(Adnkronos) - Sette persone sono state arrestate per il loro presunto coinvolgimento nei disordini di ieri sera a Bucarest, dopo che l'Ufficio elettorale centrale ha vietato la candidatura del candidato populista di destra filorusso Calin Georgescu alle prossime elezioni presidenziali. Lo ha reso noto la polizia rumena, secondo cui 13 agenti sono rimasti feriti negli scontri con i manifestanti, mentre l'ufficio del procuratore ha avviato un'inchiesta dopo che "un leader di partito" ha incitato i dimostranti alla violenza. I magistrati non hanno fatto nomi, ma secondo i media locali si tratterebbe di George Simion, leader del partito di estrema destra Alleanza per l'Unione dei rumeni (Aur), vicino a Georgescu, secondo cui i membri della commissione elettorale che hanno escluso il candidato filo-russo di destra dovrebbero essere "scuoiati sulla pubblica piazza". Georgescu, da parte sua, ha reso noto che contesterà presso la Corte Costituzionale della Romania la decisione dell'Ufficio Elettorale Centrale (Bec). "Andremo avanti insieme fino alla fine. Pace, libertà e democrazia", ha dichiarato in un video pubblicato sui social, in cui compare accanto a Simion, e alla presidente del Partito dei giovani (Pot), Anamaria Gavrila. Il video è stato condiviso anche da Simion sulla sua pagina Facebook con il messaggio: "Seguite le istruzioni e sfuggiremo alla dittatura! Sappiamo cosa dobbiamo fare, seguite le indicazioni organizzative, con calma e in modo pacifico!". Nel messaggio video, Georgescu ha ringraziato il popolo romeno per il sostegno: "Siamo uniti, io con Anamaria e con George Simion. Andremo fino in fondo per gli stessi valori: pace, democrazia, libertà. Ringrazio il popolo romeno per tutto ciò che sta facendo, ma vi chiedo ancora una volta: tutto deve avvenire nel silenzio, nella pace e nella piena consapevolezza della realtà. Non dobbiamo dare adito a violenze o ad altri episodi simili a quelli di ieri sera. Andiamo avanti con grande fiducia per il futuro di questo Paese. Anamaria e George Simion si occuperanno di tutta l’organizzazione dal punto di vista politico". Anche Simion ha invitato i sostenitori a rimanere uniti: "Nei prossimi due o tre giorni dovremo essere molto attivi. Seguite le indicazioni dei membri di Pot e Aur, solo attraverso l’unità usciremo da questa situazione. Siamo con il candidato più votato dai romeni. Fino alla fine". Un appello simile è arrivato anche da Anamaria Gavrila: "Siamo insieme e siamo più uniti che mai. Non perdete la speranza, siamo i più forti. Siamo qui, siamo uniti e lavoriamo insieme per riuscire. Che Dio ci aiuti!". Nella serata di ieri, l’Ufficio Elettorale Centrale ha invalidato la candidatura di Georgescu, con dieci voti favorevoli e quattro contrari. La decisione ha scatenato forti proteste davanti alla sede del Bec, dove i manifestanti hanno reagito con violenza, travolgendo transenne della polizia, lanciando oggetti e bottiglie, e scontrandosi con le forze dell'ordine. Le tensioni si sono aggravate ulteriormente qualche ora dopo, quando il Bec ha pubblicato le motivazioni del provvedimento. I sostenitori di Georgescu hanno lanciato petardi e pietre divelte dal selciato, dando fuoco a diversi oggetti. Le forze dell’ordine sono intervenute con gas lacrimogeni per disperdere la folla. L’emittente Digi24 ha riferito che tre deputati di Aur sarebbero stati presenti tra i manifestanti che hanno incendiato oggetti e danneggiato proprietà nel centro storico della capitale, nei pressi della sede del Bec. Il portavoce di Aur, Dan Tanasa, ha ammesso ai microfoni di Digi24 la presenza di parlamentari del partito alla manifestazione, ma ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’organizzazione o nel coordinamento dei manifestanti
(Adnkronos) - "Distruggere o terremotare il turismo balneare con una errata applicazione del diritto europeo non solo non è giusto, ma sarebbe un grave errore storico". A dirlo oggi Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio, in occasione degli Stati generali del turismo balneare. "Il turismo balneare, con 175 milioni di presenze turistiche pari al 39,2% di quelle complessive, è uno degli asset strategici della nostra economia. Un settore che in questo momento storico con la crisi internazionale e la guerra commerciale in corso può fornire un importante contributo per la tenuta economica del Paese". "La nostra categoria - sostiene - è da tempo al centro del dibattito pubblico del Paese che ha dato luogo a un confronto serrato fra l’Italia e la Commissione europea, tanto che la questione balneare è identificata, oggi, con il nome di una direttiva europea-la Bolkestein. Siamo di fronte ad una problematica che ha generato persino un conflitto fra, da un lato il Parlamento e le altre istituzioni nelle quali si esercita la sovranità popolare (Regioni e Comuni), dall’altro l’autorità giudiziaria amministrativa preposta a controllare il corretto esercizio delle funzioni amministrative". "Oggi - afferma - riteniamo che sulla questione balneare sia indispensabile una discussione non strumentale, come purtroppo avvenuto negli ultimi anni, che non riguarda solo gli stabilimenti balneari ma tutte le aziende che operano sul demanio (dai ristoranti ai chioschi; dagli alberghi ai campeggi). Ben otto governi in quattro legislature hanno prorogato le concessioni demaniali vigenti in vista di una riforma, sempre annunciata e mai effettuata". "E’ bene sottolineare - avverte - che questa problematica sinora è stata affrontata in riferimento solo alla durata e alle modalità di rinnovo delle concessioni demaniali marittime, trascurando altri importanti aspetti come quelli relativi alla tutela e salvaguardia della costa o al miglioramento e potenziamento del salvamento. Riteniamo, invece, che sia necessario che la questione balneare sia esaminata nella sua pienezza e con il coinvolgimento di tutti gli enti pubblici interessati (Governo, Regioni e Comuni) e la partecipazione anche dei portatori di interesse diversi da quelli da noi rappresentati (ambientalisti e associazioni di consumatori), affinché sia affrontata in riferimento a un orizzonte più ampio della disputa giuridica. Proprio per questo motivo abbiamo organizzato oggi a Roma gli Stati generali". "Tra le priorità per la categoria dei balneari - sottolinea - serve un piano nazionale straordinario di interventi finalizzato a porre fine o comunque a contrastare l’erosione costiera e recuperare le spiagge scomparse. Altra problematica la questione del salvamento anche sotto il profilo del reclutamento e della formazione del personale addetto. In assenza di un numero sufficiente di assistenti bagnanti, infatti, molti concessionari si troveranno nell'impossibilità di garantire il servizio obbligatorio di salvataggio, con la concreta prospettiva di non poter aprire la propria attività. Ecco perché siamo impegnati con la Fin e il Coni per affrontare e risolvere il problema del reclutamento e della formazione di questa importante figura professionale". "E' un dato incontrovertibile da anni - spiega - che per la parte di gran lunga più rilevante della domanda turistica, nazionale ed estera che si riversa nel nostro Paese, la vacanza”continua ad essere sinonimo di vacanza al mare. Solo lo scorso anno ha visto prevalere la balneazione con circa il 40% del totale complessivo di presenze turistiche. Oggi siamo di fronte ad un settore perfettamente funzionante e di successo, dovuto anche alla professionalità degli attuali operatori e, soprattutto, alla sua caratteristica di gestione familiare. Siamo stupefatti, poi, nel constatare come questo settore, cruciale per l’economia del Paese, sia ancora sostanzialmente disciplinato dal Codice della navigazione del lontano 1942". "Siamo impegnati - sottolinea il presidente Capacchione - a difendere un modello di balneazione attrezzata che ha circa due secoli di storia e la cui presenza ha plasmato la stessa identità di moltissime località costiere e l’intera costa italiana. Tutto ciò rischia di essere stravolto con la messa a gara delle concessioni. A nostro avviso il riordino non può prescindere da principi giuridici fondamentali: in primo luogo la tutela della certezza del diritto e della buona fede di chi ha confidato in un assetto normativo e amministrativo previgente; si rischia di recare pregiudizio, infatti, anche al diritto alla proprietà della propria azienda costituzionalmente e comunitariamente tutelato".
(Adnkronos) - La transizione energetica passa anche attraverso la semplicità dei pagamenti. Fortech, azienda attiva nelle soluzioni di automazione e pagamento per la mobilità, è presente a Key - The Energy Transition Expo per mostrare le sue soluzioni tecnologiche per rendere la ricarica elettrica più accessibile, efficiente e integrata. Due sono le soluzioni presentate in fiera, per il pagamento e la gestione delle ricariche elettriche: Optcompact ed e-smartOpt. Optcompact è un terminale compatto, versatile ed efficiente, dotato di lettore di carte con chip, banda magnetica, Nfc e Qr code. Disponibile in tre configurazioni (Embedded, Wall Mount e Stand Alone). E-smartOpt è un terminale multifunzione, progettato per gestire contemporaneamente più punti di ricarica e parcheggi. Con questi dispositivi, Fortech offre agli operatori un’infrastruttura di pagamento sicura, flessibile e adatta a qualsiasi contesto di ricarica, semplificando l’esperienza per gli utenti finali. Oltre a innovare il pagamento, Fortech presenta in fiera una piattaforma all-in-one che permette agli operatori di gestire l’intera rete di ricarica da un’unica interfaccia. Fortech offre, poi, soluzioni avanzate per la fatturazione elettronica e la gestione dei corrispettivi telematici, garantendo agli operatori della ricarica elettrica massima trasparenza e conformità normativa. “Il nostro obiettivo è semplificare la ricarica elettrica per utenti e operatori. La nostra tecnologia consente di gestire pagamenti e infrastrutture in modo intuitivo, senza barriere e con la massima efficienza. Ci definiamo Mobilty Makers e questo significa che vogliamo offrire strumenti concreti per accelerare la transizione alla mobilità sostenibile”, dichiara Luca Banci, Ev Charge Development Manager.