INFORMAZIONIAntonella Amadei |
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(Adnkronos) - Re Carlo e la Regina Camilla sono arrivati oggi a Sydney per la loro visita in Australia, accolti dal premier Anthony Albanese e dal governatore generale Sam Mostyn, il rappresentante della Corona. Il suo arrivo per il primo viaggio da monarca nel lontano, e sconfinato, Paese del Commowealth, ha riaperto il dibattito sul futuro dei legami con la monarchia, con i repubblicani dell'Australian Republic Movement che ottimisticamente sperano che sia "il tour d'addio" della Corona inglese, come riporta il Guardian. Sta facendo discutere, per esempio, il fatto che sei premier statali hanno detto di non poter partecipare al ricevimento a Canberra in onore di Carlo e Camilla, una mossa bollata come "un'offesa" da parte dei monarchici australiani. Lo stesso premier socialista Albanese in passato ha espresso un forte sostegno a posizioni repubblicane: "l'Australia deve avere un australiano come capo di Stato". Ancora prima di atterrare a Sydney, Carlo è, involontariamente, entrato nel dibattito quando la stampa ha diffuso il testo della lettera con cui uno sei segretari ha risposto lo scorso anno ad una lettera dei repubblicani, in cui si assicurava che per il re che l'Australia diventi o meno una repubblicana è una questione che solo gli australiani possono decidere. "Vi prego di essere sicuri che le vostre posizioni su questa questione da noi sono state valutate attentamente - recitava la lettera - sua maestà, come monarca costituzionale, agisce sotto consiglio dei suoi ministri, e che l'Australia diventi una repubblica è quindi una questione che il popolo australiano deve decidere". La posizione di Carlo è in linea con quella della Regina Elisabetta, ha poi ricordato un portavoce di Buckhingham Palace: "Come sua madre prima di lui, sua maestà ha sempre pensato che questa è una questione del popolo australiano". Parlando alla Sydney Opera House nel marzo del 2000, pochi mesi dopo il referendum con cui si stabilì di mantenere la monarchia, la regina Elisabetta disse: "ho sempre messo in chiaro che il futuro della monarchia in Australia è una cosa su cui voi, australiani, e solo voi potete decidere con mezzi democratici e costituzionali". Prima di partire per l'Australia, Carlo e Camilla hanno poi postato un messaggio su X lodando il Paese e il suo popolo. "Prima della nostra prima visita come re e regina, siamo ansiosi di tornare in questo bellissimo Paese per celebrare la sua straordinariamente ricca cultura e le sue comunità che la rendono così speciale", recita il post. Nella sua prima missione di sei giorni in un Paese del Commowealth, Carlo sembra comunque destinato a ricevere una calda accoglienza dagli australiani, stando agli ultimi sondaggi che danno in netta maggioranza, il 45%, i sostenitori della monarchia costituzionale rispetto al 33% che invece ha sentimenti repubblicani, con il resto di indecisi.
(Adnkronos) - L'Italia è il Paese "che più di tutti si è dotato di sistemi di autoproduzione" elettrica, come i pannelli solari. Oggi si contano 1,500,000 piccoli produttori e se ne aggiungono circa 1000 al giorno. Così Nicola Lanzetta, direttore di Enel per l'Italia, dal palco di Comolake. La sfida, spiega il dirigente, è rendere la rete in grado di ospitare i nuovi sistemi e accogliere l’immissione dell’energia extra. La difficoltà aggiuntiva è la complessità e la capillarità di quella italiana: "se la misurassimo copriremmo la distanza Terra-Luna tre volte", sottolinea Lanzetta. Ad accrescere l'urgenza c'è il cambiamento climatico: secondo i meteorologi gli eventi meteo estremi stanno aumentando mediamente del 15-20% ogni anno. Ne consegue che la resilienza della rete deve crescere: investire è indispensabile, spiega il direttore, anche perché sempre più applicazioni finali usano elettricità invece di fonti tradizionali.
(Adnkronos) - 'Ocean cleaner' ha vinto il Premio Speciale Gruppo Acea per il miglior cortometraggio sul riuso delle risorse idriche, in concorso all’interno del contest 'I mille volti dell’acqua'. Girato dal regista Davide Salucci, si legge in una nota, racconta la storia poetica di un piccolo robot che fugge dalla piscina in cui lavora per andare a pulire i grandi oceani. Il secondo posto, ex aequo, è andato a Keep cool, keep full di Simone Tosi, e a Quei due di Martina Acazi. Il corto di Simone Tosi è un inno alla sostenibilità che, attraverso il linguaggio delle campagne pubblicitarie, segue il viaggio di una borraccia che passa di mano in mano. Testimonianza di come un uso consapevole dell’acqua può avere un grande impatto sull’ambiente. Quei due di Martina Acazi, invece, mette in scena, sullo sfondo di un interno domestico, una serie di “vignette” didascaliche in cui due bambini educano i loro genitori al risparmio idrico. Le due giurie, una tecnica composta dai vertici Acea e da esperti del Centro Sperimentale di Cinematografia e una formata da dipendenti dell’azienda, li hanno selezionati tra gli 86 lavori presentati al contest, creato per sensibilizzare l’opinione pubblica al riuso delle risorse idriche e raccontare l’acqua ai tempi del cambiamento climatico. Tutti i videomaker candidati hanno saputo interpretare il tema con originalità, senza dimenticare l’importanza dell’educazione idrica che il Gruppo Acea promuove nelle scuole italiane attraverso un protocollo firmato con il ministero dell’Istruzione e del Merito. All’evento, condotto dal giornalista Alessio Viola, che si è svolto nel Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica durante la serata inaugurale della Festa del Cinema, erano presenti gli autori in concorso, Fabrizio Palermo, amministratore delegato Acea, Adriano De Santis, direttore del Centro Sperimentale di cinematografia–Scuola nazionale di cinema e Salvo Nastasi, presidente Fondazione Cinema e di Festa del Cinema di Roma. “Quest’anno per la prima volta la Festa del Cinema di Roma è dedicata all’acqua - ha dichiarato Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea -. Cinema e acqua formano un binomio interessante da un punto di vista artistico, come dimostra la storia stessa del cinema, e insieme possono diventare anche uno strumento ideale per divulgare la nuova cultura del recupero e riuso idrico. E il premio I mille volti dell’acqua vuole raccontare proprio la necessità di questo cambiamento e della transizione idrica che diventerà sempre più cruciale alla luce dei nuovi scenari economico-tecnologici e dei rischi legati al cambiamento climatico”.