(Adnkronos) - Il Terzo settore si conferma un attore chiave nel panorama sanitario, in particolare per il suo contributo alle politiche sociali, alla ricerca e all'advocacy. A sottolinearlo sono le figure di spicco del mondo del no profit sanitario, invitate a partecipare, oggi a Milano, all'evento 'Il Terzo settore come motore della partecipazione della società alla sanità, all'advocacy e alla ricerca', promosso da AstraZeneca e Alexion in occasione della terza edizione della Mind Innovation Week organizzata da Lendlease e Arexpo, in collaborazione con Federated Innovation. "Il Terzo settore può e deve consolidare il proprio ruolo all'interno del sistema sanitario nazionale, diventandone parte integrante e contribuendo attivamente con competenze ed esperienza alla costruzione di politiche sanitarie più inclusive ed efficaci - afferma Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs di AstraZeneca Italia - Questo evento, prima tappa di un cammino che mira a evidenziare le molteplici azioni che il Terzo settore contribuisce ad apportare nel nostro Paese e come sia fondamentale riconoscerne il valore, ha rappresentato un'importante occasione di confronto per creare sinergie e promuovere visioni e azioni condivise, nell'ottica di rafforzare la visione di un Terzo settore protagonista nei processi di partecipazione civica e innovazione. La scelta di tenere l'evento all'interno del distretto di Mind ha inoltre confermato il ruolo strategico del distretto come luogo dove visioni, competenze e progetti capaci di generare valore condiviso si incontrano". Il ruolo degli enti del Terzo settore "è fondamentale non solo per garantire un supporto concreto ai pazienti, alle famiglie e all'intera comunità, ma anche per promuovere una ricerca più inclusiva che sia vicina ai reali bisogni delle persone - dichiara Federica Sottana, senior Medical Director Alexion, AstraZeneca Rare Disease - La collaborazione di queste realtà con il mondo della ricerca è sempre più strategica per generare valore sociale e culturale. Il Terzo settore è uno degli attori protagonisti del sistema, capace di attivare reti, mobilitare risorse e sostenere progetti ad alto impatto sociale e scientifico. Come gruppo, siamo contenti di aver promosso questo momento che ne ha sottolineato il contributo e il valore per il nostro Paese". Ad aprire l'incontro con i saluti istituzionali - riporta una nota - sono stati: Luigi Bobba, presidente Terzjus Ets; Americo Cicchetti, direttore generale della Programmazione ministero della Salute; Marco Dragone, responsabile rapporti Media Arexpo; Fabrizio Grillo, presidente Federated Innovation; Marica Nobile, direttrice Federchimica Assobiotec, e Alessandro Venturi, presidente Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia. Eugenio di Brino, ricercatore Altems, Università Cattolica del Sacro Cuore, ha delineato il perimetro della discussione, concentrandosi sul valore generato dagli enti del Terzo settore e sull'importanza di misurarne l'impatto in maniera sempre più concreta. Il cuore della mattinata è stato rappresentato da 3 approfondimenti dedicati ai temi centrali in cui si riconosce il ruolo fondamentale del Terzo settore: la ricerca scientifica, le politiche sociali e l'advocacy. Durante il primo talk, 'Come può esserci maggiore sinergia tra ricerca e Terzo settore?', dagli interventi è emersa la necessità di fare posto agli attori del Terzo settore in tutte le fasi della ricerca scientifica: un esempio efficace è costituito dai Pros (Patient Reported Outcomes), ovvero le informazioni riportate dai pazienti riguardo al loro stato di salute, qualità della vita e impatto delle terapie, con lo scopo di raccogliere informazioni su efficacia, preferenze, suggerimenti e dati. Anche la collaborazione con l'industria farmaceutica, è emerso, va promossa: profit e no profit possono e devono cooperare con un obiettivo comune. Trasparenza, fiducia, affidabilità e tempi certi sono pilastri necessari perché queste collaborazioni siano proficue, come hanno sottolineato i relatori: Mario Alberto Battaglia, presidente Fondazione italiana sclerosi multipla; Stefano Benvenuti, Head of Public Affairs & Market Access Fondazione Telethon; Daniele Finocchiaro, consigliere delegato di Fondazione Airc; Fabrizio Grillo, presidente Federated Innovation, ed Elena Semenzato, paziente esperto Eupati e presidente di Duchenne Research and Advocacy. Il tema 'In che modo il Terzo settore sostiene la comunità e il territorio?' ha rappresentato la domanda di partenza del secondo talk a cui hanno preso parte: Cristiano Caltabiano, ricercatore senior sociologo responsabile Area Ricerca e progettazione Fondazione Terzjus Ets; Elena Giorgini, Development Programs Director Fondazione Dynamo Camp Ets; Ilaria Malvezzi, responsabile relazioni esterne e rapporti istituzionali Lilt; Annalisa Mandorino, segretaria generale CittadinanzAttiva, e Massimo Minelli, presidente Fondazione Triulza Ets. Il dibattito si è concentrato sull'importanza delle forme di collaborazione come co-programmazioni e co-progettazioni tra enti del territorio e Terzo settore. E' emersa la necessità di essere presenti in tutto il Paese in modo capillare, per permettere che temi come l'importanza della prevenzione arrivino davvero a tutta la popolazione. La salute non è una responsabilità solo personale: avere meno possibilità di accesso alle informazioni e alle cure non può essere vissuto come uno svantaggio, per questa ragione il concetto di sanità globale deve legarsi a quello di giustizia sociale. Il talk di chiusura, 'Come i diversi enti del Terzo settore possono promuovere il cambiamento attraverso l'advocacy?', ha coinvolto invece: Rosanna D'Antona, presidente Europa Donna Italia; Francesco De Lorenzo, presidente Favo Ets Odv; Eva Massari, rapporti istituzionali, relazioni esterne Fondazione The Bridge; Anna Maria Mancuso, presidente Salute Donna Odv; Teresa Petrangolini, direttrice Patient Advocacy Lab, di Altems, Università Cattolica del Sacro Cuore; Marcello Grussu, vicepresidente Diabete Italia, e Manuela Vaccarotto, vicepresidente Aismme Aps. I pazienti - è emerso nel dibattito - devono avere voce in capitolo per ottenere equo e omogeneo accesso alle terapie su tutto il territorio nazionale, così come è necessario garantire la promozione dell'innovazione scientifica e costruire modelli di ricerca che siano realmente orientati al paziente. Un esempio concreto è rappresentato dal coinvolgimento attivo dei pazienti nel processo di Health Technology Assessment (Hta), fondamentale per garantire che le decisioni di Hta rispondano effettivamente ai bisogni clinici e assistenziali della popolazione. Il coinvolgimento sempre maggiore dei pazienti all'interno delle politiche decisionali non può infine prescindere da una costante e appropriata formazione, perché sedersi a un tavolo istituzionale richiede la capacità di parlare un linguaggio trasversale. Il ruolo dell'advocacy è quindi fondamentale: significa saper intercettare i bisogni anche prima delle istituzioni e saperle portare nei giusti contesti, fare rete e avere una visione comune.
(Adnkronos) - “L’Italia è un Paese di imprenditori, questo rimane confermato nel Rapporto Gem, perché paragonando il numero delle imprese al numero della popolazione, l'Italia sale di classifica”. E’ quanto affermato da Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere, in occasione della presentazione del Rapporto Gem Italia 2024-2025, a cura di Universitas Mercatorum - l’Università delle Camere di Commercio Italiane del Gruppo Multiversity - svoltasi a Roma, intitolato ‘L’imprenditorialità per la crescita del Paese’. “Tuttavia, il problema è che si sta rallentando la spinta verso l'imprenditorialità, con un dato positivo: questo accade di meno, o non accade, nei settori tecnologici legati, ad esempio, alle start up innovative - spiega Tripoli - Pertanto, l’Italia investe ancora laddove c'è innovazione e tecnologia da sperimentare”. “L'altro aspetto importante che il Rapporto mette in evidenza e che chiama in causa un complesso di fattori, dalla finanza, alle politiche pubbliche, alle politiche di semplificazione, su cui le Camere di commercio stanno lavorando, è che si diventa spesso imprenditori, ma non si cresce come imprese”, conclude.
(Adnkronos) - Il Giro d’Italia della Csr, l’evento itinerante del Salone della Csr e dell’Innovazione sociale, continua il suo viaggio attraverso l’Italia per promuovere il confronto e condividere esperienze positive. Il prossimo appuntamento è a Torino il 12 maggio, per parlare di giovani e futuro nel segno della sostenibilità. L’incontro, dal titolo 'Diritto al futuro sostenibile - Giovani, imprese, istituzioni: un dialogo necessario', è organizzato in collaborazione con Regione Piemonte e Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Management), e si svolgerà a partire dalle 10.30 nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte, in piazza Piemonte 1. L’evento, che è inserito nel palinsesto del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025, approfondisce i temi legati alla giustizia generazionale e al dialogo tra generazioni con interventi di esperti, istituzioni, imprese e giovani che racconteranno cosa significa 'diritto al futuro sostenibile' e quali azioni sono necessarie per garantirlo. “Investire nei giovani vuol dire non solo ascoltarli ma anche dare loro fiducia e riconoscere il valore delle idee che propongono - commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone - In una fase di transizione non sempre facile le organizzazioni che credono nella sostenibilità devono stimolare il confronto tra generazioni, offrire ai giovani l’opportunità di mettersi in gioco, attivare percorsi condivisi dove ognuno si assume le proprie responsabilità”. La tappa di Torino del Giro d’Italia della Csr contribuisce all’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile 4 (Istruzione di qualità), 10 (Ridurre le disuguaglianze), 17 (Partnership per gli obiettivi). Dopo l’apertura dei lavori con i saluti istituzionali, l’evento entrerà nel vivo dando voce a numerosi esperti. Con Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, si parlerà del dialogo intergenerazionale in chiave sostenibile: il confronto tra generazioni diverse è infatti la base da cui partire per costruire un futuro più equo che garantisca risposte alle necessità di tutte le fasce d’età della popolazione. In un Paese che invecchia sempre più rapidamente - in Italia, secondo dati Istat 2024, la speranza di vita alla nascita è pari a 83,4 anni, ma i nuovi nati sono solo 6 ogni mille abitanti - è fondamentale favorire le nuove generazioni, a cominciare dalla Gen Z, quella dei nati tra il 1996 e il 2010. Sono loro, i primi nativi digitali, ad essere considerati il vero elemento di change engagement capace di impattare anche sulle generazioni successive, note come X, Alfa e Beta. A parlarne sarà Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab, che ha realizzato una ricerca sulla Gen Z su oltre 4mila soggetti. Con Alessandro Roggi, della Direzione Generale per l’Educazione, Giovani, Sport e Cultura della Commissione Europea, si rifletterà invece sulla strategia Ue per i giovani, che mira a contrastare la disoccupazione giovanile, accrescere la partecipazione, l'inclusione e il volontariato, ma anche a creare un numero maggiore di pari opportunità nel settore dell'istruzione e nel mercato del lavoro. La prima parte dei lavori si concluderà con l’intervento di Francesca Ricciardi, professoressa associata di Organizzazione Aziendale all’Università degli Studi di Torino, che parlerà di beni comuni e responsabilità, con l’obiettivo di costruire oggi un domani migliore. Quando si parla di giustizia generazionale si fa riferimento a un principio fondamentale presente anche nella Costituzione italiana, che invita a promuovere politiche sostenibili e responsabilità ambientale per garantire un futuro migliore alle generazioni future. La tappa di Torino del Giro d’Italia della Csr affronterà questo tema nella seconda parte dei lavori, a partire dalle 11.30, dando spazio a diverse esperienze provenienti dal territorio piemontese e non solo. Ospiti del confronto a più voci saranno Ramon G.M. Magi, Co-Founder di Eurodesk Italy; Giovanna Maggia, amministratrice di Maglificio Maggia; Luca Conta, coordinatore Anci giovani Piemonte; Veronica Barbati, consigliere di Presidenza del Consiglio Nazionale dei Giovani; Erika Belvedere, membro dei Csrnatives, rete di studenti universitari appassionati di sostenibilità. Dopo il dibattito e lo spazio dedicato agli interventi dal pubblico, le conclusioni saranno a cura di Regione Piemonte.