RICERCA AZIENDE
RISULTATI RICERCA AZIENDEOrdina i risultati per
180 record trovati.
|
RISULTATI RICERCA AZIENDEOrdina i risultati per
180 record trovati.
|
(Adnkronos) - Dimissioni per Daniela Santanchè, al centro dell'attenzione delle opposizioni per il caso Visibilia e per il processo in cui è accusata di falso in bilancio? "Ho sempre detto che sono assolutamente tranquilla, so come sono le questioni nel merito", ha detto la ministra del Turismo oggi a margine dell'inaugurazione della Fiera Motor Bike di Verona. "Mai nessuno mi ha chiesto di fare un passo indietro. Io ho sempre detto che sono assolutamente tranquilla perché so come sono le questioni nel merito. Ho sempre detto che, per quanto riguarda questo rinvio a giudizio sulle false comunicazioni di una posta di valutazione, non mi sarei dimessa", ha affermato. "Continuo a fare il mio lavoro: oggi sono qui - ha aggiunto Santanchè - poi vado a Gedda" per un appuntamento internazionale "assolutamente tranquilla perché 'male non fare, paura non avere' e quindi vivo una situazione psicologica di assoluta tranquillità. Mi dispiace molto per questo assalto mediatico, ma pazienza - ha detto - me ne farò una ragione”. "Ho sempre detto che per quanto riguarda il rinvio a giudizio sulle false comunicazioni non mi sarei dimessa e ho sempre detto che invece, se dovesse arrivare un giudizio, per la cassa integrazione, dove capisco che ci potrebbero essere implicazioni politiche, non avrei esitato a fare un passo indietro. Ma non siamo a questo punto. Vediamo, continuo a fare il mio lavoro", ha ribadito. Nel merito dell'inchiesta, sulla questione del falso in bilancio "non c'è nessuna implicazione politica, non c'è dolo, non c'è danno e sono certa che sarò assolta", ha detto ancora aggiungendo: "Non ho mai detto a nessuno che avrei pensato di dimettermi". Sulla vicenda, quindi, "sono assolutamente tranquilla, capisco che c'è una gogna, un attacco, non so neanche come chiamarlo. Capisco che non ha temi l'opposizione, ma nessuno mi fa saltare i nervi, sono assolutamente tranquilla, confido e credo nei magistrati. Ci si difende nei processi, non ci si difende sui giornali, io sarò una che non patteggerò mai, vado fino in fondo", assicura la ministra. Come sono i rapporti con Giorgia Meloni? "Come sempre, come sempre", ha detto rispondendo ai cronisti. Delle vicende processuali che fanno traballare la poltrona di Santanchè - rinviata a giudizio - non si sarebbe intanto parlato nell'ultimo Cdm. "Neanche informalmente", assicurava ieri la ministra delle Riforme Elisabetta Casellati mentre attraversa Piazza Colonna. "Abbiamo svolto l'ordine del giorno. Non si è discusso di altro", le faceva eco il titolare del dicastero dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, incalzato dai cronisti. La riunione si sarebbe svolta in un "clima tranquillo", assicurano all'Adnkronos dall'entourage di Santanchè. Ma l'incognita sul suo futuro resta, eccome. La data cerchiata di rosso è sempre quella del 29 gennaio, quando la Cassazione dovrà deliberare sulla competenza territoriale, tra Milano e Roma, del procedimento sul caso Visibilia, in particolare per quanto riguarda l'ipotesi di truffa aggravata ai danni dell'Inps sulla cassa integrazione del periodo Covid. Se la suprema corte dovesse respingere la richiesta della difesa di Santanchè di spostare il procedimento a Roma, la posizione dell'imprenditrice all'interno dell'esecutivo - già precaria - potrebbe diventare insostenibile. ''Ho letto oggi delle dichiarazioni della Santanchè, mi sembravano abbastanza chiare. Ho letto che lei dice: 'non ho mai detto che mi dimetto per il falso in bilancio, ho sempre detto che mi dimetterei se arrivasse un rinvio a giudizio' per la vicenda della cassa integrazione. Però avevamo detto che non parlavamo di politica e di cose serie, ma credo che stia valutando e valuterà bene...''. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ospite di 'Un giorno da pecora' su Radio Rai1, risponde a chi gli chiede se il ministro del Turismo Daniela Santanchè è pronta a dimettersi.
(Adnkronos) - L’Inps nel 2023 ha pagato all’estero complessivamente oltre 310.000 pensioni, per un importo di circa 1,6 miliardi di euro, verso 160 Paesi. Si trova nelle parole di apertura del presidente dell’Inps, l’avvocato Gabriele Fava, il cuore del convegno, organizzato dall’Istituto nazionale della Previdenza sociale insieme alla Fondazione Migrantes, dal titolo '@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario', che si è svolto oggi, a Roma, presso Palazzo Wedekind. Fava ha sottolineato come il tema dell’emigrazione “non possa e non debba essere analizzato solo mediante statistiche e dati numerici, perché dietro ci sono scelte personali. L’obiettivo prioritario, per l’Inps, è di consentire al lavoratore migrante di affrontare con serenità il trasferimento e l’inizio di una nuova attività lavorativa, tutela fondamentale per rendere effettivo il diritto alla libera circolazione dei lavoratori”. Sull’immigrazione, il presidente Fava ha aggiunto che “è possibile ed auspicabile un'integrazione qualificata. Quindi, laddove oggi registriamo una richiesta o un fabbisogno del tessuto produttivo, se manca manodopera qualificata, la andiamo a intercettare e a integrare nel tessuto produttivo, in modo chiaro e regolare”. A chi stiamo pagando le pensioni? Ci sono i pensionati Inps che decidono di emigrare all’estero. Ve ne sono due tipologie: i pensionati italiani di cui si è molto parlato (sempre più specialisti, e sempre più donne, ma il cui trend rispetto al 2019 è oggi negativo: -24%); e i pensionati stranieri, che fanno rientro nei Paesi di origine, che rispetto al 2019 segnano un incremento del 25%. E poi ci sono gli italiani che hanno deciso di restare da pensionati nei paesi che li hanno ospitati come lavoratori. Chi emigra oggi? E chi rientra? Come emerge dall’ultimo 'Rapporto Italiani nel mondo' della Fondazione Migrantes, l’unica Italia giovane, dinamica e in crescita, è quella che mette radici fuori dei confini nazionali. Dal 2006 a oggi la crescita della presenza italiana all’estero è raddoppiata. Il 45% della emigrazione 'per espatrio' vede protagonisti giovani e giovani adulti tra i 18 e i 34 anni e il 23% di adulti dai 35 ai 49 anni. Dal 2006 la presenza all’estero delle donne italiane, in particolare, è più che raddoppiata (+106%). Ma il numero dei rientri non riequilibra le uscite. Tra coloro che sono rientrati, da più o meno tempo, e che continuano a rientrare, ci sono anche i pensionati grazie ai quali l’Italia riceve una sorta di 'rimborso postumo' dai Paesi in cui questi suoi cittadini sono andati a vivere e lavorare per anni. La Svizzera, ad esempio, paga in Italia circa 2 miliardi di euro all’anno che corrispondono a circa 300 mila pensioni, un numero quasi uguale a quello del totale delle pensioni attualmente pagate dall’Italia in 160 paesi del mondo. La nuova Italia già esiste, ma chiede un patto intergenerazionale. Per la Fondazione Migrantes, i dati previdenziali dell’Inps confermano due evidenze emerse già dal proprio lavoro di ricerca e accompagnamento pastorale: che le migrazioni non sono perdita, ma guadagno a vari livelli; e che emerge la necessità di un 'patto con i giovani' per una nuova Italia in cui ci sia più attenzione per le fragilità sistemiche e maggior impegno al loro superamento per poter scegliere e non essere costretti a emigrare.
(Adnkronos) - Iren ha collocato oggi con grande successo la sua prima emissione obbligazionaria perpetua subordinata ibrida dal valore nominale di 500 milioni di euro. L’emissione ha ricevuto richieste di sottoscrizione quasi 8 volte rispetto all’ammontare offerto, totalizzando ordini per un importo pari a 4 miliardi di euro. La data di regolamento dell’emissione è prevista il 23 gennaio prossimo. L’operazione, volta a rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale e sostenere la flessibilità finanziaria del Gruppo, sottolinea una nota, è coerente con la strategia di crescita di Iren finalizzata all’integrazione di Egea , a cogliere nuove potenziali opportunità inorganiche oltre alla realizzazione degli investimenti previsti nel Piano Industriale 2024-2030 e conferma l’impegno di Iren al mantenimento dell’attuale rating investment grade. La cedola fissa annuale del 4,5% sarà corrisposta fino alla prima reset date del 23 aprile 2030. A partire da tale data, salvo non sia stato interamente rimborsato, il titolo maturerà un interesse pari al tasso Euro Mid Swap a cinque anni di riferimento incrementato di un margine iniziale di 221,2 punti base. Il margine aumenterà di 25 punti base a partire dal 2035 e di ulteriori 75 punti base dal 2050 per un importo cumulato di 100 punti base. La cedola fissa è pagabile annualmente in via posticipata nel mese di aprile, a partire da aprile 2025. Il prezzo di emissione è fissato al 99,448% e il rendimento effettivo alla prima reset date è pari a 4,625% per anno. I titoli, destinati a investitori qualificati, saranno quotati sul mercato regolamentato della Borsa Irlandese (Euronext Dublin). Si prevede, inoltre, che agli stessi venga assegnato da parte delle agenzieun rating di BB+/BB+ (S&P’s/Fitch) e un equity content pari al 50%. "Siamo lieti di annunciare che il 2025 si apre con l'emissione inaugurale di un bond ibrido da 500 milioni di euro. La ricezione di mercato oltre le aspettative ci ha portato ad ottenere un risultato straordinario, con una domanda che ha superato di quasi 8 volte l’offerta, totalizzando ordini per un importo di oltre 4 miliardi di euro, a testimonianza della solidità e della credibilità di Iren sul mercato. – ha commentato Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo del Gruppo Iren – questa iniziativa è perfettamente in linea con la nostra strategia di crescita, che prevede l'integrazione di Egea e la realizzazione degli investimenti previsti nel nostro Piano Industriale 2024-2030, consentendoci di mantenere un’adeguata flessibilità finanziaria per cogliere eventuali ulteriori opportunità di sviluppo”. “Siamo soddisfatti del risultato dell’operazione odierna che ci consente di rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale del nostro Gruppo diversificando altresì la base degli investitori - ha aggiunto Giovanni Gazza, Cfo del Gruppo Iren – l’emissione del bond ibrido garantisce un’elevata flessibilità finanziaria a supporto del raggiungimento dei target economico-finanziari fissati nel Piano Industriale, e riflette il commitment di Iren di perseguire una crescita nel rispetto di robuste metriche di credito in linea con gli attuali rating investment grade.”