INFORMAZIONISoprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Ragusa Arte e Cultura Ruolo: Urp Area: Informazione, Giornalismo e URP Rocco Paci |
INFORMAZIONISoprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Ragusa Arte e Cultura Ruolo: Urp Area: Informazione, Giornalismo e URP Rocco Paci |
(Adnkronos) - Ancora temperature roventi in Italia. Nella giornata di oggi, venerdì 4 luglio, sono 20 le città con bollino rosso, secondo il bollettino delle ondate di calore del ministero della Salute: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Il bollino rosso indica il livello 3, ossia il livello massimo delle condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute. Il Ministero della Salute consiglia di trascorrere le ore più calde della giornata nella stanza più fresca della casa, bagnandosi spesso con acqua fresca. Nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le 18) bisognerebbe evitare l'attività fisica intensa all’aria aperta e di esporsi al caldo e al sole diretto dal momento che temperatura e umidità elevate possono provocare sintomi associati al caldo e ustioni. Anche l'alimentazione è importante: bisognerebbe prediligere pasta e pesce rispetto alla carne, evitare i cibi elaborati e piccanti e consumare molta verdura e frutta fresca. E poi è importante bere liquidi, moderando l’assunzione di bevande gassate o zuccherate, tè e caffè. Il ministero della Salute sconsiglia bevande troppo fredde e bevande alcoliche. Il Ministero della Salute consiglia di utilizzare correttamente il condizionatore e se si ha solo il ventilatore non indirizzarlo mai direttamente sul corpo (in particolare in caso di persone anziane allettate e con limitata autonomia) e di trascorrere alcune ore in un luogo pubblico climatizzato, in particolare nelle ore più calde della giornata. È bene assicurare anche un adeguato ricambio di aria: la ventilazione naturale determina un miglior ricambio dell’aria rispetto alla ventilazione meccanica. Quando si esce è consigliato indossare indumenti chiari, leggeri, in fibre naturali (ad esempio cotone e lino), riparare la testa con un cappello leggero di colore chiaro e usare occhiali da sole. Per proteggere la pelle dalle scottature è importante utilizzare creme solari ad alto fattore protettivo. Se l’auto non è climatizzata è meglio evitare di mettersi in viaggio nelle ore più calde della giornata e in ogni caso è consigliato portare con se sufficienti scorte di acqua in caso di code o file impreviste. Assicurarsi poi di non lasciare persone non autosufficienti, bambini e anziani, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole. Offrire assistenza alle persone a maggiore rischio (ad esempio anziani che vivono da soli) e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Nelle persone anziane un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi) che può indicare un peggioramento dello stato di salute. In presenza di sintomi dei disturbi legati al caldo è bene contattare un medico.
(Adnkronos) - Nella giornata di oggi si è tenuto un incontro istituzionale tra Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia, appartenente al sistema di Federturismo Confindustria ed il suo direttore Antonio Barreca, e Base Balneare e il commissario europeo al Turismo, Apostolos Tzitzikostas. Durante il colloquio è stata consegnata una memoria illustrativa ufficiale contenente le istanze del comparto balneare italiano in merito alla corretta applicazione della Direttiva Bolkestein e lo stato del contenzioso italiano approdato alle Sezioni Unite sul tema della scarsità della risorsa naturale. Il documento, elaborato da Assobalneari Italia e Base balneare, evidenzia la necessità di un approccio più equilibrato e realistico parte delle istituzioni europee, che tenga conto delle peculiarità storiche, economiche e sociali del modello balneare italiano e della tutela dei diritti acquisiti dai concessionari che da decenni operano e investono nel settore. Durante l’incontro, il Presidente di Assobalneari e l'Avvocato Nicolò Maellaro per Base Balneare hanno formalmente richiesto un tavolo di confronto con le istituzioni europee competenti, con l’obiettivo di individuare soluzioni normative che garantiscano certezza giuridica, continuità imprenditoriale e salvaguardia dell’occupazione lungo le coste italiane. "Abbiamo ribadito con forza - hanno dichiarato Licordari e Maellaro - che non si può applicaE'È fondamentale che l’Europa ascolti la voce dei territori e comprenda che il sistema balneare italiano così come quello degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, rappresenta una risorsa strategica per l’economia del turismo nazionale, fatta di imprese familiari, lavoro, identità e presidio ambientale". Assobalneari Italia e Base Balneare auspicano che questo confronto possa essere il primo passo verso una nuova fase di dialogo e collaborazione con la nuova dirigenza politica dell’Unione Europea, affinché le future scelte in materia siano il frutto di una volontà politica consapevole e non delle scelte di oscuri tecnocrati che, con la loro influenza proveniente da loro ruolo di intoccabili, riescono ad indirizzare decisioni che sono più il frutto di pressioni di poteri forti a discapito dell’interesse comune, e che tengano conto della specificità e della sostenibilità del comparto balneare italiano e di quello degli altri Paesi che hanno le loro coste sul mar Mediterraneo, valorizzando coloro che nel corso degli anni hanno investito e creato occupazione inventando il modello di turismo balneare che oggi viene esportato come modello in altri Paesi del mondo.
(Adnkronos) - “Nell’accingermi a partecipare a Ecoforum per raccontare della nostra filiera circolare per “l’industria pulita” ho avuto l’opportunità, grazie all’indagine IPSOS, di raccogliere le percezioni dei cittadini, poco ottimistiche rispetto alle performance dell’Italia circolare. Lo sottolinea Riccardo Piunti, presidente del Conou ricordando come "gli Italiani, ad esempio, ritengono mediamente che circa il 50% dell’olio minerale usato sia destinato a combustione, molti pensano che la raccolta del rifiuto sia un compito del meccanico vicino di casa, che il processo complessivo sia affidato a singole aziende specializzate senza un coordinamento; addirittura, un 6% pensa che l’olio usato finisca in fogna". Piunti aggiunge che "credono tuttavia che, quando si rigenera, l’olio sia mediamente di buona qualità dando credito alla tecnologia e non all’organizzazione. Vorrei, al contrario, che fossero informati e fieri dei risultati del nostro Paese, consci del ruolo del modello consortile che porta a raccogliere l’olio a titolo gratuito e rigenerare tutto". "La coscienza dei buoni risultati - conclude - aiuterà il conseguimento di ulteriori traguardi che potranno essere raggiunti, nelle filiere più diverse, solo con il contributo informato di tutti".