(Adnkronos) - “La pubblica amministrazione è immersa in questa rivoluzione del digitale e dell'intelligenza artificiale. Di conseguenza, deve sapersi attrezzare puntando sulla formazione delle sue persone per restare al passo di questa realtà che cambia”. Lo ha detto Michele Camisasca, direttore generale dell'Istat, alla nuova edizione di StatisticAll2025, il festival della statistica e della demografia che si sta svolgendo a Treviso. “Il fattore umano è decisivo e in questo momento si sta insistendo sulla formazione: sono aumentate anche le giornate di formazione per ogni singolo dipendente - spiega il direttore generale dell’Istat - e sono proprio gli elementi che consentono di stare al passo di questa realtà che cambia. La pubblica amministrazione oggi è qualcosa di grande: stiamo parlando di 3 milioni di dipendenti, di quasi 13mila enti e di circa 104mila luoghi di lavoro, che devono essere in grado di mettere nelle condizioni migliori possibili i lavoratori per dare un contributo alla realtà che cambia e che deve essere interpretata ed eletta per rispondere ai bisogni dei cittadini”. “Lavorare per la pubblica amministrazione significa partecipare al bene comune e questa è una sensibilità che oggi hanno anche molti giovani, che devono essere la risorsa fondamentale a cui guardare. Noi siamo in una pubblica amministrazione tendenzialmente vecchia e, invece, per guardare al futuro, è necessario essere in grado di attrarre le giovani generazioni e in questo non possiamo non riferirci al fatto che siamo nell'era della post pandemia, che ci ha fatto fare dei salti importanti nella digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione - sottolinea Camisasca - anche grazie alle tecnologie la possibilità di utilizzare il lavoro a distanza, lo smart working, che è una modalità attraverso cui si cercano di conciliare più esigenze delle persone”. “Pertanto, è importante essere in grado di fornire ai giovani, che guardano al pubblico, un'istruzione come un luogo per la propria realizzazione e per quella della propria carriera con l'attenzione al bene comune, di renderla il più accogliente e attraente possibile. Insistere anche sul fattore umano come formazione di competenze che sappiano rispondere ai bisogni dei cittadini è sicuramente la chiave attraverso cui dobbiamo costruire questo percorso”, conclude.
(Adnkronos) - “A marzo, insieme a Nestlé, abbiamo costruito un bando che ha avuto due obiettivi: lavorare sull’empowerment al femminile e diffondere nel territorio umbro la cultura del dono. Questo secondo punto è importante perché il crowdfunding aiuta le organizzazioni a coinvolgere il territorio e a partecipare alla realizzazione dei progetti”. Così la presidente della Rete del Dono, Valeria Vitali, alla conferenza stampa tenutasi ieri presso lo stabilimento Perugina di Perugia dove è stato premiato il progetto della Cooperativa Pepita volto a promuovere l’inclusione e la tutela delle donne. “Il bando si è composto in diversi momenti. Il primo è stato quello della definizione degli ambiti dell’intervento. Abbiamo deciso che il focus era quello di potenziare le competenze delle donne. Il secondo è stato quello di selezionare le organizzazioni che presentassero i progetti interessanti sul territorio umbro; poi portare avanti un percorso formativo sul digital fundraising e il crowdfunding; infine arrivare alla selezione che abbiamo condiviso con Nestlé e i suoi lavoratori e le lavoratrici”, ha continuato Vitali. “Del progetto di Pepita ci ha convinto il fatto che è trasversale e intergenerazionale - ha concluso la donna - Un’idea che coinvolge non solo le giovani, ma anche le donne anziane che mettono a disposizione delle nuove generazioni, la loro esperienza e il loro background”.
(Adnkronos) - Mettere al centro la connessione tra attori diversi, ma complementari. Unire le forze e fare rete per creare sinergie tra grandi aziende, Pmi, startup, università, attori finanziari e istituzioni in un momento storico in cui la transizione energetica rappresenta una della sfide più complesse degli ultimi tempi. Se ne è parlato al centro ricerche Eni di San Donato Milanese all’evento ‘Eni Supply Chain Day - Connecting Energies’. Un incontro durante il quale è emerso un quadro positivo e incoraggiante: la filiera di Eni risulta solida e performante. (VIDEO) “Riteniamo che la filiera dell'energia sia solida e sempre al nostro fianco, anche quando intraprendiamo nuovi progetti - ha affermato durante i lavori Costantino Chessa, Head of procurement Eni - Nel tempo ha dimostrato di essere pronta a rispondere alle sfide del momento. Deve continuare ad essere competitiva e cogliere le opportunità legate alla trasformazione”. Dall’incontro è emerso un messaggio chiaro: solo lavorando insieme è possibile cogliere appieno le opportunità offerte dalla trasformazione in atto. In tal senso, attraverso il suo Head of procurement, Eni evidenzia la volontà di portare avanti “l’approccio di sistema inclusivo, continuando ad essere vicini alle imprese, in particolar modo alle Pmi”. Da una survey condotta sulla filiera è emerso il bisogno di supporto nello sviluppo di competenze e tecnologie, le dimensioni più impattate dalla transizione. L’azienda si impegna dunque a supportare le imprese della propria supply chain lungo tutte le dimensioni della competitività, orientando e accompagnandola nei percorsi di crescita, promuovendo alleanze e collaborazioni - per favorire uno sviluppo condiviso e sostenibile - e sviluppando strumenti concreti, con un’attenzione particolare alle Piccole e medie imprese. In questo contesto, sono stati già realizzati strumenti in ambito finanziario, come il Basket Bond e il reverse factoring, e operativo come l’Alleanza di sistema Open-es, che riunisce oltre 38mila imprese. Oggi Eni sta portando avanti anche il programma Energia di Filiera, “un'altra iniziativa a supporto delle imprese, soprattutto a quelle maggiormente impattate dalla transizione”, conclude Chessa.