INFORMAZIONIUlviyya Afet |
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(Adnkronos) - Aryna Sabalenka al fianco di Jannik Sinner. Oggi, venerdì 9 maggio, la tennista bielorussa ha battuto la russa Anastasija Potapova al secondo turno degli Internazionali d'Italia 2025 in due set, con un doppio 6-2. Al termine del match, la numero uno del mondo ha parlato del ritorno dell'azzurro e del caso Clostebol che lo ha riguardato: "Sono sicura al 100% che Jannik sia innocente", ha detto Sabalenka pochi minuti dopo la fine della partita, "mi è dispiaciuto molto quello che gli è accaduto, ma sono felice che ora sia tornato. Penso che non ci sia miglior posto per lui che Roma, dove potrà avere tutto il sostegno che merita. Farò il tifo per lui e non vedo l'ora di vederlo giocare". Ma i tifosi del Foro, che hanno riempito il Centrale, hanno mostrato tutto il loro sostegno anche per la numero uno del mondo: "Amo questi tifosi, sono sempre entusiasta di venire a Roma. Il carattere degli italiani mi si addice molto, siamo molto emotivi, sia io che loro, e mi piace davvero molto giocare di fronte a loro". "Probabilmente stasera mangerò una carbonara, magari anche qualche pezzo di pizza", ha aggiunto ridendo. L'obiettivo di Sabalenka è arrivare in fondo e bissare il successo di pochi giorni fa a Madrid: "Le condizioni sono completamente diverse, mi sono dovuta sul Centrale, per capire come sfruttare al meglio il mio gioco su questa superficie e sono molto contenta di essere riuscita a ottenere la vittoria. So che se riesco a esprimere al meglio il mio gioco posso riuscire a vincere questo torneo". Al terzo turno Aryna sfiderà la statunitense Sofia Kenin.
(Adnkronos) - "Alla notizia dell'elezione del nuovo Papa sono rimasta sorpresa e il mio cuore si è riempito di speranza, anche perché mi è capitato di incontrarlo quando era priore generale degli Agostiniani. Vedendo la manifestazione di gioia dei giovani in piazza all'elezione del Papa mi ha fatto pensare che proprio i giovani hanno bisogno di una guida spirituale che li possa condurre in questo mondo, come si dice, spesso contraddittorio, difficile, opaco, rugoso. Quindi ripensando alla visione di questi ragazzi, che ho visto in piazza San Pietro, mi sembra di individuare un certo desiderio di coltivare una speranza che proprio la Chiesa ha il compito di dare ai giovani, perché non solo le certezze interiori, ma anche una sicurezza, dal punto di vista proprio relazionale con le persone e con il mondo". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia, Laura Patrioli, che ha prestato servizio per circa 40 anni nella scuola statale di ogni ordine e grado, e negli ultimi anni di carriera è stata dirigente scolastico prima a Milano e poi a Roma all'Istituto comprensivo Carlo Forlanini, una carriera vissuta sempre con lo spirito agostiniano. "Ho avuto l'impressione positiva - sottolinea - che questo Papa che sorride sia molto colloquiale e che apra uno spazio nuovo per i giovani, come se possa realizzare le loro speranze e anche il desiderio di essere amati, accolti dalle persone". "Come insegnante e poi anche come preside - afferma Laura Patrioli - ho individuato la possibilità per i ragazzi di dare voce ai loro sentimenti. Spesso si dice infatti che hanno bisogno di essere ascoltati, ecco io credo che questa è la nuova missione di questo Papa che essendo missionario sa quanto sia importante che i giovani possano inaugurare un nuovo cammino, come se, dietro ogni loro desiderio di felicità e di bene, ci siano infinite strade che coincidono con le strade che portano a Cristo".
(Adnkronos) - Un interesse altissimo verso l’autoproduzione di energia (58% degli intervistati) e un consenso trasversale verso le comunità energetiche (87% potenzialmente favorevoli), ma anche criticità che frenano la transizione tra ostacoli economici, burocratici e informativi. È quanto emerge dall’indagine realizzata da Imc Holding, realtà attiva nelle soluzioni per l'autonomia energetica. Dallo studio - condotto su un campione rappresentativo di 10mila cittadini italiani tra i 25 e i 65 anni - emerge un quadro chiaro: il desiderio di produrre energia pulita in autonomia è molto diffuso (58% degli intervistati), spinto principalmente da motivazioni economiche e ambientali. Tuttavia, l'accesso a tecnologie come il fotovoltaico e alle nuove comunità energetiche è ostacolato da barriere percepite come ancora troppo alte, prima fra tutte il costo iniziale e la complessità burocratica. Nonostante l'Italia sia al centro di importanti iniziative per la transizione verde, il sondaggio evidenzia un senso di insoddisfazione diffusa: 2 italiani su 3 ritengono che il Paese stia facendo troppo poco per agevolare la diffusione delle energie rinnovabili. Una distanza che, se colmata, potrebbe liberare un enorme potenziale di innovazione sociale, economica e ambientale. La consapevolezza sul tema non è ancora diffusa: solo il 18% degli intervistati si definisce 'molto informato', mentre il 42% 'abbastanza'. Il restante 40% ammette di avere poche (30%) o nessuna (10%) informazioni in materia. Analogamente, le comunità energetiche rinnovabili - iniziative di condivisione dell’energia pulita tra cittadini - sono note pienamente solo al 25% del campione; un altro 50% ne ha sentito parlare e l’ultimo 25% non le conosce affatto. Eppure, la voglia di attivarsi in prima persona rimane altissima. Il 58% degli italiani dichiara di voler assolutamente autoprodurre energia rinnovabile (ad esempio installando pannelli solari in casa), mentre un ulteriore 30% si dice interessato ma desidera più informazioni prima di compiere il passo. Solo il 12% non è attratto dall’autoproduzione. In sostanza, la grande maggioranza vorrebbe diventare prosumer, consumatori-produttori di energia, sia per ridurre la bolletta che per contribuire alla tutela ambientale. I benefici più citati delle rinnovabili sono il risparmio economico (72% degli intervistati) e la sostenibilità ambientale (61%), seguiti dalla maggiore indipendenza energetica (35%). Tali aspettative positive alimentano l’entusiasmo verso soluzioni come il fotovoltaico domestico e le comunità energetiche. Di contro, emergono fattori che frenano l’adozione su larga scala. Gli ostacoli principali percepiti sono i costi iniziali elevati (64% delle risposte) e la burocrazia delle procedure (46%), seguiti dalla carenza di informazioni (32%). Nelle risposte aperte molti cittadini menzionano proprio 'costi', 'burocrazia', 'poca chiarezza', 'incentivi poco chiari' e 'tempi lunghi' tra i timori concreti. In altre parole, anche se esistono incentivi pubblici, vengono spesso percepiti come poco accessibili o comprensibili a causa di iter complessi. L’attenzione verso le alternative verdi è incentivata anche dal caro-bolletta: l’83% degli italiani ritiene che la spesa energetica incida molto (39%) o abbastanza (44%) sul bilancio familiare. Solo il 15% la giudica poco gravosa e appena il 2% per niente. Questo onere rafforza l’urgenza di soluzioni come l’autoproduzione e la condivisione dell’energia. Le comunità energetiche riscuotono particolare interesse: il 41% aderirebbe senza esitazione a una comunità nella propria zona, e un altro 46% lo farebbe ma con più informazioni a disposizione. In totale, quasi l’87% degli intervistati si dichiara potenzialmente favorevole a partecipare, un dato che indica un consenso trasversale. Solo il 13% rimane scettico o non interessato all’idea. Nonostante l’entusiasmo 'dal basso', prevale la percezione che il Paese sia in ritardo. Il 65% ritiene che l’Italia non stia facendo abbastanza per promuovere le rinnovabili, contro appena il 23% convinto del contrario (il restante 12% non si esprime). Molti cittadini giudicano quindi l’impegno nazionale ancora insufficiente rispetto alle loro aspettative. "I risultati confermano quanto il desiderio di cambiamento sia forte, ma anche quanto sia urgente rendere più semplice e accessibile l’adesione alle rinnovabili - dichiara Daniele Iudicone, Ceo di IMC Holding - gli italiani vogliono essere protagonisti attivi della rivoluzione energetica, spinti dalla necessità di ridurre le bollette e dalla coscienza ambientale. È un segnale chiaro per istituzioni e operatori: dobbiamo abbattere le barriere economiche e burocratiche e offrire informazioni trasparenti. Solo così questo entusiasmo potrà tradursi in azioni concrete sul territorio".