno naturale o in spazi aperti Il codice 1 è abbinato a uova provienienti da allevamenti in cui le galline per alcune ore al giorno vivono in un ambiente esterno protetto. La deposizione delle uova avviene sul terreno o in nidi. Il codice 2 si usa per le uova deposte in allevamenti a terra. Le galline vivono e vengono allevate in un capannone nel quale si muovono e depongono le uova, a terra o in nidi. Il codice 3 è relativo alle uova deposte da galline che vivino in allevamento in gabbia. La deposizione delle uova avviene in un macchinario che esegue la raccolta.
(Adnkronos) - “L'obiettivo di questo evento è creare una connessione necessaria tra imprese e università, Its Academy, ricerca e istituzioni, in modo da lavorare insieme per creare percorsi mirati sulle nuove competenze richieste dal mondo del lavoro”. Lo ha affermato Alda Paola Baldi, vicepresidente Unindustria con delega al Capitale umano, partecipando oggi al convegno organizzato nella capitale da Unindustria, in collaborazione con Università Campus-biomedico di Roma, ‘Future skills - Capitale umano e Ai per il lavoro che cambia. Dove formazione e impresa si incontrano’. Secondo i dati Unioncamere, oltre il 60% delle imprese italiane prevede nei prossimi anni un fabbisogno crescente di profili formati nelle tecnologie Ia e digitali, ma segnala una difficoltà crescente nel reperirli, si legge in una nota. Emerge dunque chiara l’esigenza di creare nuove competenze. L’evento promosso da Unindustria vuole perciò “creare dei percorsi di orientamento consapevole ed efficace che coinvolgano i giovani fin dai primi anni di scuola e accompagnino questa transizione con responsabilità e lungimiranza”, ha concluso Baldi.
(Adnkronos) - "Ci siamo trovati in una situazione molto delicata, abbiamo tantissime commesse, almeno fino al 2036, ma manca la manodopera. Abbiamo quindi lavorato in una logica in cui l'innovazione e la tecnologia la stanno facendo da padroni con il progetto 'Maestri del mare' che attrae i giovani italiani per un inserimento all'interno dell'azienda su delle attività digitali. Un progetto per il quale abbiamo ricevuto 20mila richieste, anche se abbiamo potuto assumere solo 280 giovani". Lo ha detto Luciano Sale, direttore delle risorse umane del Gruppo Fincantieri, alla conferenza ‘Europa e industria unite per la competitività’, organizzata oggi da Sdgs Leaders a Roma. Un appuntamento che ha riunito le principali imprese italiane e i rappresentanti anche per presentare la ‘Dichiarazione competitività 2026’. Un documento, realizzato in collaborazione con Storyfactory, che traduce in azione le linee indicate dal Rapporto Draghi sulla necessità di rilanciare la competitività dell’Europa. Sale è entrato nel dettaglio del progetto ‘Maestri del mare’, spiegando che il Gruppo ha introdotto “un robot in grado di procedere ad attività di saldatura nei cantieri. Un elemento che, da un lato, ha aumentato la produttività, dall’altro, ha spinto a formare problem-solver capaci di gestire al meglio questa tecnologia”. Il progetto illustrato da Ricci ha previsto "un percorso di formazione e mille euro di indennità al mese, oltre ad attività residenziali", fa sapere il direttore hr del Gruppo Fincantieri che ha concluso sottolineando come questo tipo di progetti costituisca "un’opportunità, anche per i giovani del sud, di venire al nord e integrarsi".