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(Adnkronos) - Un ordine del tribunale richiesto dal Dipartimento di Polizia di Los Angeles ha bloccato la diffusione di tutti i referti medici legati alla morte del regista Rob Reiner e di sua moglie Michele Singer. Lo ha reso noto l'Ufficio del medico legale della contea di Los Angeles. Secondo quanto riportato dai media Usa, l'ufficio ha ricevuto l'ordine giudiziario alle 10.30 della vigilia di Natale, con l'indicazione di "apporre un blocco di sicurezza" a qualsiasi documentazione sanitaria, mentre prosegue l'indagine della polizia per omicidio. "Benché in precedenza siano state rese note la causa e le modalità del decesso, a seguito dell'ordine del tribunale tali informazioni non sono più disponibili", si legge nella nota. "Nessun'altra informazione o documento, incluso il rapporto del medico legale, potrà essere diffuso o pubblicato sul sito fino a nuovo avviso". L'Ufficio del medico legale ha aggiunto di comprendere l'interesse pubblico per il caso e di restare impegnato a garantire la massima trasparenza compatibilmente con le disposizioni legali, precisando che ulteriori informazioni saranno rese note una volta revocato il provvedimento. In precedenza era stato comunicato che Rob e Michele Reiner erano morti a causa di ferite da arma da taglio e che la loro morte era stata classificata come duplice omicidio. I corpi della coppia erano stati ritrovati il 14 dicembre nella loro abitazione di Los Angeles. Pochi giorni dopo il ritrovamento, il figlio della coppia, Nick Reiner, 32 anni, è stato incriminato con due capi d'accusa per omicidio di primo grado. Alla sua prima comparizione in tribunale non ha presentato dichiarazioni. L'udienza di rinvio a giudizio è stata posticipata al 7 gennaio su richiesta del suo avvocato, Alan Jackson. (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - Anche per festeggiare il 2026 si prevede che lo spumante italiano batterà lo Champagne sulle tavole degli europei ma anche degli americani. Il trend era già delineato alla fine del 2024 e per i brindisi di fine 2025 sembra del tutto confermato: nel 2025, secondo i dati Uiv-Ismea, sono state prodotte e commercializzate 1,03 miliardi di bottiglie di spumanti italiani, di cui oltre 360 milioni destinate alle feste tra Natale e, soprattutto, Capodanno, con 106 milioni di bottiglie di bollicine che saranno stappate in Italia. A farla da padrone il nostro Prosecco, i cui dati di chiusura, secondo le stime del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, prospettano un incremento complessivo delle vendite pari al +8% rispetto al 2024, mentre per il Prosecco Doc si registra un sostanziale equilibrio rispetto al 2024. Il totale stimato è di 98 milioni di bottiglie di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e di 665 milioni di bottiglie di Prosecco Doc. Per questi festeggiamenti di fine anno si stima che verranno stappate circa 150 milioni di bottiglie di Prosecco in tutto il mondo. In questo 2025 le vendite di Prosecco hanno superato negli Usa quelle dello Champagne, non solo a volume, ma anche a valore, con una quota del 30% nella categoria spumanti contro il 28% per lo Champagne (dati dell'Osservatorio Uiv-Vinitaly). Inoltre, sempre negli Stati Uniti, rappresenta l'87% delle vendite di spumanti italiani e il 25% del totale del vino italiano. Nel confronto con lo Champagne, il Prosecco segna performance positive in Germania, Uk, Svizzera, Giappone e Francia, casa dello Champagne, dove è apprezzato per freschezza e versatilità. Il successo del Prosecco è costante ma per ottimizzarne il consumo prima dei numerosi brindisi di fine anno vanno adottati alcuni accorgimenti. A dare qualche consiglio è Sandro Bottega, ad di Bottega Spa, azienda vitivinicola di Bibano (Treviso) leader nella produzione di Prosecco che esporta in oltre 160 Paesi nel mondo. Innanzitutto, metterlo in frigorifero a temperatura di massimo 5 gradi (in alcune zone d'Italia basta metterlo fuori dalla finestra); mettere in frigorifero anche i bicchieri in modo da evitare che si riscaldi con la temperatura dell'ambiente. Poi, servire uno spumante diverso tra aperitivo e celebrazione del nuovo anno, preferibilmente secco il primo e a seconda del proprio gusto, sia secco che dolce per le celebrazioni; scegliere per l'aperitivo Metodo Classico Franciacorta, Oltrepo Pavese, Trentodoc, Prosecco Extra Brut, mentre per la celebrazione vanno preferiti Prosecco Extra Dry e Moscato. Ancora, usare calici flutes per l'aperitivo e la celebrazione, ma a tutto pasto usare classici calici da vino bianco; se si amano i cocktail, i migliori sono: Bellini, Spritz e 'Negroni sbagliato', oppure lo Spritz Euganeo, fatto con Moscato, ghiaccio e una fetta d'arancio; se si amano i cibi piccanti possiamo suggerire anche qualche spumante dolce. Sandro Bottega mette in guardia anche da cosa non fare assolutamente: non servire mai spumanti con carciofi, il gusto risulterebbe completamente inappropriato; non servire lo spumante - qualsiasi esso sia - con arrosti, brasati, uova al tartufo e formaggi stagionati, ma va bene per quelli freschi; non servire spumanti dolci come aperitivo; non usare la tradizionale coppa da champagne per spumanti secchi, non è adatta e non esalta il perlage; dopo aver servito il primo calice, non lasciare la bottiglia sul tavolo, ma sempre in un secchiello con ghiaccio.
(Adnkronos) - Oltre 110 milioni di euro di investimenti e spese delle aziende dei settori cemento e calcestruzzo per sicurezza ed ambiente nel 2024, in crescita del 16% rispetto al 2023. E’ quanto evidenzia il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton. (Video) Il comparto continua a investire risorse e competenze per migliorare le proprie performance ambientali e accelerare il percorso verso la neutralità climatica al 2050. Lo scorso 24 settembre, presso la Camera dei Deputati, Federbeton ha presentato la propria Strategia di decarbonizzazione, che traccia un percorso chiaro di riduzione progressiva delle emissioni tramite leve strategiche. Nella definizione della strategia sono stati individuati interventi di breve e medio periodo che sfruttano tecnologie già mature come l’impiego di combustibili alternativi e l’utilizzo di materiali sostitutivi del clinker, il semilavorato componente prevalente del cemento - spiega la Federazione del settore - La leva chiave per la decarbonizzazione del settore, con uno sviluppo a lungo termine, è la cattura della CO2, una tecnologia che richiede ingenti investimenti e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto e stoccaggio. La cattura è fondamentale perché nella produzione di cemento il 60-65% delle emissioni dirette di CO2 deriva dalle stesse reazioni chimiche di processo ed è quindi incomprimibile. “Cemento e calcestruzzo sono materiali straordinari e insostituibili, che garantiscono la sicurezza e la durabilità delle nostre case, scuole, ospedali. Sono fondamentali per le nostre infrastrutture e città, alimentano la crescita economica e sociale del Paese e contribuiscono concretamente alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di infrastrutture sostenibili e durevoli - ha sottolineato Paolo Zelano, vicepresidente di Federbeton Confindustria - La nostra sfida è mantenere alta la competitività dell’industria italiana continuando a progredire sul fronte della sostenibilità, in particolare quella ambientale. Questo è possibile solo attraverso un impegno collettivo, rafforzando il legame tra industria, ambiente e società”. Il Rapporto di Sostenibilità di Federbeton, come ogni anno, mostra l’impegno, i risultati e gli ambiti di miglioramento della filiera. Emerge, fra l’altro, che il settore conferma la propria circolarità: l’industria del cemento utilizza da anni scarti di altri processi produttivi in sostituzione dell’8% delle materie prime necessarie; i produttori di calcestruzzo preconfezionato e manufatti riutilizzano in media il 29% delle acque di processo ed il 62% degli scarti di produzione, rispettivamente; inoltre, è in aumento la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili, in parte autoprodotta dalle aziende stesse. Il Rapporto richiama l’attenzione anche su alcune criticità che non permettono all’industria di esprimere pienamente le proprie potenzialità: “Il tasso di sostituzione calorica dei combustibili fossili con combustibili alternativi nel settore del cemento resta fermo al 26%, lontano dalla media europea del 56%, principalmente a causa di iter amministrativi complessi e disomogenei sul territorio nazionale. I combustibili alternativi sono una soluzione già disponibile, ma al di là dello sforzo dell’industria, è necessario un intervento delle istituzioni al fine di ottenere un’applicazione omogenea sul territorio nazionale del processo di autorizzazione”. Un’altra criticità che emerge dal Rapporto è quella relativa “all’impiego di aggregati recuperati nella produzione di calcestruzzo. Nonostante le potenzialità del settore, questa pratica resta limitata per l’assenza di un mercato nazionale per prodotti conformi agli standard dei calcestruzzi strutturali. Anche in questo caso è necessaria un’azione di sistema che coinvolga produttori, utilizzatori e istituzioni”.