INFORMAZIONIAlberto Bobbera |
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(Adnkronos) - “Bisogna facilitare l’accesso delle Pmi al Cloud e accompagnare questo processo positivo per le piccole medie imprese e per tutto il sistema Paese”. Lo ha affermato Stefano Salsano, Professore Dip. Ing. Elettronica- Tor Vergata, intervenendo all’evento “Il futuro del cloud in Italia e in Europa”, organizzato da Adnkronos e Open Gate Italia a Palazzo dell’Informazione a Roma con lo scopo di proporre un confronto pubblico sulle sfide legate alle infrastrutture digitali, alla regolazione dei servizi cloud e alla competitività tecnologica europea. Nel corso dell’incontro il prof. Salsano ha illustrato i principali attori coinvolti all’interno dello scenario delle Content Delivery Network - Cdn: “si parte dal content application provider, che deve distribuire i servizi arrivando all’utente finale. Nel mezzo di questo trasferimento di informazioni, partendo dall’utente finale, troviamo l'operatore di rete, che fornisce il servizio sulla rete di accesso in fibra - spiega - Dopodiché, la rete dell'operatore porta il traffico verso un punto di scambio, il cosiddetto Internet Exchange Point. In Italia ce ne sono due: uno a Roma e uno a Milano. In questi Internet Exchange Point l'operatore scambia il traffico con altri operatori, ma soprattutto con i content application provider. Quindi, se non ci fossero le Content Delivery Network, tutti i content provider dovrebbero trovare un modo, attraverso altri operatori, di portare il loro traffico fino agli Internet Exchange Point di Roma e Milano e da lì a casa dell'utente finale”. “La Content Delivery Network facilita questo trasferimento rendendolo più efficiente. Un content application provider può utilizzare i servizi di una Content Delivery Network per risparmiare sulle risorse da mettere a disposizione per portare il suo traffico verso gli Internet Exchange Point. Vi sono diverse modalità per introdurre queste Content Delivery Network: la Cdn può essere privata - sottolinea Salsano - ossia lo stesso Cloud Application Provider si costruisce la sua Content Delivery Network per portare il traffico dalla sua origine verso gli Internet Exchange Point o viceversa ci possono essere servizi di una entità terza, una content delivery network pubblica, che offre servizi a cloud application provider che vogliono offrire traffico agli utenti finali e questo lo possono fare attraverso il supporto di una Cdn pubblica che vende servizi a più cloud application provider. Esiste una possibilità ulteriore: inserire la Content Delivery Network direttamente nelle reti degli operatori che offrono il servizio agli utenti finali. Questa è un’opportunità molto utilizzata ed efficiente. Una Cdn Off-net è una Cdn che non è all'interno della rete dell'operatore, mentre la soluzione evoluta, la Cdn On-net, è una rete in cui il traffico viene servito direttamente dalla rete dell'operatore stesso”. “Per quanto riguarda la consultazione è importante approfondire meglio e introdurre più esplicitamente il concetto degli Internet Exchange Point e quello dei diversi autonomous system e chiarire meglio i punti di interscambio tra questi attori, mappando l'architettura dell’instradamento di Internet su questo caso d'uso specifico della Cdn. Ciò che ho osservato, quindi, è che non vi è questa mappatura rispetto all'architettura di Internet e al concetto di diversi autonomous system che interagiscono e che avrebbero bisogno di una più chiara definizione dei punti di interscambio del traffico tra questi sistemi”, conclude.
(Adnkronos) - Le misure in essere per proteggere la salute e la sicurezza dei dipendenti Amazon e dei dipendenti dei fornitori di servizi di consegna vengono ulteriormente rafforzate durante i periodi di temperature particolarmente elevate, come quelli che stiamo vivendo quest'estate. I centri logistici Amazon sono dotati da sempre di impianti di raffreddamento e climatizzazione all'avanguardia che, attraverso sistemi di gestione sofisticati, garantiscono una temperatura costante tra i 23 e i 25 gradi centigradi. E' quanto si legge in una nota dell'azienda. Questi sistemi monitorano continuamente l'indice di calore nelle strutture, un valore che combina temperatura e umidità per esprimere la sensazione effettiva di caldo percepito dal corpo umano. In caso di variazioni climatiche significative, il sistema allerta proattivamente il personale. Sono inoltre predisposte sale break climatizzate dove i dipendenti che lavorano in aree esterne possono recuperare dall'esposizione al calore, con acqua fresca sempre disponibile. Durante il periodo estivo, inoltre, vengono condivisi con i dipendenti, attraverso canali di comunicazione online e in loco, suggerimenti specifici sulla prevenzione dei malori da caldo, fattori di rischio ambientali e personali, guide all'idratazione e consigli forniti da professionisti della salute pubblica e medici. Tutti i dipendenti sono incoraggiati a fare pause preventive per rinfrescarsi ogni volta che ne sentono la necessità, e i team di sicurezza sono incaricati di affrontare tempestivamente qualsiasi problema legato alle temperature elevate. Anche le aziende fornitrici di servizi di consegna implementano una serie di misure per garantire la sicurezza dei propri dipendenti durante i periodi di caldo intenso. Tutti i mezzi sono dotati di aria condizionata funzionante, con l'indicazione agli autisti di segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti. Le aziende fornitrici di servizi di consegna hanno, inoltre, avviato campagne di sensibilizzazione rivolte ai propri dipendenti affinché l'attività lavorativa venga svolta in condizioni di massima sicurezza nelle giornate caratterizzate da temperature elevate. Gli autisti sono invitati a segnalare qualsiasi situazione che possa compromettere la sicurezza del loro lavoro. Inoltre, i carichi di lavoro vengono adeguati alle condizioni climatiche e viene garantita la costante disponibilità di acqua per mantenere un livello di idratazione stabile e adeguato. L’attenzione di Amazon in materia di sicurezza rappresenta una costante. Solo nel 2024 l’azienda ha investito 15 milioni di euro in progetti dedicati alla sicurezza nella rete logistica in Italia, erogato oltre 270.000 ore di formazione sulla sicurezza e formato 3.200 operatori specializzati.
(Adnkronos) - "Questo festival ci porta a parlare e ad approfondire i temi della sostenibilità ambientale e lo facciamo con grande piacere, guardando soprattutto all’aspetto delle norme europee che, talvolta, per ottimizzare la sostenibilità sacrificano quella economica e quella sociale. In questo contesto, il trasporto intermodale, cioè il trasporto dell’ultimo miglio, attraverso un sistema di rottura di carico - che prevede il passaggio della merce da un deposito ad un camion e poi dal camion ad una banchina portuale o ferroviaria - significa sicuramente valorizzare il trasporto, rendendolo meno caro e più sicuro”. Lo ha detto Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di Alis, l’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’ che si svolgerà il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. L’appuntamento è pensato per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. L’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile oggi non si occupa solo di trasporto, come spiega Di Caterina: “Attraverso una serie di attività legate ai servizi, abbiamo voluto fare un focus molto importante sulla digitalizzazione e sull’intelligenza artificiale, ambiti fortemente interessati dai contributi del Pnrr per la costruzione della piattaforma logistica nazionale che” grazie ad un importante e strategico utilizzo dei dati “offrirà informazioni che serviranno ad avere una maggiore capacità di conoscenza dei ‘tappi di bottiglia’, ossia le difficoltà di trasporto inutili e i nodi da evitare, piuttosto che quelli da utilizzare”. “Siamo di fronte ad un’epoca di trasformazione totale dove, al di là degli scenari mondiali legati ai dazi da una parte e alle guerre dall’altra, i mercati sono sempre pronti ad adeguarsi alle difficoltà - conclude - ma occorre che ci sia la capacità di alimentare gli sforzi reciproci”.