(Adnkronos) - Ilary Blasi torna su Netflix con la docu-serie 'Ilary': 5 episodi che mostrano "come sono veramente", dice la conduttrice all'Adnkronos. Il nuovo progetto arriva dopo 'Unica' in cui la showgirl ha raccontato il suo punto di vista sulla separazione da Francesco Totti. Dal 9 gennaio in streaming su Netflix, lo show fa entrare lo spettatore nel dietro le quinte della vita di Ilary Blasi tra determinazione, autoironia e leggerezza. Ma non è da sola. Con lei ci sono la famiglia, le amiche di sempre e il fidanzato Bastian, che si racconta per la prima volta a partire dal giorno del loro primo incontro. Dopo Totti "non ho scoperto o riscoperto l'amore, ogni persona e ogni amore è una scoperta a prescindere da tutto. Il rapporto con Bastian è diverso perché sono in un'età diversa e con un bagaglio diverso. Fondamentalmente non ho mai smesso di credere nell'amore e poi le cose accadono", spiega la conduttrice all'Adnkronos. 'Ilary' è il racconto di una donna autentica, che non conosce il verbo 'mollare', alla continua ricerca di nuovi stimoli e traguardi. Mostra al pubblico i suoi primi passi nel mondo del cinema nei panni di se stessa ma anche in campo culinario con le lezione dallo chef Ruben di 'Cucina in balcone con Ruben'. E ancora, si mette in gioco non solo sconfiggendo una delle sue più grandi paure, ovvero lanciarsi col paracadute, ma anche iscrivendosi all'università per realizzare il sogno di diventare una criminologa. Tra ironia e momenti intimi, la docu-serie racconta il dietro le quinte di 'Battiti Live' con il co-conduttore, amico e spalla Alvin, una giornata in compagnia della nonna novantenne alle prese con il rinnovo della patente e il firmacopie a Tokyo del suo libro 'che stupida'. Ma anche una seduta dal cartomante a Roma con tanto di ansie e malintesi. Ad accompagnarla in questo nuovo viaggio televisivo ci sono il gruppo delle sue amiche storiche (che comprende le sorelle Silvia e Melory Blasi), gli amici e colleghi di lunga data come Michelle Hunziker e Nicola Savino e il suo più grande idolo, Federica Sciarelli, che conduce il suo programma preferito, ovvero 'Chi l'ha visto'. "Il cinema mi incuriosisce, sarebbe un sogno ma anche una nuova sfida. I tempi sono completamente diversi da quelli della televisione ed è bellissimo rivedersi sul grande schermo". Dopo l'esperienza al cinema nei panni di se stessa ne 'L'amore e altre seghe mentali' di e con Giampaolo Morelli, "tornerei sul grande schermo ma non interpreterei me stessa. Mi piacerebbe fare un ruolo diverso da me, impegnato e drammatico", racconta Blasi. Tra i registi con i quali vorrebbe lavorare ci sono "Gabriele Muccino o Paolo Virzì, ma te ne potrei dire tantissimi altri. Va bene chiunque, prendo tutto", dice la conduttrice con la sua solita ironia. Dopo aver passato il test d'ingresso all'Istituto di Scienze Forensi di Milano, Ilary Blasi si prepara alla laurea: "Non so quando avverrà, io sprono sempre i miei figli per farli studiare e poi sono la prima che non continua, ma vediamo passo dopo passo", dice all'Adnkronos la conduttrice che ha affrontato il test con l'aiuto del suo mito Federica Sciarelli. Un 'aiuto', quello della giornalista, documentato nella serie 'Ilary' che tra un caffè e una chiacchiera interroga Ilary sulla differenza tra indagato e imputato. "Lei è la numero uno - dice Ilary, assicurando di non voler prendere il posto di Sciarelli alla conduzione di 'Chi l'ha Visto', suo programma preferito -. La seguo sempre ma non so se riuscirei a rimanere lucida come lei. Io poi mi faccio prendere un po' dal matto, quindi potrei dire in dirette cose che non vanno bene", spiega Blasi con ironia. Nei 5 episodi della docu-serie, dunque, Ilary svela il dietro le quinte della sua vita tra determinazione, autoironia, amore e tante sfide, a partire dalla futura laurea in criminologia: "Con questa cosa della laurea mi so' rovinata, ora tutti a chiedermi 'quando ti laurei', oddio le aspettative...". (di Lucrezia Leombruni)
(Adnkronos) - PageGroup, azienda leader a livello internazionale nel settore della ricerca e selezione specializzata, ha pubblicato la guida relativa agli stipendi e alle tendenze del mercato del lavoro 2025. Il 2024 che sta per concludersi è stato caratterizzato da incertezza e da instabilità economica, fattori che hanno inevitabilmente avuto un impatto sulle aziende e sui professionisti, aumentando il divario tra le rispettive aspettative. “Il 2024 - precisa Tomaso Mainini, amministratore delegato di PageGroup Italia e Turchia - è stato un anno complesso, tra inflazione in costante aumento, difficoltà economiche a livello globale e conflitti in molte parti del mondo. Il 2025 si prospetta però un anno di ripresa: non mancheranno interessanti opportunità soprattutto in quei settori che, rispetto ad altri, sembrano risentire meno della crisi. Mi riferisco in particolare al comparto finance ed engineering & manufacturing. E' ormai assodato che i professionisti stiano diventando sempre più esigenti su stipendi, flessibilità, percorsi di carriera, e che le aziende facciano molta fatica a conciliare queste aspirazioni con le proprie esigenze di business. Colmare questo gap è indispensabile, soprattutto in questa fase caratterizzata da mancanza di profili altamente qualificati”. I settori più dinamici secondo PageGroup sono finance e engineering & manufacturing. Finance: si consolida il ruolo a supporto del business. Sono sempre più ricercati professionisti skillati, con ampia professionalità. Aumentano gli investimenti su competenze specifiche di C-Level, in grado di definire ed implementare strategie finanziarie che creino valore per l'azienda e che guidino al cambiamento in un mercato del lavoro sempre più digitalizzato e data centrico. Da quest’anno, abbiamo notato i primi effetti dell’introduzione di sistemi legati all’Intelligenza Artificiale che permette, da un lato, di ottimizzare processi contabili, amministrativi e di reporting, dall’altro, di migliorare skills legate ai processi di pianificazione strategica e previsionale. Tra i profili più richiesti, troviamo il cfo, il controller in ambito sales, il financial ed industrial e le figure di responsabile amministrativo. retribuzioni interessanti per questi professionisti: cfo con più di 10 anni di esperienza possono superare i 130mila euro lordi l’anno, controller con 5-10 anni di esperienza hanno un range retributivo tra 50 e 70mila euro, ed infine il responsabile amministrativo si attesta su un range tra i 45 ed i 60mila euro in base agli anni di esperienza nel ruolo. Engineering & manufacturing: digitalizzazione, sostenibilità e intelligenza artificiale le parole chiave per il 2025. L'evoluzione dei professionisti nel settore engineering & manufacturing in Italia nel 2025 rifletterà diverse tendenze globali e nazionali, guidate da innovazioni tecnologiche, transizioni sostenibili e cambiamenti nei modelli produttivi. I professionisti che operano in questi ambiti dovranno concentrarsi su intelligenza artificiale, big data e robotica avanzata per rendere sempre più efficienti i processi di produzione, ma anche sulle tecnologie che migliorano il risparmio energetico, riducono il consumo di materiali e promuovono il riciclo e il riutilizzo. I profili più ricercati saranno il direttore r&d, il responsabile ufficio tecnico e il project manager. Per i direttori r&d si prevedono stipendi compresi tra i 50 e i 60mila euro annui lordi con meno di 5 anni di esperienza, tra 60 e 70mila euro dai 5 ai 10 anni e più di 70mila euro con più di 10 anni di esperienza nel ruolo. Un responsabile dell’ufficio tecnico, invece, percepisce una ral in ingresso di 55-65mila euro che cresce fino a superare gli 80mila man mano che aumentano gli anni di lavoro sul campo. Lo stipendio di un project manager, infine, parte da 50-60mila euro lordi all’anno e supera i 70mila euro al crescere dell’esperienza. Per tutti questi ruoli sono previsti bonus e benefit molto interessanti. Alcuni ruoli e profili nel settore sales & marketing e tech continuano a godere di retribuzioni interessanti, nonostante il contesto sfidante affrontato nel 2024 dai settori di appartenenza. Sales & marketing: nonostante l’anno sfidante le aziende hanno necessità di vendere e ampliare il proprio business. La ricerca di profili commerciali e marketing ha segnato un delta positivo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato evidenzia come gli investimenti sul capitale umano all’interno di quest’area siano stati ritenuti strategici per mantenere le quote di mercato o incrementarle. Sotto questo punto di vista le figure di business development (direttore commerciale e sales manager) e quelle di marketing strategico (product marketing in primis), si confermano essere tra le più richieste sul mercato, a prescindere dal settore. Le retribuzioni per questi profili sono interessanti: un direttore commerciale con meno di cinque anni di esperienza nel ruolo percepisce tra gli 85 e i 95mila euro lordi all’anno che possono superare anche i 130mila euro per chi ha più di 10 anni di esperienza; un sales manager con esperienza di 5-10 anni, invece, guadagna mediamente tra gli 85 e i 100mila euro lordi all’anno. Il panorama It, in continua evoluzione, è alla costante ricerca di professionisti qualificati. Il settore tech cambia velocemente e questa rapidità supera di gran lunga il numero di professionisti adeguatamente formati. Questo ritmo di cambiamento continuo impone alle aziende una grande sfida: trovare figure professionali che non solo siano in grado di padroneggiare le nuove tecnologie, ma che conservino anche competenze solide su tecnologie più datate, spesso ancora fondamentali per molti settori. Nei processi di ricerca e selezione, diventa cruciale trovare strategie che consentano di attrarre candidati in grado di rispondere a queste esigenze: una delle soluzioni più efficaci, soprattutto quando si è vincolati da limiti di budget (in termini di ral, bonus o benefit) è quella di intraprendere un’analisi di fattibilità dettagliata ed eventualmente avviare un processo di reskilling per aggiornare le competenze delle risorse già presenti in azienda e non perdere importanti opportunità di business. Data la scarsità di profili e competenze, le aziende sono disposte a riconoscere stipendi, anche in ingresso, molto interessanti: un direttore IT con esperienza tra i 5 e i 10 anni di esperienza, ad esempio, guadagna tra 60 e 100mila euro lordi all’anno ai quali si aggiungono bonus e benefit; un junior software developer ha una retribuzione annua lorda compresa tra i 35 e i 50mila euro che possono arrivare a oltre 65mila euro con l’aumento del livello di seniority. Tax & legal: sostenibilità, digitalizzazione e compliance per un settore in forte espansione. Secondo i dati elaborati da PageGroup, sono cresciute del 25% le richieste di professionisti qualificati soprattutto nel mondo energy e in quello della cyber sicurezza. La crescente complessità delle normative e l'evoluzione delle esigenze aziendali stanno alimentando una domanda sempre più elevata di professionisti specializzati, in grado di affrontare le sfide legali e fiscali che caratterizzano il contesto economico attuale. In questo panorama, le competenze tradizionali, seppur fondamentali, non sono più sufficienti a soddisfare le esigenze delle aziende, che richiedono sempre più figure con un mix di expertise avanzate e capacità trasversali. I professionisti oggi devono possedere una solida base tecnica e, allo stesso tempo, skills che spaziano dalla leadership alla capacità di lavorare in team, con un forte accento sulla gestione efficace del tempo e delle priorità. Tra i trend più interessanti, in primo piano c’è il crescente interesse per i profili legati alla sostenibilità, un ambito che sta diventando sempre più centrale per le aziende che devono adattarsi a normative ambientali più stringenti e a strategie di Esg (Environmental, Social, Governance). Parallelamente, il settore dell’intelligenza artificiale si distingue per l’attenzione a tematiche normative e contrattuali legate all’adozione di tecnologie avanzate. Anche la protezione dei dati mantiene un ruolo cruciale, spinta dalla necessità di conformarsi a normative come il Gdpr e di gestire rischi crescenti legati alla cybersecurity. Infine, il settore del tax risk management continua a guadagnare terreno, con un aumento della domanda di esperti capaci di supportare le imprese nella gestione proattiva dei rischi fiscali e nell’adeguamento a normative in continua evoluzione. Queste tendenze evidenziano in maniera inequivocabile la sempre maggior strategicità delle funzioni fiscali e legali, nell’ottica di supportare innovazione, compliance e sostenibilità aziendale. “Trovare il professionista giusto - aggiunge Tomaso Mainini - diventa sempre più complesso, e abbiamo riscontrato, sempre con maggiore frequenza, il ricorso alle controfferte, ovvero aziende che offrono un aumento significativo del pacchetto retributivo alle risorse in procinto di lasciare il proprio posto di lavoro. Il riconoscimento però delle risorse dovrebbe avvenire prima della decisione ormai maturata di lasciare l’azienda. Il tema dello smart working, per molte figure professionali è una condizione ormai imprescindibile sulla quale quasi nessuno è più disposto a negoziare. A livello generale, il gap con il resto d'Europa e l'impatto dell'inflazione continuano a rappresentare sfide significative per i salari dei nostri professionisti. I lavoratori italiani, infatti, non hanno dubbi: sono convinti che il loro attuale stipendio sia spesso inadeguato rispetto alle responsabilità e al costo della vita". "La direttiva europea sulla trasparenza retributiva, in arrivo entro il 2026, - sottolinea - potrebbe portare miglioramenti nell'equità delle retribuzioni, anche in Italia, ma la strada è ancora piuttosto tortuosa. Dal nostro osservatorio vediamo che molte aziende stanno pianificando aumenti salariali moderati (entro il 5%) nel breve termine per provare a migliorare la vita dei propri dipendenti che spesso sono in difficoltà a causa della diminuzione del potere d’acquisto e dell’inflazione che, per fortuna, sembra stia rallentando. Possiamo dire, quindi, che ci sono segnali di moderata ripresa anche su un aspetto cruciale per il benessere delle persone. Siamo, dunque, cautamente ottimisti”.
(Adnkronos) - “Vale circa 3,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) il risparmio ottenuto al 2023, da conteggiare negli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima. Centrale il ruolo che l'efficienza energetica ha assunto anche nel nostro paese, grazie a nuove tecnologie e metodologie innovative. Determinanti anche la formazione e all'informazione, volute dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e attuate dall'Enea coinvolgendo imprese, cittadini e istituzioni. Ora ci aspetta un lavoro importante che riguarda il recepimento delle nuove direttive europee, a partire da quella sulla prestazione energetica degli edifici. Siamo orgogliosi di aver ottenuto dal Ministero il coordinamento del relativo gruppo di lavoro. Si tratta di definire le misure da mettere in campo nei prossimi dieci anni”. Così Ilaria Bertini, Direttrice dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica Enea, in occasione della presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica.