Immergiti nell'incanto dell'isola di Ischia, dove la storia, il mare, la cultura e la grande bellezza si fondono alla vigilia della Castle Cup.
La Serata di Anteprima della Castle Cup
La Sailing Fest, in esclusiva per gli Ospiti della Castle Cup, si terrà presso il rinomato 'O Rangio Fellone, lo storico locale che non solo è stato teatro della "Dolce Vita", ma è anche uno dei punti di riferimento più attrattivi e alla moda di Ischia e del Golfo di Napoli.
Fred Bongusto trovò qui l'ispirazione per la sua celebre "Rotonda sul mare”. Nel locale si sono esibiti tra gli altri Adriano Celentano, Mina, Ornella Vanoni, Domenico Modugno. D’eccezione anche la clientela, che ha vantato i più famosi personaggi del jet set internazionale come Liz Taylor e Richard Burton, Aristotile Onassis e Jacqueline Kennedy ecc.
Il locale è parte integrante del Punta Molino Beach Resort & Thermal Spa
Cosa aspettarsi:
Intrattenimento: Una serata all'insegna della musica dal vivo, ballare sotto il chiaro di luna con lo sfondo del panorama mozzafiato del mare e del Castello Aragonese.
Networking: Un'opportunità unica per connettersi con gli altri partecipanti della regata, condividendo la passione per la vela in un contesto elegante e rilassante.
Gastronomia: Assaporate le delizie culinarie rappresentative della ricca cucina campana e ischitana, curate per sorprendere e deliziare ogni palato.
Il 'O Rangio Fellone non è solo un luogo di bellezza storica, ma anche una sede che ha ospitato eventi di prestigio, inclusi i vertici dei ministri dell'interno dei paesi del G7. La sua reputazione come centro di eccellenza gastronomica e di intrattenimento lo rende il punto di partenza ideale per iniziare la nostra competizione velica.
Dress Code: smart casual con un tocco nautico per riflettere lo spirito della regata.
Questa è la serata per celebrare la competizione, la comunità e la storia.
Unitevi a noi per una notte memorabile che prelude alla grande regata del giorno successivo. Non perdete l'opportunità di far parte di far parte di questa esclusiva celebrazione di sport, cultura, passione per il mare e amicizia.
Russia, le parole di Putin e la recessione: come sta veramente l'economia?
(Adnkronos) - Dall'inizio della guerra in Ucraina, l'economia della Russia è stata un fattore chiave. La coalizione occidentale ha puntato da subito sulle sanzioni come strumento principale per fare leva sul progressivo impoverimento, finanziario e produttivo, di Mosca. In più di tre anni, l'obiettivo principale, costringere Vladimir Putin a fermarsi per non portare il suo Paese al fallimento, non è stato raggiunto. Ma le conseguenze dell'isolamento internazionale, e la progressiva conversione industriale a fini bellici, a fatto di quella russa un'economia esclusivamente di guerra. Oggi, lo spettro della recessione e le stesse parole di Putin dal Forum economico internazionale di San Pietroburgo dimostrano che le difficoltà ci sono e che l'economia è diventato realmente un fattore chiave della partita complessiva che il Cremlino sta giocando. La domanda che ricorre, come sta veramente l'economia russa?, è ispirata anche dall'incertezza legata ai dati e alla propaganda che li ha sempre corretti, annacquati, mistificati, secondo le esigenze. Il fatto che oggi sia Putin, "Il rischio di stagnazione o addirittura di recessione nell'economia russa non è consentito in nessuna circostanza", sia i suoi ministri parlino apertamente di uno scenario da evitare a ogni costo è un segnale significativo, che si lega ai fatti delle ultime settimane: Maxim Reshetnikov, il ministro dell'economia, ha avvertito del rischio in corso, l'inflazione è ancora sopra il 9% e i tassi di interesse restano tra i più alti al mondo, nonostante il primo taglio operato a giugno, dal 21 al 20%, dopo una serie di rialzi consecutivi iniziati a metà 2023. Come si arriva a oggi? Da dove arriva la recessione? Pesano diversi fattori. La fiducia degli investitori è stata quasi interamente compromessa dalla guerra in Ucraina, le esportazioni sono state falcidiate dalle sanzioni e dalla riduzione drastica dei canali a disposizione, la spesa pubblica è salita su livelli record ma solo per finanziare la produzione bellica. I russi stanno sicuramente peggio di tre anni fa, e una parte della popolazione partiva già da condizioni complicate. Oggi, sostanzialmente, non c'è alcuna differenza tra l'economia per la guerra e l'economia civile. Una condizione che lo stesso Putin ammette e che estende, con una curiosa identificazione del modello russo con presunta tendenza globalmente condivisa: "Nel mondo moderno, la separazione tra il complesso militare-industriale e il settore civile dell'economia è sempre più sottile. In alcuni Paesi, non c'è alcuna differenza". Sicuramente, non c'è alcuna differenza in Russia. Le conseguenze di questa mancata separazione tra industria militare e il resto del tessuto produttivo porta con sé delle conseguenze che non fanno ben sperare. Il rischio, orami conclamato, è che l'economia russa, e quindi Putin, abbiano bisogno della guerra non solo per non cadere in recessione ma anche per sopravvivere e non avvitarsi in una spirale che porterebbe a un rapido e ineluttabile impoverimento. E' quello che già sta avvenendo per ampie fasce della popolazione, che vedono il potere d'acquisto ridotto ai minimi termini per l’aumento dei costi per beni essenziali, trasporti e servizi importati. (Di Fabio Insenga)
Turismo, Ziller (Lmdv Hospitality): "Al Twiga Porto Cervo stile iconico e identità territoriale"
(Adnkronos) - Una nuova vita per uno spazio leggendario che ha segnato la storia del divertimento italiano. Con l’apertura di Twiga Porto Cervo, dall’acquisizione delle mura dell’ex Billionaire, Lmdv Hospitality Group compie un passo strategico che non segna solo l’espansione del brand, ma anche l’inizio di una nuova visione per l’hospitality di lusso in Italia. Con un progetto che parla anche molto di identità locale e di una nuova dimensione dell’esperienza 'dalla cena al club'. A illustrarlo è Carlo Ziller, Ceo del Gruppo. Nell’operazione Twiga Porto Cervo c’è una forte attenzione per il territorio. Che indotto vi aspettate e quante persone saranno impiegate? "La nostra visione parte sempre dal concetto di integrazione locale. Crediamo che ogni apertura debba generare valore reale per il territorio, non solo a livello economico, ma anche culturale, sociale e relazionale. Twiga Porto Cervo impiegherà oltre 150 professionisti, selezionati con attenzione, molti dei quali provenienti direttamente dalle altre nostre strutture. Allo stesso tempo, lavoreremo per aumentare progressivamente il coinvolgimento di professionisti provenienti dalla Sardegna, creando sinergie con il territorio e valorizzando il capitale umano locale. L’indotto complessivo, tra collaborazioni con fornitori, artigiani, servizi logistici, accoglienza e intrattenimento, sarà significativo e destinato a crescere, soprattutto in una prospettiva di allungamento della stagione e radicamento nel tessuto economico di Arzachena e della Costa Smeralda". Montecarlo, Forte dei Marmi e Baia Beniamin e ora Porto Cervo interpretano un'identità globale del lifestyle, adattandola però al contesto unico di ciascuna destinazione. Quanto è strategica oggi la capacità di interpretare le specificità locali senza tradire la vocazione dei brand? "Ogni Twiga nasce per essere riconoscibile ovunque nel mondo, ma mai replicato. La nostra identità globale si fonda su eleganza, energia e qualità dell’esperienza, e trova espressioni diverse a seconda del contesto in cui si inserisce. Porto Cervo rappresenta per noi una sfida importante: integrare l’identità storica di una destinazione iconica, fatta di storia e stile, con un linguaggio più contemporaneo e aperto a nuove generazioni. Significa rispettare ciò che questo luogo ha rappresentato per decenni, ma al tempo stesso offrirgli una nuova energia, più trasversale e attuale. Saper leggere e valorizzare le specificità locali è oggi una competenza imprescindibile. Non si tratta di adattarsi, ma di dialogare profondamente con il territorio, comprenderne la cultura, le abitudini, le aspettative. Solo così possiamo restare coerenti con la nostra voce e far evolvere il brand senza tradirlo". Il concetto di lifestyle esperienziale è al centro della strategia di Lmdv Hospitality Group. Quanto pesa la valorizzazione del territorio, dalle materie prime sarde alla cornice naturale, nella vostra visione? "Per noi valorizzare il territorio non è un’opzione, ma una parte essenziale della nostra visione. Oggi il concetto di lusso è sempre più legato all’autenticità, le persone vogliono emozionarsi, creare un legame profondo con il luogo in cui si trovano. In Sardegna questo significa dialogare con la cornice naturale, non cercando di sovrastarla, ma integrandosi con essa. Twiga ha un’identità forte e riconoscibile, ma in ogni destinazione in cui investiamo ci impegniamo ad integrare le materie prime locali, raccontando i sapori del territorio attraverso la nostra cucina, che deve essere capace di parlare anche la lingua del luogo. La Costa Smeralda ha una forza visiva e simbolica straordinaria e il nostro compito non è imitarla, ma incorniciarla. L’esperienza Twiga nasce per esaltare ciò che già esiste, aggiungendo contenuto, visione e cura in ogni dettaglio". In che modo puntate anche a favorire la destagionalizzazione? "Crediamo molto nel potenziale della Costa Smeralda anche oltre i classici mesi estivi. A partire dalla prossima stagione, il nostro obiettivo sarà prolungare l’apertura del Twiga e costruire una programmazione pensata per un pubblico che cerca esperienze di qualità anche a giugno, settembre e ottobre. La chiave sarà offrire contenuti capaci di attrarre un turismo consapevole, attraverso eventi gastronomici, musicali e culturali su misura, in sinergia con le nuove aperture nel settore dell’hotellerie e con l’allungamento naturale che questi investimenti stanno già generando sul territorio. Siamo pienamente disponibili a dialogare con le amministrazioni locali e con gli altri operatori privati, per creare insieme un sistema solido e condiviso. L’obiettivo è chiaro, non limitare la stagione a soli due mesi, ma contribuire a un nuovo modello di sviluppo per la Costa Smeralda". Lmdv Hospitality Group porta in Costa Smeralda il suo format che unisce ristorazione di alto profilo e nightlife esclusiva. Quanto conta oggi, per una clientela cosmopolita, vivere l’esperienza completa 'dalla cena al club'? "Oggi il vero lusso è il tempo e la qualità con cui viene vissuto. I nostri ospiti non cercano semplicemente un buon ristorante o un buon club, ma un’esperienza completa, continua, senza interruzioni. Vogliono sentirsi trasportati, senza dover cambiare luogo, ma poter cambiare atmosfera. Il format 'dalla cena al club' risponde perfettamente a questa esigenza, ovvero permette di passare da un aperitivo elegante a una cena divertente, fino a una serata coinvolgente, tutto in uno stesso spazio curato nei minimi dettagli. In destinazioni come Porto Cervo, questa continuità dell’esperienza diventa ancora più centrale, perché il pubblico è esigente, abituato al meglio, e desidera vivere ogni momento con intensità, ma anche con comfort, in un flusso coerente fatto di eleganza, atmosfera e attenzione al dettaglio. La forza di Twiga sta proprio nella capacità di unire questi mondi, gastronomia, intrattenimento, design, in un racconto unico, riconoscibile, ma sempre diverso in ogni luogo". Può svelarci qualche dettaglio dell’offerta food? "Senza anticipare tutto, posso dire che l’offerta sarà sfaccettata ma coerente, con grande attenzione alla materia prima locale, alla tecnica contemporanea e alla leggibilità dei piatti. Casa Fiori Chiari porterà in Costa Smeralda una cucina calda e conviviale, di chiara ispirazione mediterranea, con un’anima italiana e partenopea. Vesta, invece, avrà un’identità più essenziale e sofisticata, con una proposta gastronomica centrata su crudi e pescato locale, e che includerà piatti reinterpretati della tradizione sarda. In entrambi i format non mancheranno omaggi alla tradizione sarda, alcuni reinterpretati con rispetto e creatività. Entrambe le cucine saranno pensate per integrarsi con il ritmo della serata e offrire un’esperienza che accompagna, non interrompe". Il Twiga è diventato negli anni un'icona di stile e di nightlife esclusiva. Con l'acquisto delle mura del Billionaire a Porto Cervo, vi aspettate di entrare in una nuova dimensione per questo marchio così rinomato? "L’acquisto delle mura dell’ex Billionaire ha un valore che va oltre l’aspetto immobiliare, è un gesto simbolico, che segna l’inizio di una nuova fase per Twiga. Prendere in mano uno spazio così carico di storia, trasformarlo e reinterpretarlo significa posizionarsi con chiarezza nel presente, ma con una visione rivolta al futuro. Porto Cervo ci offre l’occasione di elevare ulteriormente il brand, creando un punto di riferimento non solo per l’estate italiana, ma per l’intero Mediterraneo. Le migliorie riguardano ogni aspetto dell’esperienza da un layout completamente ripensato, una qualità architettonica allineata ai nuovi codici dell’ospitalità, una proposta gastronomica ancora più curata e un’identità musicale trasversale, pensata per un pubblico intergenerazionale. Inoltre, la nostra visione è quella di contribuire attivamente all’allungamento della stagione, già a partire dalla prossima estate. Vogliamo essere presenti più a lungo e in modo sempre più integrato, in sintonia con la direzione di sviluppo del territorio e con i nuovi investimenti che stanno interessando il comune di Arzachena. L’obiettivo è dare continuità e valore, allineandoci a un’idea di Costa Smeralda sempre più viva, sostenibile e internazionale. Twiga Porto Cervo rappresenta la naturale evoluzione del brand, ovvero un luogo dove tutto è pensato per coinvolgere, sorprendere e far sentire ogni ospite parte di qualcosa di unico". Dopo il Twiga Porto Cervo state già pensando di esportare il modello in altre destinazioni di punta? "Sì, stiamo già guardando a nuove destinazioni, sia italiane che internazionali. Il nostro obiettivo non è aprire in modo indiscriminato, ma solo dove ci siano le condizioni per portare valore reale, integrandoci nel contesto. Valuteremo attentamente altri mercati di riferimento, con lo stesso approccio che ci contraddistingue, identità forte, cura del dettaglio e rispetto per il luogo".
'Girls just wanna have goals', Onorato: "Da qui messaggio importante contro stereotipi di genere"
(Adnkronos) - “Abbiamo messo a disposizione uno degli impianti sportivi più iconici di quelli comunali della nostra città. Vedere delle ragazze giocare e divertirsi è un messaggio molto importante contro qualunque forma di stereotipo di genere e spinge nella diffusione dello sport di base”. Sono le parole di Alessandro Onorato, assessore allo Sport, alla Moda e ai Grandi Eventi del Comune di Roma, partecipando oggi a Roma, alla Finalissima del torneo di calcio femminile ‘Girls just wanna have goals', allo Stadio Nando Martellini presso le Terme di Caracalla. “Ringraziamo e sosteniamo Sport senza frontiere. Il loro lavoro è straordinario e l’iniziativa Girls just wanna have goals è molto preziosa. Ringraziamo anche Axa che ha contribuito in maniera decisiva alla riuscita - dichiara Onorato - Parte dei fondi ricavati serviranno a dare la possibilità di frequentare dei centri estivi a titolo totalmente gratuito. Questa è la parte più bella dello sport. È la parte che sosteniamo”.
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