(Adnkronos) - Per celebrare la storia e l'autenticità di uno dei piatti italiani più iconici al mondo, Mario Mozzetti, proprietario e 'mantecatore' del ristorante Alfredo alla Scrofa, è protagonista di un tour esclusivo in collaborazione con il Consorzio del parmigiano reggiano, in qualità di 'mantecatore del gusto'. Questa iniziativa unisce due eccellenze del Made in Italy, legate da sempre dalla qualità e dalla tradizione. La partnership rafforza un legame già esistente, inaugurato a giugno in occasione dell'Expo di Osaka, dove è stata promossa l'arte della mantecatura nel contesto giapponese. Il tour sta portando le competenze uniche di Alfredo alla Scrofa e del Parmigiano Reggiano in diverse città europee. Il 28 ottobre il tour farà tappa a Londra, il 4 novembre toccherà Barcellona, il 13 novembre Berlino e il 25 Parigi. Per le tappe di Londra, Barcellona, Berlino e Parigi sono stati scelti i ristoranti più iconici di Big mamma per garantire un'esperienza che si allinei perfettamente con il prestigio del brand Fettuccine Alfredo. Il tour offre l'opportunità di scoprire l'arte della "mantecatura" e di assaporare le vere Fettuccine Alfredo, celebrando la perfetta armonia tra tradizione, passione e ingredienti di altissima qualità. Come afferma Mario Mozzetti: "Le fettuccine Alfredo non sono solo un piatto, ma un simbolo di amore, di storia e di una tradizione che si rinnova ogni giorno". E aggiunge: "Per me, il ruolo di 'mantecatore' è una vocazione, un modo per assicurare che ogni boccone racchiuda l'autenticità e la passione della cucina romana e italiana. Questa collaborazione con il Parmigiano Reggiano è naturale e fondamentale, perché il nostro piatto non esisterebbe senza la qualità ineguagliabile del 're dei formaggi'". Carmine Forbuso, direttore marketing del Consorzio del Parmigiano Reggiano dichiara: "Siamo felici di affiancare Mario Mozzetti e Alfredo alla Scrofa in questo tour. Per il Consorzio, questa collaborazione rappresenta un’occasione d’eccellenza per far risaltare il ruolo centrale del Parmigiano Reggiano in una ricetta che, nella sua semplicità e autenticità, racchiude storie, passione e tradizione. Portare la mantecatura firmata Mario Mozzetti e la qualità ineguagliabile della nostra Dop oltre i confini italiani significa confermare che l’eccellenza del Made in Italy non è data solo dalla qualità dei prodotti e dall’artigianalità delle lavorazioni: è un’esperienza che si vive, si sente, si gusta insieme a chiunque abbia voglia di scoprirla”. Il ristorante Alfredo alla Scrofa, fondato a Roma il 1° dicembre 1914, è la culla delle Fettuccine Alfredo, un piatto creato da Alfredo di Lelio per sua moglie che aveva perso l'appetito dopo il parto. La ricetta, che utilizza solo burro e Parmigiano Reggiano, divenne famosa a livello internazionale anche grazie all'apprezzamento delle star del cinema muto Douglas Fairbanks e Mary Pickford negli anni '20. Al loro ritorno negli Stati Uniti, i due attori inviarono ad Alfredo due posate d'oro massiccio, un cucchiaio e una forchetta, con una dedica speciale. Le cantine, già utilizzate dal ristorante in passato, sono state inaugurate a maggio. Oggi, dopo anni di attento lavoro, risplendono di nuovo con una selezione di oltre 500 etichette. Mario Mozzetti, attuale proprietario e master Mantecatore, dopo suo nonno e suo padre, incarna la dedizione e la precisione necessaria per trasformare pochi ingredienti in un'esperienza gustativa indimenticabile. L'ingrediente segreto del piatto è l'arte della mantecatura, un processo di crematura ed emulsione che fa la differenza. La sfida che Mozzetti sta affrontando è quella di elevare l'eccellenza di questo piatto e di difendere la ricetta originale dai tentativi di imitazione diffusi nel mondo. A testimonianza di questo impegno, ha in programma l'apertura di un’Accademia del Mantecatore nel 2026, che offrirà formazione in quest'arte. Il ristorante è stato riconosciuto dalla Camera di Commercio di Roma come il primo a essere incluso nel Registro delle imprese storiche della Capitale.
(Adnkronos) - "Il compito di un’azienda non dovrebbe limitarsi a generare utili, ma creare valore per il territorio che la ospita, sostenendone la crescita economica e sociale attraverso un dialogo costruttivo con le istituzioni locali". E' questa la visione di Paola Veglio, amministratore delegato di Brovind, realtà del settore automazione industriale con sede a Cortemilia (Cuneo). L’imprenditrice ha raccontato all’Adnkronos/Labitalia un importante progetto cui sta partecipando, che mira ad avvicinare scuola e mondo del lavoro. "La nostra azienda - ha spiegato - opera in un piccolo territorio ed è molto propensa ad accogliere giovani talenti, per poterli formare e offrire loro opportunità di crescita professionale", prosegue Veglio. Un impegno reso ancora più urgente dalla carenza di lavoratori specializzati: secondo Unioncamere e Ministero del Lavoro, nel 2024 il 47,8% delle imprese fatica a trovare personale qualificato, un dato in aumento rispetto al 2023. A pesare sono il mismatch scuola-lavoro, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, oltre al 'grande spreco' dei giovani inattivi, che riguarda un quarto dei ragazzi tra 25 e 34 anni". "Impazzire per trovare lavoratori qualificati - ha sottolineato -è un lusso che il nostro Paese non può permettersi. Per questo è fondamentale avvicinare scuola e impresa: i giovani devono sperimentare concretamente cosa significhi lavorare in azienda. Stage e alternanza sono utili, ma non bastano: serve una presenza più costante dei ragazzi sul luogo di lavoro". "Nei giorni 23 e 24 ottobre, l’Iiss Piera Cillario Ferrero Alba di Cortemilia ospiterà un hackathon sponsorizzato da Brovind. L’azienda metterà a disposizione degli studenti il nuovo stabilimento produttivo, nato dalla ristrutturazione di un ex polo industriale dismesso di 33.000 mq. Alla gara parteciperanno 16 ragazzi di quinta superiore provenienti da quattro istituti del territorio (Cortemilia, Acqui Terme, Alba e Cairo Montenotte), divisi in squadre", ha chiarito l’imprenditrice. Il progetto verrà svelato il 23 ottobre: gli studenti lavoreranno come in una vera sfida aziendale, supportati da tutor d’eccezione. "Durante la prova, i ragazzi potranno contare sul prezioso supporto degli ingegneri Brovind, dei professori degli istituti coinvolti e del Politecnico di Torino che li guideranno nella programmazione gestionale ed economica, nell'operatività e R&S, fino all'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Vincerà la squadra con il progetto più promettente. Supportare iniziative come questa è per me motivo di orgoglio: danno ai ragazzi un’occasione reale di confronto con il mondo del lavoro", commenta Veglio. La dirigente scolastica, Paola Boggetto, ha confermato che "la didattica challenge-based e l’hackathon sono modelli di apprendimento innovativi, che vanno oltre la lezione frontale e il semplice lavoro di gruppo. Il progetto risponde pienamente alle indicazioni della recente riforma degli istituti professionali che mira a rendere le scuole dei luoghi d’innovazione, dedicati alla sperimentazione e ricerca didattica. Queste idee diventano realizzabili anche grazie alla collaborazione del tessuto imprenditoriale locale; ci auspichiamo, quindi, che l’iniziativa possa ricevere in futuro il supporto di tante altre realtà aziendali. In questo modo, potremo offrire agli studenti nuove opportunità di apprendimento e di toccare con mano cosa significhi operare in un’azienda reale". Nei prossimi mesi Brovind aprirà le porte del nuovo impianto produttivo anche a un gruppo di studenti che, settimanalmente, durante l’orario scolastico, potranno lavorare in un laboratorio dedicato. "I ragazzi avranno la possibilità di portare avanti progetti visti sui libri, operando in un contesto sicuro e seguiti da docenti e personale aziendale. È un’occasione importante per superare il mismatch che ancora separa scuola e lavoro", ha concluso Veglio.
(Adnkronos) - "La sostenibilità indica la nostra rotta, l'acqua è natura portata ai consumatori. Si pensa al vino come frutto del territorio in cui nasce, ma l'acqua minerale è la stessa identica cosa. E' saldamente ancorata al proprio territorio, da cui non prescinde, ha delle caratteristiche uniche che sono il frutto del territorio da cui sgorga e delle caratteristiche che devono essere costanti nel tempo. Quindi per noi fare sostenibilità vuol dire lavorare per essere un'azienda a prova di futuro. Non è qualcosa da cui possiamo prescindere ed è un impegno quotidiano, non è un obiettivo da raggiungere. E' un impegno quotidiano che mettiamo nel nostro modo di fare impresa, nel prenderci cura dell'acqua, nel prenderci cura delle nostre persone e dei territori in cui operiamo. Lo facciamo, lo facciamo attraverso diverse tipologie di iniziative, diverse leve che andiamo ad attivare". Lo ha detto Fabiana Marchini, head sustainability & corporate affairs Gruppo Sanpellegrino, intervenendo intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ tenutosi oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. E Marchini ha spiegato nel concreto le attività portate avanti. "Intanto lavoriamo -ha sottolineato- sull'ottimizzazione dei processi industriali e sull'ottimizzazione della gestione della risorsa idrica, è importantissimo. Tutti i nostri stabilimenti sono certificati secondo lo standard internazionale dell'Alliance for water stewardship che attesta la gestione virtuosa e condivisa dalla risorsa idrica. E per noi questo è fondamentale perché l'acqua comunque è vita, è una risorsa fondamentale, infatti perseguiamo il costante efficientamento e il risparmio idrico. Lo facciamo -ha continuato- cercando di mitigare il nostro impatto ambientale, sia in termini di carbon footprint, sia in termini di supporto a un modello di economia circolare. Utilizziamo materiali riciclati nei nostri imballaggi, cerchiamo di evolvere il nostro modello di business adottando una logistica sempre più sostenibile. Quindi sono diverse le leve che attiviamo per poter mitigare il nostro impatto", ha sottolineato. "E poi, non meno importante, è la gestione di quello che noi chiamiamo la nostra casa, che è poi la casa comune, il territorio da cui sgorgano le nostre acque. Quindi è fondamentale per noi prenderci cura dei territori in cui viviamo", ha concluso.