INFORMAZIONISilvia D'Addario |
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(Adnkronos) - "Ieri il Psg ha completamente asfaltato l'Inter, non ci si può attaccare a nulla. Gli avversari sono stati nettamente superiori, il risultato è giusto e anzi, poteva essere anche più ampia la differenza, l'Inter ha tirato solo due volte in tutta la partita". Paolo Bonolis, conduttore televisivo e tifoso interista, ha commentato così all'Adnkronos la finale di Champions League persa 5-0 contro il Paris. "I nerazzurri hanno sbagliato completamente l'approccio, forse alcuni giocatori erano preoccupati di dover vincere per forza un trofeo questa stagione ma per noi tifosi è incomprensibile la prestazione di ieri. Molto bravo Luis Enrique che ha preparato benissimo la gara, ripartivano velocemente, anche dalla difesa, ma soprattutto non ci hanno fatto giocare, portando Acerbi a essere l'unico libero di impostare. Non proprio il suo ruolo. La stagione? Per me non è assolutamente fallimentare, fa parte del gioco vincere o perdere ma è importante esserci e arrivare a giocarsi partite importanti. La grossa delusione per quest'anno non è tanto la finale di ieri, perché l'Inter è arrivata a giocarsi un titolo così importante senza avere una rosa importante come quelle di Barcellona, Bayern, Real Madrid e Psg. Per questo, secondo me Inzaghi ha fatto un miracolo, però abbiamo buttato via il campionato. Potevamo vincerlo". Bonolis ha poi parlato dell'allenatore: "Simone Inzaghi per me è un ottimo allenatore, non so che cosa deciderà di fare ma spero rimanga. Come tutti gli ottimi allenatori, però, ha bisogno di una rosa competitiva e completa per competere su tutti i fronti. Ieri, come per tutta la stagione, abbiamo avuto solo due attaccanti affidabili, Lautaro e Thuram. Quest'anno l'argentino è andato in difficoltà nella prima parte di stagione perché non si è mai riposato dopo gli impegni con l'Argentina, poi Thuram si è infortunato ma ha voluto comunque giocarle tutte arrivando malconcio nella parte finale di stagione. Per questi motivi penso che Arnautovic, Taremi e Correa non siano opzioni percorribili per raggiungere i traguardi che si volevano raggiungere questa stagione".
(Adnkronos) - "Oggi nel nostro evento abbiamo chiarito che la terza via della contrattazione collettiva non fa dumping, anzi mette al centro la persona e la terza via della contrattazione collettiva, che viene stipulata dall'associazione di impresa Cifa Italia e Confsal, ha dato vita ad un osservatorio sull'intelligenza artificiale. Questo è un grande successo, questa è una grande risposta che è necessaria affinché si possa creare un gruppo di lavoro che monitori l'impatto dell'intelligenza artificiale nelle micro e piccole imprese che sono quelle che sono rimaste un po' più indietro". Lo ha detto Andrea Cafà, presidente di Cifa e Fonarcom, a margine dell'evento 'Ripensare il lavoro – L’evoluzione della Contrattazione Collettiva tra innovazione, tradizione e nuove intelligenze', tenutosi all'interno del Festival del lavoro in corso ai Magazzini del Cotone a Genova. Il dibattito ha affrontato il tema del futuro della contrattazione collettiva nell’era della digitalizzazione e dei nuovi modelli organizzativi, alla luce anche del recente rinnovo del Ccnl intersettoriale Cifa-Confsal per i settori terziario, commercio, distribuzione, servizi, turismo e pubblici esercizi, che pone al centro la persona e i suoi bisogni da un lato e, dall’altro, la crescita della competitività e della produttività aziendali. "Chiarito quindi -ha continuato Cafà- il fatto che la contrattazione Cifa Italia e Confsal non sviluppa dumping, adesso c'è il tema dell'equivalenza della contrattazione collettiva dove noi siamo verso questa direzione e da qui a breve credo che la contrattazione collettiva Cifa Italia e Confusal andrà oltre le equivalenze. Quindi sarà una contrattazione ricca, una contrattazione che è rivolta a quegli imprenditori che vogliono investire sulle risorse umane". "Vogliamo che la terza via della contrattazione collettiva sia eseguita da quegli imprenditori che vogliono creare una ricchezza all'interno della società, perché investono nelle risorse umane e una ricchezza per la società perché quelle risorse umane saranno in grado di portare grandi risultati alla stessa azienda", ha concluso.
(Adnkronos) - "L’indagine di Cittadinanzattiva e Engageminds Hub ha evidenziato con chiarezza che i cittadini chiedono informazioni più chiare e affidabili e che esiste una domanda forte e crescente di trasparenza. Solo una comunicazione basata su dati scientifici e verificabili potrà restituire al consumatore il ruolo attivo e consapevole che merita". Così Vincenzo Tapella, presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile a margine dell’evento 'Nutrizione sostenibile e lotta agli sprechi' organizzato ieri a Roma da Cittadinanzattiva Aps. “Parlare di sostenibilità senza coinvolgere il cittadino in un percorso di consapevolezza significa perdere una parte fondamentale della sfida - ha proseguito Tapella - Troppo spesso assistiamo a campagne di disinformazione che generano allarmismi e decisioni sbagliate. L’esempio dell’olio di palma, demonizzato per anni, è emblematico. Il risultato? Scelte meno sostenibili e un’informazione sempre più confusa. Siamo grati a Cittadinanzattiva per averci coinvolto in questo progetto così rilevante. Promuovere la corretta informazione e sensibilizzare i cittadini su una nutrizione realmente sostenibile è un obiettivo comune che condividiamo pienamente. Il confronto aperto tra istituzioni, scienza, industria e cittadini è la strada giusta”. “La semplicistica demonizzazione dell’olio di palma non porta necessariamente vantaggi né nutrizionali né in termini di sicurezza o impatto ambientale. Inoltre, grazie alla sua stabilità, l’olio di palma consente di migliorare la shelf life degli alimenti, contribuendo così a diminuire lo spreco alimentare e riducendo la necessità di conservanti”, ha aggiunto. Sul piano ambientale, Tapella ha ricordato che "sostituire l’olio di palma può aumentare la pressione su altri ecosistemi. Un recente studio pubblicato dalla Fondazione EuroMediterranea per i Cambiamenti Climatici Cmcc ha confermato che sostituire l’olio di palma con oli alternativi potrebbe avere conseguenze ambientali non volute, tra cui un aumento della pressione sull’uso del suolo, della deforestazione e delle emissioni di gas serra. Serve un approccio olistico, scientifico e globale ed è cruciale garantire una produzione sostenibile per tutti gli oli vegetali e l’aderenza a standard di certificazione per catene di approvvigionamento sostenibili prive di deforestazione”. Tapella ha infine ribadito: “Circa il 95% dell'olio di palma che viene importato in Italia è un olio certificato Rspo, è importante che i cittadini ne siano ben consapevoli e comprendano perché è la migliore alternativa per il pianeta e per le persone. Per questo invitiamo le istituzioni e la società civile a lavorare insieme per promuovere una cultura del consumo consapevole”.