INFORMAZIONI
Alessandra LA FORTEZZA
Alessandra La Fortezza |
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(Adnkronos) - Opposizioni all'attacco di Matteo Salvini etichettato come "una sciagura per l'Italia" dopo il nuovo guasto sulle linee ferroviarie che oggi, 11 gennaio, ha bloccato i treni nello snodo di Milano. Ma la Lega fa quadrato intorno al ministro dei Trasporti: "Salvini sta rimettendo in moto l’Italia", affermano senatori e deputati in commissione trasporti. E fonti del Mit spiegano che il vicepremier da due anni sta lavorando "per invertire la tendenza, soprattutto sulla rete ferroviaria, nonostante burocrazia e scioperi a raffica proclamati dai sindacati di sinistra" e "decenni di investimenti mancati". Dopo lo stop annunciato questa mattina a Milano, la leader del Pd Elly Schlein è andata all'attacco del vicepremier: "Ritardi e cancellazioni anche oggi. Trenitalia suggerisce di evitare spostamenti. E intanto l’unico spostamento che interessa al ministro Salvini è il suo, al ministero degli Interni". E i dem Silvia Roggiani e Andrea Casu si domandano se "non sarebbe più semplice cambiare ministro dei Trasporti?". "Con Salvini - scrivono in una nota - anno nuovo, vecchi problemi. Oggi ennesima giornata terribile per chi deve mettersi in viaggio in treno in Italia con circolazione sospesa dalle ore 7.50 per verifiche tecniche alla linea nel nodo di Milano. Cancellazioni, ritardi, disagi e disservizi per i passeggeri cui viene 'consigliato di evitare o limitare gli spostamenti in treno e di riprogrammare i viaggi rinviabili'". Non la manda a dire nemmeno Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde e deputato AVS secondo il quale "la premier Meloni dovrebbe seriamente pensare di dimissionare Salvini, il peggior ministro dei trasporti di sempre". "Con questo governo - attacca Bonelli - cancellazioni e ritardi sono ormai all’ordine del giorno. Mentre il ministro Salvini è impegnato con la costruzione del Ponte sullo Stretto, che costerà agli italiani 14 miliardi di fondi pubblici, il trasporto in questo Paese è letteralmente al collasso. Tutto questo mentre il Fondo Nazionale per il Trasporto rapido di massa è stato azzerato. Una vergogna". "Il ministro dei Trasporti Salvini forse si è perso con lo sguardo per aria, alla ricerca dei satelliti di Musk da sponsorizzare. Dovrebbe invece avere lo sguardo ben saldo sulle nostre stazioni ferroviarie - attacca via Facebook il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte - Oggi un'altra giornata nera di ritardi dei treni nell'indifferenza più totale. Mentre circa 15 miliardi vengono congelati fra annunci e propaganda sul progetto del Ponte sullo Stretto, vecchio e pieno di criticità, i trasporti per gli italiani sono un inferno quotidiano". Ironizza sui social il leader di Iv Matteo Renzi: "I treni da Milano sono bloccati per un guasto e hanno più di un’ora di ritardo. Si vede che Salvini è rientrato a tempo pieno al Ministero", scrive su X annunciando il rinvio di un'ora dell'incontro a Firenze. Ma la Lega non ci sta. E scende in difesa del ministro dei Trasporti. "Dopo decenni di investimenti bloccati e NO, Salvini sta rimettendo in moto l’Italia. Più di 1200 cantieri ferroviari, record di treni in viaggio e passeggeri trasportati ogni giorno. C’è chi fa, e quindi deve risolvere problemi gravi ed ereditati, e chi critica dopo aver fallito o essere stato immobile”, affermano i senatori della Lega in commissione Trasporti a Palazzo Madama. Stessi toni dai i deputati leghisti in commissione Trasporti: "Decenni di 'No', mancata manutenzione, zero sviluppo infrastrutturale, niente avanzamenti tecnologici ma la sinistra trova il pessimo gusto di attaccare un ministro come Matteo Salvini. Dal primo giorno è al lavoro per sbloccare un Paese rimasto impantanato, intervenendo come mai successo prima d’ora anche sulla rete ferroviaria per renderla moderna ed efficiente. E questo è un dato di fatto tanto quanto lo è l’immobilismo di chi oggi si sveglia solo per criticare chi invece fa''. "Decenni di disinteresse, mancati investimenti, NO ideologici: così, oggi, ci ritroviamo in un’Italia con una grave carenza di infrastrutture che spiega i fatti delle ultime ore'', affermano fonti del Mit. "Salvini è fermamente intenzionato a migliorare la circolazione ferroviaria, rendendo l’Italia più moderna e connessa: nel 2025 i nuovi treni in circolazione saranno 875. E nei prossimi mesi sono attesi altri 46 convogli Frecciarossa freschi di fabbrica". "Rispetto al 2023, l’anno appena trascorso ha fatto segnare un incremento di treni in circolazione e passeggeri (+2%): parliamo di ben mezzo miliardo di cittadini a bordo di frecce, intercity e regionali'', osservano le fonti. ''Il tutto su linee iper-utilizzate (9mila treni al giorno solo su rete Rfi) e che spesso hanno accusato e accusano problemi di vecchiaia. Non a caso il gruppo Fs ha ufficializzato un piano da 100 miliardi di investimenti (molti per manutenzione) e sono già attivi più di 1.200 cantieri, con interventi attesi da decenni come quello di Firenze dal valore economico di 2,7 miliardi di euro". Il primo progetto sul capoluogo toscano ''risale addirittura agli anni Novanta. Solo ora c’è la piena determinazione a superare un imbuto che rischia di ingolfare la circolazione in tutta Italia: il problema non è mai stato preso di petto, nemmeno quando un premier fiorentino raccolse le deleghe del Mit''. Il ministro Salvini ''è pienamente consapevole delle difficoltà, perché i cantieri non si possono concludere in un pugno di giorni, e prende atto di consigli e critiche. Anche di coloro che non solo non hanno mai risolto i problemi, ma non li hanno mai nemmeno voluti affrontare''. E ancora: verranno fatte le Olimpiadi Milano-Cortina a cui molti non credevano. Verrà riformato il sistema autostradale. Sarà realtà il collegamento tra Calabria e Sicilia. ''D’altronde, a sinistra non credevano neppure nel Mose o nella ricostruzione record del Ponte Morandi, crollato per mancata manutenzione di cui la sinistra, compresi i suoi premier e i suoi ministri, non si era accorta''.
(Adnkronos) - "Saremo presenti anche noi a Roma all’incontro interministeriale del 21 gennaio che inaugura i 'South 2 Corridor': da tempo insistiamo sulla necessità di intensificare i rapporti italo-tedeschi in termini di pianificazione economica e industriale. Siamo i due motori manifatturieri del continente, i settori che ci legano sono quelli al cuore dell’industria europea e affrontiamo sfide comuni, dall’energia all’automotive. In questo contesto, abbiamo esigenze compatibili, e una politica industriale comune è una necessità". Così, con Adnkronos/Labitalia, Jörg Buck, consigliere delegato della camera di commercio Italo-Germanica, Ahk Italien, giudica l'intenzione del ministro Pichetto Fratin di puntare su un'alleanza Italia-Germania per frenare i prezzi dell'energia e del gas. "Dopo il Piano d’azione sottoscritto dai due governi nel 2022, la proposta del ministro è interessante perché da concretezza a quel progetto sul fronte energetico. Non dobbiamo dimenticare che una maggiore coordinazione tra Italia e Germania vuol dire anche un’Ue più forte: sono anni decisivi per l’industria europea e la sua competitività, e i nostri due Paesi possono giocare un ruolo centrale nell’indicare una direzione", spiega Buck. E Buck rassicura anche sulla 'tenuta' delle aziende rispetto al boom del prezzo del gas. "I prezzi dell’energia hanno colpito in maniera significativa le nostre aziende nel 2022, ma le diversificazioni di fornitura intervenute negli ultimi anni hanno avuto effetti positivi. Prima dell’invasione dell’Ucraina eravamo i due Paesi più vulnerabili al ricatto del gas russo, oggi la situazione è molto diversa. Attualmente, il prezzo dell’energia rimane ovviamente un tema importante, ma i timori principali delle aziende sono soprattutto quello di un calo della domanda dovuto all’inflazione e alla caduta generale del potere d’acquisto e le scelte in materia politico-economica che i governi si troveranno a prendere", sottolinea. Positivo comunque lo scenario, secondo Buck, per i prossimi mesi. "Nel 2025 circa il 70% delle aziende tedesche in Italia si aspetta una chiara ripresa, anche se più probabilmente nel secondo semestre", conclude. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Dall’energia solare alla produzione di idrogeno pulito. È questa la strada tortuosa su cui si è incamminato un gruppo di ricerca internazionale coordinato dalla Flinders University, in Australia, ottenendo risultati eccezionali. Gli esperti avrebbero infatti messo a punto un nuovo metodo che dall’energia immagazzinata nelle celle fotovoltaiche porta dritto alla scissione fotocatalitica dell’acqua, con una netta riduzione delle emissioni inquinanti. I risultati dello studio sono stati pubblicati su “The Journal of Physical Chemistry C”.