(Adnkronos) - Sarebbe "stupido" rifiutare il Boeing che il Qatar gli vuole dare in regalo. E' quanto afferma Donald Trump rispondendo poco prima di partire per l'Arabia Saudita alle domande dei giornalisti sul controverso regalo da 400 milioni di dollari, il tycoon afferma di considerarlo come "un grande gesto da parte del Qatar" che lui non rifiuterebbe mai. Per il tycoon l'attuale Air Force One "non è neanche paragonabile" agli aerei posseduti da "alcuni Paesi Arabi". Trump ha quindi ribadito che una volta lasciata la Casa Bianca il Boeing regalato, e trasformato nel nuovo Air Force One, andrebbe alla sua biblioteca presidenziale e lui non lo userà più. E al giornalista che gli faceva domande riguardo alle implicazioni etiche di un regalo di quasi mezzo miliardo di dollari da parte di un Paese straniero, Trump ha replicato che dovrebbe essere "imbarazzato" dalla sua domanda. Ma la costituzione americana è chiara: nessuno nel governo degli Stati Uniti, presidente incluso, può ricevere un regalo personale da un capo di Stato straniero senza il consenso del Congresso. E la gestione dei doni è regolata dal Foreign Gifts and Decorations Act del 1966 e da ulteriori leggi approvate nel 1977. Ma questo non ha impedito a leader stranieri nel corso degli anni di presentarsi alla Casa Bianca con doni più o meno costosi (ma mai del valore di un Boeing da 400 milioni) e in alcuni casi sicuramente bizzarri. Il 'Guardian' ricorda come nel 1997, il presidente Heydar Aliyev dell'Azerbaigian regalò a Bill Clinton e alla first lady Hillary un tappeto di 1,80 x 1,50 metri con i loro volti, tessuto in poche settimane, dopo aveva ricevuto un invito alla Casa Bianca. Per realizzare l'insolito omaggio dodici donne lavorarono per settimane 24 ore su 24, in turni di otto ore, per ridurre al minimo un processo che normalmente richiede mesi. Nel 2008, il primo ministro israeliano Ehud Olmert regalò a George W. Bush una bicicletta dopo che era stato riferito che l'allora presidente non era in grado di fare jogging a causa di un infortunio al ginocchio. Curiosamente, però, in quegli anni - continua il giornale - il numero di regali del vicepresidente Dick Cheney era il doppio di quello del presidente in carica. Fra questi quattro armi da fuoco, conoscendo la passione di Cheney per la caccia. Meno raffinato sicuramente il carico di agnello crudo - quasi 140 kg - inviato dall'Argentina nel 2005, un omaggio che però - viste le rigide regole sui cibi nella Casa Bianca - quasi certamente è stato distrutto dai servizi segreti. Negli archivi di Washington sono rintracciabili lunghi elenchi di doni presentati agli inquilini della Casa Bianca - come le quattro incisioni su rame con immagini di teatri antichi (valore 760 dollari) presentate nel 2015 da Matteo Renzi a Barack Obama - e sono tutti accompagnati dalla spiegazione che "non accettare il regalo metterebbe in imbarazzo il donatore e il governo degli Stati Uniti". Ma si tratta - quasi sempre - di presenti 'noiosi' (libri, quadri, orologi, vassoi d'argento). Nel caso del Boeing invece sarebbe l'accettazione del dono "a mettere in imbarazzo il governo degli Stati Uniti". Ma è un problema che Donald Trump non sembra considerare.
(Adnkronos) - Il prossimo 16 maggio, dalle ore 10, l'Università Lum 'Giuseppe Degennaro' ospiterà l’edizione annuale dello Strategy innovation forum (Sif) Bari, l'evento che riunisce imprenditori, manager, professionisti, accademici e rappresentanti istituzionali per creare e diffondere conoscenza sull'innovazione strategica. La manifestazione, nata nel 2015 a Venezia come il principale think tank italiano dedicato all'innovazione strategica, si svolge dal 2023 anche in Puglia grazie alla partnership tra Strategy innovation e l'Università Lum da cui è nata Lum strategy innovation, con l'obiettivo di valorizzare il potenziale del tessuto imprenditoriale locale e stimolare la crescita economica nel Mezzogiorno. Il tema centrale di questa edizione è 'Abitare il Futuro', una riflessione profonda su come le imprese possano abitare la 'casa comune' in un mondo caratterizzato da continua accelerazione ma spesso privo di direzione. Come evidenziato dal filosofo Byung-Chul Han: "Questo mondo di merci non è adatto all'abitare. Da esso dovremmo tornare a ricavare una casa, anzi una casa festiva nella quale valga davvero la pena vivere". L'evento si basa su un'approfondita ricerca che ha analizzato le dinamiche tra individualità e socialità, rivelando come il fattore determinante nella progettazione degli spazi risieda nella qualità delle relazioni che questi ospitano. Il concetto chiave di "giusta distanza" rappresenta la risposta emersa alla sfida di garantire contemporaneamente socialità e senso di appartenenza senza compromettere indipendenza, riservatezza e intimità. Il forum esplorerà diverse declinazioni dell'abitare attraverso cinque sessioni tematiche che si svolgeranno nell'arco della giornata: 'Abitare la Mente e il Corpo', con interventi di Franco Caimi (Caimi Brevetti) e Sandro Tovalieri (ex calciatore e dirigente sportivo); 'Abitare la casa e la famiglia', con Lars Petersson (già ceo di Ikea Italia, Giappone e Usa), Gian Paolo Lazzer (Strategy Innovation) e Leonardo Di Chiara (architetto); 'Abitare l'azienda e l'università': panel moderato dalla Giustina Secundo con Sergio Hicke (Alturki) e Daniela Caputo (Manpower Group); 'Abitare il territorio e la città', sessione dedicata alle smart cities e alla rigenerazione urbana, moderata dal prof. Pasquale Del Vecchio (Lum). Intervengono Francesco Vania (Ministero del Made in Italy), Fernando Gala (Comune di Bari), Luigi De Santis (Ance Bari Bat), Michele Ruta (Politecnico di Bari) e Gabriele Ferrazzano (Enilive); 'Abitare il pianeta e la società', focus sulla sostenibilità ambientale e sociale moderato dal giornalista Domenico Castellaneta con interventi di Serena Triggiani (Regione Puglia), Beatrice Lamonica (Deloitte), Novella Pellegrini (Fondazione Sylva) e Cosimo Accoto (Mit). L'incontro si aprirà con i saluti istituzionali del Rettore Antonello Garzoni, del vicesindaco di Bari Giovanna Iacovone, del presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana e del presidente Adi Puglia e Basilicata Guido Santilio, seguiti dall'intervento introduttivo del Prof. Carlo Bagnoli dell'Università Ca' Foscari di Venezia, fondatore e direttore di SIF e Strategy Innovation. Il Sif Bari 2025 si svolgerà dalle 10 alle 17 presso il Campus dell'Università Lum 'Giuseppe Degennaro', con inizio delle registrazioni a partire dalle 9:30. I lavori saranno intervallati da un light lunch, offrendo anche opportunità di networking tra i partecipanti. L’evento è supportato da Casa delle Tecnologie Emergenti – Bari Open Innovation Hub ed è sponsorizzato da Deloitte, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, con il patrocinio di Confindustria Puglia e Adi Puglia e Basilicata.
(Adnkronos) - Calo significativo dei gas serra nel 2024: -3% rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto del comparto che produce energia elettrica. Questo settore incide mediamente per un quarto delle emissioni nazionali e negli anni si è dimostrato tra i più efficienti in termini di riduzione dei gas climalteranti, diminuiti del 64% dal 1990 ad oggi. Questo il quadro che emerge dalle prime elaborazioni dell’Ispra relative al 2024, presentate oggi a Roma nell’ambito del convegno 'Decarbonizzazione: costruire un futuro emissioni zero' promosso da Ispra. Tornando ai dati, si conferma problematico il settore dei trasporti le cui emissioni continuano a crescere significativamente e rappresentano il 28% di quelle nazionali: derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale e sono aumentate di circa il 7% dal 1990. Il parco veicolare italiano è tuttora caratterizzato da mezzi ad alimentazione tradizionale (benzina e gasolio) e negli anni il numero dei veicoli ha registrato una notevole espansione (oltre il 50%). Tutti gli altri settori economici registrano marcate riduzioni delle emissioni ad eccezione della gestione dei rifiuti che però contribuisce solo al 5% del totale nazionale. Disponibile da oggi online il rapporto 'Le emissioni nazionali di gas serra, la situazione in Italia in vista degli scenari futuri', che delinea il quadro emissivo italiano a partire dal 1990 fino al 2023 e presenta un’analisi degli scenari emissivi al 2030 e 2055 rispetto a quello di riferimento (a politiche correnti) e allo scenario a politiche aggiuntive previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec). Il Rapporto conferma la tendenza alla riduzione delle emissioni dal 1990 al 2023, diminuite del 26,4% e passate da 518 a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Oltre ai trasporti e alla produzione di energia, un contributo importante alle emissioni totali è rappresentato dalle categorie del residenziale (18%), dell’industria manifatturiera (13%), dell’agricoltura (8%), dei processi industriali (6%), della gestione dei rifiuti (5%). Rispetto agli obiettivi europei di neutralità emissiva al 2050 e di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030, l'Italia è in linea su 2 dei 3 pilastri principali: sia per il target Ue di riduzione del 62% rispetto al 2005 delle emissioni dei grandi impianti, dell’aviazione e del trasporto marittimo (Emission Trading System o Ets-1 ), come anche quello di assorbire la CO2 (obiettivo Lulucf - Land Use, Land use Change and Forestry) fissato per l'Italia a circa 35 milioni di tonnellate. Problematico, invece, l'obiettivo dell'Effort Sharing di ridurre le altre emissioni (trasporti, riscaldamenti, agricoltura, piccola industria, ecc...) del 43,7% rispetto al 2005. Gli scenari Ispra indicano una riduzione del 30% al 2030 per quello a politiche correnti e -41% con politiche aggiuntive Pniec.