(Adnkronos) - In Italia il 20% dei teenager d’età compresa tra i 15 e i 19 anni non pratica mai alcuna forma di attività fisica o sport. Un comportamento scorretto che di solito inizia da giovani per poi proseguire nel corso degli anni. Infatti, risulta sedentario addirittura oltre il 25% dei giovani residenti nel nostro Paese ed è in sovrappeso il 19% dei bambini (il 9% è addirittura obeso), con i maschi superiori alle femmine. Il 10% dei giovani fuma e il 21% consuma alcol in modo eccessivo. Eppure, se tutti i cittadini facessero almeno 150 minuti di attività fisica alla settimana si potrebbero risparmiare, solo nel nostro Paese, 1,3 miliardi l’anno sulla spesa sanitaria. Per sostenere lo sport e più in generale la "medicina dei sani" tra i giovani da oltre un anno è attivo 'InFormaTeen'. È una campagna nazionale promossa da Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi) insieme al Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), la Figc (Federazione italiana giuoco calcio) e le Poste italiane. Gode inoltre del patrocinio del Ministero dello Sport e dei Giovani. L’iniziativa – informa una nota - vuole, soprattutto attraverso attività on line, incentivare gli stili di vita sani fra gli adolescenti e favorire così la prevenzione delle gravi malattie. I risultati ottenuti dal progetto sono presentati oggi in una conferenza stampa on line. "Cancro, tumori del sangue e patologie cardio-vascolari sono tutte malattie la cui incidenza è in aumento - afferma il prof. Francesco Cognetti, presidente di Foce -. Il principale motivo è l’età anagrafica media sempre più avanzata della popolazione italiana oltre che gli stili di vita scorretti. Le principali regole della prevenzione primaria sono note ma non vengono sempre seguite dalla popolazione. Bisogna non fumare, limitare il più possibile il consumo di alcol, tenere sotto controllo il peso e praticare regolarmente un po’ di attività fisica. In particolare, la sedentarietà risulta ancora sottovalutata come fattore di rischio e, infatti, i dati nazionali sono preoccupanti. Strettamente collegato alla scarsa attività fisica vi è anche l’eccesso di peso, un altro fenomeno purtroppo in crescita in Italia. Si calcola che tre bambini su dieci siano già in eccesso ponderale, prima di aver compiuto 10 anni. È evidente che se vogliamo invertire tendenze nefaste per la salute pubblica dobbiamo puntare anche sull’educazione. Con la prevenzione primaria, e cioè l’abbandono di stili di vita scorretti, il 40% dei casi di cancro può essere prevenuto. Con la nostra campagna nazionale abbiamo raggiunto migliaia di adolescenti attraverso strumenti accattivanti come i social media". La campagna ha previsto un portale web (www.informateen.it) e un profilo TikTok (tiktok.com/@informateen). Su questi canali sono veicolati messaggi sui corretti stili di vita e i ragazzi hanno potuto trovare tante informazioni utili e certificate. Sono stati poi organizzati webinar, attività sui social media ed eventi nelle piazze italiane in cui è stato distribuito materiale informativo (fra cui quattro opuscoli realizzati per la campagna). Hanno partecipato in qualità di testimonial l’ex portiere e campione del mondo e attuale capo delegazione della Nazionale di calcio Gianluigi Buffon, il giornalista sportivo Rai Alessandro Antinelli, la campionessa mondiale di nuoto Simona Quadarella, l’allenatore Massimiliano Allegri e i calciatori azzurri Alessandro Buongiorno, Riccardo Calafiori e Mattia Zaccagni. "Ho deciso con entusiasmo di partecipare a questa importante iniziativa - sottolinea Gianluigi Buffon -. Ho passato tutta la mia vita sui campi da calcio, prima come atleta e adesso come Capo Delegazione della Nazionale. Credo fortemente nello sport e nella sua capacità di essere davvero un prezioso aiuto per i giovani perché insegna valori fondamentali e universali come il rispetto, la lealtà, l’autodisciplina e la solidarietà. Come hanno ricordato oggi gli esperti di Foce, l’attività fisica favorisce inoltre una crescita in salute e incentiva la prevenzione di tante malattie. Dobbiamo insegnare a tutti quanto sia importante iniziare fin da adolescenti a condurre sempre e solo stili di vita sani. E il mondo dello sport deve essere impegnato in prima linea in questa opera di sensibilizzazione ed educazione". "Se in Italia i tumori interessano più di tre milioni di uomini e donne, le malattie cardio-cerebro-vascolari colpiscono oltre 9 milioni di persone - sottolinea Ciro Indolfi, presidente della Federazione italiana di cardiologia -. Forte risulta l'impatto che hanno le malattie cardiovascolari sull'intero servizio sanitario nazionale visto che determinano più di 390mila nuovi ricoveri ospedalieri l'anno. I costi complessivi per l’assistenza socio-sanitaria ammontano a 42 miliardi di euro. I principali fattori di rischio sono condizioni cliniche come l’ipertensione, l’ipercolesterolemia o il diabete. Sono poi corresponsabili il fumo di sigaretta, l’obesità, un’alimentazione poco equilibrata e anche la sedentarietà. Gli stili di vita sono perciò fondamentali per contrastare alla base patologie che rappresentano la prima causa di morte sia negli uomini che nelle donne in Italia". “Negli ultimi anni abbiamo assistito a grandi innovazioni nel trattamento delle più diffuse malattie non trasmissibili - ricorda Giovanni Rezza, professore straordinario Università Vita-Salute San Raffaele -. Tuttavia, queste continuano a causare troppi morti nei Paesi Occidentali. Solo il cancro in Italia è responsabile ogni anno di oltre 180mila decessi nonostante molte neoplasie siano oggi più curabili rispetto a pochi anni fa”. “Per molte patologie oncologiche non siamo ancora in grado ottenere diagnosi precoci attraverso esami più o meno regolari – conclude Cognetti -. Rimane quindi la prevenzione primaria che deve essere incentivata il più possibile tra l’intera popolazione”. Nelle prossime settimane – conclude la nota - la campagna proseguirà ai Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. Saranno organizzate nuove iniziative che vedranno sempre il coinvolgimento del mondo dello sport.
(Adnkronos) - Un Natale all’insegna dell’auto regalo: da non intendersi come una forma di egoismo ma di gratificazione e per 'concedermi qualcosa che desidero fare da tempo' (per il 47% degli italiani). Sono oltre il 22% gli italiani che ricorreranno all’auto regalo per il Natale 2025, soprattutto giovani dai 25 ai 34 anni d’età (31,5%) che lo fanno anche per 'premiare la propria indipendenza e libertà' (19,1%). E quali sono gli auto-regali più gettonati? Al primo posto troviamo i prodotti tecnologici (26,1% degli italiani), seguiti da dall’abbigliamento (22,8%) e da un viaggio (per 17,9%), mentre il 2,5% dei giovani italiani si regalerà un animale domestico. E' questa la fotografia che emerge dalla ricerca ideata e realizzata da Big (Business intelligence group) sotto la direzione del sociologo Gianni Bientinesi, ceo del gruppo, su panel Bilendi con oltre 3600 interviste eseguite soltanto nel mese di dicembre su individui italiani di entrambi i sessi con più di 24 anni. Dai dati della ricerca emerge che la maggior parte degli italiani effettuerà almeno un regalo quest’anno e ‘i più gentili’ sono quelli di età compresa tra i 35 e i 44 anni (arrivano fino al 93%), seguiti dagli under 34 (il 91,3% farà un regalo), la fascia 45-54 (90,6%) e gli over 54 (88,8%). Se consideriamo le zone d’Italia, in testa in questa classifica il Centro (92,7%), poi il Nord Est (90,5%), il Nord Ovest (89,8%) e infine Sud e Isole (89%). Va specificato che un italiano su cinque tra coloro che vivono da soli, soli rimarranno anche a Natale e non faranno regali né a se stessi né agli altri (18.8%). In generale, la tendenza in crescita per tutte le fasce di intervistati è quella all’auto regalo natalizio: primato per la fascia 25-34 anni: il 31,6% di loro farà un regalo a sé stesso e i single (19,8%), mentre si fermano tra il 22% e il 23% le fasce 34-45 e 45-54 che propendono un po’ di più per fare almeno un regalo a familiari, coniugi e colleghi. In generale quali saranno gli auto regali più gettonati (sopra l’1%) secondo i dati della ricerca Big (Business intelligence group)? Boom per i prodotti tecnologici (26,1%), poi abbigliamento (22,8%), un viaggio (17,9%), accessori (15,9%), hobby e passioni (14,1%), prodotti per la cura di sé (10,1%), un’esperienza (4,9%), arredamento e decorazioni per la casa (4,2%), abbonamenti o servizi (2,6%), giochi e divertimenti vari (1,7%) e animali domestici (1,5%). Come emerso dalla ricerca, sono i giovani quelli che effettueranno più regali a sé stessi (fascia 25-34 anni) e opteranno anch’essi in primis per i prodotti hi-tech (26,3%), al secondo posto sale il viaggio (25,3%), mentre il 22,2% dei giovani amano auto regalarsi un nuovo capo d’abbigliamento. Bene anche i prodotti per la cura di sé (7,6%) e l’animale domestico (2,5%). Per quanto riguarda le motivazioni che spingono gli italiani ad auto regalarsi qualcosa per questo Natale 2025, in testa la risposta 'per gratificarmi e concedermi qualcosa che desidero fare da tempo' (47%) soprattutto per gli over 34, al secondo posto 'per vivere un momento di piacere e di benessere personale' (14%). Sul gradino più basso del podio e selezionato da molti degli intervistati c’è anche 'per celebrare la mia indipendenza e libertà personale' (8,9%), voce che è molto più gettonata dalla fascia under 34 ed è selezionata da un intervistato su 5 (19,1%). Più indietro tra le motivazioni dell’auto regalo per questo Natale 2025 ci sono anche 'per alleviare lo stress accumulato nel corso degli ultimi mesi' (8,5%) e 'per compensare frustrazioni e tirarmi su di morale' (5,2%) che è considerata un po’ più importante per la fascia dei giovani 25-34 (10,2%).
(Adnkronos) - Opere di bonifica e rimboschimento, casette-nido per gli uccelli, un catasto dei ghiacciai Alpini. Il Gruppo Sanpellegrino rinnova il proprio impegno per la tutela dell’acqua, degli habitat montani e della biodiversità in Alta Valtellina illustrando i primi risultati dello studio dei servizi ecosistemici e gli interventi implementati negli ultimi anni in queste aree colpite dalla tempesta Vaia nel 2018. L’eccezionale evento atmosferico aveva infatti abbattuto circa 115 ettari di foresta solo nel Comune di Valdisotto e, per la maggior parte, nella zona di Cepina dove di trova lo stabilimento di Levissima. (Video) I progetti di riforestazione sviluppati da Sanpellegrino insieme al Comune di Valdisotto, al Consorzio Forestale Alta Valtellina e all’Università degli Studi di Milano, avviati nel 2023, segnano un importante risultato, nel solco di un intervento più ampio che proseguirà fino al 2027 con ulteriori opere di bonifica, rimboschimento e bioingegneria del suolo per ridurre la caduta di massi e frane e limitare l’erosione. Dal 2028 al 2033 è inoltre prevista una terza fase dedicata alla manutenzione del bosco rigenerato dopo questi interventi. Parallelamente, il Gruppo Sanpellegrino, con il supporto dell’Università degli Studi di Milano e del Consorzio Forestale dell’Alta Valtellina, ha analizzato le opere effettuate nel biennio 2024-2025 - ed eseguito una valutazione dei servizi ecosistemici - ovvero i benefici che la natura fornisce e che contribuiscono alla stabilità ambientale ed al benessere dell’uomo. I primi risultati, presentati oggi, hanno evidenziato, attraverso indicatori ambientali ed economici, i danni provocati da Vaia e i benefici ripristinati grazie agli interventi di riqualificazione. In particolare, i 115 ettari di foresta danneggiata nel Comune di Valdisotto hanno portato a una perdita dello stock di legname superiore a 28mila metri cubi. Grazie alle prime tranche di lavori, ad oggi, sono stati fatti interventi su 51 ettari di bosco di cui: 18 ettari di recupero di piante schiantate o colpite dal bostrico (un coleottero la cui proliferazione è stata favorita dalla marcescenza degli alberi caduti), 9 ettari di rimboschimenti e 24 ettari di interventi preventivi. Sono stati rimossi 4.500 metri cubi di legno compromesso e piantati 15mila alberi appartenenti a otto specie differenti. Secondo lo studio sui servizi ecosistemici realizzato dall’Università degli Studi di Milano, le opere di riforestazione condotte nelle aree più colpite della zona di Cepina (Comune Valdisotto) consentiranno un aumento del valore della provvigione pari a 260mila euro: nello specifico passerà da 1.140.000 euro a 1.400.000 euro (calcolato sull’ultimo dato disponibile del prezzo del legname). Tutti questi interventi, valutati secondo indicatori scientifici, porteranno benefici quantificabili nel tempo, tra i quali anche un incremento del volume di acqua rigenerata stimato in circa 1,4 milioni di metri cubi (2023-2035). È in corso, inoltre, un’indagine sui servizi turistici dell’area di Bormio, basata su oltre 300 questionari, che consentiranno di valutare la percezione del territorio da parte di residenti e visitatori, il valore dei servizi socioeconomici, principalmente legati al turismo e la disponibilità a contribuire economicamente alla preservazione di questo habitat. Un altro progetto, messo in campo da Sanpellegrino, è quello delle 'Casette nido', realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Milano, il Consorzio Forestale Alta Valtellina e il Parco Nazionale dello Stelvio, per contribuire alla tutela della biodiversità ornitologica nelle aree colpite da Vaia. La tempesta aveva compromesso in modo significativo anche la presenza di specie insettivore come la cincia nera, che nidifica esclusivamente in cavità presenti in alberi maturi. Per favorire la ricolonizzazione naturale, sono state installate 40 casette-nido attualmente monitorate dai ricercatori attraverso 50 punti di ascolto, che hanno permesso di osservare già le prime covate. In aggiunta, sono state posizionate 10 casette-nido dedicate alla civetta nana, un rapace simbolo delle alte quote e specie a rischio. Da oltre 17 anni Sanpellegrino, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e le istituzioni locali della Valtellina, sostiene la tutela degli ambienti montani locali. Questa collaborazione ha portato, negli anni, alla realizzazione del primo catasto di tutti i ghiacciai Alpini - con dati e informazioni sui 903 ghiacciai presenti sulle nostre montagne - e alla realizzazione di un programma di studio della criosfera. Le ricerche sono partite dal bacino glaciale Dosdè-Piazzi, da cui sgorga l’acqua Levissima, e dal 2014 le attività di campo includono anche il Ghiacciaio dei Forni, nel Parco dello Stelvio. “Proteggere i territori in cui sgorgano le nostre acque minerali è da sempre parte integrante del nostro impegno, ma oggi tutelare la biodiversità, minacciata dai cambiamenti climatici, come l'evento atmosferico estremo di Vaia, richiede uno sforzo ancora più grande. Continuiamo quindi ad adottare un approccio scientifico, lavorando insieme ai nostri partner per rigenerare i cicli idrologici e gli ecosistemi locali. Ci impegniamo, inoltre, a mettere a sistema, con le istituzioni e le realtà dei territori in cui siamo presenti, le esperienze già avviate, come il progetto per i ghiacciai - che portiamo avanti da più di 17 anni - il progetto Vaia, e a costruire insieme nuove partnership volte a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide future, ha dichiarato Ilenia Ruggeri, direttore generale del Gruppo Sanpellegrino. “L’obiettivo del Parco nazionale dello Stelvio è quello di rendere gli ecosistemi più resilienti, affinché siano in grado di assorbire gli impatti - ambientali, sociali o economici, che inevitabilmente attraversano un territorio vivo. La ricerca e le iniziative di sensibilizzazione, supportate anche da Levissima, nella nostra lunga collaborazione, ci consentono oggi di intervenire con misure calibrate sui luoghi e sui loro limiti ecologici e di trovare infine un equilibrio tra tutela, fruizione e sviluppo economico e locale”, ha affermato Franco Claretti, direttore Parco Nazionale dello Stelvio. “La Tempesta Vaia ha messo in evidenza la vulnerabilità degli ecosistemi forestali nei confronti dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, rendendoci più consapevoli delle sfide future che i gestori forestali dovranno affrontare e inducendoci a ripensare le strategie di intervento tradizionali - ha aggiunto Michele Franzini, dottore Forestale del Consorzio Forestale Alta Valtellina - Il sostegno del Gruppo Sanpellegrino ci sta permettendo di affrontare con continuità questo percorso così importante, mentre la collaborazione con l’Università degli Studi di Milano sta orientando le nostre scelte, aiutandoci a definire con rigore scientifico delle azioni mirate per affrontare dei fenomeni così complessi”. “Con Levissima proseguiamo una collaborazione sui ghiacciai della Lombardia, e non solo, attiva da 17 anni, per misurare gli effetti del cambiamento climatico sulla loro riduzione e condizioni superficiali, grazie a stazioni meteo automatiche, droni e satelliti, utili anche per ricostruzioni 3D e mappatura dei rischi ambientali. Oggi questa esperienza sostiene una nuova sfida: stimare il valore economico dei servizi ecosistemici dell’Alta Valtellina, dalle foreste alla criosfera. Un lavoro innovativo che colma un vuoto scientifico e offre dati concreti per decisioni territoriali più consapevoli", ha dichiarato Antonella Senese, Università degli Studi Milano.