(Adnkronos) - Da Martina Caironi, plurimedagliata paralimpica nel salto in lungo e nei 100 metri, a Silvia Salis, campionessa di lancio del martello e Vicepresidente Vicaria del Coni; da Diana Bianchedi, ex schermitrice due volte oro olimpico, alla giovane campionessa paralimpica di sci Martina Vozza con la sua guida Ylenia Sabidussi. Sono solo alcune delle protagoniste ritratte dal fotografo Gerald Bruneau per la mostra “Una vita per lo sport. Volti e conquiste delle 100esperte” presentata in anteprima in Sala Alessi a Palazzo Marino. Una galleria che racconta storie intrise di valori forti che ci parlano di una incrollabile passione per lo sport. L’evento, moderato da Valeria Ciardiello, giornalista sportiva e conduttrice televisiva, è stato aperto dagli interventi istituzionali di Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco, Diana Bianchedi, Chief Strategy Planning & Legacy Officer di Fondazione Milano Cortina 2026 e Charlotte Groppo, Responsabile per l’uguaglianza di genere, la diversità e l’inclusione del Comitato Olimpico Internazionale. L’esposizione realizzata da Fondazione Bracco nasce nell’ambito del progetto “100 donne contro gli stereotipi” (“#100esperte”), ideato dall’Osservatorio di Pavia e dall'associazione Gi.U.Li.A. Giornaliste, con lo sviluppo di Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Si tratta di una banca dati online, www.100esperte.it, con nomi di professioniste e accademiche in diversi campi, dalla Scienza alla Politica internazionale allo Sport, per promuovere la visibilità nei media delle competenze delle donne e colmare il gap di genere. La mostra, che sarà allestita dal 25 febbraio al 25 marzo all’aperto, in Corso Vittorio Emanuele a Milano, cade a pochi mesi dalle Olimpiadi di Parigi – dove le atlete italiane hanno conquistato ben 7 medaglie d’oro sulle 12 vinte dal nostro Paese – e guarda con fiducia ai prossimi Giochi invernali del febbraio 2026. Questa iniziativa ha il patrocinio del Comune di Milano e rientra nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, un programma multidisciplinare che ha l’ambizione di coinvolgere la comunità in un progetto aperto e partecipato, che metta al centro artisti, operatori, enti e organizzazioni. Un calendario di appuntamenti artistici e culturali che animerà l’Italia nella strada verso i Giochi, culminando nel 2026 in una programmazione entusiasmante durante le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali. Durante l’incontro Monia Azzalini, Responsabile settore Diversità, Equità e Inclusione dell’Osservatorio di Pavia, ha presentato la ricerca “La copertura mediale delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024 analizzata da una prospettiva di genere” promossa da Comitato Olimpico Internazionale e Fondazione Bracco. Come sono rappresentate le atlete nella narrazione mediale? Quali sono gli effetti di stereotipi e pregiudizi inconsci? Lo studio indaga questi temi dal punto di vista sia quantitativo sia qualitativo, rispetto a contenuti, immagini, parole dei principali TG nazionali in fascia prime time nel periodo preso in esame. I Giochi olimpici si confermano “della parità” anche rispetto alla copertura mediale e alla qualità della narrazione nei sette TG presi in considerazione. Questa evidenza è particolarmente rilevante e attesta la positiva evoluzione delle pratiche di rappresentazione: il linguaggio e le immagini utilizzati sono per la grande maggioranza inclusivi (93% e 96%) e conformi alle Linee guida sulla parità di genere, equità e inclusione promosse dal Comitato Olimpico Internazionale. Tuttavia permane un aspetto problematico, che riguarda il coinvolgimento di voci autorevoli: gli uomini sono stati interpellati molto più delle donne come esperti o commentatori (74% vs. 26%) e come portavoce (67% vs. 33). Un ulteriore elemento riguarda l’autorialità dei servizi. Nelle Paralimpiadi, che hanno visto una copertura limitata (solo 54 notizie a fronte delle 476 dedicate alle Olimpiadi, appena l’11%), vi è uno sbilanciamento a favore delle giornaliste che hanno firmato i reportage (57% vs. il 43% dei colleghi maschi). L’evento si è chiuso con una Tavola rotonda su parità di genere, equità e inclusione nei media, in cui Martina Caironi, plurimedagliata paralimpica in salto in lungo e 100m delle “Fiamme gialle” e Katia Serra, commentatrice tecnica e opinionista TV, ex calciatrice della Nazionale, hanno dialogato con Antonino Morici, Giornalista della Gazzetta dello Sport. “Ringrazio Fondazione Bracco per questa mostra che celebra il valore delle donne nel mondo dello sport”, ha commentato Giuseppe Sala, Sindaco di Milano. “Un’esposizione di qualità, che aderisce a pieno all’impegno di Milano nella promozione della parità di genere. Le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali che la nostra città avrà l’onore di ospitare nel 2026 devono essere un’occasione anche per scardinare e superare stereotipi e pregiudizi culturali. Ed è importante che questo ultimo anno che ci separa dall’appuntamento olimpico si arricchisca di iniziative come questa. Lo sport è luogo di incontro e di scambio, è luogo di valori ed esperienze che fanno crescere a livello personale e comunitario: le atlete e le donne dello sport protagoniste di questa mostra ne sono uno splendido esempio e rappresentano un modello per le giovani generazioni”. “È bello che adesso Milano, a distanza di dieci anni dall’Expo 2015, si prepari a vivere un altro grande evento”, ha affermato Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco. “Ed è particolarmente significativo che, a poco meno di un anno dalle Olimpiadi Invernali, in occasione del mese dedicato ai diritti delle donne, venga esposta nel cuore della nostra città la Mostra di Fondazione Bracco. Personalmente ho sempre ritenuto che l’attività agonistica sia un’opportunità per maturare, migliorare, confrontarsi, imparando ogni giorno i valori del rispetto verso gli altri, della lealtà e del sacrificio. Merito e impegno costante sono l’unica via per emergere. Come nelle nostre aziende”. “Oggi nessuna organizzazione o paese può permettersi di trascurare le competenze del 50% della popolazione, né nello sport né nella società in generale. Per questa ragione, il Comitato Olimpico Internazionale è impegnato a lungo termine nel colmare il divario di genere, sia dentro sia fuori dal campo di gioco”, il messaggio portato da Thomas Bach, Presidente del Comitato Olimpico Internazionale. "Esprimo profonda gratitudine alla Fondazione Bracco per l'alto contributo che con questa mostra porta alla città di Milano e all’Olimpiade Culturale nel percorso verso i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026”, ha dichiarato Diana Bianchedi, Chief Strategy Planning & Legacy Officer di Fondazione Milano Cortina 2026. “Un'iniziativa per promuovere la parità e l'inclusione attraverso la fotografia, a poco meno di un anno dai Giochi Olimpici Invernali più gender balanced di sempre. Le testimonianze di campionesse Olimpiche e Paralimpiche e di grandi sportive come Martina Caironi, Silvia Salis, Martina Vozza e Ylenia Sabidussi, arricchisce di valore e di emozioni il percorso verso il massimo evento sportivo al mondo".
(Adnkronos) - La filiera estesa del Prosciutto di San Daniele è stata al centro di un importante confronto tra produttori e distributori, promosso dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele con il supporto di The European House - Ambrosetti (Teha). L’evento, ospitato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, ha rappresentato un momento di riflessione strategica sulle sfide e le opportunità del comparto agroalimentare italiano. Nel contesto attuale, caratterizzato da un elevato grado di incertezza economica e geopolitica, il settore agroalimentare italiano continua a rappresentare un asset strategico per il Paese. Il Prosciutto di San Daniele, con un valore della produzione di oltre 320 milioni di euro e 2,5 milioni di cosce prodotte annue, si conferma una delle eccellenze del Made in Italy, generando un impatto economico significativo. Ogni euro di fatturato generato dal Prosciutto di San Daniele attiva 2,2 euro aggiuntivi nell’economia nazionale, contribuendo a un giro d’affari complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro. Lo studio strategico realizzato da Teha ha evidenziato il ruolo chiave della filiera agroalimentare italiana, che nel 2024 ha sfiorato i 70 miliardi di euro di export, confermando il Paese tra i principali attori del settore a livello globale. Il comparto della carne e dei salumi ha generato un valore aggiunto superiore agli 8 miliardi di euro, rappresentando l'11% del totale agrifood nazionale. Il Prosciutto di San Daniele, settimo prodotto certificato italiano per valore della produzione, ha registrato una crescita significativa, con effetti moltiplicativi rilevanti per i territori coinvolti. Il mercato della Dop San Daniele ha registrato, nel 2024, un aumento del 6,4% del volume venduto e una crescita sul valore dell’8,2%. L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti del Consorzio, della ristorazione organizzata e della distribuzione, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo e individuare strategie comuni per valorizzare il prodotto, migliorare il servizio distributivo e garantire la qualità per i consumatori. Nicola Martelli, presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ha introdotto il comparto illustrando che è composto da 31 produttori ben rappresentati da piccole aziende familiari e da grandi gruppi nazionali; un consorzio che rappresenta un grande distretto economico con un fatturato di oltre 350 milioni di euro di valore alla produzione. "Recentemente abbiamo potenziato e ripreso il dialogo con la grande distribuzione organizzata, partner strategico in grado di valorizzare e comunicare il San Daniele Dop. Un dialogo costruttivo tra gli attori della filiera estesa, quindi coinvolgendo distributori e ristoratori, è necessario per potenziare la presenza del prodotto", ha dichiarato. "Il Consorzio - ha proseguito Martelli - ha fortemente voluto questo incontro per promuovere un momento di riflessione nei confronti del mercato e del consumatore finale, e per sviluppare un dialogo sulle sfide che attendono il comparto alimentare in generale, oltre al Prosciutto di San Daniele. Per questi motivi vorremmo impostare il nostro rapporto con la distribuzione in una dimensione nuova, ovvero un sistema di relazioni biunivoco per uno scambio di prospettive, necessità e problematiche per poter dare risposte precise al mercato e per tutelare la qualità dei prodotti per i consumatori". "L’obiettivo primario del Consorzio - ha concluso il presidente Martelli - è preservare il prodotto, valorizzarlo e continuare a lavorare per migliorarne la qualità. In questa direzione si inserisce anche un nuovo progetto di segmentazione che definisce tre categorie di classificazione del Prosciutto di San Daniele Dop e regolamenta le stagionature più estese. Non si tratta di un’azione promozionale bensì di una regolamentazione che parte proprio dalle caratteristiche della materia prima". Tra i principali temi affrontati, il contesto macroeconomico e le sue ripercussioni sul settore, l’evoluzione dei consumi e il ruolo strategico della distribuzione nel promuovere i prodotti a indicazione geografica. L’intervento di The European House - Ambrosetti ha messo in evidenza le prospettive future e l’importanza di una visione di medio-lungo termine per affrontare le sfide del comparto. Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha delineato le principali azioni strategiche per il futuro, con un focus sulla segmentazione del prodotto Dop per regolamentare le lunghe stagionature, il rafforzamento delle relazioni con la Distribuzione Moderna e la definizione di un sistema di quotazioni più stabile per contrastare la volatilità del mercato. Inoltre, il Consorzio ha avviato un Osservatorio periodico sui costi di produzione per monitorare le dinamiche del settore e garantire una maggiore tutela della filiera. Il Prosciutto di San Daniele rappresenta un’eccellenza italiana che unisce tradizione, qualità e valore economico. La collaborazione tra produttori e distributori è fondamentale per garantire una crescita strategica e consolidare il posizionamento del prodotto sui mercati nazionali e internazionali. L’evento ha ribadito l’importanza di un approccio collaborativo per tutelare e valorizzare il Prosciutto di San Daniele, garantendo al contempo un’efficiente distribuzione, un elevato standard qualitativo e un servizio sempre più attento alle esigenze del consumatore finale. Il giornalista Ferruccio De Bortoli ha offerto una riflessione sul contesto geopolitico attuale: "La situazione geopolitica attuale è di una complessità assoluta, in questi giorni abbiamo assistito a tanti annunci, bisognerà ora vedere se questi si tradurranno in atti concreti. È necessario abituarsi a un contesto internazionale nel quale ‘si battono i pugni sul tavolo’ ben diverso dalle modalità precedenti ma sempre preferibile rispetto all’univoco uso delle armi degli ultimi tempi. Dobbiamo tener conto di una situazione in cui il contesto è cambiato così rapidamente che non possiamo che agire a livello europeo, anche per far pesare le nostre ragioni con le potenze mondiali. Le democrazie sono in declino, è finito l'ordine liberale del secondo dopoguerra al quale eravamo abituati e che ci ha consentito di stare nella parte occidentale. Ora abbiamo davanti una grande sfida di riproporre ai nostri cittadini un senso più compiuto della memoria storica, che hanno perso purtroppo, e sono disposti a barattare diritti e libertà con protezioni economiche di un certo tipo. Per alcuni la democrazia non è più una risposta valida a tanti interrogativi che emergono, un tema di fondo del quale dovremmo occuparci". Lorenzo Pregliasco, founding partner di Quorum e Youtrend, ha analizzato il fenomeno della frammentazione sociale e culturale: "La frammentazione investe molti aspetti della vita, l'abitudine a fruire in modalità ‘on demand’ di ogni contenuto culturale e informativo è in qualche modo effetto, ma anche motore di una trasformazione che ci porta a considerarci utenti in grado di scegliere direttamente il contenuto che interessa e di rifiutare le scalette imposte dall'alto, anche in politica. La speranza è l’emozione più diffusa, sentimento più aperto e incerto rispetto alla fiducia che rimane in posizioni ben più basse della speranza, dopo i sentimenti più negativi". Pregliasco ha evidenziato inoltre una percezione diffusa di insoddisfazione nel Paese: "La percezione diffusa nel nostro Paese, da oltre dieci anni, è che le cose non stiano andando nel verso giusto. In questo scenario anche le incertezze interne rilevano paure e preoccupazioni su questioni economiche e sociali, come disoccupazione, sanità, povertà. Il percepito sullo stato dell’economia italiana è negativo, anche per il timore dell’aumento dei prezzi. I beni alimentari hanno registrato considerevoli aumenti nel corso dell’ultimo triennio: nel mese di gennaio 2025 l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 32% rispetto allo stesso periodo di dieci anni prima. L'acquisto di prodotti alimentari italiani e di qualità può rappresentare un porto sicuro, un rimedio, un'abitudine rassicurante e confortante. Il 54% degli italiani presta più attenzione alla qualità che al prezzo; quasi due terzi degli intervistati, dovendo scegliere tra qualità e prezzo preferiscono acquistare un prodotto alimentare italiano anche a costo di spendere di più". Armando Garosci, direttore di Largo Consumo, ha osservato come il mondo del commercio alimentare moderno sta interpretando questi fenomeni e queste situazioni: "Quando la politica fallisce nel rappresentare i soggetti e manca il senso di responsabilità subentra la burocrazia. La fotografia attuale evidenzia che il format supermercato e il discount cresce, il formato distributivo più in crisi oggi è l'ipermercato, mentre il libero servizio è in regressione. Il contesto richiederebbe maggiori attività in libero servizio ma attualmente i minimarket sono supermercati in miniatura; in Italia non è stato ancora perfezionato un modello definitivo per questo segmento. I retail più vivaci si trovano nel meridione e una società frammentata produce un retail frammentato, considerando che il negozio è uno specchio della società". Benedetta Brioschi, partner e responsabile Food&Retail di The European House - Ambrosetti, ha messo in evidenza che "la filiera agroalimentare italiana si conferma un asset strategico per il Paese". Secondo i dati presentati, ha proseguito, "per ogni euro di fatturato generato dal Prosciutto di San Daniele, se ne attivano 2,2 aggiuntivi nell'intera economia; inoltre, solo il 4,4% del valore dei consumi di carne e salumi remunera gli azionisti dell'intera filiera". Per affrontare il futuro, Brioschi ha insistito sulla necessità di "una visione di medio-lungo termine, che delinei con chiarezza e in modo oggettivo lo stato dell'arte e i principali fattori di cambiamento che interesseranno la filiera". Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, ha evidenziato il ruolo centrale della distribuzione moderna: "La distribuzione moderna in particolare è il principale veicolo, tra l'80 e il 90% dei prodotti alimentari entrano nelle famiglie transitando nei punti vendita della distribuzione moderna". La sua missione, secondo Buttarelli, è "portare al maggior numero di persone l'accesso ai prodotti di qualità". Eleonora Graffione, presidente dell'associazione Donne del Retail, ha posto l'accento sulla necessità di migliorare la professionalità nel settore della distribuzione: "Avere dei distributori competenti, che non siano focalizzati solo sul prezzo, ma sul valore che viene creato attraverso il percorso di un consorzio o di un produttore, si ripercuote sicuramente in un risultato positivo. È essenziale investire nella formazione del personale e nella valorizzazione dei prodotti di filiera per alzare la qualità degli stessi e del servizio. La competenza nel prodotto, la sostenibilità e la gestione accurata della distribuzione sono aspetti chiave per il futuro del settore".
(Adnkronos) - Firmato un accordo per la realizzazione di un impianto dedicato che permetterà di aumentare a 500.000 m³ l’anno l’utilizzo di acqua depurata per l’irrigazione e l’alimentazione di fontane e canali. Un progetto che unisce sostenibilità, risparmio energetico e tutela della biodiversità. CAP Evolution, l’azienda di Gruppo CAP che opera nell’ambito del trattamento dei rifiuti e nella produzione di energia green, e Parco Nord Milano, hanno siglato un accordo per incrementare il riuso di acqua depurata all’interno del parco, rafforzando il loro impegno verso la sostenibilità ambientale e la gestione responsabile delle risorse idriche. Il progetto prevede un investimento da parte di CAP Evolution di 250.000 euro per la realizzazione e la posa di un impianto dedicato che connette la rete di trasporto delle acque depurate al sistema di irrigazione del parco. L’intervento, che sarà realizzato da Parco Nord, consentirà di aumentare significativamente la capacità di riutilizzo fino a 500.000 metri cubi all’anno. Queste risorse saranno destinate all’irrigazione dei prati e all’alimentazione di fontane e canali, migliorando l’efficienza nell’uso delle acque superficiali. Attualmente Parco Nord utilizza tra i 5 e gli 8 metri cubi giornalieri di acqua depurata fornita dall’impianto di Bresso sui 100 autorizzati. L’installazione del nuovo sistema permetterà di ampliare notevolmente questa capacità, con benefici significativi per il bilancio idrico del parco e per la preservazione della biodiversità. La nuova infrastruttura ridurrà inoltre la dipendenza di Parco Nord dalle pompe di irrigazione con acqua di prima falda, determinando un importante risparmio energetico ed economico. Per CAP Evolution questa iniziativa rappresenta un progresso verso la massimizzazione delle autorizzazioni concesse per il riutilizzo delle acque reflue, consentendo l’aumento di volume delle acque riutilizzate, indicatore chiave di qualità tecnica (M0 e RIU) stabilito da ARERA. “Questo accordo – ha dichiarato Alessandro Reginato, Direttore Generale di CAP Evolution – dimostra come la sinergia tra enti pubblici possa generare benefici tangibili per il territorio e la comunità. Investire nel riutilizzo delle risorse idriche non significa solo ridurre gli sprechi, ma anche valorizzare il nostro patrimonio ambientale, promuovendo una gestione sostenibile e resiliente delle infrastrutture verdi urbane.” “Siamo entusiasti di questo progetto – ha aggiunto Marzio Marzorati Presidente di Parco Nord Milano – perché ci consente, tra l’altro, di affrontare con maggiore serenità i periodi di estrema siccità che i cambiamenti climatici in atto possono causare, come avvenne nella torrida estate del 2023 quando morirono numerose piante e i nostri ecosistemi andarono in sofferenza idrica. Risparmiare energia e quindi ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera e allo stesso tempo riutilizzare l’acqua depurata per far prosperare i nostri ecosistemi naturali significa fare un’operazione doppiamente intelligente, dove a guadagnare è la natura e tutti i cittadini. Oggi ingenti quantità di acqua depurata vengono reimmesse nel Seveso, invece, grazie a questo intervento, potranno essere utilizzate all’interno del ciclo vitale del Parco e quindi del suolo e della sua importante funzione ecologica”.