(Adnkronos) - Ci vorranno anni e milioni di dollari per la ripresa dei test nucleari che Donald Trump ha ordinato di intraprendere "immediatamente". E' l'opinione espressa da diversi esperti che, interpellati dal Washington Post, sottolineano come il Nevada Test Site, dopo oltre 30 anni di inattività, sia ormai obsoleto. Alcuni analisti, come Robert Peters, del think tank conservatore Heritage Foundation, sostengono la mossa di Trump, affermando che "è necessario fare qualcosa che dimostri che non ci faremo intimidire o minacciare dagli autocrati di Pechino, Mosca e Pyongyang", riferendosi al fatto che questi Paesi stanno conducendo i loro test nucleari. L'ultimo test nucleare sotterraneo degli Usa è stato condotto nel settembre del 1992 a Rainer Mesa, una delle quattro principali aree per i test del Nevada National Security Site, che viene gestito dal National Nuclear Security Administration del dipartimento dell'Energia e non dal Pentagono. I test sono stati fermati dal presidente George Bush sr e poi nel 1996 vietati a livello internazionale del Trattato comprensivo per il divieto dei test nucleari (Ctbt) che gli Usa non hanno mai ratificato e dal quale la Russia si è ritirata nel 2023. Gli ex funzionari del Nevada Test Site hanno spiegato che la ripresa dei test potrà essere costosa e complessa, anche perché l'esperienza e il know how per i test effettivi sono stati persi, perché ora per testare le nuove armi si ricorre principalmente a modelli informatici e i cosiddetti 'subcritical test', cioè test che si bloccano prima dell'effettiva esplosione. Anche il sito deve essere rimodernato, con alcuni esperti che l'hanno visitato recentemente che l'hanno descritto come "una fossa di ruggine'. Senza contare che molti dipendenti sono andati via, alcuni licenziati dai tagli del Doge ideato da Elon Musk o al momento sono sospesi dal servizio per lo shutdown. "Queste sono persone che hanno costruito le armi, che fanno l'arricchimento del materiale che testano gli arsenali esistenti", ha detto Dina Titus, deputata democratica del Nevada che presenterà una proposta di legge per impedire che i fondi federali vengano usati per nuovi test nucleari. Per quanto riguarda i tempi, c'è chi pensa che ci vorranno anni per avere dei test efficaci, ma "se tutto quello che si cerca è una bravata, per dire hai fatto esplodere una carica nucleare, non importano i dati" si potrebbe avere "forse in un anno", spiega Ernest Moniz, fisico nucleare che è stato nell'amministrazione Obama. Infine, per quanto riguarda i costi, gli esperti ricordano che un solo test nucleare, anche il più semplice, costa fino a 100 milioni di dollari.
(Adnkronos) - Una buona idea e un pitch accattivante non bastano più per attrarre investimenti. In un ecosistema sempre più competitivo, oggi gli investitori richiedono soprattutto preparazione, tenacia e trasparenza. A sostenerlo è Nova Ventures, il polo italiano composto da oltre 1000 piccoli investitori raccolti negli anni, che punta su startup in fase pre-seed con un approccio selettivo e quasi chirurgico: al centro, le persone. Ma non tutte. "Troppi founder pensano che basti raccogliere qualche decina di migliaia di euro per considerarsi imprenditori. Non è così. E' necessario prima di tutto saper gestire quel denaro, ma anche coltivare e mantenere vivo il legame con chi ha creduto in te. Purtroppo, l’amara verità è che tanti, una volta chiuso il primo round, spariscono letteralmente dai radar", racconta Lorenzo Ferrara, ceo di Nova Ventures. "Fortunatamente - sottolinea - nella nostra storia di oltre 50 investimenti, abbiamo avuto un solo caso simile perché siamo molto selettivi nella scelta delle startup, ma so che questo comportamento è diffuso e, oltre a minare la fiducia degli investitori, rovina la credibilità di un intero ecosistema". Il messaggio è chiaro: serve una nuova generazione di imprenditori in grado di far crescere il Paese con tenacia, preparazione e onestà. Nova Ventures nasce proprio per rispondere a questa esigenza: selezionare, formare e accompagnare solo quelle startup che dimostrano da subito una maturità imprenditoriale reale. "Non ci serve - avverte Ferrara - l’ennesima idea brillante: cerchiamo founder capaci di costruire una macchina operativa che funzioni, anche prima di avere il prodotto sul mercato". "A volte - fa notare - capita che le startup si trovino in difficoltà. Non c’è nulla di cui vergognarsi, fa parte del gioco. Ma nascondersi non è mai la risposta. Abbiamo già affrontato situazioni in cui un confronto tempestivo con i founder ha permesso di salvare realtà promettenti. In questi casi, gli investitori possono rappresentare una risorsa, un aiuto concreto nelle emergenze. Avere una base di oltre 1000 soci ci consente di attivare rapidamente una massa critica attenta e motivata a tutelare la startup e il proprio investimento". Il portfolio attuale di Nova Ventures è la dimostrazione di questa filosofia: oltre 20 startup nate con una visione solida e strutturata, capaci di parlare con i numeri già nei primi mesi e costruire fiducia giorno per giorno. Non promesse, ma progressi. Vale la pena ricordare che in 10 anni di attività, i fondatori di Nova Ventures (Seed Money e Open Seed) hanno collezionato anche diverse exit come Premoneo, Corobotics, CleanBnB, Genuino, Gasgas, Fitprime, Cupsolidale e altri, dando prova di grande lungimiranza e capacità di scelta. Secondo Tommaso Baldissera Pacchetti, founder e ceo di Crowdfundme, "uno dei problemi che ultimamente ha segnato l’ecosistema italiano è stato proprio la scarsa accountability. In Italia abbiamo investitori insoddisfatti perché troppi founder hanno dimostrato poco senso di responsabilità. Come piattaforma di crowdfunding, da sempre facciamo sottoscrivere alle aziende in raccolta un documento in cui si impegnano a inviare aggiornamenti trimestrali a tutti gli investitori. Siamo molto intransigenti su questo punto perché onestà, trasparenza e puntualità nelle comunicazioni sono alla base di un patto reciproco di fiducia. Oggi, chi vuole fondare una startup deve partire con lo stesso rigore con cui si gestisce una società quotata, nel pieno rispetto di chi ti ha dato fiducia e capitali". L’obiettivo di Nova Ventures è contribuire alla crescita di un nuovo modello di founder: preparato, credibile, etico. "Puntiamo- afferma Ferrara - su founder con caratteristiche precise: sognatori sì, ma anche professionisti dell’innovazione. Perché l’intuizione non basta, bisogna studiare. I founder che vogliono crescere e giocare in mercati internazionali devono partire con la freddezza di un analista e la determinazione di un maratoneta. L’epoca dei pitch pieni di buzzword e delle exit sognate al primo anno è finita. Il mercato premia chi ha i piedi per terra, la testa lucida e la capacità di meritarsi ogni centesimo raccolto. Sono queste le regole del gioco". Per sostenere l’innovazione italiana e puntare su startup che hanno questi requisiti, Nova Ventures ha in corso una campagna su crowdfundme. I fondi raccolti verranno investiti in giovani aziende che operano in quattro verticali ben definiti e dall’elevato ritorno economico: proptech, creative Ia, lifetech, impact investing.
(Adnkronos) - “Il libro nasce dall’esigenza di raccontare e condividere le esperienze maturate in quasi dieci anni di attività del Banco dell’Energia. Non si tratta solo di un intervento immediato a sostegno delle famiglie in difficoltà, ma di un impegno strutturato che spazia dal ricambio degli elettrodomestici all’educazione al risparmio energetico, fino alla creazione di comunità energetiche rinnovabili solidali”. Lo ha dichiarato Roberto Tasca, presidente Banco dell’energia e A2A, intervenuto alla presentazione del volume "Povertà energetica e accesso equo all'energia: una riflessione sulla società contemporanea" presso l’Università Luiss. “In questi anni abbiamo distribuito oltre 13 milioni di euro su tutto il territorio nazionale, raggiungendo più di 17 mila persone e attivando quasi 10 comunità energetiche solidali" ha continuato Tasca che ha ricordato come il Banco dell’Energia lavori a stretto contatto con le associazioni del Terzo Settore per promuovere progetti concreti di inclusione e sostenibilità energetica in tutto il Paese.