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(Adnkronos) - La Russia si prepara ai colloqui di Riad di lunedì con gli americani "con spirito costruttivo e combattivo" e dice di aspettarsi "qualche progresso", mentre nella stessa capitale saudita si vedranno i negoziatori statunitensi e quelli ucraini per sessioni separate nel percorso verso il cessate il fuoco. Intervistato dalla tv Zvedza, Grigory Kasarin, ex diplomatico che presiede la commissione Esteri del Consiglio della Federazione e una delle due personalità che guiderà la delegazione russa a Riad, ha detto: "Noi speriamo di raggiungere almeno qualche progresso". E, parlando anche a nome dell'altro negoziatore, il consigliere del direttore dell'Fsb Sergey Beseda, ha anticipato che ai colloqui andranno "con spirito costruttivo e combattivo", "l'obiettivo è quello di risolvere almeno una questione". Quale non l'ha precisato, ma nei giorni scorsi il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakhov, aveva parlato del cessate il fuoco nel Mar Nero, così come sottolineato anche nella nota diffusa dalla Casa Bianca dopo la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, nella quale però si parlava dello stop agli attacchi contro le infrastrutture energetiche, rimasto lettera morta. Che lo spirito sia "combattivo" lo sottolineano con l'Adnkronos alcuni analisti a Mosca, secondo cui "non emergono differenze significative sulla posizione massimalista russa finora espressa al più alto livello sul dossier ucraino". La cerchia vicina al leader del Cremlino "è effettivamente convinta di avere il coltello dalla parte del manico e questo per due ragioni: la situazione sul campo e lo sdoganamento di Putin da parte di Trump". Per quanto riguarda il primo punto, però, avvertono gli stessi analisti, sul terreno "le cose non vanno così straordinariamente bene come i russi vorrebbero far credere, anche se certo vanno meglio che agli ucraini". Quanto al secondo punto, il presidente russo "non può permettersi di promettere a Trump qualcosa che non può mantenere, pena il rischio di fare la fine di Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale e questo spiega perché la tregua invece di essere un elefante è diventata un topolino", come dimostrano gli attacchi di questi giorni. I russi vogliono tutto, i territori, il no all'ingresso dell'Ucraina nella Nato, uno stato fantoccio, il punto è capire fino a che punto gli americani andranno loro incontro pur di tenerli al tavolo del negoziato, "questo è il grande dilemma sul quale Trump dovrà trovare una soluzione". Perché, come si sottolinea, il presidente americano dice di ritenere che Putin voglia la pace, cosa alla quale Kiev e gli alleati europei non credono, mentre lo stesso leader del Cremlino dice di volere la pace ma poi in effetti la rifiuta quando le viene offerta. "Putin è entrato in Ucraina pensando che sarebbe stata un'operazione facile e veloce. Tre anni dopo, controlla il 20% dell'Ucraina, ma a un costo terribile, terribile. In sostanza, i russi stanno perdendo. Il fatto è che gli ucraini stanno perdendo più velocemente", commenta con la Cnn Mark Galeotti, storico britannico grande esperto di Russia. Per Putin e la sua cerchia, la spinta di Trump per un cessate il fuoco rappresenta semplicemente un'opportunità per ottenere vittorie rapide mantenendo gli obiettivi di lungo termine, tra cui quello di "eliminare le cause del conflitto", leggasi via Zelensky e no alla Nato. Secondo gli osservatori a Mosca, c'è un altro punto chiave dei colloqui di Riad ed è l'importanza che russi e americani danno entrambi al rilancio dei rapporti bilaterali, tema per ora prevalente sul resto. La premessa di tutto però deve essere una: per capire quello che Putin vuole dai colloqui con gli Stati Uniti, è fondamentale ricordare che le due parti si stanno parlando perché è stata Washington a compiere un'inversione a U della sua politica verso la Russia e non perché a Mosca sia cambiato qualcosa.
(Adnkronos) - Mancano pochi giorni a Expocook 2025, la kermesse che, dopo le precedenti otto edizioni tenutesi a Palermo (l’ultima delle quali ha registrato 60.000 presenze), per la sua nona edizione sbarca a Roma, da domenica 23 a mercoledì 26 marzo, con un obiettivo: “Esaltare la grande varietà di eccellenze gastronomiche italiane attraverso la partecipazione di illustri esponenti dell’alta ristorazione e delle aziende agroalimentari e tecnologiche leader del settore creando momenti di incontro, business e formazione con buyer, professionisti nazionali e internazionali”, afferma l’organizzatore Fabio Sciortino. Patrocinato tra gli altri dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentare e Forestali, dalla Regione Lazio, dalla Regione Sicilia e dal Comune di Roma, l’evento sarà inaugurato alle ore 10 di domenica 23 marzo, alla presenza di un parterre d’eccezione. “Tema portante di Expocook 2025 sarà la sovranità alimentare - sottolinea Fabio Sciortino - ovvero il diritto dei popoli a determinare la propria alimentazione e agricoltura ponendo al centro del sistema le persone che producono, distribuiscono e consumano il cibo e non gli interessi dei mercati transnazionali, nell’anno in cui si attende il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco. Alla Fiera di Roma potremo contare su oltre 250 aziende espositrici per ben 25mila metri quadrati di area espositiva coperta suddivisa in 2 padiglioni e 12 settori tematici". Expocook 2025 si terrà in concomitanza con l’anno del Giubileo, confermandosi ancora una volta il punto di riferimento nazionale e internazionale per la ristorazione di qualità e animando gli spazi della Fiera di Roma con un ricco calendario di appuntamenti tra masterclass, cooking show, seminari e convegni dedicati a Latte Art, Cake Design, Pizza, Gelato, Oli, Birre artigianali, Vino, Spirits e Mixology, ma anche momenti di confronto per gli addetti ai lavori e talk dedicati a un pubblico di appassionati. Nella 'gourmet arena' del padiglione 5 la presenza di giovani chef emergenti e di rinomate stelle Michelin darà vita a un vero e proprio spettacolo dedicato al mondo della cucina, con i cooking show di chef del calibro di Mauro Uliassi (ristorante Uliassi, Senigallia, 3 stelle Michelin) ed Ernesto Iaccarino (ristorante Don Alfonso, Sant’Agata dei due Golfi, 1 stella Michelin e 1 stella verde), che saranno anche protagonisti di un piccolo talk show con la nota giornalista Eleonora Cozzella de 'Il Gusto'. E ancora: Giuseppe Di Iorio (ristorante Aroma, Roma, 1 stella Michelin), Andrea Pasqualucci (ristorante Moma, Roma, 1 stella Michelin), Pierluigi Gallo (ristorante Achilli al Parlamento, Roma, 1 stella Michelin), Marcello Romano e Martina Emili (Hotel Hassler, Roma), Alfonso Crisci (ristorante Oltremare, Maiori), Stefano Marzetti (ristorante Mirabelle, Roma), Giuseppe Gaglione (Le Méridien Visconti, Roma), Matteo Faenza (Mogano, Formello) e Fabio Dodero (Metis, Roma). Da non perdere le esibizioni dei Blind Brothers (Anthony Andaloro, Vincenzo Pappalardo ed Ezio Mondello) e di Floriano Pellegrino (Bros) presentato da Unilever, nonché l’intervento dei pastry chef Nicola e Mario Fiasconaro. La kermesse riunirà le principali associazioni di categoria come Fic (Federazione Italiana Cuochi), Euro-Toques Italia, Disciples d’Auguste Escoffier, Aibes (Associazione Barman Italiani), Amira (Associazione Maitre Italiani Ristoranti Alberghi), Federazione Italiana Pizzaioli e Aic (Associazione Italiana Celiachia) del Lazio e della Sicilia.
(Adnkronos) - Il Giro d’Italia della Csr, l’evento itinerante del Salone della Csr e dell’Innovazione sociale, ha scelto Gorizia, Capitale europea della Cultura 2025 con Nova Gorica, come seconda tappa dell’edizione 2025. L’appuntamento è in programma all’Università di Udine lunedì 24 marzo alle 10 all’Auditorium Fogar, in Corso Verdi 4. Il titolo della tappa è 'Il futuro oltre la frontiera'. “La sostenibilità non può avere confini - dichiara Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone - Dobbiamo prendere esempio dagli ecosistemi naturali, che non percepiscono le frontiere come separazione fisica. Nelle persone e nelle comunità deve crescere la consapevolezza che siano tutti coinvolti e interconnessi: un messaggio quanto mai attuale che il Salone della Csr propone da anni”. Ad aprire i lavori della tappa saranno, insieme a Rossella Sobrero, Francesco Pitassio, delegato per la sede di Gorizia dell’Università di Udine; Patrizia Artico, Assessora a Go!2025 del Comune di Gorizia e Valeria Broggian, presidente di Animaimpresa, network votato all’innovazione e alla sostenibilità e partner della tappa di Gorizia. “La tappa di quest’anno è espressione tangibile del valore della collaborazione tra Paesi, organizzazioni e persone - commenta Broggian - È un piacere essere partner di questa occasione d’incontro che mette in luce eccellenze locali, sottolineando quanto la dimensione transfrontaliera possa essere volano d’innovazione”. Il programma della tappa di Gorizia, consultabile online sul sito del Salone dove è anche possibile iscriversi per partecipare, proseguirà poi con due momenti dedicati alla riflessione e all’ispirazione con Andrea Bellavite, direttore della Basilica di Aquileia, e Franco Spanò, presidente dell’associazione Prologo, prima di entrare nel vivo della presentazione di esperienze e nuovi progetti dal territorio. Con l’appuntamento del 24 marzo, il Salone punta a far emergere le sinergie di intenti nate sulla scia dell’entusiasmo per Go!2025 e destinate a cambiare il futuro di questi territori. “Questa seconda tappa del Giro d’Italia della Csr a Gorizia, fortemente voluta dall’Università di Udine e dal Comune di Gorizia, ha il sapore del futuro. Verrà infatti presentato un panel straordinario di casi con il compito di raccontare la visione del territorio goriziano oltre la frontiera, ovvero un futuro sostenibile di integrazione transfrontaliera compiuta, un futuro di valore”, dice Renata Kodilja, docente dell’Università di Udine, che coordinerà i lavori insieme a Gloria Catto, titolare di Ufficine Sb. Il primo progetto a essere raccontato sarà #Go2025Fenice, finanziato dal Programma Interreg Italia-Slovenia (Fondo per piccoli progetti Go!2025) e promosso dal Comune di Venezia e dalla Zpgš Associazione delle scuole di musica del litorale sloveno (Slovenia) con il patrocinio del Comune di Gorizia e del Comune di Nova Gorica. Il progetto, presentato da Vittorio Baroni, project manager di #Go2025Fenice e da Roberto Giuffè, chef della Pasticceria Milady, è rivolto alle nuove generazioni: centinaia di bambini delle scuole primarie veneziane, goriziane e slovene sono stati coinvolti nella produzione e diffusione di contenuti digitali culturali bilingue. Assieme al Teatro La Fenice e alle scuole di musica slovene è stato attuato un innovativo programma di attività tra cui la produzione di un dolce bio a forma di nota musicale, realizzato da chef pasticceri veneziani e sloveni con ingredienti locali di alta qualità. Il dolce sarà presentato il 23 maggio 2025 al Teatro Verdi di Gorizia, in occasione del grande concerto europeo legato al progetto #Go2025Fenice, che vedrà l’orchestra del Teatro la Fenice di Venezia esibirsi insieme ai bambini delle scuole veneziane e slovene. Dalla valorizzazione delle eccellenze musicali e gastronomiche si passa a quella del patrimonio naturalistico, pedalando verso il futuro grazie alle ciclovie transfrontaliere della cultura. Il progetto Isonzo-Soča di Gect Go, presentato al Giro d’Italia della Csr da Tomaž Konrad, vicedirettore di Gect Go e da Marko Marinčič, socio Fiab - Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, prevede la realizzazione di una rete ciclabile e pedonale fra i comuni di Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba, a partire dalla passerella sull'Isonzo presso il centro di kajak a Salcano fino all'ex valico di Via San Gabriele. Nel tratto dell’area verde lungo la Kolodvorska pot, la pista ciclopedonale è costruita in granulato compresso con dettagli fluorescenti, accompagnati da lampade artistiche per l'illuminazione del paesaggio e delle pietre di confine. Il terzo progetto presentato all’interno del panel ha come oggetto le interconnessioni energetiche transfrontaliere tra Slovenia e Italia. Un nuovo cavo interrato unirà le città italiane di Zaule e Redipuglia con quelle slovene di Dekani e Vrtojba, con l’obiettivo di migliorare la qualità, la sicurezza e l'affidabilità dei sistemi di elettricità interconnessi e di integrare le energie rinnovabili, così da poter garantire accesso all’energia a minor costo e proveniente da produzioni più efficienti. A parlarne sarà Livio Filippo Colasanto, ad di Adria Link, società italiana con sede a Gorizia impegnata in partnership con due società slovene. Dal sottosuolo arriva anche l’ultima storia raccontata a Gorizia, che riguarda il lato più nascosto e misterioso della città, custodito da una fitta rete di cunicoli, camminamenti, rifugi antiaerei e cripte riportati alla luce dal Gruppo Speleologico Seppenhofer, che dal 1993 è al lavoro per ottenere la completa ricostruzione del percorso dell’antica 'grappa', un lungo canale nato come opera di difesa alla base del colle del Castello nel periodo compreso tra il 1300 e il 1500. Il suo percorso parte da via Rastello e si snoda fino a via Rabatta, inglobando edifici religiosi che da sempre intrecciano la propria storia con la crescita dell’agglomerato urbano e rifugi antiaerei dalla classica forma a ferro di cavallo costruiti nel periodo bellico. La storia di questi canali, cunicoli e camminamenti si mescola con la leggenda: a raccontarla sarà Paolo Visintin, ricercatore del Centro Ricerche Carsiche Carlo Seppenhofer, che insieme a Giovanni Macchini ha dedicato mesi a una meticolosa ricerca archivistica esplorando documenti storici e mappe antiche. I segreti del sottosuolo di Gorizia chiuderanno la seconda tappa del Giro d’Italia della Csr: il prossimo appuntamento è a Napoli il 3 aprile 2025. Seguiranno Roma, il 14 aprile 2025, e Torino il 12 maggio 2025.