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(Adnkronos) - Scende la dispersione scolastica, ma resta il divario tra Nord e Sud. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto Invalsi che ha condotto oltre 11mila e cinquecento scuole. Sempre meno giovani lasciano la scuola anzitempo, e un numero crescente di studenti riesce a conseguire un diploma o a proseguire in percorsi di istruzione e formazione, con ricadute positive sull'equità sociale, sull'occupabilità e sulla coesione territoriale. Le differenze tra l'Italia centro-settentrionale e quella meridionale rimangono consistenti. In Italiano il 52% degli studenti contro un 56% del 2024 raggiunge almeno il livello base, mentre in Matematica il livello base è raggiunto dal 49% degli studenti contro un 52% del 2024. In Inglese il 55% degli studenti raggiunge i traguardi prescritti nella prova di reading (60% nel 2024) e il 44% in quella di listening (45% nel 2024). Al termine delle scuole medie, in Italiano, a fronte di un 62% di allievi che mostrano competenze almeno adeguate nel Centro-Nord, nel Mezzogiorno la percentuale scende in modo rilevante e nel Sud (in particolare Calabria, Sicilia e Sardegna) meno del 50% di coloro che acquisiscono la licenza media accede alle superiori con competenze adeguate. Al Sud nemmeno la metà degli allievi esce dal I ciclo d'istruzione con competenze adeguate in Matematica. Nel caso dell'area Sud e Isole solo 4 allievi su 10. Per quanto riguarda l'Inglese, in terza media per la prima volta dal 2018 almeno la metà degli studenti e delle studentesse raggiunge l'A2 in entrambe le competenze ricettive in tutto il territorio nazionale. Gli esiti di entrambe le prove di Inglese sono in costante crescita, in tutti i territori. La popolazione di origine immigrata consegue risultati medi più elevati di quella autoctona, soprattutto nella prova di ascolto. Invalsi rileva che alla fine del I ciclo d'istruzione gli allievi in condizioni di fragilità sono in calo nel tempo, ma che tuttavia, l'indicatore è trascinato soprattutto dai buoni risultati d'Inglese. Sembra quindi necessario, conclude l'Invalsi, fare ulteriori sforzi per migliorare la preparazione in Italiano e Matematica. “I ragazzi non sanno riassumere, lo abbiamo visto anche dai dati Invalsi. Saper riassumere significa avere chiarezza di idee" commenta il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. "Così come è fondamentale imparare le poesie a memoria nell'epoca dei cellulari e di internet. Quando ho detto stop al cellulare in classe questi sonori democratici hanno detto ’no’, che sarebbe stata una misura autoritaria. Adesso tutti copiano le nostre misure e dicono che il Governo Meloni ha fatto bene”. Valditara ha poi ribadito che “dopo anni di blocco contrattuale abbiamo per la prima volta previsto risorse importanti per chiudere i contratti sino al 2030 e dobbiamo metterne sempre di più. La Lega ha fatto di questo un punto di onore”.
(Adnkronos) - "Limite di velocità a 30km all'ora? Attendiamo una vera concertazione, cosa che purtroppo l'assessore Patanè non è abituato a fare. In certe zone, in certe vie o anche in certi rioni di Roma potremmo anche essere favorevoli per una sicurezza dei pedoni e dei tavoli che abbiamo all'aperto come pubblici esercizi, in altre parti della città rischieremmo degli autogol clamorosi. Però auspichiamo un incontro con delle proposte sia sui rioni che sulle vie. La nostra vuole essere un'apertura con approfondimento. Non può essere, come già avvenuto in altre casi, che tutto si risolve con un provvedimento dall'alto e in una settimana si vuole approvare tutto, come già successo con questa amministrazione". Così, con Adnkronos/Labitalia, Claudio Pica, presidente di Fiepet Confesercenti Roma, l'organizzazione di rappresentanza dei pubblici esercizi capitolini, commenta l'annuncio su Roma a 30 all'ora fatto all'Adnkronos dall'assessore alla Mobilità Eugenio Patané.
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”