(Adnkronos) - “Abbiamo un obiettivo fondamentale: rendere balneabile il Golfo di Napoli nell’ambito del progetto di risanamento del fiume Sarno. Stiamo realizzando un vero e proprio miracolo: ottenere acque balneabili da Castellammare fino a tutto il Golfo di Napoli. Qualche anno fa abbiamo avviato i lavori per risolvere il problema di un collettore che sversava in un rigagnolo arrivando fino alle acque del Golfo. Con il completamento di questa opera, siamo vicini alla bonifica quasi totale del Golfo di Napoli, perché queste acque vengono ora convogliate al depuratore di Castellammare". Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della cerimonia per il completamento del collettore fognario a servizio dei comuni di Gragnano, Casola di Napoli, Lettere, Santa Maria la Carità e Castellammare di Stabia. L’opera, finanziata dalla Regione Campania con un investimento di 6.935.450,82 euro e realizzata da Gori in qualità di soggetto attuatore, rappresenta un traguardo strategico per il risanamento ambientale e il potenziamento del servizio fognario. "Si tratta di uno degli interventi strategici più importanti su cui abbiamo lavorato in questi anni - spiega - entro pochi mesi, tutta la fascia costiera campana avrà acque balneabili. Questo è solo uno dei tanti interventi di eccellenza che la Regione Campania sta portando avanti nel settore ambientale, nella gestione del ciclo delle acque e per garantire l’autonomia idrica della regione. Di queste opere fondamentali, però, si parla poco, perché il dibattito si concentra su alleanze e polemiche sterili. Noi, invece, continuiamo a lavorare con serietà per rendere la Campania una delle regioni più avanzate d’Italia dal punto di vista ambientale”. “Per la verità, già nel 2015 abbiamo avviato il risanamento ambientale del territorio, iniziando con la rimozione di quasi 5 milioni di ecoballe da Giugliano e da altri Comuni. Dal punto di vista ambientale, oggi la Campania è davvero all’avanguardia", aggiunge. Sul risanamento del fiume Sarno, De Luca precisa: "Per quanto riguarda il fiume Sarno, ci sono stati ritardi di almeno due anni rispetto ai programmi, dovuti al fatto che quando abbiamo iniziato a lavorare non abbiamo trovato nulla: né un progetto preliminare né un piano per la parte alta o per la foce del fiume. Abbiamo dovuto ripartire da zero. Ora i lavori sono in corso: abbiamo realizzato vasche di laminazione all’altezza di Poggiomarino, dove si verificavano continui allagamenti, e stiamo riprendendo le opere anche nella parte alta del fiume. Credo che entro un anno e mezzo riusciremo a completare l’intero risanamento del bacino del Sarno”.
(Adnkronos) - In accordo con la propria politica aziendale di revisione annuale degli stipendi, Amazon aumenterà a 1.876 euro mensili la retribuzione lorda degli operatori di magazzino neoassunti della rete logistica in Italia, con effetto retroattivo a decorrere dal 1° gennaio 2025. In conseguenza di questa iniziativa, le retribuzioni dei dipendenti neoassunti saranno dell’8% più alte rispetto alla retribuzione minima determinata dal Ccnl logistica e trasporti, recentemente rinnovato, per il 5° livello, pari a 141 euro lordi al mese, e del 20% più alte rispetto al 2020. Inoltre, sempre come migliore condizione rispetto al mercato, in Amazon gli operatori di magazzino vengono assunti al livello 5°, laddove il Ccnl prevede l’assunzione al livello inferiore per gli addetti al magazzino comune, e gli stessi lavoratori ricevono un primo aumento dopo soli 12 mesi di lavoro e vengono promossi al livello superiore dopo 24 mesi di lavoro. I nostri dipendenti sono una parte importante del successo delle nostre attività e apprezziamo il lavoro che svolgono per supportare i nostri clienti e le comunità. Gli stipendi di ingresso e i benefit offerti da Amazon sono altamente competitivi e siamo orgogliosi di offrire posizioni a persone di qualsiasi età ed esperienza lavorativa, nonché opportunità di crescita professionale all'interno dell'azienda. Amazon si conferma come uno dei principali creatori di posti di lavoro del Paese con circa 19.000 dipendenti assunti a tempo indeterminato a cui offre opportunità di carriera stabili e ben remunerate, uno stipendio di ingresso tra i più alti del settore e numerosi benefit che includono buoni pasto a 8 euro, un'assicurazione privata integrativa per gli infortuni e sconti per gli acquisti su Amazon.it. Nei suoi circa sessanta siti logistici situati in tutto il Paese, Amazon offre opportunità di crescita professionale come il programma Career Choice, che copre fino al 95% del costo delle tasse di iscrizione e dei materiali per chi desidera seguire corsi professionali nella propria sfera di interesse fino a 8.000 euro nell’arco di quattro anni. Lavorare in Amazon: azienda certificata Top Employers In Italia Amazon ha conseguito, per il quinto anno consecutivo, la certificazione Top Employers Italia, un riconoscimento attribuito per la qualità dell'ambiente di lavoro, le opportunità di formazione e i piani di carriera offerti ai dipendenti. La certificazione riguarda tutte le attività di Amazon in Italia, compresa la rete logistica, gli uffici aziendali, il customer service e i centri di ricerca e sviluppo. Amazon offre centinaia di posti di lavoro diversi nelle sue funzioni aziendali che sono tanto varie quanto i dipendenti che lavorano all’interno dell’azienda. Complessivamente, in Amazon lavorano persone provenienti da oltre 100 nazioni differenti. Dal suo arrivo in Italia nel 2010, Amazon ha investito oltre 20 miliardi di euro, di cui più di 4 miliardi solo nel 2023, creando circa 19.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato in circa 60 siti in tutto il Paese. Secondo lo studio di The European House - Ambrosetti che analizza le grandi aziende in Italia, Amazon si posiziona al primo posto tra le aziende che hanno creato più posti di lavoro in Italia nel periodo 2014-2023. Oltre ai nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato che l’azienda continua a creare, Amazon supporta imprenditori e chiunque intenda avviare un’attività in proprio, digitalizzare un’attività già esistente, oppure espandere il proprio business attraverso vari programmi: utilizzando il negozio online per la vendita o affidandosi alla rete di distribuzione di Amazon per lo stoccaggio e la consegna dei prodotti con Logistica di Amazon. Le oltre 21.000 pmi italiane che vendono i propri prodotti su amazon.it hanno creato 60.000 posti di lavoro e nel 2022 hanno registrato complessivamente oltre 950 milioni di euro di vendite all’estero, oltre il 20% in più rispetto all’anno precedente.
(Adnkronos) - Con oltre 3,5 milioni di investimento in startup nei settori della Bioeconomia, dall’inizio delle attività, si conclude la terza edizione di Terra Next, il programma di accelerazione dedicato a startup e Pmi innovative nel settore della bioeconomia e parte della Rete Nazionale Acceleratori Cdp Venture Capital, un network presente su tutto il territorio italiano con l’obiettivo di sostenere la crescita di startup specializzate nei mercati a maggiore potenziale. Frutto dell’iniziativa di Cdp Venture Capital, Terra Next vede la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center in qualità di co-ideatore e promotore e il supporto di Cariplo Factory, che gestisce operativamente il programma. Nel corso del Demo Day di oggi, ovvero la giornata di presentazione delle startup selezionate a investitori e aziende, è stato presentato il documento 'La Bioeconomia come motore di crescita sostenibile. Opportunità e strategie' all’interno di una tavola rotonda tra investitori specializzati e associazioni dell’ecosistema dell’innovazione, sul tema degli investimenti nella bioeconomia. Durante il confronto, è emersa l'importanza strategica della bioeconomia per affrontare le sfide globali legate alla sostenibilità e alla competitività economica. Questo settore, infatti, ha conosciuto negli ultimi anni una forte espansione, avendo generato in Europa un valore di mercato di oltre 2.350 miliardi di euro e coinvolto 16 milioni di occupati e per questo rappresenta una leva fondamentale per il Green Deal Europeo. Anche in Italia, la bioeconomia ha dimostrato una crescita significativa, contribuendo in modo rilevante all’economia nazionale e consolidando il proprio ruolo strategico in linea con le ambizioni europee. Nel 2023, il comparto ha registrato infatti un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore complessivo di 437,5 miliardi di euro e impiegando circa 2 milioni di persone. Anche il panorama delle startup legate alla bioeconomia è particolarmente dinamico nel nostro Paese, con 808 imprese innovative attive, pari al 6,6% del totale delle startup italiane. Tuttavia, secondo il rapporto 'Il futuro della competitività europea', presentato da Mario Draghi e Ursula von der Leyen il 9 settembre 2024 alla Commissione Europea, il divario di innovazione tra l’Ue e i principali competitor globali (Usa e Cina) è evidente: nonostante un investimento di 387 miliardi di euro in ricerca e sviluppo (R&S) nel 2023, l’Europa resta indietro rispetto ai 928 miliardi degli Stati Uniti e ai 419 miliardi della Cina. Il nostro continente soffre anche di un netto svantaggio negli investimenti di Venture Capital, raccogliendo solo il 17% dei fondi globali rispetto al 59% degli Stati Uniti e al 21% della Cina. Con l’obiettivo di diventare il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050, la Commissione Europea mobiliterà almeno 1.000 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, destinando il 30% del bilancio Ue 2021-2028 e del programma NextGenerationEu agli investimenti sostenibili. La transizione verso una bioeconomia circolare rappresenta un’opportunità per attrarre investimenti, stimolare innovazione, creare filiere produttive rigenerative e valorizzare risorse naturali, contribuendo così a un modello economico più equo e competitivo. Proprio in questo scenario si inserisce Terra Next, che, giunto alla terza edizione, è diventato il punto di riferimento per le startup che operano nel settore della bioeconomia, ricevendo più di 450 richieste di candidatura dall’Italia e dall’Europa. Nei primi tre anni di attività ha accompagnato nella crescita 22 startup che hanno ricevuto investimenti dal programma per 3,5 milioni di euro e raccolto 10,5 milioni di euro tra follow-on e investitori esterni. Le 7 startup che hanno partecipato al Demo Day di oggi hanno compiuto un lungo percorso prima di giungere a questo traguardo: hanno superato una prima fase di selezione tra 191 candidature italiane e internazionali a opera della commissione di valutazione di Terra Next (composta da promotori, advisory board e corporate partner coinvolti), hanno beneficiato di un investimento iniziale complessivo da 750mila euro e hanno preso parte a un percorso di 3 mesi con base a Napoli, presso il Campus di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II, durante il quale hanno avuto l’opportunità di crescere attraverso mentorship, formazione, networking e momenti di approfondimento frontale dedicati al consolidamento della value proposition e del modello di business, alla validazione tecnica e alla prototipazione delle soluzioni, al supporto al go-to-market e al fundraising. In particolare, queste imprese innovative hanno sviluppato soluzioni per risolvere problemi di tracciabilità di filiera, per produrre imballaggi biodegradabili a partire da sottoprodotti agricoli, ma anche per la rimozione di contaminanti tossici dalle acque industriali, o ancora, per monitorare in tempo reale lo stato di salute delle piante. Eccole di seguito. CrioPura opera nel mercato globale del trattamento delle acque e dei reflui introducendo una tecnologia innovativa basata su idrogeli polimerici macroporosi che offrono una soluzione ecocompatibile e a basso costo per la rimozione di contaminanti tossici, come boro, arsenico, cromo e altri metalli, presenti nelle acque industriali e di falda. Farzati mira a risolvere i problemi di tracciabilità di filiera sfruttando Intelligenza Artificiale e blockchain per determinare l'origine e la qualità dei prodotti in modo da garantire sicurezza per i consumatori e l'ambiente. La tecnologia può essere applicata su una vasta gamma di prodotti e materie prime, tra cui olio d'oliva, cozze, frutta secca, grano, latte, formaggio, vino, castagne, legno, biomasse e bio-polimeri. GenoGra introduce un'innovativa piattaforma di analisi genomica basata su grafi con l’obiettivo di democratizzare l'accesso alla bioinformatica nei settori biotecnologico, farmaceutico e clinico, consentendo applicazioni come il miglioramento delle colture attraverso la selezione genetica per aumentarne la resa e la resistenza alle malattie. Immunoveg sviluppa sistemi di coltura cellulare da linee vegetali finalizzati alla produzione di bioingredienti per i settori nutraceutico, cosmetico e novel-food. La produzione viene realizzata mediante l’utilizzo di agitatori e bio-fermentatori e non prevede l’impiego di pesticidi, ottenendo un prodotto sicuro per la salute umana e più sostenibile. Longevity Pet, utilizzando dati avanzati e una piattaforma proprietaria, sviluppa percorsi di prevenzione personalizzati attraverso prodotti innovativi e soluzioni per bisogni specifici, con l’obiettivo di garantire una vita lunga e sana agli animali domestici. Plantbit ha sviluppato Bioristor, un sensore elettrochimico biocompatibile che inserito nel fusto delle piante ne monitora lo stato di salute in tempo reale, permettendo diagnosi tempestive. Grazie all’integrazione di un algoritmo dedicato e un sistema di supporto decisionale (Dss), consente di ottimizzare irrigazione e fertilizzazione, risparmiando fino al 45% di acqua. Smush Materials, utilizzando una tecnologia basata sul micelio, trasforma i sottoprodotti agricoli biologici in biomateriali per imballaggi, 100% naturali, circolari e biodegradabili. Un’alternativa al polistirolo monouso che può essere smaltita come organico al termine del suo utilizzo. L’acceleratore, che beneficia del patrocinio del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica ed è stato avviato anche con il supporto della Fondazione con il Sud, coinvolge i corporate partner Pastificio Garofalo (core partner), Gruppo Getra, Gruppo Nestlé e Novamont, che forniscono il loro contributo in termini di know-how, asset e network per lo sviluppo delle startup, e le imprese Aristea, Nolanplastica, Selepack e Tecno, member di Terra Next. Il programma, inoltre, prevede il coinvolgimento di partner scientifici, quali l’Università Federico II di Napoli, Assobiotec, il Campania Digital Innovation Hub, il Cluster Italiano della Bioeconomia Circolare Spring, il centro di innovazione deep tech Materias, il centro studi Srm - Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. Grazie alla collaborazione di questi partner, le startup selezionate potranno creare sinergie con soggetti industriali nel settore della bioeconomia, già eccellenza del made in Italy. “È particolarmente emozionante vedere oggi la qualità delle startup selezionate nella terza edizione di Terra Next, che ci mostrano quanto l’innovazione e la tecnologia siano elementi centrali nella bioeconomia - commenta Stefano Molino, Senior Partner di Cdp Venture Capital e Responsabile Fondo Acceleratori - Il percorso di crescita sul quale sono state accompagnate le startup è stato molto efficace, anche grazie al solido lavoro di Cariplo Factory, al fondamentale contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center e dei partner corporate che hanno aderito a Terra Next. Come Fondo Acceleratori continueremo senz’altro a sostenere i migliori progetti anche nelle fasi successive del loro sviluppo”. “Dopo il terzo anno del progetto Terra Next, si conferma la validità di questo modello, basato sulla forte connessione con il tessuto industriale del Mezzogiorno - spiega Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo - Gli investimenti in capitale di rischio e i finanziamenti alle startup delle prime due classi di Terra Next convalidano la qualità delle aziende accelerate. Le competenze messe in campo dal nostro Gruppo, con il ruolo fondamentale di Intesa Sanpaolo Innovation Center, si sono dimostrate essenziali al percorso di crescita di tutte le realtà innovative”. “Terra Next costituisce un’importante opportunità per l’intero ecosistema: startupper, investitori, grandi corporate. Il lavoro fatto con questi imprenditori, infatti, è fondamentale non solo per la crescita del loro progetto ma anche per il contributo all’innovazione di altre realtà industriali, soprattutto del territorio, grazie alle dinamiche dell’Open Innovation - afferma Riccardo Porro, Chief Operating Officer di Cariplo Factory - In questo triennio abbiamo assistito a una continua crescita della qualità delle startup: un segnale importante, che ci spinge a credere che Terra Next sia ormai un punto di riferimento per il settore della Bioeconomia, settore cruciale per affrontare le sfide globali che ci attendono sia nel campo della sostenibilità sia in quello della competitività”.