RICERCA PROFESSIONISTI
RISULTATI RICERCA PROFESSIONISTIOrdina i risultati per
4066 record trovati.
|
RISULTATI RICERCA PROFESSIONISTIOrdina i risultati per
4066 record trovati.
|
(Adnkronos) - Per Meghan Markle "è ancora troppo pericoloso tornare nel Regno Unito''. Parola del marito, il principe Harry, che in una intervista a Tabloids On Trial della ITV ha detto che teme che la duchessa del Sussex possa essere presa di mira se fosse tornata in patria. ''C'è troppa attenzione su di me e su mia moglie. Mi hanno spinto troppo oltre'', ha detto il duca di Sussex nella prima intervista rilasciata dopo la fine della sua causa in tribunale contro il Mirror Group Newspapers (Mgn). Parlando dell'attenzione che attira la coppia reale e delle battaglie legali intraprese, Harry ha detto che "è ancora pericoloso'' tornare nel Regno Unito. ''Basta una singola persona, che legge queste cose e che agisce in base a ciò che ha letto, che si tratti di un coltello o di un acido, qualsiasi cosa sia... queste sono cose che mi preoccupano sinceramente'', ha affermato. "E' uno dei motivi per cui non riporterò mia moglie in questo Paese'', ha aggiunto. Harry ha anche accusato la stampa di aver avuto un ruolo ''fondamentale'' nella rottura dei rapporti con la sua famiglia. E ha ricordato come la regina Elisabetta II, sua nonna, avesse "sostenuto" le sue azioni contro la News Group Newspapers (Ngn), editore di The Sun e dell'ormai chiuso News Of The World. "Vorrei che avessimo avuto molte conversazioni prima che morisse e questa è una cosa che lei ha molto sostenuto. Lei sapeva quanto questo significasse per me ed era pronta a sostenermi senza fare domande", ha aggiunto. La regina avrebbe voluto che il magnate dei media Rupert Murdoch si "scusasse" con Harry, ha dichiarato lo stesso duca in una testimonianza. Harry sta portando avanti una causa contro la Ngn per presunta raccolta illegale di informazioni, ma non per intercettazione telefonica. Il processo si terrà a gennaio. La Ngn ha negato che al The Sun si siano verificate attività illecite.
(Adnkronos) - "I lavori del Pnrr previsti sull’infrastruttura ferroviaria produrranno interruzioni fino al 60%. Nel 2027 la rete sarà certamente potenziata e adeguata agli standard europei e questo è un bene ma nel frattempo è necessario che prosegua il dialogo tra imprese e decisori per individuare un sostegno concreto al trasporto ferroviario delle merci”. Così Clemente Carta, presidente di Associazione Fermerci nell’introduzione all’iniziativa “norme e regole nel settore del trasporto ferroviario merci - Dialogo con i Decisori” organizzata da Fermerci. “Nel 2023 - ha proseguito Carta - il settore del trasporto ferroviario merci ha registrato una riduzione del 3,2% rispetto all’anno precedente, corrispondente ad una perdita di circa 1,7 milioni di treni / Km". "Le prospettive restano preoccupanti fino al 2026. In questo scenario il comparto della logistica ferroviaria rischia una crisi senza precedenti. Per il secondo anno consecutivo abbiamo quindi organizzato un fondamentale momento di dialogo tra gli operatori della logistica ferroviaria e i decisori del settore regolatorio, sulle tematiche più urgenti per il comparto del trasporto ferroviario merci rappresentato da Fermerci”, ha continuato. “Nel corso del confronto - ha concluso Carta - gli operatori hanno avanzato proposte a sostegno della competitività di tutte le imprese del settore per mitigare le criticità del momento. Al termine dei lavori, infatti, la rete ferroviaria consentirà di trasportare più merce, ma fino a quel momento sono necessari investimenti urgenti per scongiurare una crisi del comparto. Gli operatori ferroviari non possono sopravvivere autofinanziandosi fino al termine dei lavori, per questo fino a quel momento chiediamo l’introduzione di misure transitorie, di natura economia e regolatoria, a sostegno della competitività del trasporto ferroviario merci”. All’evento, oltre al presidente Clemente Carta, hanno partecipato Francesco Benevolo, direttore operativo – RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti s.p.a.; Francesca Cesarale, Rappresentante della direzione generale per i porti, la logistica e l’intermodalità – ministero Infrastrutture e Trasporti; Sabrina De Filippis, vicepresidente vicario associazione Fermerci – amministratore delegato e direttore generale di Mercitalia Logistica; Pierluigi Navone, direttore generale per la sicurezza delle Ferrovie – Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali; Roberto Piazza, direttore dell’ufficio accesso alle infrastrutture – Autorità di regolazione dei Trasporti; Enrico Pujia, capo dipartimento per le infrastrutture e le reti di trasporto – ministero Infrastrutture e Trasporti; Giuseppe Rizzi, direttore generale associazione Fermerci; Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale – Rete Ferroviaria Italiana s.p.a. .
(Adnkronos) - “La visione politica e industriale energetica italiana trova piena corrispondenza nella volontà del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in quello dell’ambiente di Gilberto Picchetto Fratin e in quello delle Infrastrutture e dei Trasporti di Matteo Salvini, con una visione politica e industriale condivisa e una comune idea sull’approccio da utilizzare per affrontare la sfida della transizione ecologica, che non può avvenire senza tenere conto della sostenibilità ambientale, economica e sociale”. Lo ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy nel corso dell’Assemblea Assogasliquidi-Federchimica, che si è tenuta oggi a Roma. “In intesa con il Ministro Pichetto in Consiglio dei Ministri – continua Urso – prevediamo un riordino del settore della distribuzione per incentivare i punti di ricarica elettrica ma, anche i punti di distribuzione dei biocarburanti che è sicuramente una strada importante e significativa su cui dobbiamo indirizzare la nostra Europa. In questa parte finale della legislatura europea siamo riusciti a modificare dossier importanti sulla linea della neutralità tecnologica, come quello dell’Euro 7 nel settore dell’auto e come quello del packaging nel settore del confezionamento dei prodotti. Su questa strada dobbiamo insistere con più forza, perché è più forte il governo italiano nelle istituzioni europee. E incalza: “Noi siamo assolutamente convinti, come lo sono le nostre imprese e anche i nostri cittadini, della necessità che l’Europa riveda tempi e modalità per la transizione ecologica, per coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, produttiva e sociale del sistema Europa”. “Al prossimo tavolo automotive, convocato per il 7 agosto, proporremo un piano triennale per gli incentivi di ecobonus. In quella sede faremo un primo consuntivo del piano incentivi che abbiamo realizzato con misure che coinvolgono sia l’elettrico sia le altre tipologie di autovetture e, soprattutto volte a sostegno dei ceti di consumatori a reddito più basso”. E continua: “Nel piano incentivi auto che è in vigore abbiamo ritenuto di destinare risorse anche al gas liquido, in direzione di un riordino del settore dei carburanti. “Faremo – prosegue il ministro – un consuntivo del piano incentivi e sulla base di questo presenteremo l’indirizzo dei prossimi piani incentivi che, mi auguro possono essere di durata triennale per consentire una migliore programmazione nell’acquisto dell’auto da parte dei nostri cittadini e consumatori”. ''Nelle prossime ore incontro alcuni player internazionali molto significativi che hanno chiesto di visionare gli impianti per poi, eventualmente, fare le loro proposte quando saranno attivate le procedure internazionali per la loro assegnazione''. Lo afferma il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, a margine dell'assemblea pubblica di Assogasliquidi-Federchimica. ''Posso aggiungere che coloro che visitano gli impianti di Taranto, ma anche le altre località produttive, rimangono sorpresi del processo di ambientalizzazione che è stato realizzato che può fare di Taranto il sito siderurgico più sostenibile sul piano della tecnologia ambientale nell'intera Europa''. Il piano di ripristino degli impianti ex Ilva ''sta avendo successo, noi saremo in condizioni già in autunno di avere due altoforni pienamente funzionanti nel sito di Taranto. E nel prossimo anno anche il terzo altoforno per una capacità produttiva su base annuale che, nel 2025, giungerà a 6 milioni di tonnellate''. Il processo di rinascita della siderurgia italiana ''passa sicuramente, soprattutto, dal ripristino produttivo degli stabilimenti dell'ex Ilva. Abbiamo una riunione importante domani a palazzo Chigi con i sindacati e in quella sede noi presenteremo, e con noi i commissari, il piano industriale e finanziario che ha avuto un giudizio positivo dalla Commissione europea, che ci ha autorizzati a utilizzare il prestito ponte, così come gli indirizzi delle procedure di assegnazione degli impianti che, verosimilmente, inizieranno alla fine di questo mese''.