(Adnkronos) - L'inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, si recherà oggi nella Striscia di Gaza. Ad annunciarlo nella serata di ieri è stata la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt spiegando che Witkoff, insieme all'ambasciatore statunitense Mike Huckabee, controllerà la distribuzione degli aiuti umanitari. Witkoff e l'ambasciatore Usa quindi "si recheranno a Gaza per ispezionare gli attuali siti di distribuzione e definire un piano per consegnare più cibo e incontrare gli abitanti di Gaza per ascoltare in prima persona la terribile situazione sul campo", ha affermato Leavitt. Intanto, sul fronte del riconoscimento dello Stato palestinese, il presidente americano Donald Trump ritiene che le iniziative di Regno Unito, Francia e Canada premieranno Hamas, ha spiegato ancora Leavitt. "Il presidente ha espresso il suo disappunto e il suo disaccordo con i leader di Francia, Regno Unito e Canada. Ritiene che ciò stia premiando Hamas in un momento in cui Hamas rappresenta il vero ostacolo al cessate il fuoco e al rilascio di tutti gli ostaggi", le parole ai giornalisti. Leavitt ha quindi aggiunto che Trump vuole che gli ostaggi trattenuti a Gaza vengano rilasciati. "Ci tiene molto. Ha incontrato molti degli ex ostaggi, molte delle famiglie di coloro i cui cari sono ancora tenuti in ostaggio a Gaza", ha sottolineato. Sono 2.010 i camion (1.718 del Wfp) con circa 30mila pacchi di aiuti umanitari, oltre 93% contenenti cibo, che dal 19 maggio a oggi sono entrati nella Striscia di Gaza. Ma solo 260 sono i camion che, in questo periodo, sono arrivati alla destinazione prevista nell'enclave palestinese. E questo perché ben 1.753 camion, di cui 1.583 del Wfp, sono stati intercettati, "pacificamente da persone affamate o da attori armati con la forza", durante il transito nella Striscia. A rivelarlo è il 'Meccanismo UN 2720' (qui il report), un sistema istituito dalle Nazioni Unite per facilitare l'invio e migliorare il monitoraggio degli aiuti umanitari destinati alla popolazione civile di Gaza, contribuendo così a ''creare fiducia ed efficienza nelle operazioni umanitarie'', come si legge sul sito web dedicato. Hamas ha intanto dichiarato di essere impegnato a proseguire i negoziati per un cessate il fuoco permanente e il ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia, ma le condizioni nell'enclave palestinese devono prima migliorare "significativamente". "E' essenziale migliorare significativamente la catastrofica situazione umanitaria e ottenere una risposta scritta dal nemico in merito alla nostra risposta", ha dichiarato alla Cnn Basem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas. "Questa è una condizione per riprendere i negoziati", ha aggiunto. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha intanto ''illustrato i nuovi aiuti umanitari che distribuiremo anche tramite lanci aerei'' nel corso di un ''lungo colloquio telefonico con il Primo Ministro palestinese Mohammad Mustafa''. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro ieri sera in una nota, spiegando che ''stiamo lavorando per accogliere in Italia altri 50 palestinesi da Gaza, bambini palestinesi bisognosi di cure sanitarie e le loro famiglie''. Il titolare della Farnesina ha quindi sottolineato che ''il premier palestinese ha ringraziato l'Italia per un'azione che rafforza e consolida l'amicizia fra il popolo italiano e quello palestinese'' mentre Tajani ha ''confermato il sostegno dell'Italia all’Autorità Nazionale Palestinese e l’impegno per un immediato cessate il fuoco a Gaza, per la liberazione di tutti gli ostaggi e il raggiungimento di una pace duratura''. Tajani ha ribadito che ''l’Italia è schierata in prima linea con ogni sforzo per l’assistenza umanitaria a Gaza e per l’immediato ingresso degli aiuti nella Striscia anche attraverso il meccanismo Food for Gaza''. Tajani ha quindi fatto il punto sulle ultime iniziative umanitarie decise dell’Italia, fra cui una nuova evacuazione di bambini palestinesi malati nelle prossime settimane con relativi accompagnatori, per un totale di 50 persone, lo stanziamento di ulteriori 5 milioni di euro per l’acquisto di beni alimentari, l’ingresso di nuovi aiuti umanitari e l’organizzazione di lanci aerei di aiuti alimentari nei prossimi giorni. Tajani ha anche ricordato l’azione nei confronti del governo israeliano affinché sblocchi gli aiuti rimasti fermi e consenta l’ingresso di altri beni italiani dalla Giordania. Tajani ha quindi rinnovato l’appello per un cessate il fuoco immediato, per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas e ha confermato gli sforzi di mediazione degli Usa, del Qatar e dell’Egitto. Il ministro ha poi espresso i sentimenti di vicinanza di fronte alle immagini di sofferenza e distruzione a Gaza.
(Adnkronos) - "Noi siamo assolutamente contrari a qualsiasi forma di dazi, sono una disgrazia, noi siamo per il libero mercato. E quindi anche al 15% non ci fanno piacere. E le nostre imprese verranno penalizzate non solo dai dazi, ma anche dalla svalutazione del dollaro, un problema enorme che rende i nostri prodotti sempre più cari i nostri prodotti per il consumatore americano. In Puglia siamo molto colpiti nell'agroalimentare, per chi esporta ad esempio olio e pasta, e anche del farmaceutico. Ci sono imprese che esportano fino al 20% negli Usa, in alcuni casi i dazi saranno un problema insormontabile". E' preoccupato Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, nel commentare, con Adnkronos/Labitalia, l'intesa sui dazi al 15% trovata tra Usa e Ue. "L'Italia -ricorda Fontana- è la quarta potenza esportatrice al mondo, esportiamo più di quello che importiamo e quindi siamo penalizzati da qualsiasi forma di dazio. E la mia personale posizione è che gli unici dazi che vorremmo avere sono quelli sociali, nei confronti di coloro che non rispettano i diritti dell'uomo, fanno lavorare i bambini e non permettono i sindacati; e ambientali, per coloro che producono creando problemi all'ambiente", aggiunge. E Fontana chbiede che le imprese non vengano lasciate sole. "In attesa di una politica di sostegno europea, italiana e anche regionale a tutela delle nostre imprese, l'unica cosa che possono fare gli imprenditori è puntare sull'avere un prodotto di altissima qualità, aumentare il valore aggiunto e poi cercare di trasformare il dazio, che è una disgrazia, in opportunità, puntando su altri mercati come l'America Latina, gli Emirati Arabi e l'India", conclude.
(Adnkronos) - Oltre il 90% degli ingredienti principali mappati sino all'origine con punte del 94% per le nocciole e del 97% per cacao e olio di palma, il 92,1% degli imballaggi progettati per essere riciclabili, emissioni di Scope 1 e 2 ridotte del 21,7% con l'obiettivo prefissato di dimezzare le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030, il 90% dell'elettricità per la produzione e lo stoccaggio proveniente da fonti rinnovabili. Sono i principali progressi raggiunti da Ferrero nel perseguimento dei principali obiettivi di sostenibilità coerente all’impegno del gruppo volto a generare un impatto positivo sull’intera catena del valore e contenuti nel 16esimo rapporto di sostenibilità pubblicato oggi. “La sostenibilità è profondamente radicata nella strategia a lungo termine di Ferrero - sottolinea Giovanni Ferrero, Executive Chairman del Gruppo - e’ un motore fondamentale della resilienza aziendale e guida le nostre decisioni, mentre cresciamo responsabilmente. Di fronte alle sfide globali, in particolare al cambiamento climatico, il nostro impegno rimane chiaro: approvvigionarsi responsabilmente, innovare con coraggio e salvaguardare l’ambiente per le generazioni future. Questo progresso è reso possibile grazie all’adozione di azioni collettive, alla valorizzazione dell'innovazione, ricerca e sviluppo, continuando ad imparare dalle nostre esperienze, per ottenere un impatto misurabile e significativo”. “A livello di sostenibilità, abbiamo compiuto progressi costanti nella nostra agenda durante l'anno fiscale 2023/2024 - aggiunge Lapo Civiletti, Chief Executive Officer del Gruppo Ferrero - sono particolarmente orgoglioso dei progressi che stiamo mettendo in atto per raggiungere i nostri obiettivi a lungo termine. Abbiamo portato avanti con successo il nostro percorso in ambito sostenibilità, mantenendo al contempo una solida gestione finanziaria in tutta l'azienda. Stiamo compiendo grandi sforzi nella tracciabilità dei nostri ingredienti chiave e per migliorare la visibilità della catena di approvvigionamento, portando avanti al contempo i nostri impegni per garantire i diritti umani, proseguendo il nostro percorso di decarbonizzazione”. Tra gli gli altri punti significativi del rapporto, in tema di sicurezza e qualità alimentare emerge che il 100% degli stabilimenti Ferrero è certificato secondo lo standard Global Food Safety Initiative (Gfsi), un’attenzione costante alle porzioni accuratamente definite con l’85% dei volumi commercializzati che presenta una porzione pari o inferiore a 130 kcal, il 63% pari o inferiore a 100 kcal e il 91% inferiore a 150 kcal a porzione. Il rappoto segnala, poi, un impatto continuo sulle comunità nei Paesi di origine attraverso partnership di lunga data con organizzazioni internazionali e locali, come l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) e Save the Children: in particolate, Kinder Joy of moving ha raggiunto oltre 3,7 milioni di bambini in 35 Paesi, con investimenti superiori a 13 milioni di euro. Nel 2024, Ferrero ha collaborato con Organizzazione degli Stati Americani (Oas ) per promuovere l'inclusione, l'equità e l'accesso ai diritti attraverso lo sport e l'attività fisica, in particolare per bambini, adolescenti e donne delle Americhe. Infine, sul fronte degli imballaggi il rapporto evidenzia notevoli progressi nella riduzione della plastica vergine, tra i quali è rilevante la diminuzione del 13% del rapporto plastica/prodotto. Questo include la conversione delle scatole di Ferrero Rocher da polistirene a polipropilene in Nord America e Cina, con un risparmio stimato di circa 11.000 tonnellate di plastica e il lancio di Nutella Plant-Based in vasetti realizzati con il 60% di vetro riciclato e il nuovo cucchiaino di carta di Kinder Joy.