INFORMAZIONIAmbasciata Arabia Saudita Ambasciate ed Enti Internazionali Ruolo: Addetto Culturale Area: Communication Management Abdullah H.A.Juma |
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(Adnkronos) - È morto all'età di 31 anni l'attore britannico William Rush, noto per il ruolo del giovane Josh Stevenson nella serie drammatica della Bbc One Waterloo Road. La notizia è stata resa pubblica dalla madre dell'attore, l'ex star di Coronation Street Debbie Rush. La causa della morte non è stata resa nota. William Rush ha recitato in 168 episodi di "Waterloo Road" tra il 2009 e il 2013. In precedenza aveva lavorato come attore bambino in serie televisive come Grange Hill e Shameless, e in seguito ha preso parte a produzioni come Casualty e Vera. Nel 2016 aveva partecipato ai provini di The X Factor, arrivando fino al cosiddetto "six-chair challenge". Su Instagram, Debbie Rush ha scritto: "Come famiglia, i nostri cuori sono completamente spezzati". L'attrice ha descritto William come "il nostro bellissimo bambin" e ha sottolineato la decisione del figlio di diventare donatore di organi: "Anche nel nostro momento più buio, William ha fatto il dono più prezioso di tutti. Essendo donatore, ha dato speranza e vita ad altre famiglie, pensando agli altri fino alla fine. La sua gentilezza e il suo amore faranno sempre parte del suo lascito". La famiglia ha chiesto rispetto per la propria privacy: "William sarà sempre amato, sempre ricordato e per sempre nei nostri cuori". Numerosi colleghi hanno espresso cordoglio sui social. Sally Dynevor di "Coronation Street" ha commentato: "Sono così scioccata da questa notizia. Era un ragazzo bellissimo". Jack P. Shepherd ha scritto:"Notizia devastante, i miei pensieri sono con voi", mentre Shobna Gulati ha aggiunto: "Vi mando tutto il mio affetto e le mie più profonde condoglianze". Chelsee Healey, ex collega di "Waterloo Road", ha dichiarato: "Il mio cuore è con voi, mi dispiace tantissimo".
(Adnkronos) - "Labordì è un’iniziativa interessante per far incontrare i ragazzi con il mondo del lavoro. La parola che ho scelto è coraggio: il coraggio di manifestare ed esprimere le tante potenzialità che questi ragazzi straordinari si portano dentro; il coraggio di qualche caduta e fallimento per potersi rialzare; il coraggio di affrontare le difficoltà che il mondo del lavoro oggi presenta e il coraggio di guardare al futuro". Con queste dichiarazioni, il Cardinale Baldassare Reina, vicario della Diocesi di Roma, è intervenuto in occasione dell’edizione 2025 di LaborDì, l’evento promosso dalle Acli di Roma dove i giovani incontrano il mondo del lavoro. Un incontro che il Cardinale definisce "stimolante" per "la vivacità dei ragazzi che vi hanno partecipato. Una vivacità contagiosa - dice - guardarli negli occhi ci riempie di speranza", conclude.
(Adnkronos) - “Come accade per tutti i materiali, anche la plastica sta affrontando una necessaria metamorfosi. Non c’è infatti alcun materiale che oggi possa ignorare la necessità di ridurre il suo impatto” sull’ecosistema. Per raggiungere questo obiettivo disponiamo di “due strategie fondamentali: la prima è la circolarità, la seconda è la capacità di avere un progetto per il fine vita della materia. In questo contesto, il design ha un ruolo molto importante perché può accompagnare i prodotti anche nella relazione con l'utilizzatore” e promuovere “questa operazione”. Con queste parole Frida Doveil, curatrice della mostra Oltreplastica, è intervenuta in occasione dell’evento inaugurale dell’esposizione, realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, e con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. L’esposizione nasce per rendere evidenti tutte le possibilità che il design ha oggi a disposizione per compiere scelte responsabili quando utilizza la plastica. “La mostra si occupa verticalmente del tema della plastica. Questo materiale è infatti stato un alleato potentissimo dell'innovazione nel secolo scorso, da alcuni chiamato proprio ‘il secolo della plastica’ - aggiunge la curatrice, spiegando come l’arrivo del composto di sintesi “ha spinto verso il miglioramento delle performance anche di altri materiali. Oggi però, accanto alla performance funzionale, dobbiamo guardare anche alla performance ambientale. La plastica sta facendo questa operazione, ma forse è meno visibile rispetto ad altri materiali, anche perchè si tende a pensare che la plastica vada sostituita. Invece, a dover essere sostituita è l’idea che abbiamo di questo materiale. La mostra, con il neologismo ‘Oltreplastica’, vuole suggerire l'idea di questo cambio culturale: dobbiamo vedere la plastica per quello che è già diventata e per l'opportunità che ci dà di fare plastica in una maniera sostenibile e consapevole”. L’esposizione ha un ruolo importante anche nel promuovere una riflessione sul tema della sostituzione dei materiali: “Ogni nuovo materiale entra in campo imitandone un altro - conclude - presentandosi come una proposta migliore o in sostituzione di un materiale precedente. Qui, ad Oltreplastica, vogliamo invece guardare ai materiali in un'ottica diversa, ossia concentrandoci su ciò che ci può aiutare a usare quello che è plastico in una maniera alternativa. Collaborano dunque, in questo universo, anche forme della materia che non hanno a che fare con i polimeri - magari originate dal legno o dai batteri o, ancora, dai funghi - le cui prestazioni però sono simili a quelle dei polimeri. Questo è molto interessante”.