(Adnkronos) - "Il settore della nautica da diporto si conferma molto solido nel 2023, proseguendo la crescita reattiva che ha caratterizzato gli anni post pandemia: il fatturato del comparto industriale ha infatti raggiunto il massimo storico di 8,33 miliardi di euro, che corrisponde esattamente a 1 miliardo in più rispetto al 2022. L’incremento pari al 13,6% fa seguito alla già consistente crescita del 20% messa a segno nel 2022". Ad affermarlo p Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica che in occasione del 64°Salone Nautico Internazionale di Genova, nell’ambito della conferenza Boating Economic Forecast, ha presentato la nuova edizione di Nautica in Cifre – Log, l’annuario statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in partnership con Fondazione Edison, che si fregia del patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. "I dati di consuntivo che emergono da questa 45a edizione della Nautica in Cifre rispecchiano le nostre precedenti stime sul 2023 – afferma l’Ing. Stefano Pagani Isnardi, Direttore dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica – con il fatturato del comparto della cantieristica in crescita del 14,8%, attestandosi in prossimità dell’estremo superiore dell’intervallo di confidenza". Fra i fattori che hanno alimentato questo ulteriore incremento di fatturato si deve soprattutto considerare l’exploit delle esportazioni della produzione cantieristica nautica. A tal proposito, il Prof. Marco Fortis, Direttore e Vice Presidente di Fondazione Edison coordinatore scientifico della ricerca, ha ricordato che nel 2023 l’export di unità da diporto prodotte in Italia, ha superato la soglia dei 4 miliardi crescendo ulteriormente nel primo quadrimestre 2024, raggiungendo un picco di 4,23 miliardi di euro. "Nel 2023, l’Italia mantiene il primato di principale Paese esportatore al mondo nel settore della cantieristica nautica, rappresentando il 19,3% dell’export mondiale; si tratta della quota maggiore mai registrata dal nostro Paese – ha continuato Fortis. La nautica tricolore ha evidentemente una forte propensione ai mercati esteri, con gli USA che continuano a essere il più importante mercato a livello globale per i nostri cantieri. Grazie a un tasso di esportazione pari al 90%, la produzione italiana di nuove unità da diporto conferma il proprio primato mondiale nei superyacht – con oltre la metà degli ordini globali – nonché nei segmenti delle grandi unità pneumatiche, della componentistica e degli accessori". Le imbarcazioni da diporto rientrano inoltre tra i settori che dall’inizio del nuovo millennio hanno registrato le maggiori crescite dell’export: considerando unicamente i settori manifatturieri più rilevanti per la bilancia commerciale italiana, vale a dire quelli che presentano nel 2023 un surplus commerciale superiore a 2 miliardi di euro, il comparto delle “Imbarcazioni da diporto e sportive” si posiziona infatti al quarto posto per crescita dell’export, salendo di due posizioni rispetto al 2022. Anche l’incidenza del comparto nell’ambito della classe di riferimento “Altri mezzi di trasporto” (ossia i mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli) è via via cresciuta nel tempo. In termini di export, rispetto al 2000 l’incidenza della cantieristica nautica è raddoppiata, passando dall’8,7% del 2000 al 18,5% del 2023. Per quanto riguarda l’impatto del settore nautico italiano sul mercato del lavoro, gli addetti effettivi nel 2023 sono saliti a 30.690, con una significativa crescita del 7% circa. Il contributo del settore della nautica al PIL nazionale è stato superiore ai 7 miliardi di euro nel 2023, con un incremento del 14,2% circa rispetto allo scorso anno. Anche il peso del contributo della nautica al pil in rapporto al pil nazionale ha raggiunto il 3,38 per mille, in aumento costante dal 2013, mostrando una crescita maggiore del settore rispetto all’economia nazionale, evidente soprattutto negli ultimi tre anni. Secondo l’analisi dell’Ing. Stefano Pagani Isnardi, “il quadro generale di questi ultimi 12 mesi che ci separano dalla precedente edizione di Log, risulta mutato, con alcune trasformazioni delle dinamiche del mercato nautico nei vari segmenti di riferimento. Il 2024 appare finora caratterizzato da una normalizzazione della crescita del settore, a seguito del lungo ciclo di forte sviluppo, e da una più evidente differenziazione delle dinamiche fra i prodotti di fascia elevata e la piccola nautica. Nello specifico, proprio quest’ultima sta registrando incertezze, causate dalla presenza in alcuni mercati di elevati stock di unità da diporto, che vanno a interferire con la vendita dei nuovi modelli di taluni segmenti dimensionali. Le performance dei principali saloni autunnali del 2024, trainati dal nostro Salone Nautico, potranno chiarire il quadro di riferimento, ma le prospettive per il futuro, a livello di industria italiana, dovrebbero restare comunque nel complesso positive. E non è poco, considerando gli attuali difficili scenari congiunturali esterni, con gli ancora troppo elevati tassi d’interesse, le difficoltà di accesso al credito, le crescenti tensioni geopolitiche internazionali e l’attesa per i risultati delle elezioni americane”. In chiusura Enrica Del Grosso, Regional Director Business Network Nord Ovest, Sace ha delineato il ruolo del Gruppo assicurativo-finanziario italiano nel supportare le imprese del settore per essere più competitive e affrontare la doppia transizione: digitalizzazione e sostenibilità.
(Adnkronos) - L'ansia prima di un colloquio è del tutto normale, anzi, se gestita bene, può essere una preziosa alleata, tuttavia, quando questa prende il sopravvento, rischia di compromettere la lucidità necessaria per affrontare la situazione con sicurezza. Per aiutare i candidati a gestire al meglio questo delicato momento, InfoJobs - la piattaforma leader nella ricerca di lavoro online - propone un vademecum di consigli pratici per trasformare l'ansia in una risorsa e sfruttare al meglio l’opportunità del colloquio. Ecco 5 mosse da seguire per non sbagliare. 1) Prepararsi a conoscere l'azienda: per affrontare un colloquio con successo, è essenziale comprendere a fondo l'azienda per cui ci si sta candidando. Questo significa andare oltre il sito web e pagine social aziendali: leggere articoli di settore, rapporti annuali e notizie recenti può offrire una visione completa dell'attività aziendale. Inoltre, conoscerne la storia, la sua missione, i valori fondamentali e i principali progetti in corso permette di rispondere in modo più specifico e personalizzato alle domande e dimostra al recruiter che il candidato è genuinamente interessato e motivato. 2) Vestirsi adeguatamente: l'abbigliamento gioca un ruolo cruciale nella creazione di una prima impressione positiva. È importante adattare il proprio look alla cultura e al settore dell'azienda. In un contesto professionale, un abbigliamento formale è spesso più consigliato, mentre in ambienti più creativi potrebbe essere accettabile un look più casual ma sempre curato. La scelta di un abbigliamento appropriato non solo dimostra rispetto per l'azienda, ma comunica anche serietà e attenzione ai dettagli. 3) Fare le domande giuste: mostrare curiosità e interesse. Preparare domande pertinenti è cruciale per dimostrare non solo interesse reale per il ruolo e per l'azienda, ma anche per capire se quel lavoro è effettivamente adatto a noi. Dopo tutto, la decisione non è solo dell’azienda. È utile porre domande che vadano oltre la semplice descrizione del lavoro e indaghino sulla cultura aziendale, sul team, sul responsabile e le opportunità di crescita professionale. Chiedere informazioni su come l’azienda affronta le sfide del settore o su quali sono le aspettative per il ruolo può fornire una visione più approfondita e mostrare un impegno serio oltre che permettere al candidato di determinare se l'azienda è in linea con i propri valori e obiettivi professionali. 4) Enfatizzare le soft skills: oltre alle competenze tecniche. Quando si parla delle proprie esperienze, è importante non limitarsi a elencare le competenze tecniche (hard skills). Le soft skills, come spirito d’iniziativa, mentalità creativa, pensiero critico, la leadership, la gestione del tempo e l’intelligenza emotiva e sociale sono altrettanto importanti. I candidati dovrebbero evidenziare come hanno sviluppato queste competenze attraverso progetti universitari, esperienze scolastiche, volontariato o eventi quotidiani. Portare al recruiter esempi concreti aiutano a illustrare come le soft skills siano state applicate nella pratica, rendendo il candidato più credibile e convincente. 5) Postura e linguaggio del corpo: comunicare sicurezza. La postura, il linguaggio del corpo e il modo di interagire durante un colloquio comunicano molto più di quanto si possa immaginare. Un ottimo biglietto da visita è sorridere mostrandosi ben disposti alla conoscenza del selezionatore, nonché lieti di essere stati scelti come possibili candidati ad entrare a far parte dell'azienda. È poi fondamentale mantenere una postura composta, che trasmetta fiducia e interesse. Il contatto visivo regolare dimostra coinvolgimento e sincerità, mentre un ascolto attivo, evidenziato da cenni di assenso e risposte puntuali, mostra rispetto e attenzione.
(Adnkronos) - In occasione della Settimana Europea della Mobilità, la campagna di sensibilizzazione della Commissione europea sulla mobilità urbana sostenibile, Telepass annuncia l’adesione a UN Global Compact, il patto globale tra le Nazioni Unite e le aziende volto a incoraggiare le imprese di tutto il mondo a creare un quadro economico, sociale e ambientale per un’economia mondiale sostenibile. Con questa scelta, di natura volontaria e in linea con l’adesione già in essere per la Capogruppo Mundys, Telepass - si sottolinea in una nota - "si impegna a condividere e applicare i dieci princìpi universali dell’UN Global Compact relativi alla tutela dell’ambiente, promuovendo lo sviluppo sostenibile delle comunità in cui opera. Un impegno che a livello di business che si concretizza nello sviluppare e includere nel proprio ecosistema soluzioni di mobilità costruite intorno alla persona, volte a garantire affidabilità ed efficienza nel rispetto dell’ambiente e della società". Per rispondere ai principali cambiamenti che hanno interessato l’evoluzione dei settori della mobilità e dei pagamenti digitali, e in continuità con l’impegno assunto a partire dal 2021, Telepass ha predisposto il Piano di Sostenibilità 2024-2030 per indirizzare le questioni di sostenibilità che hanno un impatto diretto sul business, permettendo al contempo un miglioramento della performance ESG e abilitando sinergie con le strategie di business per una sempre maggiore integrazione con il Piano Industriale. Telepass fa della sostenibilità una vera missione. L’azienda, infatti, – in raccordo con gli obiettivi complessivi di abbattimento delle emissioni della Capogruppo, Mundys - si impegna costantemente per garantire l’affidabilità dei servizi, ma anche per offrire soluzioni che migliorino l’ambiente e le comunità in cui opera, consapevole del potere che ha la tecnologia per ridurre le emissioni del traffico e promuovere transazioni finanziarie digitali che limitano l’uso di risorse fisiche. Un approccio alla sostenibilità intesa non solo come ambientale, ma anche come economica e sociale grazie alla promozione di soluzioni per una gestione ottimizzata degli spostamenti, rispondendo alle esigenze di persone e aziende che scelgono di spostarsi in maniera efficiente e integrata. Tra gli obiettivi del Piano, figurano l’incremento della capillarità dei servizi Telepass sul territorio nazionale al 2030, garantendo una presenza più diffusa nelle città con il progetto “Top 50 Città”, oltre all’estensione della rete interoperabile d’infrastrutture di ricarica elettrica, già una delle più estese d’Italia, per arrivare fino a oltre 80.000 punti di ricarica in aree urbane ed extraurbane. Gli obiettivi del Piano includono attraverso l’incremento della propria base clienti: la riduzione dell’impatto ambientale associato agli spostamenti delle persone, l’incremento della customer satisfaction mettendo al centro le esigenze delle persone e la sensibilizzazione dei più giovani a questi temi, anche tramite collaborazioni specifiche con istituzioni e organizzazioni no-profit. La strategia di riduzione delle emissioni inquinanti grazie all’utilizzo del dispositivo Telepass per il pagamento elettronico del pedaggio rientra nell’impegno più ampio assunto dal Gruppo per contrastare il cambiamento climatico. Attraverso obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale a breve, medio e lungo termine, Telepass si pone come abilitatore di una transizione verso una mobilità sempre più integrata e sostenibile, in ambito urbano ed extraurbano. Accanto al “tradizionale” servizio di telepedaggio ideato da Telepass e introdotto in Italia nel 1990, infatti, il Gruppo ha aggiunto nel tempo 30 servizi addizionali collegati ai nuovi stili di mobilità, partecipando in modo attivo a promuovere una mobilità sostenibile, dal risparmio di CO2 ottenuto evitando soste e code ai caselli, fino ai più recenti servizi integrati nell’ecosistema digitale che puntano a offrire opzioni di mobilità dolce e a favorire l’intermodalità nei contesti urbani. Un risparmio quantificato dall’Università Ca’ Foscari Venezia in oltre 72mila tonnellate di CO2 nel solo 2023 grazie al servizio di telepedaggio. Oggi l’azienda continua a investire nello sviluppo del proprio ecosistema attraverso, ad esempio, servizi di “mobilità sostenibile”, come la ricarica per le auto elettriche, lo sharing in città e il pagamento del trasporto pubblico, promuovendo così un nuovo modo di concepire la mobilità: consapevole, innovativa e green.