(Adnkronos) - Dopo Napoli e Inter l'Atalanta è la terza squadra a qualificarsi matematicamente per la prossima Champions League. Gli orobici raggiungono l'obiettivo con due giornate d'anticipo grazie alla vittoria per 2-1 sulla Roma, che si ferma dopo 19 risultati utili consecutivi, nel posticipo del lunedì della 36/a giornata di Serie A. Chiuso il primo tempo in parità con i gol di Lookman al 9' per i padroni di casa e Cristante al 32' per gli ospiti, decide la rete di Sulemana al 76'. In classifica la Dea è terza con 71 punti, 7 in più di Juventus e Lazio e 8 in più dei giallorossi. La prima occasione del match arriva al 6' ed è per i padroni di casa, su un cross di Zappacosta, De Ketelaere per questione di centimetri non riesce a intervenire sul secondo palo. Al 9' la Dea passa in vantaggio con Lookman. De Ketelaere viene dentro al campo, resiste a una carica e serve l'attaccante nigeriano che controlla, approfitta di un'esitazione di Rensch, si gira e calcia superando Svilar. Al 12' lo scatenato Lookman serve Ederson che ci prova da fuori area concludendo di poco alto. Al 18' prova a rispondere la squadra ospite: Koné riceve al limite dell'area e calcia, palla deviata che termina oltre la traversa e in angolo. Al 20' contropiede della Dea rifinito da Ederson per De Ketelaere che da due passi non trova la deviazione vincente. Al 24' la squadra di casa va vicina al raddoppio in due occasioni. De Ketelaere calcia dall'altezza del dischetto, Svilar respinge, poi Retegui da due passi manda fuori. Al 31' fiammata giallorossa da sinistra con Angelino, cross basso e teso, palla deviata in angolo. Al 32' pareggio della Roma, gran giocata di Soulé che mette in mezzo una palla con il contagiri per la testa di Cristante che da pochi passi batte Carnesecchi. Dopo il pareggio i capitolini prendono coraggio e chiudono la prima frazione in attacco rendendosi pericolosi con un tiro di Rensch che finisce a lato. Come nel primo tempo anche nella ripresa la squadra di casa parte con il piede schiacciato sull'acceleratore. Al 3' Zappacosta riceve al limite dell'area e conclude con il destro: Mancini devia in angolo. All'11' Bellanova si accentra e calcia con il sinistro, palla fuori. Al 18' Sozza prima assegna un rigore alla Roma per fallo di Pasalic su Koné poi va al Var e lo toglie perché il giallorosso accentua la caduta in seguito al tocco leggero del giocatore di casa. Al 22' i primi cambi della partita con Gasperini che inserisce Samardzic e Sulemana, al posto di Pasalic e De Ketelaere. Al 24' subito pericoloso Sulemana su assist di Ederson, provvidenziale intervento di Rensch che devia in calcio d'angolo. Un minuto dopo gran palla di Lookman per Djimsiti che di testa manda di poco sul fondo. Al 31' Atalanta di nuovo in vantaggio: accelerazione sulla sinistra di Lookman, palla in mezzo, per Samardzic, assist per Sulemana che di prima intenzione fulmina Svilar. Al 37' altro cambio tra i padroni di casa: Ruggeri al posto di Bellanova. Al 41' triplo cambio per Ranieri escono Shomurodov, Koné e Dovbyk, entrano Baldanzi, El Shaarawy e Saelemaekers. In contemporanea Gasperini esaurisce le sostituzioni con Brescianini e Maldini, al posto di Lookman e Retegui. Nei minuti finali Roma all'arrembaggio ma Atalanta che si difende con ordine e al triplice fischio di Sozza può festeggiare un'altra qualificazione in Champions League.
(Adnkronos) - Oggi, 11 maggio, è la Festa della mamma, ricorrenza che si celebra nella seconda domenica di maggio. Quando e dove è nata questa festa e perché si celebra a maggio? La storia di questa ricorrenza, ricorda 'Focus', è lunga e affascinante perché risale addirittura al mondo greco-romano: allora si festeggiavano le mamme durante le feste legate alle divinità femminili nelle quali si celebrava la fertilità. In epoca medioevale e rinascimentale furono sostituite dalle feste religiose legate alla maternità della Madonna: 'Madre di Dio', Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo. La festa di Maria, madre di Dio, era in un certo senso la festa di tutte le mamme, anche se loro non erano affatto festeggiate. La Festa della Mamma (e non la festa delle mamme) come la intendiamo ai giorni nostri fu introdotta soltanto tra l'800 e il '900 in due momenti diversi. Il primo risale agli Anni '60 e '70 dell'800 ed è merito di una pacifista americana, Ann Reeves Jarvis e di sua figlia Anna. Al termine della Guerra civile americana, Jarvis aveva promosso una serie di feste per favorire l'amicizia tra le madri di Nordisti e Sudisti. Si trattava soprattutto di picnic e di altri incontri conviviali. Sempre in quel periodo, nel 1870, la poetessa americana Julia Ward Howe scrisse la 'Mother's day proclamation', nella quale esortava le donne e le madri ad assumere un ruolo attivo nel processo di pacificazione tra gli Stati americani. Il secondo momento risale ai primi anni del '900: Anna Jarvis, figlia di Ann Reeves Jarvis, raccoglie il testimone della madre e inizia a organizzare numerosi eventi dedicati alle madri, con sempre maggiore seguito, finché il presidente americano Woodrow Wilson ufficializzò la festa nel 1914. Fu proprio il presidente Wilson a stabilire che la festa venisse celebrata la seconda domenica di maggio (visto che in quel periodo dell'anno era morta Ann Jarvis), data che venne poi adottata da molti altri Paesi. La Festa della Mamma arriva in Italia soltanto nel 1933, durante il fascismo, quando il 24 dicembre viene celebrata la "Giornata della madre e del fanciullo". Da quel momento, ogni vigilia di Natale, le mamme vennero festeggiate per motivi propagandistici: erano l'espressione della politica natalista del regime fascista e in tale occasione venivano premiate quelle più prolifiche. Soltanto nel dopoguerra, anche in Italia, la Festa della mamma ha assunto un carattere meno propagandistico. E nella seconda metà degli Anni '50 del '900 iniziarono a diffondersi due feste della mamma: una organizzata dal parroco di una frazione di Assisi per motivi religiosi, per celebrare la maternità nel suo valore cristiano; l'altra in Liguria, per motivi commerciali, promossa dai fiorai. Entrambe erano festeggiate a maggio, mese dedicato alla Madonna nella religione cattolica, e mese della primavera e periodo ricco di fiori da regalare. Dal 1959 la festa prese piede e si è celebrata per vari anni l'8 maggio, per poi passare alla seconda domenica di maggio.
(Adnkronos) - L’intelligenza artificiale (Ia) è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, ma l’interazione umana sotto forma di intelligenza emotiva ed empatia rimane ancora, per certi aspetti, insostituibile. È quanto emerge dalla nuova ricerca del Pulsee Luce e Gas Index, osservatorio sulle abitudini sostenibili e sulle percezioni degli italiani in merito ai temi dell’energia, sviluppato da Pulsee Luce e Gas in collaborazione con NielsenIq. Se il 73% degli intervistati ammette di farne uso con frequenza (il 47% quotidianamente o diverse volte alla settimana), le finalità sono tendenzialmente personali e ricreative (68%) e si scontrano con un minore apprezzamento quando l’Intelligenza artificiale diventa un interlocutore a cui si richiedono servizi di assistenza o un supporto per esigenze concrete. “La persona con cui ho parlato è stata estremamente gentile e comprensiva delle mie richieste. Credo che l’interazione umana sia un valore aggiunto”; è solo una delle svariate recensioni Trustpilot su Pulsee Luce e Gas che confermano questo aspetto: l’interazione con una persona reale permane come importante per la grande maggioranza degli intervistati (83%), soprattutto nell’ambito del customer care. Per quasi 9 italiani su 10, infatti, l’Ia non riesce a interpretare le necessità quanto un operatore umano e per quasi un italiano su due offre una comprensione e un supporto inferiore. Come conseguenza, nel caso dei servizi di assistenza, infatti, quasi il 90% del campione dichiara di aver abbandonato una conversazione con l’Ia, per diverse ragioni: incomprensione della richiesta (37%), mancanza di proposte utili per la risoluzione di un problema (22%) e frustrazione per la tipologia di conversazione intrapresa (17%). Nel confronto tra intelligenza artificiale e umana, la prima è considerata superiore per velocità di calcolo e analisi dei dati (82% delle preferenze) e automazione di compiti complessi (70%). La seconda si posiziona al di sopra dell’Ia nella capacità di comprendere emozioni e sentimenti (83% degli intervistati), interazione sociale e comunicazione empatica (75%), etica e moralità (72%). I più ottimisti credono che l’Ia colmerà il divario con l’empatia umana, ma non prima di 15 anni. In ogni caso, c’è una certa apertura verso modelli ibridi, quali servizi clienti che combinano un operatore umano con l’Ia (53%), mentre una quota ridotta degli italiani (4%) dichiara di volere un servizio clienti totalmente automatizzato. Un altro tema critico riguarda la fiducia: solo un italiano su dieci si fida a condividere dati personali con l’Ia. Analogamente, in una prospettiva di miglioramento del servizio clienti, la maggior parte (59%) preferisce aziende che puntano sulle persone rispetto all’automazione. Oltre al tema assistenza, tuttavia, l’Ia viene considerato uno strumento utile per semplificare alcune attività della vita quotidiana, anche in termini di sostenibilità e risparmio: il 61% degli intervistati la vede come una risorsa funzionale all’ottimizzazione dei consumi, grazie al contributo di assistenti virtuali, sistemi di domotica intelligente e app di gestione energetica.