(Adnkronos) - Sarà un Sant'Ambrogio senza corteo, ma non senza proteste, quello che Milano festeggia oggi, domenica 7 dicembre. Diverse le manifestazioni - a partire dal presidio organizzato della Slc Cgil contro la bozza del nuovo codice dello spettacolo fino alla 'Prima popolare' del centro sociale Cantiere - annunciate fin dal primo pomeriggio in piazza della Scala, ribattezzata da mesi dalla galassia pro Pal 'piazza Gaza'. Lo spazio su cui affacciano Palazzo Marino e il Teatro alla Scala, come tutti gli anni, sarà blindatissimo per l'inaugurazione della stagione lirica del Piermarini. Una 'Prima' che quest'anno vedrà però un palco reale meno affollato del solito, senza presidente del Consiglio e presidente della Repubblica. La festa del santo patrono inizierà però ben prima che si alzi il sipario della Scala, con la cerimonia di consegna degli Ambrogini d'oro al Teatro Dal Verme alle 10.30 della mattina. Civiche benemerenze che anche quest'anno sono state accompagnate dalle polemiche, in particolare per l'attestato al nucleo operativo radiomobile del Comando provinciale Carabinieri di Milano. Una scelta contestata da Yehia Elgaml, padre di Ramy, il 19enne morto il 24 novembre 2024 cadendo dallo scooter guidato dall'amico Fares Bouzidi, al termine di un lungo inseguimento dei carabinieri. Un incidente stradale per cui la Procura di Milano ha chiuso proprio questa settimana le indagini, che vedono coinvolti oltre al conducente del T-Max anche sette militari dell'Arma. Non è da escludere che l'eco dell'inchiesta arrivi anche al Teatro Dal Verme, dove d'altra parte negli anni passati sono già andate in scena contestazioni di Ambrogini ritenuti divisivi. Dal pomeriggio le celebrazioni dal Dal Verme si spostano alla Scala. La 'zona rossa' intorno al teatro sarà chiusa e presidiata dalle forze dell'ordine fin dalle 13. Le proteste saranno dal lato della piazza su cui affaccia Palazzo Marino. Si inizierà dalle 14, con il presidio/conferenza stampa organizzato dalla Slc Cgil di Milano "fortemente preoccupata per la situazione generale in cui versa il settore dello spettacolo e della cultura nel suo insieme e per le risposte inadeguate per farvi fronte da parte del Ministero preposto". In piazza dal primo pomeriggio anche i sindacati di base: la Cub chiede "più organici, più diritti, più dignità, zero censura e nessun silenzio". Il riferimento è anche alla maschera della Scala licenziata per aver gridato 'Palestina libera' all'ingresso del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il Tribunale di Milano le ha dato ragione, condannando pochi giorni fa il Piermarini a risarcirla delle mensilità mancate. Al presidio di Cub aderisce Api, l'associazione palestinesi in Italia, che rilanciando sui social l'appuntamento di domenica 7 dicembre, torna a chiedere la libertà per Mohamed Shahin, l'imam egiziano della moschea di via Saluzzo a Torino, destinatario di un decreto di espulsione. Alle 16 è la volta della ormai tradizionale 'Prima Popolare' organizzata dal Cantiere. Secondo il centro sociale l'inaugurazione della stagione lirica è "il riflesso sgradevole delle politiche milanesi" e "segna una spaccatura" tra "la città dei potenti" che si ritrova all'interno del teatro e quella che è "fuori a ricordare che esiste e che ogni giorno si sente più povera ed emarginata". Gli anni scorsi in piazza della Scala sventolavano anche bandiere ucraine e non sono mancate le contestazioni, come quella del 2022 contro la scelta del 'Boris Godunov' per inaugurare la stagione scaligera e negli anni successivi contro la presenza della soprano russa Anna Netrebko. Al momento non risulta annunciata una mobilitazione degli ucraini, ma non è da escludere che protesteranno anche questo 7 dicembre, quando alla Scala verrà rappresentata l'opera russa ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk’ di Dmitrij Šostakovič.
(Adnkronos) - Oro che raddoppia il costo sui mercati, calmierato dalle tecnologie. Dalla microfusione al recupero degli scarti di lavorazione, dai bagni galvanici sino alla manifattura additiva con stampanti 3D o con la tecnica del binder jetting, che usa polveri di metallo prezioso, macchinari e tecnologie aiutano tanto la produzione industriale quanto quella artigianale a ottimizzare i costi della materia prima e a rispettare il Pianeta. Doppio compito che vede le aziende italiane guidare i mercati per capacità di innovazione, come si vedrà dal 16 al 20 gennaio prossimi al T.Gold, il salone b2b di Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, divenuto riferimento internazionale per le tecnologie del settore orafo-gioielliero. "Le tecnologie - dichiara Matteo Farsura, a capo delle fiere orafe internazionali di Ieg - oggi stanno trasformando il settore orafo. Manifattura additiva, robotica di precisione, sistemi di recupero dei metalli preziosi e digitalizzazione dei processi sono innovazioni con due effetti immediati: aumentano la marginalità delle aziende e rendono la produzione più sostenibile. È questo il motivo per cui Ieg sta costruendo una vera e propria technology agenda, per aiutare le imprese italiane ed estere ad abbinare valore aggiunto della loro produzione e competitività sui mercati globali". Sono 170 le aziende che espongono al T.Gold, provenienti da 16 Paesi e raccolte nel Padiglione 9, collegato al quartiere fieristico di Vicenza da un servizio continuo di navette. Il 40% degli espositori è estero, con in testa Germania, Svizzera, Turchia, India e Stati Uniti. Sei i principali settori merceologici: trattamenti delle leghe, prototipazione e produzione digitale, dalla meccanica avanzata alle saldature laser al recupero di metalli preziosi e loro affinazione, sino agli strumenti e utensili di laboratorio. Cui si affiancano i settori di frontiera: stampa 3D, additive manufacturing, binder jetting e l’automazione avanzata. In particolare, queste tecnologie riducono gli scarti di lavorazione, consentono micro-produzioni personalizzate, accorciano i tempi tra prototipo e pezzo finito e permettono di produrre on demand. T.Gold è l’unico salone di settore dove questi macchinari possono essere visti in funzione dalla business community. L'Italia si conferma leader mondiale in una nicchia di mercato ad altissimo valore tecnologico e vocazione all'export: quella della meccanica per oreficeria. A rappresentare questa eccellenza è Afemo (Associazione Fabbricanti Esportatori Macchine per Oreficeria), che aggrega le aziende produttrici di tecnologie avanzate per l'intera filiera orafo-gioielliera, argenteria e bigiotteria. "La meccanica orafa italiana - dichiara Massimo Poliero, presidente di Afemo - genera un fatturato di circa un miliardo di euro. Le nostre aziende associate registrano un volume di export che si attesta intorno al 70% del totale». Questa tecnologia d'avanguardia "Made in Italy" è diretta principalmente verso i mercati orientali, Turchia inclusa, India e Sud-Est asiatico, con destinazioni chiave come Tailandia, Vietnam e Indonesia. Dal settembre 2026, con la piena operatività del nuovo padiglione centrale del quartiere fieristico, Ieg completerà anche la sua technology agenda. Vicenza si posizionerà come polo internazionale della tecnologia per l’oro e i metalli preziosi grazie a una seconda edizione annuale di T.Gold, che permetterà di ampliare l’offerta di contenuti tecnici, arricchire il palinsesto di workshop e seminari, dare continuità alle collaborazioni con i più importanti player tecnologici. In questa agenda dedicata, che vede alternarsi al T.Gold, la stessa Oroarezzo e Jgt in Dubai, si innesteranno ad anni alterni gli eventi verticali Jewellery Technology Forum che torna a settembre 2026 e The Vicenza Symposium che dopo il debutto nel settembre scorso con una altissima partecipazione internazionale tornerà nel settembre 2027.
(Adnkronos) - "Il dialogo con le istituzioni è assolutamente buono perché sono consapevoli del fatto che i rischi sono enormi e i bilanci pubblici non sono sufficienti a coprire questi rischi, addirittura neanche le assicurazioni in taluni casi. Quindi bisogna prevenire". Lo ha detto oggi il presidente di A2a, Roberto Tasca, a margine della presentazione del Climate Transition Plan della società, in corso a Milano. Dal punto di vista di rapporto con le altre aziende "credo che in Italia ci sia, per tutto il settore dell'energia, un allineamento molto importante: c'è un'assunzione di responsabilità che tutti gli operatori, presentando i loro piani per i prossimi anni, hanno dichiarato di volersi assumere". "Io credo che questo sia un sintomo del fatto che nel nostro Paese ogni tanto pecchiamo un po' di pessimismo. Noi dobbiamo essere concretamente ottimisti, non velleitari, nell'immaginare come far risolvere il nostro sistema economico rispettando i vincoli ambientali che non possiamo rinviare" ha poi concluso Tasca.