INFORMAZIONIManuela Alby |
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(Adnkronos) - Lorenzo Musetti sogna una finale contro Jannik Sinner agli Internazionali d'Italia 2025. Oggi, domenica 11 maggio, il tennista azzurro ha battuto in due set lo statunitense Brandon Nakashima al terzo turno del Masters 1000 di Roma, volando così agli ottavi di finale, dove sfiderà Daniil Medvedev. A margine del match, il toscano ha parlato anche della possibilità di incrociare Sinner, che ieri ha vinto all'esordio con l'argentino Mariano Navone, segnando il suo ritorno in campo dopo la squalifica di tre mesi per il caso Clostebol. "La finale con Sinner è il sogno di tutta Italia", ha detto Musetti, oggi numero 9 del mondo e approdato per la prima volta in carriera nella top ten del ranking Atp, "per quello che stiamo facendo vedere, il torneo lo meriterebbe. Se non è quest'anno, magari nelle prossime edizioni un italiano riuscirà a trionfare". Il match tra Sinner e Musetti agli Internazionali d'Italia 2025 sarebbe possibile soltanto in finale. I due tennisti azzurri sono infatti da parti opposte del tabellone e si troverebbero quindi uno di fronte all'altro all'ultimo atto del torneo, in programma domenica 18 maggio. Prima però, Jannik e Lorenzo devono 'scalare' il tabellone, affrontando sfide complicate. Sinner domani, lunedì 12 maggio, è atteso dal match contro l'olandese Jesper de Jong al terzo turno. In caso di vittoria, il numero uno del mondo troverà agli ottavi di finale il vincente della sfida tra l'argentinoFrancisco Cerundolo o l'austriacoSebastian Ofner. Ai quarti Jannik potrebbe incrociare Casper Ruud o Matteo Berrettini, in campo uno contro l'altro nel terzo turno, oppure lo statunitense Sebastian Korda. Il pericolo in semifinale si chiama Alex De Minaur. Musetti, come detto, agli ottavi di finale se la vedrà con il russo Daniil Medvedev. In caso di vittoria il toscano potrebbe affrontareArthur Fils, protagonista di una 'lite' con Stefanos Tsitsipas, oppure il numero due del mondo e campione in carica a Roma Alexander Zverev. In semifinale invece il toscano se la potrebbe vedere con Carlos Alcaraz, che ai quarti potrebbe affrontare Jack Draper o Holger Rune.
(Adnkronos) - "Alla notizia dell'elezione del nuovo Papa sono rimasta sorpresa e il mio cuore si è riempito di speranza, anche perché mi è capitato di incontrarlo quando era priore generale degli Agostiniani. Vedendo la manifestazione di gioia dei giovani in piazza all'elezione del Papa mi ha fatto pensare che proprio i giovani hanno bisogno di una guida spirituale che li possa condurre in questo mondo, come si dice, spesso contraddittorio, difficile, opaco, rugoso. Quindi ripensando alla visione di questi ragazzi, che ho visto in piazza San Pietro, mi sembra di individuare un certo desiderio di coltivare una speranza che proprio la Chiesa ha il compito di dare ai giovani, perché non solo le certezze interiori, ma anche una sicurezza, dal punto di vista proprio relazionale con le persone e con il mondo". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia, Laura Patrioli, che ha prestato servizio per circa 40 anni nella scuola statale di ogni ordine e grado, e negli ultimi anni di carriera è stata dirigente scolastico prima a Milano e poi a Roma all'Istituto comprensivo Carlo Forlanini, una carriera vissuta sempre con lo spirito agostiniano. "Ho avuto l'impressione positiva - sottolinea - che questo Papa che sorride sia molto colloquiale e che apra uno spazio nuovo per i giovani, come se possa realizzare le loro speranze e anche il desiderio di essere amati, accolti dalle persone". "Come insegnante e poi anche come preside - afferma Laura Patrioli - ho individuato la possibilità per i ragazzi di dare voce ai loro sentimenti. Spesso si dice infatti che hanno bisogno di essere ascoltati, ecco io credo che questa è la nuova missione di questo Papa che essendo missionario sa quanto sia importante che i giovani possano inaugurare un nuovo cammino, come se, dietro ogni loro desiderio di felicità e di bene, ci siano infinite strade che coincidono con le strade che portano a Cristo".
(Adnkronos) - Calo significativo dei gas serra nel 2024: -3% rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto del comparto che produce energia elettrica. Questo settore incide mediamente per un quarto delle emissioni nazionali e negli anni si è dimostrato tra i più efficienti in termini di riduzione dei gas climalteranti, diminuiti del 64% dal 1990 ad oggi. Questo il quadro che emerge dalle prime elaborazioni dell’Ispra relative al 2024, presentate oggi a Roma nell’ambito del convegno 'Decarbonizzazione: costruire un futuro emissioni zero' promosso da Ispra. Tornando ai dati, si conferma problematico il settore dei trasporti le cui emissioni continuano a crescere significativamente e rappresentano il 28% di quelle nazionali: derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale e sono aumentate di circa il 7% dal 1990. Il parco veicolare italiano è tuttora caratterizzato da mezzi ad alimentazione tradizionale (benzina e gasolio) e negli anni il numero dei veicoli ha registrato una notevole espansione (oltre il 50%). Tutti gli altri settori economici registrano marcate riduzioni delle emissioni ad eccezione della gestione dei rifiuti che però contribuisce solo al 5% del totale nazionale. Disponibile da oggi online il rapporto 'Le emissioni nazionali di gas serra, la situazione in Italia in vista degli scenari futuri', che delinea il quadro emissivo italiano a partire dal 1990 fino al 2023 e presenta un’analisi degli scenari emissivi al 2030 e 2055 rispetto a quello di riferimento (a politiche correnti) e allo scenario a politiche aggiuntive previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec). Il Rapporto conferma la tendenza alla riduzione delle emissioni dal 1990 al 2023, diminuite del 26,4% e passate da 518 a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Oltre ai trasporti e alla produzione di energia, un contributo importante alle emissioni totali è rappresentato dalle categorie del residenziale (18%), dell’industria manifatturiera (13%), dell’agricoltura (8%), dei processi industriali (6%), della gestione dei rifiuti (5%). Rispetto agli obiettivi europei di neutralità emissiva al 2050 e di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030, l'Italia è in linea su 2 dei 3 pilastri principali: sia per il target Ue di riduzione del 62% rispetto al 2005 delle emissioni dei grandi impianti, dell’aviazione e del trasporto marittimo (Emission Trading System o Ets-1 ), come anche quello di assorbire la CO2 (obiettivo Lulucf - Land Use, Land use Change and Forestry) fissato per l'Italia a circa 35 milioni di tonnellate. Problematico, invece, l'obiettivo dell'Effort Sharing di ridurre le altre emissioni (trasporti, riscaldamenti, agricoltura, piccola industria, ecc...) del 43,7% rispetto al 2005. Gli scenari Ispra indicano una riduzione del 30% al 2030 per quello a politiche correnti e -41% con politiche aggiuntive Pniec.