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(Adnkronos) - Harvey Weinstein, condannato a 16 anni di carcere a Los Angeles per stupro, è stato ricoverato questo venerdì al Bellevue Hospital di Manhattan, a New York, dopo essere risultato positivo al Covid-19 e affetto da polmonite bilaterale. Lo ha confermato il suo rappresentante Craig Rothfeld alla rivista specializzata 'The Hollywood Reporter'. Il produttore hollywoodiano, ha sottolineato Rothfeld, soffre anche di "un'infinità di problemi di salute" che lo colpiscono "quotidianamente" come diabete, ipertensione e una stenosi alla colonna vertebrale. Rothfeld ha espresso la sua gratitudine al personale sanitario di New York, "che ha fatto sì che che Weinstein fosse immediatamente trasferito nell'ala carceraria del Bellevue Hospital. Continueremo a lavorare con loro", ha detto. Weinstein stava scontando una pena detentiva di 23 anni a New York, dopo essere stato giudicato colpevole di stupro nel 2020. Tuttavia, la giustizia di New York ha annullato la sentenza a causa della "errata ammissione" di testimonianze di donne vittime di una serie di abusi che non rientravano nel processo. La Corte ha ordinato un nuovo processo, che si terrà a novembre. Anche se la condanna è stata annullata, Weinstein non è stato rilasciato dal carcere perché è stato anche condannato a 16 anni a Los Angeles per un altro caso di stupro che il produttore nega di aver commesso.
(Adnkronos) - “Leggere la stessa fuga dei cervelli quale fenomeno non solo negativo e irreversibile, ma come forza potenziale di un moto circolatorio inclusivo di un flusso di ritorno dopo un riscatto personale”. Eccola, la Tornanza. Un movimento di rinascita dei territori che parte dall’innesto tra chi, dopo aver viaggiato, decide di tornare nel paese d’origine e mettere a frutto la propria conoscenza, e chi è rimasto. Tra il tornante e il restante, al centro di questi due poli, il viaggio, come innesco del cambiamento, e l’innovazione, come strumento a servizio del capitale umano e del territorio. Tutto inizia con un libro, 'La Tornanza - ritorni e innesti orientati al futuro', il saggio di Antonio Prota e Flavio R. Albano (Laterza edizioni), due esperti di turismo e marketing territoriale e digitale, che è in realtà il manifesto stesso del movimento. È qui, infatti, che ci sono tutti i concetti fondanti del progetto che poi vengono messi in pratica: l’importanza di tornare dopo il viaggio e scegliere di ristabilirsi nel paese d’origine, portando con sé un background nuovo, una trasformazione che può innestarsi con la conoscenza dei restanti per partecipare attivamente allo sviluppo del territorio. Una crescita fatta di azioni concrete, volte a creare una nuova economia e una nuova società nei territori che da sempre e sempre più spesso vengono abbandonati. Come il progetto Fame (Food, Art, Move, Energy), un movimento culturale che avvia un circolo virtuoso in cui le comunità lavorano insieme per la crescita dei propri territori attraverso una visione comune e una sinergia che unisce agricoltura, turismo, artigianato e commercio, o la teoria dell’innesto, che pone al centro del dibattito socio territoriale i borghi, intesi come una via di ricostruzione sociale e culturale. “Il libro è il manifesto culturale di un progetto molto più ampio che si snoda attraverso un podcast e i festival, media di comunicazione per far conoscere il progetto, ma anche gli hub e l’academy, elementi fisici e tangibili in cui costruire comunità”, dice Prota. Raccontare la 'tornanza' dalla viva voce dei tornanti è poi il motivo alla base del video podcast itinerante, una serie di narrazioni per raccontare le storie di chi ha deciso di rientrare a casa. Dalla Puglia, alla Basilicata, dalla Campania alla Calabria e non solo: una volta a settimana, un tornante racconta la sua storia, da dove è partito e dunque dove, dopo un lungo viaggio, ha deciso di tornare, ma anche il perché di questa scelta e il progetto che sta cercando di portare avanti nella sua terra d’origine, forte dell’esperienza maturata durante la sua assenza. “Sono storie che lasciano il segno e i numeri lo dimostrano: quasi 1 milione di visualizzazioni sulle piattaforme social. Speriamo che questi video podcast siano anche d’ispirazione per i potenziali tornanti: il concetto di viaggio in effetti secondo il nostro racconto è quello che ha consentito storicamente di costruire le innovazioni: da Lonely Planet a Nike, da Redbull a The North Face, tutti questi brand sono nati o hanno tratto spunto da contaminazioni in luoghi lontani”, sottolinea Albano. Non solo podcast, però. Proprio nel segno della collaborazione e della condivisione, la 'tornanza' è anche una serie di eventi dal vivo, i Tornanza festival, una sorta di Tedx per guardarsi negli occhi e raccontarsi le proprie esperienze, ma soprattutto le proprie idee, affinché possano essere d’ispirazione. Il primo è stato lo scorso 28 giugno, a Padula, in Campania, e a breve ce ne saranno altri, alcuni in collaborazione con l’Università. Il 17 e il 18 settembre a Potenza, poi il 20 settembre a Matera e il 1 ottobre a Bari. “I Tornanza festival sono luoghi d’incontro itineranti come i podcast e come questi ultimi servono a far conoscere il progetto per poter ispirare nuovi rivoluzionari dell’esistenza e pionieri dell’evoluzione”, dicono i due ideatori. Innovazione per costruire startup, accoglienza dei tornanti e dialogo tra tornanti e restanti: in questo consistono gli hub, i luoghi in cui si lavora e si comincia a creare la base concreta di un’idea. L'obiettivo è costruire hub in vari territori e per il primo sono già pronte le coordinate: aprirà a settembre a La Certosa di Padula in Campania e a Gravina in Puglia. Infine, vera e propria espressione dei concetti fondanti della Tornanza - origine, viaggio e innovazione - l’academy è lo spazio dedicato alla formazione dei tornanti e per coloro che vogliono diventarlo. “L’academy dovrebbe riuscire a costruire un percorso formativo di autoimprenditorialità per favorire nuovi innesti nelle comunità operose di ogni sud del mondo”, commentano i founder del progetto. Il primo corso partirà a Bari in autunno.
(Adnkronos) - "Presentiamo un bilancio di sostenibilità 2023 che ha degli indicatori in crescita rispetto all'anno precedente. Stiamo parlando in particolare dei 35 milioni di euro distribuiti come come risorse al territorio per effetto delle nostre attività e per effetto soprattutto degli ordinativi che noi abbiamo fatto con fornitori locali che sono in forte crescita". Lo ha detto Lorenzo Spadoni, direttore generazione & trading di A2A, a margine della presentazione a Brindisi del terzo bilancio di sostenibilità territoriale della Puglia. Un bilancio in cui si annota “oltre il 50% di investimenti in infrastrutture per oltre 9 milioni di euro: anche questo in crescita soprattutto nella filiera ambiente e nella filiera energia”, ha continuato spiegando che “nella filiera ambiente siamo attivi con diversi impianti in Puglia”. Della filiera energia fa parte l'impianto di Brindisi “diventato importante per la gestione della transizione energetica soprattutto per assicurare alla rete elettrica- ha proseguito Spadoni- dei servizi fondamentali quali la regolazione di tensione che noi facciamo qui con generatori sincroni”. Il direttore ha anche annunciato che A2A ha “progetti su questo sito per ampliare ulteriormente la capacità di flessibilizzazione del sistema investimenti, programmati nel campo delle delle Bes, le batterie degli storici elettrici e il potenziamento dell'impianto fotovoltaico”. "Noi intendiamo mantenere e ampliare il nostro impegno in Puglia con investimenti e con altri investimenti in infrastrutture". Ha assicurato Spadoni. “Vogliamo aumentare la nostra capacità di generare valore sostenibile per il territorio”, ha aggiunto evidenziando che “è tradizione” per A2A “lavorare con le imprese del territorio”. “Da una parte - ha puntualizzato- dobbiamo entrare nelle programmazioni degli Enti locali, delle istituzioni mentre dall'altra parte, vogliamo costituire una rete di partner locali che ci aiutino a raggiungere i nostri obiettivi”. Un indicatore importante delle attività di A2A “è per esempio che già oggi evitiamo l'emissione di 150mila tonnellate l'anno di CO2 per effetto della nostra attività”, ha sottolineato Spadoni evidenziando che “noi vogliamo incrementare questo dato e la nostra eh presenza la nostra questo territorio”.