INFORMAZIONIFabrizio Gomarasca Agenzie di Stampa e Archivi Fotografici Ruolo: Servizi Giornalistici Area: Communication Management Fabrizio Gomarasca |
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(Adnkronos) - “L’implementazione delle riforme è sempre poi lasciata, dopo la fase normativa, nelle mani di chi la deve attuare e sicuramente i margini di operatività dell’amministrazione finanziaria sono molto ampi. Gli istituti della compliance saranno sicuramente dei punti di forza nell’ambito del potenziamento del rapporto tra fisco e contribuenti ispirato ai principi della trasparenza e della collaborazione”. Lo ha detto l'esperta di fisco Anna Luigia Cazzato in occasione dell’evento: “EY Tax Update 2025. Riforma fiscale: sfide e opportunità per le imprese”, organizzato da EY . “L’obiettivo principale della delega - aggiunge Cazzato - è stata la trasformazione degli strumenti di interlocuzione preventiva da strumenti di quantità a strumenti di qualità. Il legislatore della delega ha introdotto, rispetto all’attività interpretativa, tutto un insieme di disposizioni, come quelle che regolano l’emanazione delle circolari interpretative, quelle che prevedono l’emanazione di linee guida sull’abuso del diritto, il rafforzamento dell’interpello come strumento di interlocuzione di qualità, l’introduzione del servizio di consultazione semplificata e la legittimazione dei servizi di consulenza giuridica. Tutti strumenti che, correttamente collocati, non vanno nella direzione di ridurre lo spazio di interlocuzione preventiva, ma di andarlo a collocare all’interno di quello che è il contesto e lo strumento più adatto alle specifiche situazioni. C’è stata quindi - conclude - una trasformazione da uno strumento di massa ad uno strumento di qualità”, conclude
(Adnkronos) - Le filiere orafa e del gioiello hanno un futuro che parla il linguaggio della generazione della sostenibilità e dell’inclusività. Cibjo, la confederazione internazionale del gioiello, segna lo stato dell’arte nella terza giornata di Vicenzaoro, in corso nel quartiere fieristico di Italian Exhibition Group del capoluogo berico sino a martedì 21. Due gli aspetti della questione: un consumatore di domani che assimila con la velocità degli strumenti digitali e il passaggio generazionale in azienda che deve, invece, avvenire "non come processo traumatico, bensì come una prosecuzione della storia aziendale", sostiene Alessia Crivelli, fondatrice di Mani Intelligenti, la fondazione con sede a Valenza che mette in contatto aziende e formazione per far sbocciare il talento dei giovani nelle professioni e aziende del distretto. "Lo sviluppo delle nostre attività di formazione ci mostra che dobbiamo essere veloci nel cambiamento dei modelli di business tanto quanto sono veloci gli strumenti che i ragazzi giovanissimi hanno a disposizione. La fiducia del consumatore è fondamentale perché si traduce in scelte consapevoli di acquisto", ricorda Gaetano Cavalieri, presidente di Cibjo. Assieme alla velocità con cui si alimenta la curiosità delle nuove generazioni di prossimi acquirenti di gioielli, cambia il linguaggio delle imprese. "Clima, natura, clima sono le parole che devono entrare nel linguaggio e nelle strategie dei CdA aziendali. Uno strumento utile, per esempio, è il 'Bia', il B-Corp Impact Assessment. Oppure il progetto che abbiamo sviluppato in azienda dedicato a temi come clima e inclusività e che abbiamo chiamato 'Chain of Information'. Le imprese rischiano di perdere talenti se non prestano attenzione a questi temi", afferma Alice Vanni, Csr director di Italpreziosi SpA. Obiettivo che richiede un legame forte tra impresa e formazione, come per esempio a Valenza: "Tutte le scuole di Valenza e Assogemme sono entrate a far parte della Fondazione alla fine dello scorso anno, e questo ci permette di lavorare su tutto il know-how della nostra città, sino al mondo delle pietre", aggiunge Crivelli. "E proprio il mondo delle pietre dà una chiave di lettura per il settore: qui i processi delle nuove tecnologie devono essere integrati, non sostituiti", conclude Azzurra Cesari, project manager di Cesari & Renaldi Gemmai.
(Adnkronos) - “Oltre il 95% dell'olio di palma che viene importato in Italia è un olio certificato Rspo sostenibile. Significa che si rispetta chi ci lavora e si rispetta l'ambiente. L'olio di palma di cui parliamo è coltivato in modo sostenibile, ha una resa per ettaro elevatissima, quasi 4 tonnellate per ettaro rispetto alle 0,7-0,8 degli altri oli, quindi si spreca meno terreno per produrlo. L'olio di palma viene anche estratto senza solventi, altro aspetto ambientalmente importante. Inoltre, i prodotti che contengono olio di palma possiamo avere una shelf life (durata di conservazione, ndr) molto più lunga rispetto a quella di un altro olio comune. Un prodotto, quindi, che si sposa perfettamente con la lotta allo spreco e la promozione della nutrizione sostenibile portata avanti da Cittadinanzattiva”. Così Vincenzo Tapella, presidente dell’Unione Italiana per l'olio di palma sostenibile, in occasione della presentazione della presentazione del progetto "Nutrizione Sostenibile e Lotta agli Sprechi" lanciato da Cittadinanzattiva in collaborazione con il Centro di Ricerca EngageMInds HUB dell'Università Cattolica ed il supporto non condizionato dell'Unione. “Siamo onorati e orgogliosi di essere stati coinvolti da Cittadinanzattiva in questo progetto” osserva Tapella che aggiunge: “l’informazione è un aspetto importantissimo in quanto purtroppo l'olio di palma è stato attaccato anni fa, e continua ancora oggi a ricevere alcune critiche. L'unica alternativa all'olio di palma è l'olio di palma sostenibile”, conclude.