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(Adnkronos) - Un'avaria al motore destro ha costretto all'atterraggio un aereo della linea Hainan Airlines, diretto a Shenzhen in Cina e decollato dall'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, a Roma, intorno alle 10.30 di questa mattina. Il velivolo ha accusato l'avaria durante il decollo e diverse "esplosioni" al motore sono state notate e segnalate da diversi testimoni. Dopo circa 30 minuti dal decollo l'aereo ha invertito la rotta e ha quindi fatto rientro a Fiumicino, dove è atterrato senza altre criticità. A bordo dell'aereo Hainan Airlines c'erano 249 passeggeri. Nessuno è rimasto ferito. Le immagini dell'aereo "con il motore destro in fiamme" sono state pubblicate sui social dagli utenti testimoni in diretta dell'accaduto.
(Adnkronos) - La Rete delle Professioni Tecniche e Scientifiche (RPT) è intervenuta in audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato. La delegazione ha espresso l’urgenza di interventi su temi chiave nella prossima Legge di Bilancio. La Legge di Bilancio 2025 deve valorizzare il ruolo dei professionisti tecnici e scientifici come partner nella costruzione di un futuro sostenibile e sicuro. I professionisti italiani sono pronti a sostenere la battaglia per costruire la crescita sostenibile della Nazione, ma serve una cornice chiara, efficace e sburocratizzata affinché si possa realizzare una reale crescita. E’ quanto scrive, in un ampio documento consegnato alle commissioni riunite il 6 novembre, la Rete delle Professioni Tecniche. Altro elemento utile a valorizzare le professioni è la richiesta da parte della RPT di estendere la possibilità di usufruire della flat tax anche per le società tra professionisti in rapporto al numero dei soci, e di aumento del limite massimo da portare a 100.000 euro. La RPT ha richiesto una proroga dell’incentivo edilizio per i cantieri già avviati per evitare contenziosi soprattutto tra imprese e condomini e la perdita di migliaia di posti di lavoro e ha proposto misure a lungo termine, sostenibili per il bilancio dello Stato e adeguate alle normative europee, onde garantire continuità agli interventi di riqualificazione, promuovendo efficienza energetica e sicurezza. Si è inoltre sottolineata la necessità di un Piano Nazionale di Prevenzione del Rischio Sismico, che mira alla messa in sicurezza degli edifici e alla riduzione della spesa pubblica per la ricostruzione post-sisma. Da non dimenticare la riproposizione di modifiche dell’equo compenso, riconosciuto in precedenti documenti di bilancio, quale elemento determinante per la competitività della Nazione, per cui è stata proposta una normativa per estenderlo a tutti i committenti e per attivare un sistema sanzionatorio contro compensi non adeguati. La RPT ha evidenziato inoltre la necessità di rivedere le norme urbanistiche, implementare il Piano Casa Italia, per un nuovo piano abitativo, di cui si apprezzano le finalità, e sviluppare la rigenerazione urbana come strategia per città sostenibili e socialmente inclusive. Importanti le richieste di attenzione verso gli incentivi alle pmi e il sostegno all’occupazione. E' stato richiesto il supporto a un piano di investimenti per infrastrutture verdi e blu, per un uso sostenibile del suolo e delle risorse naturali, con fondi dedicati alla conservazione ambientale e alla riduzione del dissesto idrogeologico. La RPT ha evidenziato l’importanza di investimenti nazionali in infrastrutture digitali per garantire sicurezza e continuità dei servizi digitali essenziali. La Rete delle Professioni Tecniche ha particolarmente a cuore la competitività del sistema Paese: per incrementarla si propone anche che lo Stato finanzi in modo più cospicuo l’ente di normazione nazionale (UNI), cui attualmente dedica una somma, oggettivamente bassa, annuale di circa 2,7 milioni di euro. Prendendo atto degli enormi vantaggi che un sistema normativo efficiente può procurare al proprio apparato produttivo, anche attraverso il meccanismo di adeguamento delle norme europee a quelle nazionali, alcune stime hanno valutato in 18 miliardi di euro il vantaggio competitivo delle imprese tedesche, grazie anche al suo ente di normazione, ampiamente assistito dallo Stato, con un contributo oltre quattro volte quello concesso (anche se non gravante sulla finanza statale) all’UNI. Sarebbe necessario, per rafforzarne la competitività, che il contributo agli enti di normazione (UNI e CEI) fosse aumentato. Altri temi affrontati: la normativa sull’Intelligenza Artificiale, agevolare le attività per trasformare gli studi professionali in Società tra Professionisti (in particolare con la riduzione dell’IRES), delegare ai fini della semplificazione delle procedure ai professionisti attività tecnico-amministrative della P.A. nella logica della semplificazione e sburocratizzazione, modifiche al codice dei contratti, in particolare con la limitazione dell’appalto integrato e la previsione dei concorsi a due fasi etc.
(Adnkronos) - Oggi più che mai, la sostenibilità ha un valore centrale per gli italiani, ma la richiesta di azioni concrete e trasparenti da parte di istituzioni e aziende cresce di pari passo con una disillusione verso iniziative percepite come puramente simboliche. Se per quasi 9 italiani su 10 la sostenibilità non riguarda più solo l'ambiente, ma anche l'economia e i diritti, e per il 79% degli italiani c’è una connessione diretta tra tutela dell’ecosistema e la qualità della vita delle persone, la crisi di fiducia è sempre più evidente: il 61% della popolazione si sta rassegnando infatti all'idea che la lotta al cambiamento climatico sarà persa, e cresce la consapevolezza che il singolo, da solo, può non bastare. In questo contesto, Nespresso Italiana presenta il primo “Osservatorio Partecipativo su Economia Circolare, Impatto sulle Comunità locali e territori. Le opinioni italiane, i bisogni e le prospettive future” realizzato in collaborazione con l’Istituto di ricerca SWG. Ispirato dal programma “Nespresso per l’Italia” e dall’esperienza consolidata nelle pratiche di riciclo e circolarità, il progetto nasce per raccogliere e analizzare i bisogni delle comunità italiane, dando voce alle opinioni e alle aspettative delle persone con l’obiettivo di rendere tutti e tutte partecipi delle scelte concrete di sostenibilità dei prossimi anni. Nonostante si parli sempre di più di sostenibilità, per molti italiani questo concetto appare ancora complesso e astratto; sebbene infatti l’89% dei rispondenti abbia sentito parlare di sostenibilità, solo il 47% ne comprende appieno il significato. Nonostante ciò, emergono invece necessità forti di maggiori chiarezza e concretezza su cosa significhi agire in modo sostenibile. Grande in questo senso è l’impegno richiesto alle aziende: il 62% ritiene infatti fondamentale che le aziende superino le mere dichiarazioni e intraprendano azioni capaci di generare impatti concreti per migliorare la qualità della vita nei territori dove operano, un impegno che per 8 consumatori su 10 diventa anche driver per le decisioni di acquisto. E se l’impegno delle aziende per ridurre il proprio impatto ambientale rappresenta ancora l’elemento più sentito dagli italiani, l’etica e la valorizzazione delle comunità sono aspetti nel complesso sempre più imprescindibili per 1 italiano su 2 con i giovani che attribuiscono sempre più peso all’attenzione per la diversità e l’inclusione. Nell’alveo della sostenibilità e nella sua declinazione come tutela dell’ambiente, l’economia circolare può aver un ruolo chiave per perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Nonostante 1 rispondente su 5 non sappia cosa sia e solo il 31% dichiara di averne un’idea chiara, l’economia circolare potrebbe dare un contributo potenzialmente determinante per la tutela dell’ambiente, ma la maggioranza dubita del fatto che le pratiche di circular economy si diffonderanno abbastanza per risultare efficaci, con un maggiore scetticismo proprio tra le generazioni più giovani. Le priorità d’azione per creare valore a beneficio delle comunità, identificate dagli intervistati, riguardano ancora una volta la protezione attiva dell’ambiente, con attività che riqualifichino e preservino il territorio, ma anche l’impegno in progetti di educazione e sensibilizzazione per i più giovani, il finanziamento della ricerca e il sostegno alle associazioni locali che operano in ambito sociale e di solidarietà. Tra questi, emergono progetti a supporto delle categorie più fragili, segno di una crescente consapevolezza: la sostenibilità ambientale e quella sociale sono due dimensioni sempre più connesse e interdipendenti, impossibili ormai da considerare separatamente. Tutti elementi che rispondono all’urgenza di azioni concrete, capaci di generare un impatto positivo per le persone e l’ecosistema. Tra i settori produttivi, l’agroalimentare è quello a cui gli italiani chiedono un maggiore impegno e l’industria del caffè riveste un ruolo di rilievo per quasi il 60%, fondamentale per il 30% degli intervistati, compreso chi consuma caffè con meno frequenza. Rispetto al contributo atteso, grande attenzione ai progetti pro-riciclo e riuso e packaging sostenibili. Ma lo sviluppo di un'economia circolare dipende non solo dalle iniziative aziendali, ma anche dalle scelte e dai comportamenti quotidiani degli individui. Il 68% crede nel contributo delle scelte quotidiane individuali, con i ragazzi della GenZ ancora una volta meno fiduciosi rispetto alla media e 7 italiani su 10 disposti ad approfondire e rivedere alcune cattive abitudini per mitigare il proprio impatto ambientale. Nell'ambito delle iniziative di economia circolare, quelle che si basano sulla reciprocità, ovvero il principio secondo il quale un'azienda investe in iniziative sociali ed ambientali anche grazie al comportamento virtuoso dei clienti, per 1 italiano su 3 sono pratiche che possono contribuire alla responsabilizzazione delle persone e alla diffusione di una cultura collettiva della sostenibilità. Partendo da queste evidenze, Nespresso si propone di estendere e consolidare il proprio impegno sul territorio attuando azioni concrete che possano rispondere alle esigenze e alle prospettive emerse all’interno del programma continuativo “Nespresso per l’Italia”. Una continuità che parte da progetti di economia circolare come “Da Chicco a Chicco”, che ha permesso in oltre tredici anni di recuperare più di 11.000 tonnellate di capsule esauste, rimettendo in circolo alluminio e caffè, e donando oltre 6 milioni di piatti di riso al Banco Alimentare, e “Le città che Respirano”, con oltre 70.000 mq di territorio italiano rigenerato in 7 regioni italiane. “Da sempre, intendiamo la sostenibilità come cura al centro di ogni nostra scelta, cura che vogliamo generi valore condiviso e impatti positivi per le persone e il territorio” spiega Thomas Reuter, Direttore Generale di Nespresso Italiana. “Sappiamo che non possiamo farlo da soli e per questo lavoriamo per creare reciprocità e legami con organizzazioni italiane e non solo. Oggi con l’Osservatorio, annunciamo un cambio di passo: ascoltare ancora di più le voci italiane, anche delle generazioni più giovani, per capire come possiamo migliorare, non solo come azienda, ma come partner delle comunità in cui operiamo, con uno sguardo rivolto al futuro per creare un percorso condiviso per l’Italia e con l’Italia” "Questo progetto nasce dalla volontà di ascoltare e costruire un dialogo continuo con l’Italia” – racconta Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso in Italia. “Vogliamo intercettare le esigenze, i bisogni e le aspettative delle persone, anche lì dove le comunità locali ritengono sia più stringente, con un focus particolare sui valori che perseguiamo: circolarità, comunità e cura per l’ambiente, facendo evolvere i nostri progetti già attivi e creandone di nuovi.” L’economia circolare resterà uno degli assi portanti di questo percorso: un modello su cui Nespresso ha sempre puntato e continuerà a investire per promuovere un consumo responsabile. Allo stesso modo, l’impegno verso le comunità locali rimane prioritario. La collaborazione è la chiave per generare impatti duraturi e positivi, e il dialogo costante nato dall’Osservatorio orienterà i progetti futuri. Un approccio, quello di Nespresso, che non punta dunque solo ad implementare nuove attività, ma si pone come obiettivo quello di educare, sensibilizzare e coinvolgere un numero crescente di persone verso comportamenti che promuovano la cura e la reciprocità delle azioni.