INFORMAZIONIRoberta Sabatini |
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(Adnkronos) - "Secondo alcuni dati del Global Burden of Disease Study, entro la fine del secolo la popolazione italiana andrà diminuendo. Al contempo però si osserva una controtendenza, ossia l’aumento importante degli animali da compagnia", cani e gatti. "Assistiamo quindi a un cambiamento che va governato in termini di processi e di innovazione, dando spazio alla ricerca e soprattutto alle tecnologie che comportano benefici in termini di minor aggravio per i costi accessori legati a una mancata attenzione e comprensione della salute, sia quella umana che veterinaria, sempre più interconnesse". Così Eugenio Di Brino, ricercatore Altems, co-founder & partner di Altems Advisory spin off università Cattolica del Sacro Cuore, all’evento sul ruolo centrale della ricerca e dell’innovazione veterinaria promosso dal senatore Guido Quintino Liris, che si è svolto oggi in Senato, sottolinea come "più del 58% delle recenti" epidemie "sono zoonosi", dovute quindi al salto di specie da animale a uomo di patogeni, come quelli responsabili del vaiolo delle scimmie o del Covid-19. "Il report che presentiamo, nato dalla collaborazione con Boehringer Ingelheim Animal Health Italia - continua Di Brino - è stato realizzato tramite una desk analysis ed è volto a studiare il concetto di one health nella sua interezza. Da economisti sanitari e da studiosi del mondo della salute umana, abbiamo voluto correlare e approfondire il concetto di one health, andando a vedere anche l'altro lato della medaglia, ossia tutto ciò che riguarda il mondo della salute animale, la cosiddetta animal health, e l'impatto che ha in termini di salute veterinaria. Diversi studi - rimarca - confermano il beneficio in termini di ritorno economico dell'investimento sul mondo animale. La maggior presenza di animali da accompagnamento nelle famiglie italiane comporta, come confermato da altri studi, anche un beneficio per la qualità di vita, aiutando ad esempio le condizioni di ansia e depressione. La correlazione tra mondo umano e animale è quindi sempre più forte", conclude.
(Adnkronos) - “La formazione è un elemento cardine dell'Ordine degli Ingegneri e di tutti gli ordini professionali. Siamo tenuti a formare i nostri iscritti per la tutela della collettività. Ovviamente ci basiamo sulle idee che arrivano dalle nostre commissioni, da loro scaturiscono i temi su cui fare formazione”. Lo ha detto Alessandro De Carli, segretario dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano e presidente della Commissione ambiente, territorio e clima, in occasione dell’assemblea ordinaria degli iscritti 2025, svoltasi presso la sede di Palazzo Montedoria a Milano. Durante la giornata, preziosa opportunità di confronto sui temi che guideranno lo sviluppo della professione - come formazione, dialogo con le istituzioni e collegialità - sono stati condivisi il bilancio consuntivo dell’esercizio 2024 ed il conto economico preventivo 2025. “In particolare quest'anno è stato molto importante un ciclo di webinar sull'intelligenza artificiale che abbiamo organizzato con un network di associazioni, di ingegneri delle quattro regioni motori d'Europa. Ciascuna associazione ha organizzato un webinar dando la propria visione sull'intelligenza artificiale. Questo ha permesso ai nostri iscritti e agli iscritti delle altre associazioni di sentire una voce che arriva dall'Europa, così da avere uno sguardo oltre al contesto nazionale visto che proprio in questi mesi si sta discutendo dell’Ai Act europeo” conclude.
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.