(Adnkronos) - Provaci ancora Alex. De Minaur, che per la prima volta è riuscito ad arrivare ai quarti di finale degli Australian Open, oggi 22 gennaio è stato battuto da Jannik Sinner in tre set con un netto 6-3, 6-2, 6-1. Una partita senza storia che aggrava i confronti con l'azzurro, ora in vantaggio 10-0 negli scontri diretti: "Ho giocato troppe volte con lui e finisco per dire sempre le stesse cose. Non mi sorprende più quando lo affronto, ogni volta accadono match del genere. Jannik è stato molto bravo oggi, con queste condizioni è molto difficile farlo sbagliare e metterlo sotto pressione", ha detto l'australiano in conferenza stampa. "Quelli con lui sono i match più difficili per me, come si può vedere anche dai precedenti", ha spiegato De Minaur, "Tu vai là fuori, provi a fare del tuo meglio, ma con queste condizioni è difficile giocare, specialmente con lui. Se avessimo giocato di giorno con il caldo sarebbe stato forse diverso, perché sono stati gli unici momenti in cui abbiamo visto Jannik non giocare al meglio. Ma oggi era veramente difficile batterlo". De Minaur ha anche parlato della crescita di Sinner, numero uno del mondo e una sentenza sul cemento, dove lo scorso anno ha conquistato i suoi primi due titoli Slam, a Melbourne e poi agli US Open: "Lui si è costruito quest'aura battendo tutti. Non è che ha avuto una buona settimana qui o una buona settimana lì. Ha semplicemente battuto tutti. Penso che il modo migliore per descrivere il livello a cui è arrivato sia il fatto che sia stato in grado di giocare allo stesso livello di Djokovic qui senza concedergli troppi game. Novak è probabilmente il miglior giocatore ad aver mai giocato su questi campi, giusto? Il fatto che lui abbia raggiunto questo livello altissimo e che può giocarsela anche con questi giocatori, rende piuttosto difficile giocare con lui. Tu entri in campo e sai che sarà una battaglia, che sarà dura, che dovrai provare cose diverse. Ma poi sei in campo da un'ora e mezza, stai lottando per vincere ogni game, e stai ancora cercando di trovare modi per batterlo. È abbastanza surreale". "Non penso che oggi sia stata una partita sfortunata. Penso che Jannik in queste condizioni è veramente difficile da affrontare per la sua velocità di palla. Tu provi a pressarlo di più, ma ha movimenti perfetti che gli permettono di assorbire i colpi e trasformare velocemente la difesa in attacco. Se decidi di essere passivo con lui sei spacciato. Anche oggi ha giocato a un livello altissimo e alla fine ha fatto la differenza", ha continuato De Minaur. Il numero otto del mondo si è poi rivolto ai suoi tifosi, che speravano di vederlo affrontare Ben Shelton in semifinale: "So che i tifosi volevano che fossi competitivo e provassi a vincere la partita. Io ci ho provato e ce l'ho messa tutta ed è frustrante non esserci riuscito, non so riuscito a trasformarla nemmeno in una partita che potesse aizzare il pubblico. E questa è una delle cose in cui Sinner è bravissimo. Entra in campo sempre al meglio, ogni volta che abbiamo giocato riesce a conquistare un break nei primi tre game e poi all'improvviso ci troviamo agli ultimi game del set ma senza la possibilità di metterlo sotto pressione. Sono deluso ma cercherò di tornare più forte il prossimo anno".
(Adnkronos) - Tecnologia e innovazione nel settore del prezioso al centro di Vicenzaoro January 2025, con la terza giornata della manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group che ospita il Jtf – Jewellery Technology Forum. Organizzato da Legor Group in collaborazione con Ieg, l’appuntamento che si somma alla parte espositiva di T.Gold, salone leader delle tecnologie e dei macchinari di settore che si svolge in contemporanea con Vicenzaoro, ha illustrato come il settore dei macchinari Made in Italy per l’industria orafa si prepari alla svolta tecnologica della stampa in 3D direttamente con metalli preziosi. "Le nostre tecnologie non danno il meglio di sé solo nella tradizionale lavorazione meccanica delle catene, ma la spinta tecnologica delle nostre imprese ci proietta anche in segmenti dove non avevamo ancora leadership", afferma Massimo Poliero, presidente di Afemo, l’associazione di riferimento per l’industria orafa italiana. Infatti, con le polveri di bronzo, platino, acciaio e oro si creeranno nell’immediato futuro sia i gioielli per il settore dei preziosi, sia per l’accessorio moda. I nuovi macchinari utilizzeranno anziché resine, le polveri metalliche, nel giro di 5, 10 anni. Si prepara così un ennesimo passo in avanti per un Made in Italy che esporta oltre l’80% della sua produzione. Le esportazioni italiane di macchinari per la lavorazione dell'oro potranno beneficiare di un contesto favorevole negli Usa, se le politiche incentiveranno gli investimenti tecnologici e il dollaro si manterrà forte. Tuttavia, barriere tariffarie, protezionismo o regolamentazioni stringenti potrebbero rappresentare ostacoli. Le aziende italiane dovranno monitorare attentamente l’evoluzione delle politiche statunitensi per adattarsi alle nuove dinamiche del mercato. Il Jtf si è aperto con gli interventi di Sara Giusti e Daniela Corsini di Banca Intesa Sanpaolo, ed è proseguito poi con interventi che hanno spaziato dagli aspetti tecnici di lavorazione dei metalli con l’expertise di Chris Corti di COReGold e Fabrice Barbeau di Hildebrand per la resistenza dei metalli preziosi, Fulvio Sinisi di Legor Group, sino alle tecniche più innovative per la lavorazione dell’acciaio inox 316L con Roberta Emanuele di Valmet Planting, fino ai temi del design e innovation con Mario Scarpa di Humanum Est e alla sostenibilità con Ada Rosa Balzan di Arb Sb Sustainability Consulting.
(Adnkronos) - L'olio di palma sostenibile coniuga innovazione tecnologica, qualità, sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e sociale. E' quanto emerso dal talk 'Olio di palma sostenibile: oltre i falsi miti, la soluzione che garantisce qualità, sicurezza e rispetto per le foreste e le persone', organizzato da Assitol e Unione Italiana per l’Olio di palma sostenibile al Sigep di Rimini, il Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione artigianali. “Purtroppo c'è più di un falso mito sull'olio di palma ma sono tutti facilmente smantellabili - spiega Vincenzo Tapella, presidente dell'Unione italiana per l'olio di palma sostenibile - Il primo riguarda l'olio di palma certificato sostenibile che in realtà proviene da zone non deforestate. Quindi dire che l'olio di palma distrugge le foreste, attualmente è un errore. Un altro falso mito riguarda la sicurezza, secondo cui nell'olio di palma sarebbero presenti contaminanti. Non è vero, in quanto esiste una legislazione comunitaria che fissa dei limiti per tutti gli oli e grassi, per cui l'olio di palma che è in circolazione deve rispettare questi parametri. Altri discorsi sono smontabili”. In più una delle caratteristiche principali di questo olio, secondo gli esperti, è la resa per ettaro, molto superiore alle altre colture da olio. "Pensando al futuro - continua Tapella - siamo 8 miliardi di persone sulla Terra, dovremmo arrivare a 10 miliardi nei prossimi anni, per cui ci saranno nuove bocche da sfamare. L'olio di palma, grazie alla sua resa di quasi 4 tonnellate per ettaro, può permettere di non aumentare le aree deforestate, lavorando sull'incremento della resa”. Giorgio Donegani, tecnologo alimentare ed esperto di nutrizione intervenuto al talk, ricorda come "la campagna di demonizzazione contro l'olio di palma abbia avuto successo non per le verità che andava a raccontare ma per il tono con cui andava a proporre delle mezze verità, delle falsità oggettive, facendo leva su paure, anche molto forti, riguardanti la salute e la qualità del prodotto". “L'olio di palma è talmente versatile - prosegue l'esperto per cui le sue frazioni si possono utilizzare sia per realizzare ottime creme sia per prodotti da forno. Purtroppo uno degli esiti di questa demonizzazione, che ha portato a una diminuzione molto forte dell'olio di palma nell'uso industriale, è stata una minor durabilità e qualità dei prodotti senza alcun guadagno, né nutrizionale né dal punto di vista della sicurezza", conclude. Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol (Associazione italiana industria olearia), tra i fondatori dell’Unione Italiana per l’olio di palma sostenibile, sottolinea il ruolo della sostenibilità dei prodotti oleari impiegati dall'industria nel nostro Paese. “Come associazione spingiamo molto sulla sostenibilità dei prodotti, sia l'olio di palma ma anche tutti gli altri oli e grassi, perché fanno bene anche all'ambiente oltre che ai consumatori. I nostri prodotti sono principalmente sostenibili perché crediamo in un miglioramento ambientale che è il trend che segue la Commissione europea ed è necessario continuare così. La legislazione Europea per fortuna è molto forte, in Italia ci sono numerosi controlli che permettono di vedere se il prodotto è 'compliant' con la normativa vigente e quindi il consumatore può stare sereno”, conclude Carrassi.