WWF ItaliaIl WWF Italia, nato nel 1966, è parte di un network che lavora in più di 90 paesi, la cui missione è fermare il degrado del pianeta e costruire un futuro in cui l'essere umano possa vivere in armonia con la natura. |
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(Adnkronos) - Raffreddore e mal di gola, febbre e mal di gola, tosse e mal di gola. Il dolore alla faringe, per dirla in gergo medico, è tra i sintomi più diffusi fra chi sperimenta i malanni tipici della stagione autunno-inverno (ma non solo). Un 'fil rouge' delle infezioni respiratorie virali come influenza, Covid o virus sinciziale, e di alcune infezioni batteriche. Il fastidio - chiunque lo abbia provato lo sa bene - tende a farsi più intenso dormendo, rovinando il sonno che proprio quando si è acciaccati si vorrebbe ristoratore e terapeutico. L'adagio 'dormi che ti passa' con il mal di gola non funziona: il mal di gola peggiora proprio di notte. Ma perché? Lo spiega Michele Cerasuolo, otorinolaringoiatra di Humanitas San Pio X, in un approfondimento sulla newsletter 'Humanitas Salute'. "Durante la notte - chiarisce lo specialista - diversi fattori possono contribuire a un peggioramento del dolore faringeo. Posizione supina: dormire sdraiati riduce il drenaggio delle secrezioni e può favorire l'accumulo di muco nelle vie respiratorie superiori, accentuando la tosse e l'irritazione; respirazione orale: molte persone respirano con la bocca durante il sonno, soprattutto se il naso è ostruito, e ciò provoca secchezza delle mucose e aumenta la sensazione di bruciore; aria secca ambientale: il riscaldamento o il condizionatore riducono l'umidità dell'aria, aggravando la secchezza e l'infiammazione della mucosa faringea; reflusso gastroesofageo: in posizione sdraiata, gli acidi gastrici possono risalire verso la gola, irritando ulteriormente la mucosa e amplificando il dolore; ridotta produzione di saliva: di notte le ghiandole salivari lavorano meno, riducendo la naturale lubrificazione e protezione della gola". Tecnicamente, cos'è il mal di gola? "Comunemente definito faringite - si legge nel focus - è un'infiammazione della faringe, la porzione della gola situata dietro il naso e la bocca, che si estende verso l'esofago e la laringe. Essendo un punto di passaggio condiviso tra le vie respiratorie e digestive, la faringe può facilmente andare incontro a irritazione o infezione, manifestandosi con sintomi come dolore, bruciore, raucedine e difficoltà alla deglutizione. Le forme di mal di gola possono variare in base alla causa (infettiva o irritativa) e alla gravità del quadro clinico". E un fenomeno comune è appunto "il peggioramento dei sintomi nelle ore notturne". Da cosa dipende il mal di gola? "Le cause più frequenti - descrive l'esperto di Humanitas - sono di natura infettiva, sostenute da virus o, meno frequentemente, da batteri. Il mal di gola di origine virale è il più comune e si associa spesso a sintomi di raffreddamento come naso chiuso, rinorrea (naso che cola), tosse e congiuntivite. Generalmente, queste forme si risolvono spontaneamente entro pochi giorni. Il mal di gola batterico, invece, è più tipico dell'età pediatrica ed è spesso dovuto allo Streptococcus pyogenes (streptococco beta-emolitico di gruppo A). In questo caso, i sintomi più caratteristici sono: dolore intenso o bruciore marcato alla gola; febbre superiore a 38 °C; ingrossamento e dolorabilità dei linfonodi del collo. Se il dolore persiste oltre 5-7 giorni, o la febbre rimane elevata, è opportuno consultare uno specialista otorinolaringoiatra" che durante la visita "può valutare direttamente la gola e, se necessario, eseguire una laringoscopia (un esame rapido e indolore che permette di osservare la faringe e la laringe con una sottile telecamera) per identificare con precisione la causa dell’infiammazione e impostare la terapia più adeguata". Come evitare il mal di gola? "La prevenzione - indica Cerasuolo - passa attraverso semplici abitudini quotidiane. Igiene delle mani: lavarle spesso, soprattutto prima di mangiare o dopo aver tossito/starnutito, riduce la diffusione di virus e batteri; evitare ambienti secchi: utilizzare un umidificatore o tenere una ciotola d'acqua vicino ai termosifoni aiuta a mantenere le mucose idratate; non fumare: il fumo, anche passivo, irrita direttamente la mucosa faringea e riduce le difese locali; proteggersi dai contagi: coprirsi la bocca quando si tossisce o si starnutisce, o indossare la mascherina in caso di infezione respiratoria, limita la trasmissione ad altri". Ma se il mal di gola arriva, come si cura? "Il trattamento dipende dalla causa. Nelle forme virali non è necessaria una terapia antibiotica: i sintomi regrediscono spontaneamente entro pochi giorni. E' comunque possibile alleviare il dolore con: farmaci da banco come antinfiammatori o antidolorifici; spray o pastiglie a base di antisettici, anestetici locali o sostanze lenitive; un'adeguata idratazione (almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno). E' consigliato inoltre evitare il fumo, le bevande alcoliche e gli ambienti secchi o polverosi. Nelle forme batteriche accertate", invece, "può essere indicata una terapia antibiotica prescritta dal medico, in base alla diagnosi. L'uso improprio o autonomo degli antibiotici è fortemente sconsigliato - precisa lo specialista - poiché favorisce l'insorgenza di antibiotico-resistenza, un fenomeno sempre più diffuso che riduce l'efficacia dei farmaci nel tempo. Se il dolore è ricorrente, compare senza causa apparente o si associa a raucedine persistente, disfagia o rigurgito acido, è importante effettuare una valutazione otorinolaringoiatrica completa, con eventuale laringoscopia diagnostica, per individuare precocemente eventuali patologie croniche o lesioni della mucosa faringo-laringea".
(Adnkronos) - "Il filo conduttore delle startup è ambientale e tecnologico. L’obiettivo ambientale deve permeare le nostre azioni, perché significa essere più moderni, raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, ma gli obiettivi di decarbonizzazione per un Paese come l'Italia sono anche opportunità, perché è un'opportunità di qualificazione. Noi siamo importanti nel mondo, essendo il quarto Paese esportatore, avendo un terzo del nostro prodotto interno lordo, quindi della nostra ricchezza italiana, legato all'esportazione. Perché facciamo i prodotti migliori, non perché facciamo i prodotti che costano meno. E questo, automaticamente, è l'innovazione, la tecnologia, la genialità di questo Paese". E' quanto ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, in occasione della cerimonia di premiazione delle migliori startup italiane che hanno partecipato al bando '7 idee per cambiare l’Italia', promosso da L’Espresso. Il ministro, durante l’evento ospitato presso la sala della Protomoteca in Campidoglio, ha poi commentato la questione controversa del costo energetico delle nuove tecnologie: “Questo aspetto non è risolvibile da un giorno all'altro. Noi siamo, purtroppo, un Paese che dipende ancora tanto dai combustibili fossili, anche se devo dire che dopo tre anni di governo noi abbiamo raggiunto un punto di equilibrio importante, che è quello di avere metà rinnovabile e metà da gas, di non avere più la produzione da carbone, tolto una piccola quantità in Sardegna, e di avere le rinnovabili che hanno raggiunto anche un punto per stare in piedi da sole senza incentivi da parte dello Stato. Questo è il grande goal che dobbiamo valorizzare e naturalmente far crescere e modernizzare. Quindi la tecnologia, la modernizzazione, l'innovazione sono il contributo che viene dato, in questo caso, all'energia, che è un veicolo di sfida per il Paese”. Per Pichetto Fratin il tema della sicurezza è molto importante ma anche molto vasto: non solo sicurezza fisica del lavoratore ma anche sicurezza nel prezzo. “Certo, noi siamo un Paese ancora abbastanza vulnerabile ma abbiamo fatto passi avanti”.
(Adnkronos) - L’Università Lum ospiterà domani 28 novembre dalle 14.30 e sabato 29 novembre dalle 9.00, l’evento finale di Airclimact, un progetto di ricerca dedicato ai rischi di salute legati all’inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici in una popolazione che invecchia. Le due giornate riuniranno ricercatori, clinici, esperti di sanità pubblica e istituzioni impegnate sul tema delle esposizioni ambientali e del loro impatto sulla salute. Airclimact nasce all’interno di Age-It - Ageing well in an ageing society, il programma di ricerca nazionale finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che si occupa di invecchiamento in buona salute. All’interno di questo quadro, Airclimact si concentra in particolare sul ruolo del clima e dell’inquinamento atmosferico, integrando dati ambientali, veterinari, clinici e di stile di vita per stimare il loro effetto sulla mortalità e sulle principali patologie cronico-degenerative. L’evento finale presenterà i dati delle analisi, che combinano modelli statistici tradizionali e tecniche di intelligenza artificiale per stimare il rischio di mortalità e di malattie cardiovascolari, metaboliche, tumorali e neurodegenerative in relazione alle esposizioni ambientali. La presenza di due coorti localizzate al nord e al sud del Paese consente di confrontare contesti climatici e di inquinamento differenti, offrendo indicazioni utili per la sanità pubblica. La ricerca si basa su due grandi coorti di popolazione italiana, rappresentative di aree diverse del Paese. La coorte Moli-sani, che comprende oltre 24mila adulti residenti in Molise, e lo studio RoCav, con quasi 4mila persone della provincia di Varese, hanno fornito informazioni di dettaglio su stili di vita, parametri clinici, fattori socioeconomici e storia di malattia. A questi dati sono stati sovrapposti, tramite georeferenziazione dell’indirizzo di residenza, indici climatici come temperature estreme e variabilità stagionale, e livelli di inquinanti atmosferici come particolato fine, biossido di azoto e ozono. Una parte del programma sarà dedicata al contributo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise e delle attività veterinarie, in un’ottica One Health. L’integrazione di dati provenienti dalla sorveglianza veterinaria e ambientale, dall’uso di fonti dati innovative e dagli studi sui rischi infettivi permette infatti di ampliare il quadro dell’esposizione, collegando la salute umana agli ecosistemi e al territorio. Nelle sessioni conclusive saranno presentate le proposte di linee guida per la mitigazione dei rischi legati a inquinamento e cambiamento climatico, con particolare attenzione alle fasce di popolazione più vulnerabili, come gli anziani e i gruppi socialmente svantaggiati. Il programma prevede anche uno spazio dedicato alla comunicazione del rischio, al rapporto tra fiducia nella scienza e percezione dei pericoli ambientali, e al ruolo degli stili di vita nella protezione della salute in un contesto climatico in rapido mutamento. L’iniziativa rientra nel progetto 'Impatto dell’inquinamento dell’aria e del cambiamento climatico su invecchiamento e patologie croniche a differenti latitudini: valutazione dei rischi e delle strategie preventive', finanziato nell’ambito del programma di ricerca Next Generation Eu - Age-It.