INFORMAZIONICarnelutti Studio Legale Associato Consulenza Ruolo: Partner. Avvocato Giuslavorista Area: Legal Management Alessandra Fabbri |
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(Adnkronos) - "La poliposi nasale in realtà non è una malattia del naso, è una malattia sistemica con delle manifestazioni nasali. Spesso si associa anche ad altri sintomi sindromici, quindi notevolmente importanti come l'asma bronchiale, come la dermatite atopica, sono tutte malattie che afferiscono a cosiddette infiammazioni di tipo 2, cioè una reazione da ipersensibilità. E' una reazione da ipersensibilità nei confronti di alcune sostanze presenti nell'ambiente con cui il paziente entra in contatto. Per cui il problema di accanirsi sul naso per liberarlo dai polipi può essere poco soddisfacente se non si va ad intervenire sulle cause che promuovono la formazione primaria dei polipi nel naso. Ecco perché è bene, oltre agli interventi chirurgici, mettere in atto una serie di provvedimenti di tipo diagnostico, ma anche terapeutico, che volgono a mitigare il quadro delle infiammazioni di tipo 2". Così Marco Radici, direttore della Uoc di Otorinolaringoiatria dell'ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina - Gemelli Isola di Roma, all'Adnkronos Salute interviene su uno dei temi centrali del Congresso Sio, Società italiana di otorinolaringoiatria, in programma a fine maggio a Padova. (Video) La poliposi nasale, che può diventare sinusite cronica, è una patologia che "interessa circa un 12-13% della popolazione italiana, quindi un numero relativamente alto - illustra Radici - La diagnosi, in alcuni casi, viene posta occasionalmente, nel corso di visite otorino-laringoiatriche richieste per altri motivi come cefalea o disturbi dell'olfatto. La terapia biologica ha sicuramente migliorato la qualità della vita" grazie alla "capacità di agire" sui meccanismi della "flogosi di tipo 2, cioè di eliminare o, perlomeno, di controllare le cause che promuovono la formazione dei polipi nel naso, e quindi l'ostruzione respiratoria, ma anche l'asma bronchiale grave e la dermatite atopica". Il passaggio alla terapia con farmaci biologici - tecnologicamente avanzati e come tali costosi quindi di alto impatto sulla spesa sanitaria - è indicato "soltanto dopo il fallimento di terapie convenzionali di tipo medico o chirurgiche, con recidiva - chiarisce l'esperto - Bisogna sicuramente fare dei passaggi graduali nella scelta delle terapie, ma è chiaro che, nei casi gravi, in cui c'è una tendenza alla recidiva dopo la chirurgia, o anche una cattiva risposta al trattamento medico convenzionale, la terapia biologica rappresenta un'ancora di salvezza per questi pazienti che migliorano considerevolmente il loro pattern di vita quotidiana, riducendo la spesa relativa alle giornate di lavoro perse a causa delle riacutizzazioni, ma anche per una migliore performance diurna legata a una migliore condizione del riposo notturno. Il paziente che respira bene col naso - precisa Radici - sicuramente riposa meglio di chi ha il naso ostruito e che tende ad avere problemi di ossigenazione". Il trattamento con farmaci biologici "è ormai uno degli argomenti centrali dei nostri incontri scientifici - sottolinea l'esperto - per l'impatto che effettivamente hanno avuto sulla patologia di interesse otorinolaringoiatrico, pneumologico, gastroenterologico, dermatologico e su tutto un vastissimo panorama di affezioni che un tempo erano trattate quasi esclusivamente con farmaci corticosteroidei". Anche per questo "all'interno dei nostri incontri, e in particolar modo del Congresso nazionale, la terapia biologica occupa un ruolo centrale".
(Adnkronos) - La boutique immobiliare 'Mvp-Majeli Vassart Properties', specializzata in compravendite di immobili di lusso e con un portafoglio che vale complessivamente 300 milioni di euro tra proprietà gestite in luxury rent (valore 100 mln) e quelle disponibili alla vendita on e off market (valore 200 mln), accoglie a Como oggi e domani, 7 e 8 maggio, cento esperti da tutti i continenti - che vantano transazioni nel real estate di alta gamma per un valore di oltre 10 miliardi di euro a livello globale - in missione in Italia per conto di acquirenti internazionali desiderosi di garantirsi una proprietà di prestigio nel Belpaese. Gli imprenditori Simone Majeli e Virginie Vassart, advisor immobiliari specializzati nella compravendita di proprietà di prestigio con all’attivo trattative chiuse per un valore di oltre 60 mln di euro, sono pronti a fare, infatti, gli onori di casa al blindatissimo meeting annuale internazionale, in programma a Villa d’Este, di Forbes Global Properties, piattaforma dell’immobiliare di lusso che fornisce servizi alle principali società di real estate al mondo con un target di investitori e clienti di fascia alta, di cui sono partner italiano in esclusiva per l’intera Lombardia dall’ottobre 2024. L’evento chiama a raccolta cento esperti provenienti da tutto il mondo che hanno in dote un portafoglio di investitori milionari pronti a fare shopping immobiliare sul Lago di Como. “Nel mondo c’è sempre più voglia di Italia, e di Como in particolare, in termini di domanda di immobili di pregio - spiega Simone Majeli, già Ceo e Founder Rent All Como - ed essere gli advisor in esclusiva per tutta la Lombardia del network di Forbes Global Properties ci consente di mostrare in via riservata ai nostri colleghi, provenienti da cinque continenti e che hanno intermediato finora vendite per oltre 10 mld di euro nel mondo, una serie di proprietà top secret. Oltre ad un network di quasi 170 mln di clienti, abbiamo accesso ad un Private Office che ci consente di invitare investitori in forma privata che, dopo la sottoscrizione di un accordo di riservatezza, accedono in via prioritaria a vendite off market, modalità sempre più ricercata anche dai grandi proprietari che, per esigenze di privacy, preferiscono non pubblicizzare il patrimonio immobiliare che desiderano monetizzare”. “Il territorio del Lago di Como è sempre più attrattivo anche in virtù del fatto che sono previsti investimenti nell'ospitalità del lusso per quasi 1 miliardo di euro da realizzare entro il 2030 - aggiunge Virginie Vassart, founder e Ceo della MVP-Majeli Vassart Properties - e il 7 maggio, alla vigilia del summit ufficiale, guideremo i nostri colleghi provenienti da New York, Montecarlo, Arabia Saudita, Australia, Emirati Arabi, Florida, Giappone, Hawaii, Bahamas, Egitto, Croazia, Grecia, Portogallo, Svizzera e Germania oltre che dalle regioni italiane Veneto, Sicilia, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige e Liguria, in un tour esclusivo delle proprietà off market del nostro portafoglio pronte alla vendita”. Top secret le ville e le dimore che verranno mostrate ai broker internazionali, “perché la discrezione e la possibilità di un contatto diretto con l’investitore, che a volte compra anche sulla carta basandosi unicamente sulla nostra reputazione e solidità professionale, sono fondamentali per il rapporto di fiducia che si crea con l’acquirente che ci sceglie per l’approccio sartoriale che ci caratterizza”, spiegano i due imprenditori che da ottobre 2024, quando sono stati scelti per rappresentare in esclusiva per Fgp l’intera Lombardia, hanno già intermediato vendite per oltre 10 mln di euro. Ma cosa cercano gli investitori? “Sicuramente il contesto paesaggistico, storico-culturale, enogastronomico del Lago di Como unito all’italian lifestyle sono degli attrattori potentissimi”, spiegano Majeli e Vassart, che sottolineano: “Le proprietà con vista lago sono sempre le più ricercate dai cosiddetti Ultra High Net Worth Individual con un patrimonio netto di almeno 30 milioni di dollari che sono i nostri clienti abituali. Anche in contesti storici come quello del Lago di Como, cresce la richiesta di immobili accessoriati con tecnologia avanzata e performance energetiche e impiantistiche elevatissime. Ma il requisito più ricercato resta la garanzia di riservatezza e privacy assolute”. La scelta di Como come sede dell’incontro fa capire quanto Fgp consideri fondamentale il mercato dell’immobiliare di lusso in Italia con un’attenzione particolare alla Lombardia, territorio di interesse strategico per la zona dei Laghi e per destinazioni top come Milano, città italiana con il maggior volume transato dello stock del lusso. “Il meeting di quest’anno riflette il dinamismo e la visione condivisa che unisce i nostri imprenditori - conclude Michael Jalbert, Ceo di Forbes Global Properties - e siamo entusiasti di riunirci sul Lago di Como per condividere esperienze, valorizzarci reciprocamente e continuare a plasmare il futuro dell’immobiliare di alta gamma”.
(Adnkronos) - Andriani, Società Benefit, pioniere nel mercato dell’healthy food, dopo aver rivoluzionato il mondo della pasta con il brand Felicia, annuncia il proprio ingresso nel settore pet food con il lancio di Proggy Care, la prima linea italiana di alimenti da economia circolare, priva di ingredienti di origine animale e da agricoltura rigenerativa. Con Proggy Care - si sottolinea in una nota - "il Gruppo amplia la propria strategia industriale integrando le competenze nutrizionali e agroindustriali sviluppate nel food umano all’universo pet, in un segmento in rapida ascesa a livello internazionale. Un progetto che rappresenta l’estensione naturale del purpose di Andriani: migliorare la salute delle persone, degli animali e del pianeta attraverso l’innovazione alimentare". Frutto di 5 anni di studi su proteine vegetali alternative, fermentazione, appetibilità e salute intestinale, Proggy Care entra nel mercato del pet food per cambiare le regole del gioco. Un prodotto frutto di un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro in R&D e innovazione tecnologica con il coinvolgimento di veterinari, tecnologi alimentari e centri di ricerca agronomica, con l’obiettivo di offrire un nuovo alimento completo sul piano amminoacidico, bilanciato, altamente digeribile e conforme alle linee guida nutrizionali FEDIAF. “Il contesto attuale del pet food riflette dinamiche sempre più simili a quelle dell’alimentazione umana: cresce l’attenzione verso qualità, etica e sostenibilità, ma il sistema di offerta non è ancora in grado di rispondere in modo adeguato – dichiara Michele Andriani, Presidente e CEO di Andriani S.p.A. – Con Proggy Care abbiamo scelto di proporre un’alternativa concreta, basata su una sostenibilità reale e sul superamento del modello lineare che ancora oggi si fonda sull’allevamento intensivo e sul riutilizzo degli scarti animali. È una scelta netta e consapevole: vogliamo nutrire i nostri animali da compagnia senza alimentare un sistema inefficiente, eticamente superato, che consuma enormi risorse naturali, genera sofferenza e contribuisce attivamente alla crisi climatica”. Secondo i dati più recenti, il comparto pet food è responsabile a livello globale di circa il 25% delle emissioni di gas serra legate all’allevamento intensivo. Proggy Care propone una discontinuità netta rispetto a questo modello, grazie a una ricetta interamente vegetale, clean label e 100% cruelty free, formulata con proteine da lenticchie, ceci e piselli. “Abbiamo investito cinque anni di ricerca e oltre cinque milioni di euro per sviluppare un alimento realmente innovativo, formulato con materie prime human grade provenienti dalla nostra filiera agricola integrata” continua Michele Andriani. In Europa, il segmento vegetale nel pet food è passato dal 10% dei nuovi lanci nel 2020 al 25% nel 2022. In questo scenario di rapida evoluzione, Proggy Care si propone come una nuova generazione di pet food in grado di rispondere alle esigenze di un mercato sempre più attento a etica, qualità e sostenibilità. Grazie all’apporto di fibre solubili e prebiotici naturali, contribuisce al mantenimento di un microbiota sano e a una digestione regolare. La qualità delle materie prime, unita all’assenza di OGM, soia, frumento, mais, coloranti o conservanti, rende il prodotto un alimento clean label, e 100% cruelty free. Il 90% degli ingredienti proviene da economia circolare: si tratta di sottoprodotti agroalimentari di alta qualità, non destinati al consumo umano ma perfettamente idonei e valorizzati attraverso processi di upcycling. Tutti gli ingredienti sono tracciabili e provengono da coltivazioni distribuite su sul territorio italiano, all’interno dei quali vengono promossi, lungo la filiera, progetti di agricoltura rigenerativa su superfici selezionate. La produzione avviene nello stabilimento Andriani di Gravina in Puglia, carbon neutral dal 2024, alimentato da fonti rinnovabili (fotovoltaico e biomasse) e supportato da un impianto di trigenerazione ad alta efficienza. “Questo progetto è espressione della nostra visione industriale: portare anche nell’alimentazione animale gli stessi valori che guidano il nostro impegno sull’alimentazione umana – rispetto per il pianeta, tutela della biodiversità, responsabilità sociale. Il nostro piano industriale prevede una roadmap al 2028 con l’ampliamento della gamma e dei canali distributivi. Non ci limitiamo a sostituire ingredienti: vogliamo contribuire a trasformare il modo stesso in cui pensiamo l’alimentazione dei nostri amici a quattro zampe, in coerenza con una nuova consapevolezza etica e ambientale che oggi non è più rinviabile” – conclude Michele Andriani. L’espansione di Proggy Care si inserisce in un piano industriale strutturato che copre il triennio 2025-2028, con l’obiettivo di consolidare la presenza del brand nel segmento super-premium. Dopo il lancio iniziale, la linea sarà progressivamente estesa sia in termini di offerta – con l’introduzione di referenze dedicate anche ai gatti e l’ampliamento alla categoria umido – sia in termini di canali distributivi, con una presenza sempre più capillare nella grande distribuzione, nei pet shop e nel canale specializzato. L’obiettivo è arrivare a piena maturità industriale e commerciale entro il 2028, con una gamma completa, integrata e in linea con la visione rigenerativa del Gruppo.