INFORMAZIONIAmbasciata di Norvegia Ambasciate ed Enti Internazionali Ruolo: Resp. Uff. Cultura, Stampa e Informazione Area: Communication Management Else L'Orange |
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(Adnkronos) - Memorial Italia chiede con forza, e con il sostegno di 700 firme raccolte in poche ore, la cancellazione del concerto del 27 luglio a Caserta del direttore d'orchestra russo Valery Gergiev, "entusiasta sostenitore" di Vladimir Putin e sua "lampante arma di infiltrazione culturale e whitewashing". Ma anche, in una lettera inviata alla Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e al Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, "una inchiesta trasparente della Commissione sull'uso di finanziamenti pubblici, inclusi fondi europei, per eventi culturali con Gergiev o altri sostenitori attivi del regime russo" e la promozione di un fondo culturale dedicato agli artisti che si oppongono al regime putiniano. In una seconda lettera indirizzata ai Presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, l'organizzazione espressione dell'Ong russa Memorial, Premio Nobel per la pace del 2022, chiede inoltre che sia fermata "in modo decisamente più capillare e attento la diffusione di contenuti propagandistici putiniani" e l'istituzione di un apposito organismo di controllo parlamentare per contrastare il dilagare della propaganda russa in Italia che "intervenga prontamente laddove fondi pubblici vengano utilizzati per diffondere iniziative legate alla propaganda del Cremlino". Il concerto di Caserta sovvenzionato con fondi pubblici "segna il ritorno simbolico di Gergiev sulla scena culturale europea. Non si tratta di un atto neutrale ma di un gesto politico che rischia di dare legittimità al regime che rappresenta e alla violenza che continua a scatenare", denuncia l'organizzazione, precisando che la richiesta di cancellarlo "non ha nulla di censorio" dal momento che il direttore d'orchestra "non è solo un artista, ma un agente visibile della propaganda culturale per un regime accusato di crimini di guerra". "Il suo ritorno su un palcoscenico internazionale nel cuore dell'Europa grazie al sostegno di istituzioni pubbliche - invito che fra l'altro rappresenta un unico caso a livello europeo se non mondiale- segna un pericoloso spostamento. Normalizza un'arma efficace della guerra ibrida, vale a dire la propaganda culturale", si precisa. "L'arte non è mai apolitica in periodo di guerra. Gli spazi culturali non sono zone neutre. Ospitare Gergiev mentre proseguono i crimini di guerra, mentre le città ucraine vengono bombardate e i civili uccisi e deportati - trasforma i teatri in una piattaforma per un brutale whitewashing", si aggiunge. Tra i firmatari illustri della petizione figurano Oleksandra Matviichuk (direttrice del Centro per le Libertà Civili di Kiev, Premio Nobel per la pace 2022), Oleg Orlov, Svetlana Gannushkina e Irina Scerbakova di Memorial, gli scrittori Herta Müller (Premio Nobel per la letteratura 2009), Jonathan Littell (Prix Goncourt 2006) e Mikhail Shishkin (Russian Booker Prize 2000), il coreografo Alexei Ratmansky (New York City Ballet, Dutch National Ballet), la storica Anna Foa (Premio Strega saggistica 2025), i direttori d'orchestra Michail Agrest e Nazar Kozhukhar, il regista d'opera Eugene Lavrenchuk, i violinisti Misha Nodelman e Michel Gershwin, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, i deputati Lia Quartapelle, Benedetto Della Vedova e Federica Onori, gli scienziati Eugene Koonin e Igor Aizenberg, la regista Helga Landauer, il collezionista d'arte Marat Gelman, gli studiosi Mikhail Epstein, Nicolas Werth, Andrea Graziosi, Lara Lempert e Gian Piero Piretto, il biologo Eugene Koonin e il matematico e informatico Igor Aizenberg. Numerose anche le firme delle associazioni dedicate alla difesa dei diritti umani: Ivar Dale (Norwegian Helsinki Committee), Eleonora Mongelli (Federazione Italiana Diritti Umani), Leonid Sudalenko (Vjasna, Belarus, l'associazione del Premio Nobel per la pace 2022 Ales' Bialiatski, ora in carcere in Belarus). Tra i tanti firmatari ucraini, anche il pittore Matvii Vaisberg, l'attivista per i diritti umani Evgenij Zacharov e Mikhailo Savva del gruppo per i diritti umani Sova. Memorial Italia auspica quindi che questa duplice iniziativa porti non solo alla cancellazione del concerto inserito nel programma della rassegna "Un'estate da re" , ma soprattutto ad azioni concrete da parte della Commissione Europea e di Camera e Senato "per porre fine a un fenomeno che sta mettendo a serio rischio i valori democratici in Europa e in Italia", un Paese questo in cui "si è intensificata la guerra ibrida che minaccia la sicurezza nazionale e rappresenta un pericolo per i valori democratici del nostro Paese". "Soprattutto dopo l'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte dell'esercito russo, la propaganda del Cremlino si è diffusa (in Italian, ndr) attraverso media, social network e figure politiche e pubbliche che amplificano le narrazioni russe, giustificando o relativizzando le azioni del regime di Putin". Fra i diversi esempi citati, spiccano i 28 manuali scolastici per le scuole medie inferiori e superiori - recensiti in uno studio recente dell'Istituto Germani' - "in cui si riportano opinioni (non fatti) cari alla propaganda del Cremlino" e la ripetuta proiezione in Italia di documentari come "Mariupol ricostruita" o "Voci dal Donbass" - in cui si considera l'Ucraina l'artefice del conflitto - prodotti da Rt, canale Tv colpito da sanzioni Ue per il ruolo nella propaganda russa all'estero. Rientra quindi in "questo uso strumentale della cultura, ammantato da un astratto 'pacifismo' o mascherata come 'libertà di opinione' il recente invito a Caserta di Gergiev che si chiede di cancellare.
(Adnkronos) - È Aurora Litardi, studentessa del corso di Laurea in Ingegneria Informatica all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, la vincitrice della settima edizione di 'Amazon Women in Innovation', la borsa di studio promossa e finanziata da Amazon per aiutare le giovani studentesse di discipline Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) a inserirsi nel settore dell’economia digitale, dell’innovazione e della tecnologia. La giovane meritevole - insieme alle vincitrici degli altri sei Atenei italiani coinvolti nell’iniziativa di Amazon - usufruirà di un finanziamento di 6.000 euro per l’anno accademico 2024/25, con possibilità di rinnovo nei successivi due anni, insieme all’opportunità di disporre di una mentor Amazon, una manager dell’azienda con cui confrontarsi per sviluppare competenze utili per il proprio futuro percorso professionale: dalle tecniche per creare un curriculum efficace, ai consigli per affrontare un colloquio di lavoro. Aurora Litardi ha 19 anni e vive a Roma, dove frequenta il primo anno di Ingegneria Informatica all’Università degli studi di Roma Tor Vergata. La passione per l’informatica è nata durante le scuole medie e si è consolidata negli anni del liceo scientifico, dove ha seguito un percorso integrato da un potenziamento informatico. In classe era una delle poche ragazze, ma non si è mai sentita fuori posto, grazie anche al supporto di docenti e famiglia. Oggi sogna un futuro nel campo della ricerca, dell’intelligenza artificiale o dell’automazione, e considera l’università come un punto di partenza per un percorso di formazione continua. Ha scoperto la borsa di studio durante una lezione e ha deciso di candidarsi, senza aspettarsi davvero di essere selezionata. “Già alle medie avevo deciso che avrei studiato Ingegneria Informatica. Era una scelta chiara, mi vedevo perfettamente in quel mondo. Quando ho scoperto la borsa di studio Amazon Women in Innovation ho deciso di provarci, anche se non mi aspettavo davvero di vincere. Questo riconoscimento mi aiuterà a sostenere i miei studi e magari a fare un’esperienza all’estero per migliorare il mio inglese”, racconta Aurora. “Il mio consiglio alle giovani studentesse - prosegue - è di seguire la propria strada, senza farsi scoraggiare. È vero, l’ambiente Stem è ancora a prevalenza maschile, ma se nessuna fa il primo passo, le cose non cambieranno mai. Non servono iniziative straordinarie, basta normalizzare la nostra presenza: nessuno mi ha mai fatto notare che fossi una ragazza o che fossi stranamente brava in informatica; ero solo brava in informatica. E spero che questa diventi la normalità”. “Con Amazon Women in Innovation vogliamo sostenere il talento femminile nelle discipline Stem, contribuendo concretamente a ridurre il divario di genere nella tecnologia e nell’innovazione. Crediamo che fornire opportunità concrete e strumenti pratici, come borse di studio e mentorship, sia fondamentale per guidare le nuove generazioni verso un futuro professionale in cui le loro competenze, idee e passioni possano fiorire. È particolarmente gratificante vedere le nostre laureate non solo avere successo professionale, ma diventare loro stesse promotrici, ispirando la prossima generazione di leader tecnologiche in Italia”, afferma Rita Malavasi, responsabile Relazioni Istituzionali di Amazon.it. Dal 2018, allo scopo di supportare e incentivare le giovani studentesse universitarie appassionate di materie scientifiche, Amazon assegna la borsa di studio 'Amazon Women in Innovation'. Il progetto si inserisce nel programma Amazon nella Comunità come supporto alla crescita delle nuove generazioni nel mondo digitale, e oggi coinvolge sette Atenei italiani: assieme all’Università degli studi di Roma Tor Vergata, l’Università degli studi di Cagliari, l’Università degli studi di Catania, il Politecnico di Milano, l’Università degli studi di Napoli Federico II, l'Università degli studi di Palermo e il Politecnico di Torino. Con le premiazioni annunciate oggi, dall’anno del suo lancio, l’iniziativa ha premiato finora 33 giovani meritevoli attraverso l’erogazione di altrettante borse di studio e di un percorso di mentorship con una manager di Amazon: incontri dedicati a sviluppare le competenze del futuro.
(Adnkronos) - L’88% degli italiani ritiene importante integrare fonti rinnovabili nei propri sistemi di riscaldamento domestico. Un dato che conferma la crescente attenzione verso tecnologie capaci di coniugare rispetto ambientale, risparmio e comfort abitativo. Sono i dati della recente indagine Bva Doxa per Ariston, condotta su un campione rappresentativo di cittadini italiani tra i 25 e i 64 anni; analizzando le percezioni e le preferenze degli italiani riguardo agli impianti di riscaldamento. Secondo lo studio, in particolare, il 58% degli intervistati individua nelle pompe di calore e nei sistemi ibridi le soluzioni ideali, in sostituzione delle caldaie tradizionali, mentre il 68% identifica l’efficienza energetica come il criterio principale nella scelta di un nuovo impianto. Ulteriormente, il 37% si orienta verso i sistemi ibridi, apprezzandone la versatilità, mentre un aggiuntivo 21% predilige pompe di calore autonome. Scelte che dimostrano come il tema della sostenibilità sia ormai radicato nella nostra quotidianità, anche grazie a una forte fiducia nella tecnologia: l’86% reputa questi impianti affidabili, e il 77% è convinto che garantiscano un comfort superiore rispetto ai sistemi convenzionali. Ma l’interesse non si ferma al solo aspetto ambientale. L’innovazione è sempre più vista come un’opportunità di valorizzazione economica del proprio immobile: l’85% del campione riconosce che l’adozione di un impianto innovativo può accrescere il valore della casa. Un investimento consapevole, dunque, che riflette una nuova sensibilità verso l’efficienza energetica come leva concreta di risparmio e miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, permangono alcune barriere: il costo iniziale elevato è percepito come ostacolo dal 66% degli italiani, seguito dalla difficoltà di installazione (32%) e dalla scarsa conoscenza degli incentivi disponibili (30%).