RICERCA PROFESSIONISTI
RISULTATI RICERCA PROFESSIONISTIOrdina i risultati per
8650 record trovati.
|
RISULTATI RICERCA PROFESSIONISTIOrdina i risultati per
8650 record trovati.
|
(Adnkronos) - Nuovo attacco con il coltello in Germania. Almeno dodici persone sono rimaste ferite oggi, venerdì 23 maggio, alla stazione centrale di Amburgo. Sei di loro sarebbero gravi. Secondo quanto riportato dal quotidiano Bild, l'aggressione è avvenuta sul binario 13/14, mentre la gente era in attesa del treno. La polizia federale ha confermato su X l'arresto di una donna sospettata di essere l'autrice dell’attacco. "Ha agito da sola" ha dichiarato la polizia federale, citata dall'emittente televisiva Ndr, spiegando, quindi, che al momento non c'è un pericolo in vigore. Si indaga sul movente che, secondo quanto sottolinea Der Spiegel, resta sconosciuto. Alcuni dei feriti sarebbero stati assistiti direttamente a bordo dei treni. Intanto è stato completamente sospeso il traffico ferroviario e è stata chiusa. Sul posto è arrivata anche un team della Croce Rossa. La stazione centrale di Amburgo, la più trafficata della Germania. Sul loro sito si legge che ogni giorno vi transitano "oltre 500mila persone". Per questioni di sicurezza dal 2023 è vietato portare coltelli e armi nella stazione.
(Adnkronos) - Due italiani su tre si sentono ceto medio, ma più della metà teme che i propri figli staranno peggio. Più di otto su dieci non vedono riconosciuto il valore delle proprie competenze nel reddito. E oltre il 70% chiede meno tasse sui redditi lordi. E' il ritratto del ceto medio italiano che emerge dal 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare', commissionato da Cida, la Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità, e presentato oggi durante un convegno tenutosi alla Camera dei Deputati, aperto con i saluti istituzionali del Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Paolo Barelli e gli interventi del vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani e del viceministro dell'Economia e delle finanze, Maurizio Leo. Hanno portato i loro contributi Gabriele Fava, presidente Inps, Renato Loiero, consigliere del Presidente del Consiglio, e i deputati Elena Bonetti, Luigi Marattin, Annarita Patriarca e Walter Rizzetto. “Il Rapporto fotografa una frattura profonda: il ceto medio è il Punto di Tenuta del Paese, ma oggi vive un paradosso insostenibile. È troppo ricco per ricevere aiuti, troppo povero per costruire futuro. Colpito dal fisco, escluso dal welfare, ignorato nei riconoscimenti. Eppure, resiste: investe nei figli, tiene in piedi famiglie e territori con una generosità silenziosa. Ma quanto può sopportare ancora? E soprattutto, possiamo permetterci di non ascoltarlo? Se non si restituisce dignità economica a chi ogni giorno regge l’Italia, il rischio è uno solo: spezzare definitivamente il patto sociale su cui si fonda la nostra democrazia”. E' il grido d’allarme e insieme la richiesta di una scelta politica netta che arriva da Stefano Cuzzilla, riconfermato oggi alla guida di Cida dall’assemblea nazionale, che ha eletto anche i vicepresidenti Marco Ballarè, Antonello Giannelli e Guido Quici. Un capitale culturale forte, ma senza ritorno economico. Questa la contraddizione centrale che emerge dal nuovo rapporto Cida-Censis: il ceto medio italiano non si definisce attraverso il reddito, ma attraverso l’identità culturale. Il 66% degli italiani si riconosce nel ceto medio, e per oltre il 90% ciò che conta davvero è il sapere, il livello di istruzione, le competenze acquisite. Ma questi valori – pur costituendo il fondamento identitario – non trovano più riscontro nella realtà economica. L’82% degli italiani che si autodefinisce di ceto medio denuncia che il merito non viene riconosciuto, che il capitale culturale non si traduce in una giusta retribuzione. E' qui che si apre una frattura decisiva: tra capitale umano e capitale economico. E quando il riconoscimento non arriva, il motore si spegne: ciò che era spinta verso l’alto diventa semplice sopravvivenza. Negli ultimi anni, oltre la metà degli italiani che rappresentano l’ossatura sociale del Paese ha visto il proprio reddito fermo, mentre più di uno su quattro lo ha visto calare. Solo il 20% dichiara un miglioramento. Ma più che arretrare, il ceto medio oggi galleggia senza prospettiva. Anche i consumi riflettono questo stato: il 45% li ha già ridotti, e la maggioranza teme ulteriori tagli nel prossimo futuro. Non è solo una condizione economica, è un malessere sociale diffuso che svuota di speranza il futuro. Un futuro che, sempre più spesso, il ceto medio non riesce più a immaginare dentro i confini del Paese. Il 50% dei genitori appartenenti al cuore produttivo del Paese ritiene che i figli staranno economicamente peggio, e il 51% auspica che cerchino opportunità all’estero, segnando il sorpasso definitivo del 'mito dell’altrove' sul sogno di mobilità sociale interna. Nonostante ciò, il ceto medio continua a investire: il 67% delle famiglie di ceto medio con figli conviventi sostiene spese straordinarie per garantire un futuro ai figli, mentre oltre il 41% aiuta economicamente figli e nipoti, confermandosi come primo ammortizzatore sociale del Paese. Tra i pensionati della fascia di riferimento del rapporto Cida-Censis, il 47% aiuta regolarmente figli o nipoti, e il 66% ha finanziato o finanzierà almeno una spesa straordinaria. Questa 'generosità silenziosa' è sempre più sotto pressione. Solo il 52% si sente protetto da reti di welfare; gli altri oscillano tra ansia, incertezza e vera e propria insicurezza. E il risparmio, da sempre uno dei tratti distintivi del ceto medio, si erode: il 46% ha ridotto la capacità di accantonare risorse, e il 44% prevede un peggioramento nei prossimi tre anni. Quando la fiducia nel futuro si incrina, cresce il bisogno di protezione: ma è proprio qui che il sistema mostra le sue crepe più profonde. Solo il 18% giudica sufficiente il welfare pubblico. Di fronte a questa percezione di inadeguatezza, cresce la corsa al welfare integrativo: il 45% possiede una polizza sanitaria o un fondo pensione e circa il 36% vorrebbe che il contratto collettivo del settore in cui lavora prevedesse la sanità integrativa. Il rischio è una nuova disuguaglianza: tra chi può permettersi una protezione privata e chi resta scoperto.
(Adnkronos) - Vicinanza alle persone e rispetto per l’ambiente. Sono questi i valori che guidano l’azione di Alperia e che, attraverso campagne pubblicitarie capaci di comunicarli in modo autentico ed efficace, hanno portato l’azienda a distinguersi ai Promotion Awards 2025. I premi, che ogni anno celebrano le migliori campagne nei settori promozionale, shopper marketing, branding e innovazione, hanno assegnato ad Alperia cinque riconoscimenti, tra cui il Best in Show, durante la cerimonia del 21 maggio 2025 a Milano. Tra le campagne premiate, spicca quella per 'Il Robot Selvaggio', che ha accompagnato il lancio dell’omonimo film, in collaborazione con Universal Pictures International Italy, distributore italiano, e l’agenzia di entertainment marketing Wepromo. Il film racconta la storia di un robot naufragato su un’isola disabitata, dove impara a convivere con la natura e gli animali selvatici, sviluppando una profonda coscienza ecologica e relazionale. La campagna, con lo slogan 'Scopri la tua vera natura, scegli luce e gas green', ha saputo tradurre questi temi in esperienze coinvolgenti per famiglie e visitatori nei punti vendita, promuovendo riflessioni sull’energia pulita, la sostenibilità e le scelte quotidiane. Il progetto ha ottenuto il premio ex aequo nella categoria Shopper Marketing&Brand Activation, una menzione speciale nella categoria Concorso e il premio per la Comunicazione, grazie all’efficacia narrativa e all’impatto educativo del format. Completa il quadro dei premi la campagna 'Alperia Mini Rugby Veneto', vincitrice della categoria Community Program. Un’iniziativa, in collaborazione con il Comitato Rugby del Veneto, che ha promosso lo sport giovanile e i valori dell’inclusione, dell’educazione e della sostenibilità. “Questi premi ci rendono orgogliosi - ha commentato Stefan Stabler, direttore Strategic Marketing&Communication di Alperia - Confermano la bontà del nostro approccio e l’impegno della nostra squadra, che ha tradotto i nostri valori in progetti concreti. Vogliamo creare connessioni autentiche, stimolare comportamenti responsabili e costruire insieme un futuro sostenibile”.