(Adnkronos) - Cate Blanchett, Richard Gere, Anne Hathaway, Nicole Kidman, Penelope Cruz. Sul tappeto rosso, tra telecamere e flash, la firma che spicca da decenni è quella di Giorgio Armani, scomparso oggi, giovedì 4 settembre. Sin dai tempi di 'American Gigolo', lo stilista di Piacenza ha trasformato il red carpet in una passerella di eleganza minimale e presenza magnetica. A partire dal 1980, quando Richard Gere indossa quello che diventerà il leggendario completo grigio che lancia Armani come re del tailor-made maschile. Ancora oggi, l’attore resta uno dei volti più affezionati al marchio. Julia Roberts al Golden Globe del 1990 incanta con un power suit oversize Armani, aprendo la strada alla donna in abito maschile sul red carpet. Prima di eli, nel 1989 a sorpresa e poi nel 2013, Jodie Foster chiede e sfoggia abiti Armani e continuerà a farlo per anni. Da sempre musa del brand e volto della fragranza Armani Privé, Cate Blanchett nel 2007 porta all’Oscar un abito Armani Privé grigio mesh impreziosito da cristalli Swarovski e lo stesso farà anche a Cannes. Tra le dive affezionate ad Armani anche Michelle Yeoh, premiata ai Golden Globes 2023, in abito Armani Privé. Elle Fanning sul red carpet di Cannes 2022 sfoggia un romantico Armani Privé rosa, mentre Margot Robbie fa parlare di sé ai Bafta 2024 in un abito bicolore rosa-nero Armani Privé. Re Giorgio non ha mai smesso di incantare Anne Hathaway, Renée Zellweger (che si aggiudica l’Oscar nel 2020 nel film ‘Judy’. Allison Williams nel 2018, Jennifer Lopez nel 2010, Penelope Cruz nel 2012 e Saniyya Sidney nel 2022 scelgono Armani Privé. Sobrietà e glamour da sempre attraggono anche Nicole Kidman, tra le dive più appassionate al nome di Re Giorgio. Non solo cinema, Armani ha conquistato anche il mondo della musica: Lady Gaga, Rihanna, Beyoncé sono star affezionate al marchio. Tra i protagonisti maschili che ha vestito Armani rientrano anche Trevor Noah, Austin Butler, Sean Connery, Kevin Costner, e Russel Crowe.
(Adnkronos) - "La Cina ha promosso la manifestazione del 3 settembre per celebrare la vittoria sull'aggressione giapponese 80 anni fa. Ma questo è un simbolo per mostrare l'inizio della storia della nuova Cina, che non solo è imprescindibile dal punto di vista economico per le nostre aziende, ma ha un valore rilevante nelle relazioni internazionali, nella geopolitica, in una serie di temi per cui in futuro ogni regione del mondo, non solo il Sud ma anche il Nord, deve guardare con maggiore interesse e attenzione a Pechino". Così, raggiunto telefonicamente da Adnkronos/Labitalia a Shangai, Lorenzo Riccardi, presidente della Camera di commercio italiana in Cina, commenta gli eventi degli ultimi giorni che hanno visto il Paese asiatico al centro dell'attenzione del mondo. Riccardi ricorda che "L'Europa deve guardare sempre più alla rilevanza del mercato cinese, perché è passato negli ultimi 20 anni dal 4% del valore dell'economia globale al 19% del Pil globale, equiparandosi quindi all'Unione Europea e cambiando in modo radicale il proprio valore". E per Riccardi "di certo in questi giorni abbiamo assistito ad alcuni momenti di particolare rilevanza, in particolare con la Shanghai cooperation organization che ha organizzato un summit, la Sco, nella città di Tianjin, a nord-est della Cina. Per la prima volta dal 2018 ha partecipato Modi insieme al presidente Xi e hanno promosso un'alleanza tra i paesi più popolosi del pianeta. Cina e India equivalgono a 2,8 miliardi di persone, quindi sono una quota significativa per l'intera umanità. Cosa interessante è che ha partecipato Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite", sottolinea. I rapporti con l'Italia "L'Italia ha mostrato un interesse verso la Cina a fronte di una situazione geopolitica complessa, dove chiaramente siamo di fronte ai dazi globali dell'amministrazione americana e abbiamo la necessità di mantenere una relazione economica con regioni rilevanti come l'Asia, e certamente come la Cina. Dobbiamo considerare che abbiamo avuto un numero di missioni ufficiali dall'Italia verso la Cina che non si era mai visto, con il ministro delle Imprese e del made in Italy Urso, la premier Meloni, il capo dello Stato Mattarella, il presidente del Senato italiano La Russa, il vice premier Tajani che lo ha accompagnato, il vice premier Salvini che ha incontrato la comunità e il ministro delle Infrastrutture. Quindi tutte le più alte cariche dello Stato in un arco temporale molto ridotto, quasi in un semestre. Questo è indice del fatto che l'Italia comunque guarda con grande attenzione alla relazione con la Cina, ovviamente in uno scenario con mutamenti significativi, rapidi". I dazi Usa? Un'opportunità "La Cina -spiega Riccardi- oggi si promuove come partner con una stabilità politica diversa rispetto ovviamente agli scostamenti date dalle politiche dei dazi americani. Sicuramente i dazi Usa portano l'Italia a verificare altri mercati alternativi, emergenti. Tra questi la Cina è il primo mercato per l'Italia in tutta la regione dell'Asia Pacifico". E Riccardi ricorda che "spesso nella comunicazione europea si valorizza questa competizione tra Stati Uniti e Cina come un'alternativa, ma è chi è da questa parte del mondo, in Oriente e in Cina, promuove invece l'idea che ci siano doppie opportunità, cioè bisogna coglierle entrambe, non bisogna scegliere unicamente un partner", conclude. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - “Iren è una società all'avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, molto radicata sul territorio. Il ritorno in Italia con il suo programma Emtn di 5 miliardi ci inorgoglisce. Si inserisce all'interno della nostra iniziativa di rimpatrio degli emittenti obbligazionari su borsa italiana”. A dirlo Maurizio Pastore, responsabile della quotazione debito e fondi per il gruppo Euronext, in occasione della ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren. È stata l’occasione per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. “Il mercato obbligazionario è in crescita - prosegue Pastore - c'è molta domanda da parte degli investitori e un'offerta importante anche di emittenti. Su questa base abbiamo insistito per rimettere Borsa Italiana e il mercato del capital market italiano al centro dell'attenzione”. I risultati non si sono fatti attendere: “Da novembre 2024 ad oggi, sono tornati 15 emittenti con programmi da circa 120 miliardi di cui già 9 emessi. Pertanto è importante rivitalizzare questo settore dove eravamo già forti” conclude.