(Adnkronos) - "Il destino ci ha messi sulla stessa via", così Bianca Guaccero ospite a Verissimo ha parlato di Giovanni Pernice, il compagno che ha conosciuto durante la sua partecipazione a Ballando con le stelle. L'intervista a Silvia Toffanin è stata mandata in onda oggi, sabato 31 maggio, ma è stata rilasciata lo scorso marzo, pochi mesi dopo la sua vittoria al dance show di Rai 1. Un periodo pieno di successi sia dal punto di vista professionale che personale. Bianca Guaccero, ospite a Verissimo, ha parlato del rapporto con il suo compagno e maestro di ballo, Pernice: "Oltre a essere stato uno straordinario maestro di ballo, lui ha tirato fuori da me tutto quello che poteva. Così come nella vita, nel ballo. Lui ha capito come sono, lui mi vede. Per questo non posso fingere", ha detto l'attrice raccontando il suo 'momento d'oro'. "Lui mi fa evolvere, crescere umanamente. Una delle cose più importanti che ci possa essere in un rapporto uomo donna", ha aggiunto. Bianca Guaccero, poi, si è commossa leggendo la lettera di sua figlia Alice, nata nel 2014 dal matrimonio con Dario Acocella, terminato poi nel 2017. "Non c'è cosa più importante di te e di papà. Ti amo con un amore che non si può descrivere a parole. La nostra famiglia ha un legame che non finirebbe neanche se cascasse il mondo", ha scritto Alice, che ha sofferto molto per la separazione dei suoi genitori. Ma oggi Alice è felice di vedere di nuovo il cuore della sua mamma battere per un altro uomo. "Avevo paura inizialmente - dice Bianca Guaccero -. Sia Giovanni che Alice meritano il giusto tempo per costruire un rapporto. Lui ha molto rispetto e non vorrebbe mai sostituire la figura del papà. Lei si diverte con lui, li lascio sempre comunicare. Questo mi alleggerisce il cuore", ha spiegato la 44enne. Cosa sognate? Ha chiesto Silvia Toffanin. "Il sogno è stato il nostro incontro, ha riportato il mio cuore a sorridere, l'ho aspettato tanto. Vorrei costruire una nuova vita con lui", ha aggiunto Guaccero.
(Adnkronos) - "Misuriamo la performance dell’Inps al fine di valutare quanto benessere restituiamo alla collettività: economico, sociale, sanitario, educativo. E' il nostro vero bilancio sociale". Lo ha detto Micaela Gelera, membro del cda Inps, intervenendo oggi al Festival del lavoro in corso a Genova. Gelera ha ricordato che il nuovo sistema di valutazione dell’Istituto "ha centrato il 99,8 % degli obiettivi di valore pubblico nel 2023" e nel 2024 "introduce indicatori in grado di fotografare l’impatto reale delle politiche su cittadini e imprese". "La trasformazione digitale non è uno slogan, ma un modo per restituire tempo di qualità ai nostri professionisti affinché offrano consulenza specialistica e servizi personalizzati". Gelera ha illustrato i 142 progetti Pnrr già operativi e il Piano Ict 2025-2027. Punto di forza, ha sottolineato, è il metaprocesso che "supera la competenza territoriale e instrada le pratiche dove c’è capacità disponibile", mentre l’intelligenza artificiale "anticipa i bisogni inespressi degli utenti, riducendo i tempi di risposta e aumentando l’efficienza". Di fronte all'inverno demografico, l’Inps punta su un mercato del lavoro più inclusivo per garantire la tenuta del sistema pensionistico. "Siamo ancora 7-8 punti sotto la media europea nel tasso di occupazione e 17 punti di divario tra uomini e donne. Colmare questi gap significa assicurare contributi oggi e pensioni domani", ha spiegato . Strumenti chiave, secondo la consigliera, sono la piattaforma Siisl, "volano di incontro tra domanda e offerta e di orientamento formativo", e le prossime riforme su disabilità e non autosufficienza, che "rafforzeranno la rete di protezione sociale in un’ottica preventiva".
(Adnkronos) - "L’indagine di Cittadinanzattiva e Engageminds Hub ha evidenziato con chiarezza che i cittadini chiedono informazioni più chiare e affidabili e che esiste una domanda forte e crescente di trasparenza. Solo una comunicazione basata su dati scientifici e verificabili potrà restituire al consumatore il ruolo attivo e consapevole che merita". Così Vincenzo Tapella, presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile a margine dell’evento 'Nutrizione sostenibile e lotta agli sprechi' organizzato ieri a Roma da Cittadinanzattiva Aps. “Parlare di sostenibilità senza coinvolgere il cittadino in un percorso di consapevolezza significa perdere una parte fondamentale della sfida - ha proseguito Tapella - Troppo spesso assistiamo a campagne di disinformazione che generano allarmismi e decisioni sbagliate. L’esempio dell’olio di palma, demonizzato per anni, è emblematico. Il risultato? Scelte meno sostenibili e un’informazione sempre più confusa. Siamo grati a Cittadinanzattiva per averci coinvolto in questo progetto così rilevante. Promuovere la corretta informazione e sensibilizzare i cittadini su una nutrizione realmente sostenibile è un obiettivo comune che condividiamo pienamente. Il confronto aperto tra istituzioni, scienza, industria e cittadini è la strada giusta”. “La semplicistica demonizzazione dell’olio di palma non porta necessariamente vantaggi né nutrizionali né in termini di sicurezza o impatto ambientale. Inoltre, grazie alla sua stabilità, l’olio di palma consente di migliorare la shelf life degli alimenti, contribuendo così a diminuire lo spreco alimentare e riducendo la necessità di conservanti”, ha aggiunto. Sul piano ambientale, Tapella ha ricordato che "sostituire l’olio di palma può aumentare la pressione su altri ecosistemi. Un recente studio pubblicato dalla Fondazione EuroMediterranea per i Cambiamenti Climatici Cmcc ha confermato che sostituire l’olio di palma con oli alternativi potrebbe avere conseguenze ambientali non volute, tra cui un aumento della pressione sull’uso del suolo, della deforestazione e delle emissioni di gas serra. Serve un approccio olistico, scientifico e globale ed è cruciale garantire una produzione sostenibile per tutti gli oli vegetali e l’aderenza a standard di certificazione per catene di approvvigionamento sostenibili prive di deforestazione”. Tapella ha infine ribadito: “Circa il 95% dell'olio di palma che viene importato in Italia è un olio certificato Rspo, è importante che i cittadini ne siano ben consapevoli e comprendano perché è la migliore alternativa per il pianeta e per le persone. Per questo invitiamo le istituzioni e la società civile a lavorare insieme per promuovere una cultura del consumo consapevole”.