(Adnkronos) - "L'approvazione in Europa delle combinazioni di belantamab mafodotin con bortezomib-desametasone (BVd) o pomalidomide-desametasone (BPd) per pazienti con mieloma multiplo ricaduto o refrattario, dopo almeno una precedente terapia, segna un'altra importante tappa del percorso di progressiva espansione delle opzioni di trattamento della malattia attualmente disponibili, a partire dalla seconda linea di terapia". Così Michele Cavo, professore di Ematologia Alma Mater Studiorum, Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche, Università degli Studi di Bologna, commenta il via libera Ue per le nuove combinazioni con l'anticorpo farmaco coniugato anti-Bcma (antigene di maturazione delle cellule B). Le combinazioni di belantamab mafodotin "con BVd e BPd potranno essere somministrate sin dalla prima ricaduta di malattia - spiega l'esperto - ma con 2 differenti indicazioni che, per BVd, riguardano tutti i pazienti indipendentemente dalla loro pregressa esposizione a determinate classi di farmaci e, per BPd, i pazienti esposti ad almeno una precedente terapia comprensiva dell'immunomodulante lenalidomide (BPd). Questi ultimi - precisa - rappresentano una popolazione progressivamente crescente, la cui durata di controllo della malattia e di sopravvivenza con le terapie ad oggi disponibili rimangono non ottimali". In attesa dell'approvazione anche da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), le 2 combinazioni potranno essere impiegate in popolazioni di pazienti con "prognosi non favorevole che necessitano di ricevere efficaci regimi terapeutici basati su nuovi meccanismi di azione - chiarisce Cavo - La durata mediana di risposta pari a 41 mesi, e la durata mediana di sopravvivenza proiettata a 7 anni con processi di modellamento statistico ottenute con il regime BVd - aggiunge - fotografano la capacità di questa nuova terapia di soddisfare bisogni clinici non ancora colmati. Questa necessità terapeutica diventa ancora più rilevante per i pazienti refrattari sia a lenalidomide che all'anticorpo monoclonale daratumumab, per i quali la tripletta BPd potrà rappresentare un'utile opzione di trattamento". La somministrazione "per via endovenosa di belantamab mafodotin, ogni 3 o 4 settimane, a seconda delle 2 diverse approvazioni, in combinazione con le terapie standard rappresenta certamente un vantaggio di impiego - osserva il professore - previo un attento monitoraggio della possibile tossicità oculare del farmaco che, in condizioni particolari, richiede una possibile estensione delle settimane di pausa libere da terapia e/o una riduzione posologica. Pazienti, caregiver ed ematologi - riflette l'esperto - hanno avuto il privilegio di attraversare un'era trasformativa, costellata da continui cambi di paradigma e da successi terapeutici talmente rilevanti e di risposte durature e di prolungamento della sopravvivenza, da rendere legittimo l'interrogativo se sia corretto ancora definire il mieloma multiplo come una malattia non guaribile", conclude.
(Adnkronos) - Fausto Belliscioni è il nuovo presidente del Consiglio dell’ordine nazionale degli attuari (Cona). La sua nomina è stata votata all’unanimità dal Consiglio, insediatosi questo luglio a seguito delle elezioni che si erano tenute il 19 e 20 maggio scorsi. La riunione di insediamento è stata posticipata a seguito della morte improvvisa di uno dei consiglieri, Mario Ziantoni. La figura di Ziantoni, molto stimato nel mondo attuariale per la dedizione e la competenza, è stata ricordata dal neo presidente e dai consiglieri. All’unanimità sono state approvate dal nuovo Consiglio anche le nomine di Gian Paolo Clemente a segretario e di Giovanna Biancofiore a tesoriere. Del Cona fanno parte, oltre a Belliscioni, Clemente e Biancofiore, Michela Berrichillo, Roberta D’Ascenzi, Francesco Foppa Pedretti, Fabio Grasso, Gentiana Kodraliu, Marina Migliorisi, Nicola Sellino, Tiziana Valente. Iscritto all’Ordine nazionale degli attuari dal 1985, Fausto Belliscioni è stato componente del Consiglio dell’ordine nazionale attuari (Cona) dal 2009 al 2013, e successivamente presidente dal 2013 al 2021. Gli Attuari sono tra i professionisti più ricercati sul mercato italiano e internazionale, con disoccupazione prossima allo zero. Possiedono gli strumenti per determinare l'andamento futuro di variabili demografiche ed economico-finanziarie. Valutano fenomeni economici quantitativi caratterizzati dall'incertezza, come ad esempio tariffe delle assicurazioni, responsabilità civile auto e danni, assicurazioni vita, prodotti finanziari, l'equilibrio tecnico dei fondi pensione e i rischi aziendali. Gli attuari lavorano sia come liberi professionisti, sia come manager e dipendenti presso società di assicurazioni, enti previdenziali, università, istituti di vigilanza come Ivass (assicurazioni) e Covip (fondi pensione). Oggi troviamo sempre di più attuari anche nell’area gestionale, nell’informatica, nella pianificazione e controllo e nel risk management delle imprese. Attualmente gli attuari in Italia sono oltre 1.200, in Europa circa 31 mila e nel mondo circa 100 mila.
(Adnkronos) - “Il Programma Emtn è molto importante perché sancisce il ritorno a raccogliere capitali in Italia, rafforzando il mercato dei capitali italiani che negli ultimi anni ha sofferto l'emorragia verso mercati esteri. L'Italia non ha nulla da invidiare agli altri paesi. Riteniamo che il rimpatrio in Italia sia la mossa giusta negli interessi di Iren e del sistema economico italiano”. Sono le dichiarazioni di Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. Un ruolo importante è riservato alla sostenibilità. “Il denaro che raccogliamo sul mercato - prosegue Dal Fabbro - serve per aumentare gli investimenti sulla resilienza ambientale, sul rafforzamento delle reti idriche, sull'efficientamento del parco termoelettrico, il fotovoltaico, l'eolico. Alimentiamo progetti che devono essere sostenibili e che aumentano la resilienza ambientale. Siamo convinti che si tratti di un buon investimento che, da un lato, offre rendimento agli azionisti e dall’altro rende l’azienda più solita. Investire nella sostenibilità non è un peso, ma una grande opportunità di rendere le aziende più solide”. Nella scelta di procedere all’emissione di nuovi titoli obbligazionari ha influito la semplificazione burocratica e normativa: “È stato fatto un grandissimo lavoro di semplificazione da parte di Borsa Italiana e Consob - aggiunge - questo è uno degli elementi che ci ha indotto a investire. Faccio i complimenti al team di Consob e di Borsa Italiana. Grande lavoro a beneficio di emittenti come la nostra e di tutte le imprese italiane. L’Italia deve tornare a fare industria, nel nostro Paese abbiamo una iper finanziarizzazione del sistema italiano, ma facendo industria ci saranno soldi per alimentare la finanza”. Infine una considerazione sul nucleare: “Il nucleare è un orizzonte molto lungo. Per fare una centrale nucleare ci vogliono tra i 10 e i 15 anni. Il suggerimento che darei a chi parla di nucleare è di sopravvivere nei prossimi 5-10 anni facendo quello che è possibile e in parallelo studiare le migliori forme per produrre energia elettrica sostenibile e sicura., con tutte le fonti, nessuna esclusa” conclude Dal Fabbro.