INFORMAZIONIAlberto AmbrosinoPoste Italiane spa Trasporti, Infrastrutture e Logistica Ruolo: Quadro Professional Master Area: IT Management Alberto AmbrosinoChi è: Marketing Communication Specialist. Formazione: Istituto Europeo di Design. |
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(Adnkronos) - Divise da qualche chilometro in linea d'aria, va in scena il confronto a distanza tra Elly Schlein e Giorgia Meloni. Parlano negli stessi minuti la premier alla festa di Atreju a Castel Sant'Angelo e la segretaria all'assemblea nazionale dem, vicino alla basilicata di San Giovanni in Laterano. Due discorsi in parallelo che diventano l'occasione per un primo assaggio della sfida di qui verso le politiche. Una "sfida apertissima", secondo Schlein. L'impostazione della campagna della segretaria è centrata tutta sulla distanza: quella di Meloni dal Paese reale. Una contronarrazione rispetto a quella di palazzo Chigi e "di Telemeloni", attacca la segretaria, per cui "tutto va bene, anzi va meglio di sempre". Carovita, sanità, scuola, lavoro ma anche tasse e sicurezza: Schlein elenca i nodi, snocciola dati negativi -"non lo dico io, sono i dati dell'Istat"- e provoca Meloni: "Esca dal palazzo, vada in un supermercato e veda scaffale per scaffale quanto sono aumentati i prezzi". Meloni pensa a premierato e legge elettorale, che "vuole cambiare perchè ha paura di perdere", pensa ai suoi interessi, incalza la segretaria Pd, e non "alle priorità degli italiani". Quindi Schlein si rivolge agli elettori e chiede: "State meglio di tre anni fa?". Il 'canovaccio' della campagna dei prossimi mesi parte da qui. Schlein oggi all'assemblea Pd vede allargarsi la maggioranza interna che la sostiene con l'ingresso ufficiale di Energia Popolare, l'area che fa riferimento allo sfidante al congresso Stefano Bonaccini. Una mossa che nell'immediato non dovrebbe avere ricadute sulla composizione della struttura interna ai dem, ma che intanto allontana l'ipotesi di un congresso anticipato del Pd. Costruzione del programma e della coalizione saranno l'impegno dei prossimi mesi. Insieme alla campagna per il No al referendum. Sul programma, annuncia Schlein, da gennaio partirà un percorso aperto "nel Paese e per il Paese", un cantiere programmatico. Sulla coalizione Schlein non si smuove dal suo essere "testardamente unitaria" e sorvola su Giuseppe Conte che ieri dal palco di Atreju ha detto che non c'è nessuna alleanza. Resta ai fatti, la segretaria Pd. Alla alleanza nelle Regioni, agli emendamenti comuni alla Manovra: "E' nei fatti, che germoglia l'elaborazione di un programma di governo comune". La replica a Conte è affidata a Francesco Boccia: "Ricordo a Conte che prima non governava nessuna regione e ora ne governa due, che è in maggioranza in Toscana e ha contribuito a vincere in Sardegna e Umbria, strappando queste regioni alla destra. Mi pare di poter dire che quando siamo uniti si vince: la coalizione c'è, mi pare evidente, i risultati si vedono. Ci vuole rispetto per tutti i partiti della coalizione, non solo per Pd che è abituato". "Penso che fra poco sentiremo un'altra bella dose di propaganda da parte di Meloni". Inizia così l'intervento di Schlein in assemblea. "Presidente Meloni vada a fare un giro per i supermercati, provi a fare i conti scaffale dopo scaffale di ciò che va rimesso al suo posto perché costa troppo. Faccia un giro perché mentre lei dice che va tutto bene, anzi non è mai andato meglio, gli italiani sono costretti a scegliere cosa comprare e cosa no perché tutto è aumentato, lo dice l'Istat. Ma questo Telemeloni non lo dice. Va bene festeggiare il cibo italiano patrimonio dell'Unesco, presidente Meloni, ma il frigo degli italiani è sempre più vuoto". E ancora: "Ieri Arianna Meloni ha detto che le priorità sono legge elettorale e premierato. Pensavamo che fossero il carovita e la sanità... Per le sorelle Meloni sono priorità la legge elettorale e una riforma che indebolisce le prerogative del Capo dello Stato: giù le mani dal presidente della Repubblica". "In queste tre anni la spesa pubblica è scesa sulla sanità, sulla scuola, sulla ricerca, politica industriale e anche sulla casa. Su cosa è salita invece? Sulle spese militari, per aver accettato la richiesta di Trump di portarle fino al 5% del Pil. E salgono le tasse. Nonostante la loro propaganda i dati del governo indicano che la pressione fiscale non è mai stata così alta negli ultimi 10 anni", dice Schein. E su banche e accise attacca: "Meloni campionessa di incoerenza, ma chi pensa di prendere in giro?". "C'era chi scommetteva sulle divisioni nel nostro campo" e invece "non solo ci siamo ma siamo competitivi e siamo la prima forza di opposizione. Il partito è più unito e compatto che mai e di questo ringrazio tutti", anche "il presidente Bonaccini perché l'unità non si fa da soli. E' finito il tempo delle divisioni e dei litigi, la maggioranza è oggi più larga ma io continuo e continuerò a essere sempre la segretaria di tutto e di tutti la segretaria di tutto il partito", aggiunge la segretaria del Pd annunciando che la tessera del partito del 2026 sarà dedicata a Tina Anselmi.
(Adnkronos) - "Ieri, a New Delhi in India, la commissione internazionale Unesco ha dichiarato la cucina italiana Patrimonio immateriale dell’Umanità. L’Unesco riconosce in questo modo la rappresentatività della cucina italiana come veicolo di cultura: si tratta di un insieme di saperi non solo culinari, ma anche conviviali e sociali che sono trasmessi di generazione in generazione su tutto il territorio nazionale. Con questo riconoscimento vengono premiati i nostri genitori, le nostre nonne e bisnonne che nei momenti difficili della storia del nostro Paese hanno fatto cucina con grande semplicità e con quel poco che si aveva in casa. Celebriamo una vittoria ottenuta anche con il contributo dei nostri 26.000 agriturismi che, in questi ultimi 50 anni, hanno lavorato con tanta fatica, orgoglio e passione creando il brand agriturismo, fiore all’occhiello del turismo italiano e invidiato da tutto il mondo". Così, con Adnkronos/Labitalia, Mario Grillo, presidente nazionale di Turismo Verde, associazione agrituristica promossa da Cia-Agricoltori italiani che ha sottolineato come "è un nostro vanto aver promosso la nuova figura degli Agrichef, oggi ambasciatori del cibo sano e di grande qualità, consapevoli rappresentanti del territorio e responsabili divulgatori della tradizione anche negli istituti alberghieri". Secondo Grillo, "oggi la filosofia del 'gettare via' è di sicuro più semplice e più comoda che reinventare una seconda vita per il cibo. Invece la storia della cucina, soprattutto quella contadina, ci insegna il contrario: il rispetto delle stagioni, la salvaguardia della biodiversità, l’uso creativo di materie prime povere e degli avanzi. 'Del maiale non si butta via nulla, quante volte lo abbiamo sentito dire?'. In campagna -ricorda- non si è mai rinnegato un piatto di legumi, un tagliere di formaggi e salumi e del pane appena sfornato a chiunque bussava alle porte delle nostre aziende agricole. Non solo un modo di cucinare in piena libertà e creatività, ma anche di come stare a tavola, di riconoscersi, magari in agriturismo nella sua atmosfera intima, calda e accogliente, ma allo stesso tempo discreta per invogliare la conversazione tra i commensali", sottolinea. Il presidente di Turismo Verde-Cia ricorda che "viviamo in un’epoca di forte instabilità, ma siamo certi che a tavola, e ancor più in quelle delle nostre campagne, si trova coesione sociale e certamente la pace oggi tanta attesa. La cucina italiana è descritta come un insieme di cucine locali, familiari, comunitarie, che dialogano tra loro e con il mondo (pensiamo ai pomodori dalle Americhe, alle origini arabe e siciliane della pasta secca); pertanto, dobbiamo ringraziare le molte culture che, nei secoli, hanno plasmato anche il nostro modo di mangiare, e oggi tutti coloro che nel mondo amano la nostra cultura, la nostra identità e il nostro stile di vita", conclude.
(Adnkronos) - Il 46% degli italiani (quasi uno su due) è pessimista sul futuro del Paese e solo il 22% immagina un’Italia migliore nei prossimi dieci anni. Un giudizio severo che si affianca a un paradosso evidente: il 79% degli italiani, soprattutto i più giovani, dichiara di pensare al domani, ma il 63% continua a sentirsi 'ancorato' al presente. Questa è la fotografia che emerge dal 'Barometro del Futuro', l’indagine demoscopica presentata oggi dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e realizzata dall’Istituto Piepoli, nel corso dell’evento 'Un patto sul futuro, anche nell’interesse delle future generazioni', svoltosi all’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis, in occasione della Giornata Mondiale dei Futuri dell’Unesco. L’incontro è stato l’occasione per presentare e discutere i primi risultati del progetto 'Ecosistema Futuro' (www.ecosistemafuturo.it), la partnership lanciata dall’ASviS un anno fa per mettere il futuro, o meglio 'i futuri', al centro della riflessione culturale, politica, economica e sociale del nostro Paese e che riunisce oltre 40 organizzazioni del mondo dell’istruzione, della cultura, dell’economia e dell’innovazione (tra cui i partner strategici Entopan, Intesa Sanpaolo, Iren, Randstad Research e Toyota Material Handling). “Come mostrato dall’indagine, gli italiani chiedono futuro, ma la gran parte di loro ritiene che nessuno se ne stia occupando seriamente, tanto meno i politici - ha commentato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS - tant’è vero che solo il 25% degli intervistati pensa che i governi agiscono anche nell’interesse delle future generazioni e il 65% ritiene che in Italia non si parli abbastanza di futuro. Ecosistema Futuro intende invertire questa tendenza, in linea con il ‘Patto sul Futuro’ approvato dall’Onu un anno fa, portando l’educazione ai futuri nelle scuole e nei musei, promuovendo riforme politiche come la Valutazione d’Impatto Generazionale delle nuove leggi, valorizzando la ricerca orientata al futuro e dando maggiore spazio alle giovani generazioni nelle scelte politiche”. Il 'Barometro del futuro', presentato da Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli, evidenzia un divario profondo tra percezione personale e collettiva: il 37% degli italiani è ottimista riguardo al proprio futuro, ma il 34% percepisce un vuoto di visione sul futuro del Paese. La politica è considerata orientata al futuro solo dal 4% dei rispondenti, la scuola dal 7%, con un pessimismo più marcato nel Centro e nelle Isole, e più attenuato nel Nord Ovest. Tra le preoccupazioni principali emergono l’aumento del costo della vita e delle diseguaglianze (44%), l’intelligenza artificiale (36%), i rischi globali per la sicurezza e la pace (32%) e la crisi climatica (30%). La fiducia degli italiani si concentra nella scienza (80%), mentre scende drasticamente per istituzioni (29%), media tradizionali (24%) e social media (21%). Il Barometro evidenzia inoltre una chiara domanda di giustizia intergenerazionale: sette italiani su dieci chiedono una Legge sul Clima e quasi due su tre sostengono un’imposta sulle grandi ricchezze per finanziare i giovani. Nel corso dell’incontro, organizzato in collaborazione con Icom Italia, Officine Italia, Save the Children e la Fondazione Italiana per gli Studi sul Futuro nell’ambito delle celebrazioni giubilari, sono state presentate le principali linee di azione di Ecosistema Futuro. Il Barometro del Futuro mostra una richiesta chiara: per il 75% degli italiani è urgente introdurre un’educazione al futuro nel sistema scolastico: da qui la prima linea di azione che riguarda l’introduzione della Futures Literacy proposta dall’Unesco nelle scuole e nei percorsi universitari, lungo le linee contenute nel Future Paper presentato oggi nel corso dell’evento. La seconda concerne le politiche pubbliche, attraverso l’applicazione della nuova normativa che impone la Valutazione d’Impatto Generazionale (Vig) delle nuove leggi, così da orientare le decisioni in una prospettiva di lungo periodo. La terza riguarda la partecipazione civica, con l’avvio del percorso verso la prima Assemblea Nazionale sul Futuro nel 2027. Nel corso dell’evento è stata annunciata anche la creazione del 'Network dei Musei dei Futuri', realizzato nell’ambito di Ecosistema Futuro da Icom Italia, rappresentata da Michela Rota (architetta esperta di sostenibilità), un’iniziativa che coinvolge già oggi oltre 40 istituzioni culturali apripista, che nel 2026 realizzeranno attività dedicate ai futuri possibili, con l’obiettivo di trasformare musei e istituzioni culturali in spazi di immaginazione civica e alfabetizzazione ai futuri. L’obiettivo è anche quello di realizzare un 'Museo dei Futuri' italiano, fisico e digitale, sulla falsariga delle esperienze internazionali esistenti. "Attuare il Patto sul Futuro in Italia vuol dire trasformare il modo in cui il sistema Paese prende le decisioni - ha commentato Luca Miggiano, responsabile del progetto Ecosistema Futuro - Per realizzare tale obiettivo è necessario confrontarsi sull’Italia che vogliamo nel futuro, migliorare i processi politici e creare una cultura orientata al futuro per navigare la complessità del presente. Ecosistema Futuro è nato per contribuire a creare un Paese per giovani, dando voce a chi già oggi lavora concretamente sul futuro e alle giovani generazioni, schiacciate tra debito climatico, precarietà e incertezze economiche".