ABBABB Italia , azienda del Gruppo ABB, opera nel campo delle tecnologie per l'energia e l'automazione che consentono alle utility ed alle industrie di migliorare le loro performance riducendo al contempo l'impatto ambientale. |
ABBABB Italia , azienda del Gruppo ABB, opera nel campo delle tecnologie per l'energia e l'automazione che consentono alle utility ed alle industrie di migliorare le loro performance riducendo al contempo l'impatto ambientale. |
(Adnkronos) - Manuela Arcuri ospite a Verissimo ha parlato della sua carriera, definendola come un percorso ricco di soddisfazioni e successi. Ma, come in tutte le cose belle, l'attrice non ha nascosto le difficoltà affrontate nel corso degli anni: dai pregiudizi fino alle avance ricevute durante i provini. L’intervista con Silvia Toffanin, registrata lo scorso marzo, è stata riproposta oggi, sabato 7 giugno. Manuela Arcuri ha raccontato senza filtri le difficoltà incontrate all’inizio della sua carriera, quando il successo è arrivato accompagnato da pregiudizi e situazioni spiacevoli: "Mi sono arrivate molte critiche a causa della mia bellezza. All'inizio nessuno poteva dire che ero bella e anche brava, un connubio difficile da ammettere. Dovevo dimostrare il doppio rispetto a un'altra persona", ha ammesso l'attrice che ha dovuto fare i conti anche con delle esperienze negative. "Una volta un regista, non si sa se vero o finto, mi disse durante il provino 'fammi vedere il seno, alzati la maglietta'", ha raccontato Manuela Arcuri, descrivendo l'imbarazzo provato in quel momento. "Ero una ragazzina, davanti una macchina da presa, stavo semplicemente facendo un provino. Uno dei tanti momenti in cui mi sono detta 'ecco non è per me, non mi sento a mio agio'. Tornavo sconfitta e delusa da queste situazioni, anche dispiaciuta, perché queste cose ti feriscono". E non sono mancati altri episodi con registi o produttori che le chiedevano appuntamenti: "Nella prima fase della mia carriera, quando facevo la gavetta, diversi marpioni cercavano di conquistarmi. Noi donne siamo bersagliate, dobbiamo essere forti e coraggiose. Dobbiamo saper rispondere e saper andare via", ha aggiunto.
(Adnkronos) - Dazi sì, dazi no. Un'altalena che potrebbe avere effetti sui prezzi esposti dai cartellini dei commercianti. "Le imprese della distribuzione moderna come l’intero sistema produttivo - dice all'Adnkronos/Labitalia Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione - seguono con attenzione l’evoluzione delle politiche commerciali sui dazi. In un contesto già segnato da consumi deboli, le crescenti tensioni geopolitiche e l’eventuale introduzione di misure protezionistiche tra le grandi aree economiche rischiano di accentuare l’attuale clima di incertezza. Uno scenario le cui prospettive preoccupano le imprese del retail moderno non solo per possibili ritorni di ulteriori fiammate inflazionistiche ma anche per l’effetto di disorientamento che colpisce le famiglie con conseguenze significative sulla propensione al consumo". "Questa situazione - avverte - rischia di vanificare l’impegno delle imprese del retail moderno, fortemente impegnate a difendere il potere d’acquisto delle famiglie, garantendo un’offerta di qualità a prezzi competitivi. In questo contesto il settore, che svolge ogni giorno un ruolo fondamentale nel valorizzare e promuovere i prodotti delle filiere del Made in Italy, anche grazie ai prodotti a marca del distributore (mdd), conferma il proprio impegno nel sostegno a filiere produttive e cittadini". "Auspichiamo inoltre che, a fronte delle attuali condizioni geopolitiche e commerciali, venga mantenuta una visione unitaria europea per affrontare con realismo le sfide attuali, sapendo coglierne anche eventuali opportunità, e che possa rassicurare cittadini e imprese", conclude.
(Adnkronos) - "Ci piace che con il gioco di parole di 'Plan' e 'Eat', quindi della pianificazione del mangiare, ci sia il messaggio stesso e la salvaguardia del Pianeta che è un po' il nome che risuona nell'associare queste due parole". Così Nicola Lamberti, Ceo di PlanEat, intervenendo alla conferenza stampa ‘Prevenire lo spreco alimentare: la rivoluzione digitale di Planeat’, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato. PlanEat nasce dall'unione di "competenze informatiche, perché questo era l'ambito dove ci sentivamo forti, uniti a un'esperienza maturata da un gruppo di nostri soci che è legato al mondo della ristorazione nel tentativo di generare qualcosa di positivo per l'ambiente, il sistema e il Pianeta. Per cui la cosa più grande che potevamo abbracciare con questa idea è proprio il concetto di Pianeta". Analizzando nel dettaglio tutti i meccanismi che portano a comprare cibo in eccesso è stata sviluppata "una piattaforma che potesse mettere in maniera semplice ogni famiglia nella condizione di poter pianificare la settimana, mettendo al posto di un carrello una tabella - colazione, pranzo e cena e i giorni della settimana - e in ogni cella, al posto degli ingredienti, ciò che ci piacerebbe mangiare. Siamo noi che facciamo il calcolo al contrario degli ingredienti che servono per cucinare tutti quei piatti che si è deciso di mangiare. E coniughiamo piatti da cucinare con piatti già pronti". "Un risvolto interessante è che nella zona dove noi stiamo sperimentando questo approccio ci occupiamo anche di tutta la parte produttiva quindi laviamo, tagliamo, etichettiamo, impacchettiamo e consegniamo gli alimenti raggruppati per kit di ricetta. In questa maniera non ci dobbiamo preoccupare di avere gli ingredienti a disposizione e il tempo per poterli cucinare perché tutti quei piatti sono fattibili in poco tempo e hai la certezza di avere le istruzioni e tutti gli ingredienti necessari per cucinarli. Per cui in fase di programmazione si riesce a mangiare in maniera molto più varia, più sana, più equilibrata", spiega Lamberti.