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(Adnkronos) - Da oggi a martedì Venezia ospita il Festival “L’Italia delle Regioni”, la manifestazione promossa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione con la Regione del Veneto. In laguna anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per assistere all’evento di domani, lunedì 19 maggio, a Palazzo Ducale, e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per l’intervento di martedì 20 al Teatro La Fenice. “La presenza del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio e di molti Ministri è sicuramente un segnale importante di quanto la Conferenza delle Regioni sia un interlocutore centrale per la democrazia, e il collante con le categorie e con i territori” dichiara Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni. “Saranno giorni intensi, ricchi di eventi, durante i quali tutti i Presidenti di Regione si ritroveranno in una città unica al mondo, luogo di vivaci incontri tra culture. Questo è il contesto ideale per rappresentare lo spirito della Conferenza, che è fatto di collaborazione, dialogo e sintesi democratica” aggiunge. Si parte oggi, domenica 18 maggio, con l’inaugurazione del Festival alle ore 17.00 al Villaggio delle Regioni, in Campo San Polo. Quindi il primo evento, alla Scuola Grande di San Rocco, sarà aperto dal padrone di casa, il Presidente Luca Zaia, seguito dal video messaggio del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e con la chiusura del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. Lunedì 19, a Palazzo Ducale, si svolgerà l’evento alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il saluto del Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, gli interventi del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, del Vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Michele Emiliano, e con la relazione di apertura del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. Martedì 20, il Teatro La Fenice attende la partecipazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e vedrà organizzati due panel di discussione. Il primo con Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Marco Bucci, Presidente Regione Liguria, Alessandra Todde, Presidente Regione Sardegna, è dedicato al sistema Italia tra mercati globali e identità territoriali. Il programma continua con Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, e Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, che si confronteranno con Vito Bardi, Presidente Regione Basilicata e Arno Kompatscher, Presidente della Provincia autonoma di Bolzano sul tema del coordinamento tra Stato e Regioni. In collegamento l’intervento di Raffaele Fitto, Vicepresidente della Commissione Europea.
(Adnkronos) - Come sta evolvendo il rapporto degli italiani con la cucina nell'era della digitalizzazione? Quali sono le tendenze emergenti che ridefiniscono le abitudini alimentari nel nostro Paese? La nuova indagine 'Cucinare oggi: tra tradizione, sperimentazione e desiderio di semplificazione', commissionata da Vorwerk Italia ad AstraRicerche nell'aprile 2025, offre un quadro dettagliato analizzando un campione rappresentativo di oltre 1000 italiani tra i 25 e i 65 anni. L'indagine rivela che per gli italiani contemporanei il cibo rappresenta innanzitutto una fonte di piacere (29,9%), seguito da un veicolo di benessere e salute (24,1%) e un importante momento di condivisione sociale (21,8%). La tradizione culinaria mantiene un ruolo rilevante (16,7%), mentre si fa strada un approccio più ludico e personale all'esperienza gastronomica (7,6% cita il divertimento). L'analisi di genere evidenzia differenze significative: il piacere di cucinare è più accentuato tra gli uomini (34% contro il 26% delle donne), con picchi particolarmente elevati (45%) nella fascia 35-44 anni. Le donne, invece, tendono a valorizzare maggiormente la dimensione relazionale dell'esperienza culinaria (25% contro 18% degli uomini). Uno degli aspetti più significativi emersi dalla ricerca condotta da AstraRicerche è il forte legame con la tradizione culinaria, particolarmente evidenziato dalle generazioni più giovani. Secondo i ricercatori, il 21% degli intervistati tra i 25 e i 44 anni associa il cibo alla tradizione, un dato che sottolinea come i Millennials e la generazione Z stiano riscoprendo e valorizzando il patrimonio gastronomico italiano. “La cucina e il nostro rapporto con essa - afferma Giovanni Rainoldi, Consumer Insight Manager di Vorwerk Italia - rappresentano una fonte interessantissima attraverso la quale osservare la nostra società. L’ascolto delle persone è intrinseco nell’attività della nostra azienda, dalle nostre incaricate a contatto con i clienti quotidianamente fino all’analisi dei bisogni e della soddisfazione delle persone di cui questa collaborazione con AstraRicerche ne è esempio”. Nonostante l'accelerazione dei ritmi di vita contemporanei, la passione per la cucina non solo resiste ma si rafforza: il 69% degli italiani dichiara di amare dedicare tempo alla preparazione dei pasti e il 59% si considera competente ai fornelli. Emerge con forza la dimensione terapeutica dell'esperienza in cucina: per il 61% degli intervistati, cucinare rappresenta un momento di relax e decompressione dallo stress quotidiano. La cucina conferma inoltre la sua centralità come spazio di relazione interpersonale: oltre l'80% degli italiani considera il pasto un momento fondamentale di connessione con famiglia e amici. Il pranzo domenicale, emblema della tradizione gastronomica nazionale, conserva la sua importanza rituale per due italiani su tre, con percentuali che raggiungono il 76% nelle regioni meridionali. L'indagine documenta una significativa trasformazione nelle abitudini alimentari degli italiani: il 67,6% ha modificato orari e modalità dei pasti rispetto al passato, privilegiando una maggiore flessibilità (44,9%) in linea con i cambiamenti degli stili di vita. Sebbene il 60% continui a consumare i pasti a casa quotidianamente, emerge un quadro di crescente mobilità alimentare: il 55% mangia fuori almeno una volta a settimana, principalmente per ragioni professionali. Il food delivery è ormai parte integrante delle abitudini alimentari per oltre il 30% degli intervistati, che vi ricorre con cadenza settimanale, con una frequenza che si è stabilizzata negli ultimi anni per il 52,4%. Tuttavia, i ricercatori evidenziano anche come il 34,7% degli intervistati dichiara di aver ridotto il ricorso al delivery. La diffusione del lavoro agile ha avuto un impatto significativo sulle routine alimentari degli italiani: il 35% dichiara di mangiare in modo più sano grazie alla flessibilità lavorativa, il 23% dedica più tempo alla cucina, mentre il 21,8% sperimenta maggiormente con nuove ricette. Particolarmente rilevante l'impatto sui giovani professionisti: tra gli uomini under 35, quasi uno su due (46%) afferma di aver incrementato il tempo dedicato alle preparazioni culinarie grazie alla possibilità di lavorare da casa, ridefinendo il rapporto tra sfera professionale e domestica. Il 69 % degli italiani vive oggi la cucina come un'opportunità di esplorazione e scoperta gastronomica. Tra le tendenze emergenti, spiccano le ricette 'svuotafrigo' che soddisfano il 61,4% degli intervistati, rivelando una crescente attenzione alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi alimentari, mentre il 32,2% si cimenta nella riproduzione domestica di piatti etnici assaggiati al ristorante. La consapevolezza alimentare guida molte delle scelte in cucina: l'80% cucina per mangiare in modo più sano, mentre il 77,4% lo fa per preservare i valori nutritivi degli alimenti. Si diffonde anche la pianificazione settimanale dei pasti, adottata dal 21% degli intervistati, con percentuali che raggiungono il 41% tra le donne nella fascia 25-34 anni, evidenziando una crescente attenzione all'organizzazione e all'efficienza domestica. “Gli italiani - conclude Rainoldi - mettono in luce un crescente investimento in cucina, dalla preparazione alla fruizione dei pasti ed è interessante notare come emerga un panorama di esperienze ed esigenze diverse, che solo superficialmente possono apparire in contrapposizione”. L'indagine evidenzia anche l'importanza crescente della dimensione estetica dell'esperienza culinaria: il 60,2% degli italiani considera importante l'impiattamento, con percentuali che salgono al 68% per gli uomini nella fascia 35-44 anni, più influenzata dalla cultura visuale dei social media. Un dato sorprendente emerge dall'analisi delle abitudini di condivisione: più che alla pubblicazione sui social network (praticata solo dal 17,8%), gli italiani preferiscono una condivisione più intima e personale delle loro creazioni culinarie, con il 27,3% che invia fotografie dei piatti ad amici e familiari attraverso messaggistica privata. Nonostante l'entusiasmo diffuso, l'attività culinaria presenta ancora delle sfide quotidiane: il 66,6% degli italiani cerca costantemente ispirazione per piatti appetitosi e accessibili. Le fonti principali di questa ispirazione restano la tradizione familiare (48,1%), seguita dai social network (33,4%, con picchi tra i 25-34enni) e dai programmi televisivi dedicati alla cucina (33,1%). La semplificazione emerge come un'esigenza sempre più diffusa nell'attuale contesto socioeconomico: il 47,2% degli intervistati cerca soluzioni per cucinare bene in minor tempo. Un italiano su quattro (26%) lamenta la necessità di troppi strumenti per determinate preparazioni, mentre il 36% vorrebbe poter adattare più facilmente le ricette alle proprie esigenze alimentari. I dati dell'indagine delineano l'emergere di un nuovo modello di cucina domestica in Italia, caratterizzato da maggiore consapevolezza, flessibilità e attenzione al benessere. Questi trend suggeriscono una crescita del mercato per prodotti e servizi che facilitano la preparazione di cibi sani, riducono gli sprechi alimentari e ottimizzano i tempi di preparazione, mantenendo al contempo un forte legame con la tradizione gastronomica italiana. L'analisi condotta mostra come la cucina italiana del 2025 stia evolvendo verso un paradigma che integra innovazione tecnologica e tradizione culturale, efficienza e piacere, individualità e condivisione, confermando la centralità dell'esperienza culinaria nell'identità culturale e nelle abitudini quotidiane degli italiani contemporanei. E' in questo scenario in continua trasformazione che si inserisce il nuovo Bimby, l’evoluzione del celebre robot da cucina multifunzione di Vorwerk. Con oltre 40 anni di storia accanto agli italiani, Bimby ha saputo evolversi in un vero sous-chef domestico, capace di adattarsi alle esigenze della cucina contemporanea. Semplice da usare e tecnologicamente avanzato il nuovo modello unisce un design elegante e compatto, un’interfaccia intuitiva e un display immersivo. La connessione ancora più fluida con le oltre 100.000 ricette disponibili su Cookidoo lo rende uno strumento potente e versatile, pensato per chi cerca performance e stile in un unico elettrodomestico. Svolge il lavoro di 20 elettrodomestici in uno solo, semplificando con efficienza le operazioni più complesse e lasciando spazio alla creatività. Che si tratti di piatti della tradizione o di nuove sperimentazioni, di cucinare per sé o per gli altri, per chi è esperto o alle prime armi, Bimby è l’alleato ideale per vivere la cucina, oggi e domani, come uno spazio personale, creativo e autentico.
(Adnkronos) - “Negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti importanti nei menù delle scuole e degli asili nido della città di Lione. Adesso ci sono alte percentuali di prodotti organici che vengono dall'agricoltura locale e, per poter lavorare al meglio con i produttori locali, la città ha sviluppato una commissione agricola che permette di riunire più volte all'anno rappresentanti della città, della società che produce i pasti e del mondo agricolo". Così Estelle Jacq, responsabile del progetto SchoolFood4Change, ha spiegato le politiche che la città francese sta adottando per implementare la fornitura di prodotti locali nelle mense scolastiche, in occasione della presentazione del Rapporto di Legambiente e Fondazione Ecosistemi, nel corso del XIX Forum Compraverde Buygreen, presso il WeGil di Roma. "Questi attori si riuniscono e si scambiano idee e informazioni su come migliorare l’approvvigionamento locale, su come si può lavorare sempre meglio con i produttori pagando loro un prezzo equo. Queste riunioni hanno, quindi, permesso di aumentare le forniture locali e di trovare sempre soluzioni per lavorare meglio insieme”, ha detto.