WWF ItaliaIl WWF Italia, nato nel 1966, è parte di un network che lavora in più di 90 paesi, la cui missione è fermare il degrado del pianeta e costruire un futuro in cui l'essere umano possa vivere in armonia con la natura. |
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(Adnkronos) - Donald Trump avverte Vladimir Putin e annuncia la sua intenzione di organizzare un vertice a tre che comprenda anche Volodymyr Zelensky, dopo il summit bilaterale in Alaska con il leader russo. "Ci saranno conseguenze molto gravi" per Mosca nel caso non accetti di fermare la guerra dopo il vertice in programma a Anchorage, ha detto il presidente Usa dopo una conversazione telefonica definita "molto buona" con leader europei, tra cui Zelensky. "Se il primo incontro va bene, avremo un secondo incontro tra Putin, il presidente ucraino e me, se vogliono che sia lì. Vorrei farlo quasi immediatamente dopo", ha aggiunto Trump, senza fornire una tempistica per un secondo incontro. Il vertice di Anchorage si inserisce nel tentativo di Trump di mediare la fine del conflitto. Ma Zelensky e i leader europei sono stati esclusi dal summit e temono che il leader Usa, intenzionato a mantenere la promessa fatta in campagna elettorale di poter facilmente porre fine allo spargimento di sangue, faccia concessioni che compromettano la futura sovranità dell'Ucraina. Così, mentre la guerra infuria nell'Ucraina orientale, Zelensky si è recato a Berlino e ha partecipato, tramite video chiamata, ad un incontro con il cancelliere Friedrich Merz e altri leader europei, capi della Nato e dell'Ue, durante il quale hanno sollecitato una posizione unita contro la Russia e hanno discusso con Trump e il suo vicepresidente, J.D. Vance. L'obiettivo generale è stato quello di ottenere da Trump la garanzia di un cessate il fuoco. "Le questioni territoriali che riguardano l'Ucraina non saranno negoziate che dal presidente ucraino, questa è la posizione che noi sosteniamo", ha spiegato Macron. "La volontà americana è quella di ottenere un cessate il fuoco", aggiunge ribadendo: "Vogliamo che tutto ciò che riguarda l'Ucraina sia discusso con l'Ucraina" che, secondo il presidente francese, "è l'avamposto della resistenza all'imperialismo russo". Trump ha affermato che Putin avrebbe dovuto affrontare "gravi conseguenze" in caso di mancato arresto dell'offensiva. Zelensky, tuttavia, ha espresso dubbi sulle intenzioni di Mosca, dichiarando: "Ho detto ai miei colleghi - il presidente degli Stati Uniti e i nostri amici europei - che Putin sicuramente non vuole la pace: sta bluffando, sta cercando di spingersi oltre la linea del fronte" per fingere di poter occupare tutta l'Ucraina, ma "non è così". Trump ha minimizzato le possibilità di un accordo di pace ad Anchorage, ma si è detto in attesa di "conversazioni costruttive" con Putin. "Questo è davvero un incontro esplorativo", ha precisato, aggiungendo che "ci saranno alcuni scambi, ci saranno alcuni cambiamenti territoriali". Gran Bretagna, Francia e Germania, copresidenti della cosiddetta 'coalizione dei volenterosi', hanno poi esposto la loro posizione sui colloqui, ribadendo che i confini internazionali non devono essere modificati con la forza e insistendo sul fatto che l’Ucraina deve avere “garanzie di sicurezza solide e credibili per difendere efficacemente la propria sovranità e integrità territoriale”. I tre paesi hanno ribadito che negoziati significativi possono aver luogo solo con un cessate il fuoco in vigore e hanno chiesto alla Russia di affrontare ulteriori sanzioni economiche se non accetterà di cessare le ostilità al vertice in Alaska. Intervenendo a Berlino insieme a Zelensky, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha chiesto un cessate il fuoco di 30 giorni, seguito da colloqui sostanziali. Enunciando i principi chiave su cui l'Europa è unita, ha affermato: "I negoziati devono essere parte di una strategia transatlantica comune. Solo allora avranno maggiori probabilità di successo. Questa strategia deve continuare a basarsi su un forte sostegno all'Ucraina e sulla necessaria pressione contro la Russia. Ciò significa anche che, se non ci saranno movimenti da parte russa in Alaska, allora gli Stati Uniti e noi europei dovremmo aumentare la pressione". Nonostante le dichiarazioni ottimistiche dei leader europei, l'offensiva russa nell'Ucraina orientale ha accelerato e guadagnato terreno questa settimana. Con l'attenzione mondiale rivolta all'imminente vertice in Alaska, la Russia ha compiuto rapidi progressi in una sezione ristretta ma strategica della linea del fronte. Il capo della regione di Donetsk ha ordinato l'evacuazione di civili con bambini dalle città e dai villaggi minacciati.
(Adnkronos) - In queste calde serate estive, cucinare all’aperto non è solo un modo per mettere alla prova le proprie capacità culinarie ma anche di fuggire dal calore della cucina per approfittare delle più miti temperature di un terrazzo o un giardino. Ne sono consapevoli i brand italiani del design che propongono soluzioni per vivere momenti di benessere coniugando artigianalità italiana, tecnologia, estetica e sostenibilità. A testimoniarlo alcuni marchi Made in Italy che non solo esportano nel mondo l’eccellenza italiana ma che creano tendenza. "Per noi - conferma Ivano Fistani, presidente, ad e socio fondatore del marchio Arredo3 - cucinare all’aria aperta significa avere un rapporto di rispetto con la natura. La nostra cucina Aura, progettata per arredare il sottoportico, il terrazzo o qualsiasi altra area esterna e riparata, è realizzata solo in materiali sostenibili, riciclati o riciclabili. Dalla struttura in alluminio, sempre recuperabile, compresi frontali, basamento e piedini, ai piani di lavoro in Laminam o Abitum, lastre ceramiche dalle alte performance e realizzate nel rispetto della natura fino alle cerniere in acciaio inox con un’elevata resistenza agli agenti atmosferici per una maggior durabilità". "Una combinazione tra cucina e arredi - prosegue il presidente di un gruppo che in questi decenni ha sempre proposto soluzioni innovative per l’universo cucina - che non solo punta a coniugare stile e praticità ma che fa parte del progetto Gaia, un allestimento ecosostenibile che vuole stimolare e rendere più semplici le scelte eco-friendly della clientela sempre più attenta a questa tematica". “Cucinare all’aperto è un gesto semplice, ma carico di significato: ci riconnette con la natura e con le persone”, sottolinea Salvatore Indriolo, designer e Art Director di Fantin, azienda che da oltre 50 anni lavora il metallo plasmandolo in arredi dalle linee pulite e minimali, con una produzione interamente Made in Italy e locale. “La Frame Kitchen - spiega - nasce proprio da questa idea: portare all’esterno la qualità, la cura e l’eleganza delle collezioni Fantin. Solida, essenziale, bella da vedere e da vivere, si adatta con naturalezza a qualsiasi contesto outdoor grazie alle numerose finiture disponibili, tutte resistenti ed ecosostenibili. Può essere dotata di ruote coordinate al telaio, rendendola facile da spostare e perfetta per accompagnare i cambi di layout tipici degli spazi esterni. Una cucina pensata per vivere all’aria aperta, con stile e libertà". “Quella che fino a qualche anno fa poteva sembrare una semplice tendenza è oggi una vera scelta culturale: un nuovo modo di abitare lo spazio, dove natura, tecnologia e convivialità si incontrano”, afferma Lorenzo Marconi Fornari, Ceo di Scic Italia. “In Scic abbiamo voluto interpretare questo cambiamento con un approccio preciso, progettando un modulo compatto - racconta - che racchiude tutto il necessario per vivere l’outdoor in modo completo, funzionale e raffinato". "Non si tratta solo di spostare la cucina fuori casa, ma di ripensarla - dice - per l’esterno, mantenendo i nostri standard di eccellenza, tanto sul piano estetico quanto su quello costruttivo. La qualità dei materiali, la cura del dettaglio e l’intelligenza del design diventano strumenti per trasformare ogni spazio aperto in un luogo da vivere, condividere e ricordare. È questa, per noi, l’essenza del progetto: dare forma a un’esperienza, prima ancora che a un prodotto". Anche per Nicola De Pellegrini, architetto e designer olistico, cucinare all’esterno è molto più che un’attività funzionale: “È un gesto primordiale che si rinnova in chiave contemporanea, un momento di connessione con gli elementi naturali, ma anche di socialità e condivisione. Con Tikal per Talenti ho voluto dare forma a questo rito, disegnando una cucina solida, scultorea e al tempo stesso aperta al paesaggio. Le diverse finiture disponibili ne accentuano la vocazione al dialogo con l’ambiente: il verde della vegetazione, la luce del sole, i materiali naturali come legno e pietra. Gli accessori integrati, dal barbecue al forno, fino ai cassetti attrezzati, trasformano ogni spazio esterno in un ambiente vivo, armonico, dove estetica, tecnologia e piacere dell’abitare si fondono in un’unica esperienza". “Cucinare e mangiare all’aperto non è più solo un gesto estivo: è diventato un vero stile di vita che prolunga gli spazi della casa verso l’esterno. L’illuminazione gioca un ruolo fondamentale per trasformare un giardino, un terrazzo o un patio in un ambiente accogliente e funzionale anche di sera: la luce giusta mette in risalto gli spazi, valorizza la tavola, crea un’atmosfera rilassante e invita a fermarsi più a lungo. La crescente diffusione delle cucine outdoor e l’utilizzo quasi giornaliero degli spazi esterni richiede soluzioni illuminotecniche all’altezza delle nuove esigenze di comfort, funzionalità e qualità della vita", dichiara Gianni Bolzan, amministratore delegato di Linea Light Group. "L’illuminazione - aggiunge - diventa un elemento progettuale strategico: deve garantire una corretta visibilità per le attività legate alla preparazione dei pasti, ma allo stesso tempo deve anche contribuire a generare scenari emozionali e accoglienti. In questo senso, in Linea Light Group puntiamo su soluzioni ad alta efficienza, in grado di integrarsi con l’architettura e adattarsi ai diversi contesti d’uso grazie a una qualità di luce studiata per rispettare il benessere delle persone e dell’ambiente, valorizzando l’esperienza outdoor anche nelle ore serali".
(Adnkronos) - Fire accoglie "favorevolmente il decreto di revisione del meccanismo dei Certificati bianchi da poco firmato dal Mase ed attualmente all’esame della Corte dei Conti. Le nuove regole introducono una maggiore flessibilità e semplificazioni sia per i proponenti che per la presentazione dei progetti, oltre a definire gli obblighi fino al 2030 in linea con le previsioni del Pniec". "Questo induce ad essere ottimisti circa la continuità della crescita del meccanismo in atto da qualche anno - osserva Fire - La conferma dei vari meccanismi di flessibilità, con riduzione progressiva dei titoli virtuali negli anni, consentirebbe comunque di affrontare eventuali periodi di carenza di Tee senza eccessivi traumi. La previsione di introdurre uno schema d'aste, che sarebbe stato utile per promuovere interventi non sufficientemente supportati dei certificati bianchi, è declassata a possibilità, ma comunque rimane e dunque lascia aperto uno spiraglio". In sintesi, "per quanto riteniamo che sarebbe possibile introdurre misure più spinte per ottenere di più da questo schema, riteniamo che sia stato fatto un passo avanti positivo e che ci sia spazio per ulteriori rafforzamenti nei prossimi anni, nell'interesse delle imprese, degli enti e del Paese. Come Fire continueremo a collaborare con le istituzioni di riferimento in quest'ottica".