(Adnkronos) - E' morto oggi a Roma Enrico Lucherini, il press agent più famoso d'Italia, avrebbe compiuto 93 anni l'8 agosto. Lo conferma Gianluca Pignatelli, socio, allievo e amico, che, profondamente commosso, riferisce all'Adnkronos che Lucherini "si è spento nel pomeriggio, nella sua casa dei Parioli, circondato dai familiari e dai suoi più cari affetti". Lucherini è stato un pioniere, ha portato in Italia la figura dell'addetto stampa delle star, inventando uno stile personale e irripetibile, al punto di dare vita al neologismo 'Lucherinata'. Figlio di un medico, Enrico Lucherini dopo gli studi al liceo dei gesuiti, per accontentare il padre, si iscrisse al corso di laurea in Medicina ma dopo due anni abbandonò gli studi per darsi alla recitazione iscrivendosi all'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico. Nei primi anni cinquanta entra nella Compagnia dei Giovani con Rossella Falk, Giuseppe Patroni Griffi. Organizza la sua prima conferenza stampa durante una tournée della compagna in Sudamerica e da lì la svolta. Capisce - e anche gli altri capiscono - che il suo futuro non è tanto nella recitazione quanto nella promozione degli attori di cinema. Ironico, geniale, spiritoso, esibizionista quanto basta, temuto ed amato, Lucherini ha lanciato quasi novecento film, da 'Teorema' a 'Fantozzi', dal 'Gattopardo' a 'King Kong', da 'Morte a Venezia' a 'Sotto il vestito niente' e a 'Baària'. Il termine 'Lucherinata' è entrato nei dizionari come sinonimo di iperbole promozionale, di bufala d'autore, di trovata-choc per imporre un film o un personaggio. Ha fatto storia, tra le tante 'lucherinate', la promozione del film 'Il Gattopardo' durante il Festival di Cannes quando gli venne l'idea di far arrivare un vero ghepardo, impressionando non poche persone. Un'altra, quando chiamò i fotografi - e non l'ambulanza - dopo il tamponamento di Sylva Koscina in via Veneto ("da lì nacque il mito di quella strada"). Per la promozione del film 'La ciociara', decise che sarebbe stata utilizzata solo una fotografia, quella in cui Sophia Loren piange disperata dopo lo stupro della figlia. Proprio la Loren - ha sempre detto Lucherini - è stata la prima a fargli capire cosa era quella professione ed è stata "l'attrice che mi ha dato di più", ha rivelato. “Esempio di originale e straordinaria creatività, innovatore delle regole della comunicazione, era da sempre profondamente legato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, di cui era stato assiduo frequentatore e storico amico”. Così il Presidente, il Direttore generale, la Responsabile dell’Archivio Storico, il Direttore artistico del Settore Cinema, il Consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia ricordano “con grande affetto e simpatia Enrico Lucherini, il più grande press agent italiano di cinema”. “Anche al Lido di Venezia durante la Biennale Cinema Enrico Lucherini aveva costruito la sua inimitabile carriera, governando, dalla leggendaria stanza 135 dell’Hotel Excelsior, le sorti e la fama di attrici e attori, registi e film, gestendo la promozione anche di 24 titoli in una sola edizione - si legge nella nota della Biennale di Venezia - Unendo in pari misura professionalità, ironia e umanità, Enrico Lucherini ha dato un contributo eccezionale all’avvio di innumerevoli carriere artistiche, consolidando la notorietà del Lido e della Biennale Cinema come luogo unico di scoperta di talenti e autori”.
(Adnkronos) - “È una banalità dire che se non ci fossero saremmo tutti più contenti. Ma se verrà confermato, mi auguro nel più breve tempo possibile, quel 15 % che leggiamo oggi sui giornali, almeno avremmo una percentuale definita e le aziende comincerebbero a prendere le dovute contromisure su un dato certo. Togliere quel dazio occulto che è l’incertezza è pur sempre un inizio: basti pensare che proprio il clima di incertezza ha fatto registrare, solo a maggio, un calo delle nostre esportazioni del 6,6% verso il mercato Usa, che ricordiamolo, è il secondo mercato in assoluto e il primo extra Ue per un valore pari a 1,7 miliardi di euro per il macrosistema arredamento. E nel frattempo le importazioni dalla Cina sono aumentate in maniera preoccupante di un +28,3% nel periodo gennaio-aprile 2025”. Lo dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. “Quello americano è un mercato strategico per il nostro settore in cui perderemmo competitività, considerando che la ricaduta più diretta sarebbe sul consumatore finale americano che, seppur con una stima approssimativa, si troverebbe a pagare lo stesso prodotto il 6% in più", continua. "L’ottimale? Sicuramente no, ma pur sempre gestibile. Purtroppo, quello che potrebbe peggiorare davvero questa situazione già complessa, è la perdita di potere d'acquisto del dollaro verso l'euro, con una svalutazione che da inizio anno è arrivata al 13% e che potrebbe toccare il 20-25% nella primavera del 2026. Questo scenario sarebbe ben più grave dell’introduzione del dazio", conclude.
(Adnkronos) - “Il Programma Emtn è molto importante perché sancisce il ritorno a raccogliere capitali in Italia, rafforzando il mercato dei capitali italiani che negli ultimi anni ha sofferto l'emorragia verso mercati esteri. L'Italia non ha nulla da invidiare agli altri paesi. Riteniamo che il rimpatrio in Italia sia la mossa giusta negli interessi di Iren e del sistema economico italiano”. Sono le dichiarazioni di Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. Un ruolo importante è riservato alla sostenibilità. “Il denaro che raccogliamo sul mercato - prosegue Dal Fabbro - serve per aumentare gli investimenti sulla resilienza ambientale, sul rafforzamento delle reti idriche, sull'efficientamento del parco termoelettrico, il fotovoltaico, l'eolico. Alimentiamo progetti che devono essere sostenibili e che aumentano la resilienza ambientale. Siamo convinti che si tratti di un buon investimento che, da un lato, offre rendimento agli azionisti e dall’altro rende l’azienda più solita. Investire nella sostenibilità non è un peso, ma una grande opportunità di rendere le aziende più solide”. Nella scelta di procedere all’emissione di nuovi titoli obbligazionari ha influito la semplificazione burocratica e normativa: “È stato fatto un grandissimo lavoro di semplificazione da parte di Borsa Italiana e Consob - aggiunge - questo è uno degli elementi che ci ha indotto a investire. Faccio i complimenti al team di Consob e di Borsa Italiana. Grande lavoro a beneficio di emittenti come la nostra e di tutte le imprese italiane. L’Italia deve tornare a fare industria, nel nostro Paese abbiamo una iper finanziarizzazione del sistema italiano, ma facendo industria ci saranno soldi per alimentare la finanza”. Infine una considerazione sul nucleare: “Il nucleare è un orizzonte molto lungo. Per fare una centrale nucleare ci vogliono tra i 10 e i 15 anni. Il suggerimento che darei a chi parla di nucleare è di sopravvivere nei prossimi 5-10 anni facendo quello che è possibile e in parallelo studiare le migliori forme per produrre energia elettrica sostenibile e sicura., con tutte le fonti, nessuna esclusa” conclude Dal Fabbro.