INFORMAZIONI![]() Alessio VillaCandy Hoover Group srl Elettrodomestici, Elettronica e Hardware Ruolo: Country Manager Area: Top Management Alessio Villa |
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(Adnkronos) - Schiuma e rasoio sono lì. Sotto lo specchio, a portata di mano per l’occasione. Prima di una gara importante, Maurizio Bormolini si affida alla scaramanzia: “Faccio sempre la barba a zero, ormai è un’abitudine. Finché porta bene, vietato cambiare”. Il campione azzurro, fresco vincitore della Coppa del Mondo di snowboard, si racconta all’Adnkronos con un sorriso e parte da un aneddoto: “Mi piace scendere in pista sempre tirato a lucido e preciso, con la barba bella fatta”. Quest’anno lo ha fatto più volte, fino al trionfo in Coppa del Mondo. “Sono stracontento. In questa stagione ho mantenuto costanza, sono sempre stato molto veloce in qualifica e pure in gara. Tra podi e vittorie, non posso lamentarmi. È stata veramente un’annata ottima, diciamo che ho unito un po’ il meglio delle due precedenti”. Cos’è cambiato? "La preparazione è stata più o meno la stessa, con l’aggiunta però di un problema al ginocchio che ha complicato le cose. Penso che la motivazione abbia fatto la differenza, mi sono sentito subito a mio agio con i materiali e con la tavola. Fondamentale è stato il mese di gennaio, con diverse trasferte positive. La fiducia è cresciuta giorno dopo giorno”. A breve sarà tra i protagonisti dei Mondiali di Engadina, in Svizzera. Cosa si aspetta? "Tutto il lavoro fatto sarà utile, soprattutto in gigante. Il feeling con i materiali mi darà qualcosa in più e affronterò le gare in modo sereno e con meno pressione. Spero di raccogliere il massimo”. I Mondiali saranno un appuntamento importante anche in vista di Milano Cortina 2026... “Più degli altri colleghi, mi rendo conto di essere fortunato perché non capita a tutti la possibilità di vivere un evento così in casa. Io poi sono di Livigno, qui ospiteremo le gare di snowboard e l’aria è elettrica a meno di un anno dai Giochi. Inizia a muoversi tutta la macchina organizzativa e in questi giorni stiamo capendo la grandezza dell’appuntamento con le gare di Coppa del Mondo di sci freestyle, test event verso Milano Cortina. È un’atmosfera che mi gasa”. A Livigno hanno grandi aspettative su di lei. Come risponde? “I miei amici e i miei familiari, ma anche le persone che incontro per strada, mi danno tanta carica. E soprattutto mi seguono, siamo uniti ed è bello sapere di renderli felici. Sarà fantastico vivere le Olimpiadi qui, ancor di più se dovesse arrivare qualcosa di importante. Speriamo che il 2026 sia l’anno giusto. Vogliamo divertirci”. Passo indietro. Come inizia il suo viaggio sulla tavola? "Da autodidatta. Mi sono appassionato quando era uno sport già molto praticato e in Italia iniziavano a esserci diversi snow park. L’ispirazione arrivò dai miei cugini, tutto iniziò per curiosità. Avevo 9 anni. Loro si divertivano con questo sport, dicevano che era fighissimo e io decisi di provare. Così iniziarono a darmi le prime dritte per muovermi sulla tavola, poi perfezionai la tecnica con qualche corso ed eccomi qua. Dal giorno uno, il segreto è stato divertirmi”. A cosa si fa maggiore attenzione durante la preparazione? “A livello fisico abbiamo fatto grandi passi avanti e buona parte del merito è del preparatore atletico della Nazionale Matteo Artina. Lo snowboard logora e gli atleti hanno sempre diversi acciacchi, sono spesso limitati in termini di mobilità e bisogna curarsi bene. La preparazione atletica fa la differenza. Poi c’è il fattore esperienza, che permette di gestire al meglio la pressione della gara. In parallelo, c’è sempre l’avversario accanto e da giovani può essere un aspetto non semplice da superare. Oggi mi accorgo invece che è uno stimolo, la competizione continua aiuta a limare le imperfezioni”. Il parallelo è una sfida anche a livello mentale. Come ci si prepara al confronto? “Nessun segreto, serve solo tranquillità. Come squadra, ci alleniamo sempre in parallelo ed è il lavoro più redditizio. Permette di abituarsi alle dinamiche di gara. Io non ho un mental coach per lavorare su questo aspetto, penso di essere in grado di gestirlo”. Il fenomeno snowboard è in crescita in Italia. Che futuro si aspetta? “Il talento nel nostro Paese non manca, serve coltivarlo e ci sono margini per crescere. A cominciare dalle scuole. Il livello tecnico è buono, bisogna solo continuare a crederci per raccogliere soddisfazioni”. Chi è Maurizio Bormolini oltre lo snowboard? “Sono un grande appassionato di moto. Quando posso corro a girare in pista e seguo con grande attenzione il Motomondiale. Spero che lo vinca Bagnaia, ma quest’anno sarà dura con Marquez. E faccio il tifo per l’Aprilia, ci mettono una passione incredibile”. Chi è il suo punto di riferimento? “Jasey Jay Anderson, oro olimpico nel 2010 a Vancouver. Una persona davvero in gamba, un numero uno per mentalità. Si è sempre mostrato disponibile verso gli atleti più giovani ed è stato spesso prezioso con i suoi consigli. Ad alti livelli, non capita spesso di incontrare campioni così gentili”. Lui la barba non la radeva prima delle gare importanti... “Ognuno ha le sue scaramanzie, prima e dopo. Per me è anche importante festeggiare e godersi i bei momenti”. Per il 2026, Livigno è avvisata. (di Michele Antonelli)
(Adnkronos) - "Con il taglio dei tassi della Bce, il mercato immobiliare cambia di nuovo le carte in tavola. Nel 2025 meglio restare in affitto o comprare casa? E' la domanda che milioni di italiani si pongono, soprattutto in un momento in cui i tassi di interesse scendono ancora una volta, sotto la spinta della Banca Centrale Europea. Il 6 marzo 2025 è arrivato il sesto taglio consecutivo da giugno scorso di 0,25% punti base, che ha portato il tasso sui depositi al 2,5%". A spiegare lo scenario attuale è Corrado Sassu, agente immobiliare founder della Corrado Group e protagonista di 'Casa a prima vista'. "Con questa mossa della Bce il costo del credito inizia a scendere, rendendo i mutui più accessibili rispetto agli ultimi due anni. Chi negli ultimi mesi ha rimandato l’acquisto per paura di rate troppo alte puntando all’affitto, ora potrebbe trovarsi davanti a condizioni più favorevoli. E il mercato potrebbe riaccendersi in fretta", spiega. "A Roma - sottolinea - il costo medio degli affitti ha raggiunto circa 18 euro al metro quadro, registrando un incremento dell'11,4% rispetto al 2024. Con una media che ha ormai superato i 1.500 euro al mese per un trilocale nelle zone semicentrali come Flaminio, Parioli e Prati e che tocca anche i 3.200 euro nelle aree più richieste come il centro storico, sempre più persone stanno valutando l’acquisto. Soprattutto in questo momento, con il Giubileo in corso, pagare un mutuo è diventata un’opzione più vantaggiosa nel lungo periodo. Oggi, chi paga circa 1.200 euro al mese per un bilocale, potrebbe con la stessa cifra, e anche con meno, coprire la rata di un mutuo e costruire un investimento per il futuro". Con il nuovo taglio dei tassi, infatti, chi acquista per esempio un immobile da 250.000 euro con un mutuo all’80% (quindi 200.000 euro di finanziamento) e un tasso fisso al 2,5% su 25 anni, si troverebbe a pagare una rata mensile di circa 897 euro. Una cifra ben inferiore alla media degli affitti nella Capitale. Quindi conviene davvero comprare casa nel 2025? La risposta dipende dalla durata della permanenza in una città e dalla liquidità iniziale a disposizione. "Chi ha in programma di restare nello stesso luogo per almeno 7-10 anni e può contare su un capitale iniziale - avverte - dovrebbe seriamente prendere in considerazione l’acquisto. Comprare casa richiede almeno il 20% del prezzo dell’immobile come anticipo, oltre a spese notarili, tasse e costi accessori. Questo è il momento giusto per guardarsi intorno". Il 2025 potrebbe essere quindi l’anno della svolta per chi sogna di smettere di pagare l’affitto. Ma attenzione: "ogni decisione va ponderata con calma, ma il consiglio principale è non farsi guidare solo dalle paure o dalle tendenze del momento. Il mercato immobiliare è ciclico: chi sa cogliere le opportunità al momento giusto, ne trae il massimo vantaggio", conclude Sassu.
(Adnkronos) - “Come Leonardo abbiamo scelto di rispondere a questo invito di Herambiente del Gruppo Hera perché è perfettamente coerente con la nostra strategia, che è quella di utilizzare e riutilizzare delle materie prime che hanno un grosso valore anche in termini di approvvigionamento". Queste le parole di Raffaella Luglini, chief sustainability officer di Leonardo, in occasione dell’inaugurazione a Imola di Fib3R, il primo impianto italiano per la rigenerazione dei compositi in fibra di carbonio su scala industriale, realizzato da Herambiente, controllata del Gruppo Hera e primo operatore italiano nel recupero e trattamento dei rifiuti. "Il Gruppo Hera ci ha dato la possibilità di unire i nostri scarti di lavorazione, materiali compositi in fibra di carbonio, che residuano dal processo di lavorazione di alcune aerostrutture, in materiali che possono essere riutilizzati e commercializzati per altre lavorazioni, chiudendo virtuosamente un processo circolare di produzione e di lavorazione, con dei grandi vantaggi soprattutto dal punto di vista non solo economico, ma anche dell'impatto ambientale e della possibilità di approvvigionarsi di materie prime anche critiche, perché questo processo potrà essere riutilizzato e applicato anche ad altre materie prime critiche del nostro processo come Leonardo, quali l'alluminio e il titanio”, aggiunge. Grazie agli asset di Herambiente e al know-how sviluppato nei laboratori del Gruppo Leonardo, il prezioso materiale verrà riciclato con positive ricadute in termini di sostenibilità e circolarità. “Quello che è interessante di questo progetto è che ha una grande valenza per vari settori che sono critici e rilevanti per l'economia, non solo europea ma internazionale, come il settore dell'aerospazio e difesa e sicurezza, a cui noi apparteniamo, ma oggi siamo insieme al settore automotive. Ci sono possibilità di applicazione nel senso dell'utilizzo di queste fibre rigenerate anche nel settore chimico. Quindi, in realtà la valenza è soprattutto per il Paese, perché c'è una possibilità di rafforzare la catena di approvvigionamento e ridurre la dipendenza, aumentare la resilienza, quindi ci sono dei vantaggi proprio sul Paese in generale”, conclude.