(Adnkronos) - “Quando mi chiedono di parlare del concetto di well-being in Golden Goose, preferisco farlo non nei panni di una professionista Hr, ma come Claudia, per offrire una visione autentica del significato profondo che questa parola ha all’interno della nostra organizzazione. Per noi, benessere significa creare uno spazio sicuro, dove le persone si sentono libere di essere se stesse, con tutte le loro imperfezioni, perché è proprio lì che risiede la vera autenticità”. Con queste dichiarazioni, Claudia Catalano, head of engagement & well-being di Golden Goose, è intervenuta alla seconda edizione del Global welfare summit, il principale appuntamento italiano dedicato all’evoluzione del welfare, dedicata alle 'Eccellenze che ispirano' e svoltasi a Villa Miani a Roma. All’azienda è stato assegnato il Premio Global Welfare. Per quanto riguarda le eccellenze aziendali, infatti, l’Osservatorio Italian Welfare ha valutato e individuato quelle realtà che, nell’ambito dei modelli di global welfare, si distinguono per aver sviluppato strategie e iniziative capaci di coniugare innovazione, sostenibilità sociale e attenzione concreta al benessere globale delle persone. Le aziende premiate rappresentano esempi virtuosi di come il welfare possa diventare leva strategica per la crescita organizzativa, la coesione interna e l’impatto sociale. “Il nostro impegno è aiutare ognuno a scoprire la propria essenza, affinché possa esprimere la sua unicità e contribuire così a rendere l’organizzazione un luogo vivo, umano e sempre diverso. Ed è esattamente quello che è accaduto a me - spiega Catalano - Quando sono entrata in Golden, portavo una parrucca da molti anni. Avevo sempre lavorato nel mondo del lusso, un mondo che spesso ricerca la perfezione, e io, con le mie imperfezioni, cercavo di nasconderle. Ma in Golden Goose ho imparato qualcosa di diverso: l’imperfezione è ciò che ci rende speciali. E così, giorno dopo giorno, ho trovato il coraggio di mostrarmi per quella che sono”.
(Adnkronos) - Favorire la diffusione della cultura manageriale, promuovere la formazione continua, rafforzare le politiche di welfare e creare sinergie concrete tra il management e i professionisti della direzione del personale: sono questi gli obiettivi del protocollo di collaborazione siglato tra Federmanager, la Federazione nazionale dei dirigenti delle aziende industriali, e Aidp, Associazione italiana per la direzione del personale. L’accordo, firmato da Valter Quercioli, presidente Federmanager, e Matilde Marandola, presidente Aidp, rappresenta un passo importante nella costruzione di un fronte comune a sostegno del capitale umano e della managerialità come leve strategiche per la competitività delle imprese italiane. Le due organizzazioni riconoscono un allineamento valoriale e di visione che si concretizza nel reciproco impegno a condividere competenze, esperienze e network professionali. L’intesa punta a sviluppare iniziative congiunte in ambito formativo e manageriale, a promuovere la cultura della meritocrazia e a favorire l’incontro tra domanda e offerta di competenze qualificate, con particolare attenzione ai temi del benessere organizzativo e del welfare aziendale. In particolare, Federmanager e Aidp si impegnano a: promuovere iniziative comuni – come corsi, workshop e seminari – per la crescita professionale dei manager; sostenere l’inserimento di risorse manageriali nelle aziende italiane, anche attraverso la collaborazione con Cdi manager, società di scopo di Federmanager specializzata in temporary management ed executive search; favorire la diffusione del Manifesto Aidp – forum della meritocrazia, sostenendo progetti di orientamento e conoscenza del mercato del lavoro rivolti ai giovani. Federmanager e Aidp si impegnano infine a esercitare un ruolo di interlocuzione costante con le istituzioni, per contribuire in modo propositivo alle politiche e alle strategie di sviluppo del sistema produttivo nazionale, anche in relazione ai temi della sostenibilità e del welfare integrato. "Il protocollo con Aidp - ha dichiarato Valter Quercioli, presidente Federmanager - rappresenta un passo importante nel percorso di valorizzazione del management italiano. Vogliamo promuovere insieme una cultura della managerialità, della competenza e della formazione continua che sostenga la crescita delle imprese e la qualità del lavoro. Attraverso questa collaborazione intendiamo favorire l’incontro tra domanda e offerta di preziose professionalità manageriali, creando nuove opportunità per le aziende e per i territori. La sinergia con Aidp ci permette di unire esperienze e visioni per costruire un sistema più competitivo, moderno e sostenibile. E' un impegno concreto per rafforzare il ruolo del management come motore di innovazione e sviluppo per il Paese". "Il protocollo di collaborazione con Federmanager - sottolinea Matilde Marandola, presidente Aidp - formalizza un significativo allineamento strategico e valoriale. L'obiettivo primario è rafforzare la cultura manageriale in Italia, riconoscendola come fattore chiave per la competitività delle imprese e la valorizzazione delle persone e delle loro competenze".
(Adnkronos) - "L'Italia è un Paese che, secondo me, sta continuando a mantenere un'attenzione fortissima sui temi di sostenibilità, perché gli attori economici del nostro Paese si rendono conto che la sostenibilità aiuta a gestire il rischio climatico e i rischi fisici che ne derivano, perché è una tipologia di rischio che non è diversificabile, è un rischio sistemico: o lo si gestisce o ci si scontra e probabilmente si perde. Quindi l'Italia ha continuato a vedere una dinamica molto favorevole della finanza sostenibile, noi nella prima parte dell'anno come Ing in Italia abbiamo avuto una crescita del 95% anno su anno, semestre su semestre, degli strumenti di finanza sostenibile sul Paese". Così Andrea Diamanti, head of wholesale banking Ing Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ in corso oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. Diamanti ha sottolineato che "sicuramente il nostro team è stato molto bravo a produrre un più 95% ma significa anche che c'è una domanda di mercato particolarmente solida". "A livello globale abbiamo avuto un primo semestre dell'anno record come Ing perché abbiamo generato 68 miliardi di euro di finanza sostenibile per i nostri clienti, con un più 19% rispetto al semestre precedente e sicuramente è per ora un punto di massimo storico ma noi vogliamo continuare a crescere perché vediamo una domanda crescente", ha sottolineato. "Noi abbiamo un team che si occupa di transizione sostenibile per i nostri clienti a livello globale, abbiamo più di 60 professionisti dedicati a queste attività che fanno due cose sostanzialmente: aiutano i clienti nei piani di transizione sostenibile, quindi con servizi di consulenza, di advice e di monitoraggio dei progressi che si raggiungono nei piani di transizione sostenibile. Li aiutiamo - ha continuato - a disegnare dei business model che siano sostenibili e che siano presentabili alla comunità finanziaria sempre in maniera sostenibile", ha continuato. "Quest'anno -ha spiegato Diamanti- abbiamo lanciato un'ulteriore iniziativa, quella del Transition accelerator, abbiamo formato un team che era in parte già esistente ma lo abbiamo rifocalizzato, e aiuta le aziende nostre clienti ad accelerare la transizione in determinate tecnologie, quattro ambiti fondamentali: la transizione dei veicoli elettrici, tutto il settore delle tecnologie legate alla biodiversità, alla bio-based, natural-based, il clean tech e poi l'economia circolare". "Quindi noi che cosa facciamo? Aiutiamo -ha concluso- i nostri clienti a disegnare un percorso che gli consenta di scalare il più velocemente possibile le tecnologie che noi identifichiamo insieme a loro come quelle su cui puntare, in maniera tale da rimuovere le barriere potenziali, far affluire i capitali necessari per portare la tecnologia a un livello di scala efficiente che permetta poi un utilizzo a costi più bassi possibile e quindi un'espansione della tecnologia nei nostri sistemi economici e sociali", ha concluso.